Titolo: Impulso di un Momento
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Ichiro Takami, Haruto Sakuraba
Genere: Introspettivo, Erotico, Fluff
Rating: Rosso
Avvertimenti: OneShot, Lemon, Yaoi
Conteggio Parole: 1168 (
FiumiDiParole)
Note: 1. Fanfiction partecipante al
p0rn fest #5 indetto da
fanfic_italia. Il prompt: Ichiro Takami/Haruto Sakuraba, occhiali appannati
2. Non so quanto possano essere IC ma ok. Non importa ù_ù l’importante è che sia piaciuta all’amore della mia vita che me l’ha richiesta :3
3. Più che “rosso” è un “arancione scuro” ma, in questi casi, è sempre meglio mettere il rating più altro ù_ù
{ Impulso di un Momento ~
Era stato l'impulso di un momento. Tutto quello, non era stato né programmato né era il risultato di un piacevole corteggiamento fatto di leggeri baci e tenere carezze.
Ichiro non sapeva esattamente cosa gli fosse successo ma, complici i loro corpi bagnati ed affannati per la corsa sotto la pioggia e la piccola utilitaria di Haruto, si era ritrovato a sporgersi verso il compagno fermando subito una protesta poco convinta con le sue labbra. Poi, degenerando in quello strano impulso, si era spinto completamente contro Sakuraba bloccandolo con il suo corpo.
Non era da lui comportarsi in quel modo, tant'è che aveva sempre cercato di essere una persona controllata anche nei confronti del suo amante... forse era tutta colpa del profumo di Haruto che impregnava la macchina, oppure potevano anche essere gli indumenti bagnati o, addirittura, quelle labbra rosse ed umide. In ogni caso, anche se non gli rendeva assolutamente onore pensare quelle cose, era solo colpa di Sakuraba che, senza rendersene conto, talvolta riusciva ad essere quasi irresistibile.
Gli carezzò il viso senza interrompere il bacio e, facendo poi scendere la mano sul collo e sul petto, spinse le dita fin sotto il ventre, soffermandosi sulla cerniera dei jeans del compagno.
Haruto trattenne quasi il fiato quando la zip venne aperta e, dopo essersi ripreso dall'iniziale imbarazzo, riuscì addirittura a sciogliersi in un sorriso contro le labbra di Takami.
Era una situazione alquanto strana, ma indubbiamente piacevole. Di rado Ichiro mostrava quella piccola parte più istintiva del suo carattere e, suo malgrado, quando accadeva era sempre Haruto a rimetterci nel bene o nel male... come quella volta che Takami gli aveva dato un pugno.
In quel caso, data la rarità e l'imprevedibilità di quei momenti, aveva avuto la fortuna di scontrarsi con un qualcosa di davvero piacevole e, mentre Ichiro spingeva la mano dentro i pantaloni ormai aperti, a lui non restava altro che adattarsi a quella situazione e cercare di andargli dietro.
Armeggiò a sua volta con la cerniera di Takami e, trattenendo con non poca fatica i sospiri, provò ad imitarlo carezzandolo a sua volta.
Il quarterback gemette stupito e parve per qualche istante riacquistare la lucidità ma, affondando ancora nelle labbra di Sakuraba, sembrò ovviamente preferire quell'alternativa all'interrompe quel momento così erotico.
Anche se non era da lui comportarsi in quel modo, era pur sempre una persona che portava a termine ogni suo impegno e, in quell'istante, il suo obiettivo donare piacere al suo compagno - e, visto che quello non era lontanamente paragonabile ad un obbligo, desiderava anche riceverne a sua volta.
Fuori dalla macchina continuava a piovere incessantemente e i vetri si erano ormai appannati per il crescente calore emanato dai loro corpi, ma nessuno dei due pareva essersene reso conto.
Le labbra continuavano a cercarsi, umide di saliva ed arrossate dai leggeri morsi che si scambiavano, mentre le mani vagavano sulle loro erezioni tese, muovendosi come meglio potevano per stare il più comodi possibile nello spazio concesso dalla vettura.
Takami ansimò forte quando avvertì le dita di Sakuraba premere sulla punta del suo membro e, stringendo con forza gli occhi, scese con la mano a stuzzicare i testicoli dell'amante. Haruto gemette inarcandosi contro il sedile e, allargando le gambe il più che poteva, alzò il bacino per andare verso il compagno.
