[Supernatural] Dream
Titolo: Dream
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean/Castiel
Rating: Pg
Words: 188 (fiumidiparole)
Genere: angst, introspettivo
Warning: pre-slash
Summary: Non è la prima volta che Dean lo sogna.
Note: scritta per la Festa a sorpresa di destiel_italia sul prompt di ai_sellie: “Questa fanart bellissima”.
DISCLAIMER: Vorrei tanto possedere Castiel, ma no, né lui né nessun altro mi appartiene .__. Neanche Dean, no *sigh*.
Non è la prima volta che Dean lo sogna e sa che non sarà neanche l'ultima.
Ormai sono mesi che va avanti così, che si addormenta quasi pregando di non sognare - non di nuovo quello, non di nuovo lui. Ma si sa che il Destino, il Fato, Dio o chiunque altro per lui, non lo ama né lo ascolta.
E quindi eccolo di nuovo lì, steso nel letto, ad occhi chiusi, a buttar giù il magone e a dirsi che non può farci niente, che non poteva salvarlo. Che, per quanto avrebbe voluto - era arrabbiato, è vero, ma gli sarebbe passata, come sempre - non aveva potuto fare altro che guardarlo sparire.
Eppure, nonostante questo, ogni notte lo sognava: di allungare le mani e afferrargli il polso, di arrestarne la caduta e issarlo su, verso di lui. Sognava due occhi blu come il mare sgranarsi per la sorpresa e colmarsi di gratitudine; sognava un sorriso macchiato di colpa e un abbraccio goffo e carico di scuse.
Lo sognava e ogni mattina, con le lacrime intrappolate tra le sue ciglia, pregava che si avverasse, prima o poi.
Fine.
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean/Castiel
Rating: Pg
Words: 188 (fiumidiparole)
Genere: angst, introspettivo
Warning: pre-slash
Summary: Non è la prima volta che Dean lo sogna.
Note: scritta per la Festa a sorpresa di destiel_italia sul prompt di ai_sellie: “Questa fanart bellissima”.
DISCLAIMER: Vorrei tanto possedere Castiel, ma no, né lui né nessun altro mi appartiene .__. Neanche Dean, no *sigh*.
Non è la prima volta che Dean lo sogna e sa che non sarà neanche l'ultima.
Ormai sono mesi che va avanti così, che si addormenta quasi pregando di non sognare - non di nuovo quello, non di nuovo lui. Ma si sa che il Destino, il Fato, Dio o chiunque altro per lui, non lo ama né lo ascolta.
E quindi eccolo di nuovo lì, steso nel letto, ad occhi chiusi, a buttar giù il magone e a dirsi che non può farci niente, che non poteva salvarlo. Che, per quanto avrebbe voluto - era arrabbiato, è vero, ma gli sarebbe passata, come sempre - non aveva potuto fare altro che guardarlo sparire.
Eppure, nonostante questo, ogni notte lo sognava: di allungare le mani e afferrargli il polso, di arrestarne la caduta e issarlo su, verso di lui. Sognava due occhi blu come il mare sgranarsi per la sorpresa e colmarsi di gratitudine; sognava un sorriso macchiato di colpa e un abbraccio goffo e carico di scuse.
Lo sognava e ogni mattina, con le lacrime intrappolate tra le sue ciglia, pregava che si avverasse, prima o poi.
Fine.