Finalmente mi sono decisa a rispondere al meme, evviva! XD
Vado in ordine di richiesta, quindi si comincia con Meet the parents, richiesta da
n_atreides .
Da dove cominciare?
Vediamo, prima di tutto devo dire che grazie a questa fic ho conosciuto una delle persone a me ormai più care, prima come semplice beta e poi come amica insostituibile. Ovviamente parlo di
ellepi , donnina deliziosa che, quando l’ho messa al corrente del mio progetto kamikaze, ha fatto una risata e mi ha appoggiato, promettendomi tutto l’aiuto che poteva darmi. Soprattutto con lo scudiscio! XD
Il secondo luogo devo dire che Meet è il mio personalissimo mostro con il quale ho in ballo una sfida che probabilmente vedrà un solo vincitore: lei ._. .
Il fatto è che Meet è un ‘verse così particolare che certe volte lo trovo difficile da gestire, soprattutto perché la mia intenzione è di tratteggiare un mondo che, nonostante il what if enorme da cui parte, riesca comunque ad apparire uno di quelli possibili, una variante del canon che non si distacchi troppo da esso.
È nata circa due anni fa, mentre terminavo Le Mille e Una Potter, e mi ha preso così tanto che scrissi i primi quattro capitoli nell’arco di una sola settimana. Decisi poi di lasciarla lì per un po’, così da far maturare le idee e rendere chiaro nella mia mente l’evolversi degli eventi. E se all’inizio era solo una commedia romantica sul matrimonio più assurdo che i Potter e i Malfoy potessero mai vedere e non volere, piano piano mi sono resa conto che descrivere solo questo non mi avrebbe portato da nessuna parte, che limitare il contesto non mi avrebbe permesso di scriverla come volevo io. Così ho cominciato a guardare i contorni, l’ambientazione, i lavori, le vite di quei personaggi che non avrebbero dovuto esserci. Mi sono immaginata gli allenamenti di James con Le Fate, l’impegno di Lily per il giornale su cui scrive, Sirius e la sua assurda vita da scavezzacollo... tutte cose che forse non erano necessarie, che scivolano in secondo piano per la narrazione, ma che probabilmente senza le quali la storia zoppicherebbe. Addirittura mi sono spinta talmente fuori dal filone centrale da aver immaginato Silente, cinquant’anni prima... ah no, questo è spoiler ;) .
Ho sempre detto di essere impazzita quando mi sono decisa a scriverla, perché raccontare di un universo così ampio non è facile e io sono sempre terrorizzata all’idea di saltare un punto che per me è scontato, ma non lo è per chi legge (e qui ringrazio ancora e ancora
ellepi perché quando mi capita di fare questo errore lei c’è sempre a richiamarmi, arrivando persino a roleplayare con me pur di sviscerare l’argomento come si deve XD).
Mi sono creata nella mia testa l’intero universo per riuscire a renderlo il più verisimile possibile, ed è per questo che non sarà mpreg, nonostante come storie non mi dispiacciano, e non ci saranno pozioni per la fertilità o cose del genere. Mi sto affidando alla parte concreta del canon, senza inventare incantesimi o pozioni, senza cercare escamotage per rendere il racconto più fluido e, per me, scontato. È un lavoraccio che richiede ricerche su ricerche per rendere ogni passaggi plausibile e non farlo stridere con ciò che viene prima e dopo, ma grazie al quale mi concedo di tanto in tanto qualche vezzo, aggiungendo un piccolo particolare che non ha valenza di significato per la storia, ma che mi piace posizionare lì. Hagrid, ad esempio, ha regalato comunque ad Harry Edvige per il suo undicesimo compleanno, solo che, nella mia testolina, tutto questo è avvenuto durante la festa a casa, con un giovane Harry circondato dai familiari e ricoperto di amore; oppure la sequenza in cui i capelli di Teddy, nella foto tra le mani di Draco, cambiano colore, proprio come riportato da un Remus ebbro di felicità quando raggiunge Villa Conchiglia per dare la lieta notizia. Piccoli particolari inutili, ma che adoro riuscire a incastrare perfettamente qui e lì come chicche per coccolare il mio ego XD.
In tutto questo c’è poi il tentativo di rimanere costantemente IC, almeno fino a quando il mio what if me lo consente, e dare una spiegazione plausibile quando invece non ci riesco. Il lavoro più arduo, lo ammetto, è stato per tutti i risorti perché se per gli altri avevo linee guida su cui appoggiarmi, di loro è stato detto talmente poco da rendermi a volte quasi impossibile immaginarmi una loro reazione. Esempio fra tutti la reazione di James al coming out di Harry e il suo conseguente fidanzamento ufficiale. Ricordo che per quella parte ho girato attorno al problema senza riuscire mai a trovare una via d’uscita. Almeno fino a quando non è poi intervenuta
ellepi , benedetta donna!
È per tutto questo che, nonostante la semplicità della trama, è una fic complessa da portare avanti e forse, qualche volta, lenta nell’esecuzione, perché voglio prima di tutto riuscire a rendere in modo realistico il contesto in cui si svolge l’azione, le scelte dei vari personaggi, il loro rapportarsi gli uni agli altri senza mai scadere nell’OOC . Forse non tutti sono d'accordo, ma per me l'ambientazione è importante tanto quanto la caratterizzazione dei personaggi, la punteggiatura e la sintassi.
È una faticaccia, ma che mi ripaga adeguatamente ogni volta che tutti i tasselli vanno al loro posto e quando leggo i commenti entusiasti di chi legge, sì ;) .
So che probabilmente non ho soddisfatto la curiosità con questa mia risposta, ma giuro che ho fatto di tutto per descrivervi cosa questa storia suscita in me, senza però spoilerare nulla e rovinare così la lettura per chi continuerà a seguirmi. E soprattutto cercando di non sproloquiare troppo senza senso XD. Spero solo di esserci riuscita e che vada bene anche così.