A quel lieve spostamento, Ichiro si mosse a sua volta per assecondare l'altro ma, colpendo il volante, entrambi si ritrovarono a sussultare a causa di un improvviso colpo di clacson.
Calò subito il silenzio e Takami, riaprendo gli occhi, si rese conto di non riuscire a vedere perfettamente, cosa che parve suscitare l'ilarità di Sakuraba.
" Hai gli occhiali tutti appannati.", ridacchiò Haruto, allungando la mano per togliere le lenti del compagno che, sbattendogli occhi un paio di volte, riuscì finalmente a rimettere a fuoco l'altro - non lo vedeva alla perfezione ma era abbastanza vicino da riconoscerne il volto.
" Già.", assentì Takami, accennando a sua volta un lieve sorriso.
Nonostante i buoni propositi di continuare, e portare a termine quel sensuale scambio di carezze, in quell'istante parve voler calare un imbarazzante silenzio che, fortunatamente, fu interrotto da Haruto.
" Ichiro...", mormorò con un tono serio e sensuale, riuscendo anche a far rabbrividire il quarterback.
Sakuraba era conscio di essere un tipo che si imbarazzava facilmente - cercava però di celare quel suo piccolo problema -, ma era sempre lui a prendere l'iniziativa durante quei momenti, e vista l'eccitante situazione non voleva lasciarsela sfuggire - sapeva essere soprattutto testardo quando si trattava di conquistare qualcosa che desiderava.
Quindi, appoggiando gli occhiali ancora appannati del compagno sul vano porta-oggetti della macchina, si spinse a sua volta verso Ichiro.
Lo baciò piano, e spostandosi con non poca fatica su Takami, riuscì a far abbassare il sedile per stare più comodi entrambi.
Gli sorrise furbo e soddisfatto, scendendo con le labbra sul mento e poi sul collo. Ichiro si riprese subito dall'iniziale imbarazzo e, attirandolo a sua volta a sé, riportò le mani sul sesso di Haruto carezzandolo dalla base fino alla punta.
Sakuraba tremò sopra di lui e, muovendo il bacino contro il pugno che si stringeva sulla sua erezione, cercò a sua volta di riprendere a donargli piacere. Percorse il membro di Takami in tutta la sua lunghezza e, sfregando il pollice sull’umida punta, riuscì anche a strappargli un gemito compiaciuto.
Lo baciò ancora e ancora, mordendogli le labbra e succhiandogli la lingua, cercando di annullare in un modo o nell’altro la distanza che li separava.
“ Ichiro…”, ansimò il nome dell’amante più volte, sentiva l’orgasmo ormai prossimo e, incrementando il ritmo delle carezze, si concesse un gemito più acuto dei precedenti.
Gli sembrava di sentire il sangue ribollire e riversarsi sulla sua erezione pulsante e le forze crescere ed abbandonarlo al tempo stesso. Sembrava un controsenso, ma era quello l’effetto che Takami aveva su di lui e più questo muoveva la mano, più sentiva la necessità di lasciarsi andare.
Solo quando sentì anche Ichiro vicino all’orgasmo non riuscì più a resistere e, in un gemito roco, raggiunse l’apice del piacere seguito dall’amante.
Sakuraba, ancora tremante, nascose il volto nell’incavo della spalla di Takami cercando di riprendere fiato. Solo in quel momento riuscì a sentire i muscoli indolenziti per la posizione scomoda che aveva assunto per stare sopra Ichiro, ma era troppo stanco per spostarsi e, in silenzio, si crogiolò nelle leggere carezze che il compagno aveva deciso di donarli sulla nuca.
“ Abbiamo… fatto un bel disastro la sotto, eh?”, domandò con voce calma Takami, senza però riuscire a nascondere un sorriso.
“ Niente che non si possa sistemare...”, ribatté Haruto, sollevandosi a malincuore dall’altro - non prima di avergli donato un altro bacio però - e concedendosi un basso lamento di dolore quando iniziò a riacquistare la sensibilità sulle gambe.
“ Stai bene?”, si preoccupò subito Ichiro, sporgendosi per riprendere gli occhiali e studiare in quel modo l’espressione del compagno.
“ Sì e…”, Sakuraba sorrise nell’osservare il volto di Takami e, riavvicinandosi ancora al compagno, gli sollevò le lenti per poterlo guardare negli occhi. “ … e hai ancora gli occhiali appannati.”
Ichiro ridacchiò e, togliendoseli del tutto, chiuse le labbra di Haruto con le sue in un altro lungo bacio.