Sergio Ramos/Fernando Torres || 688 (FDP) || Slash, fluff, spin-off di
If the truth has been forbidden then we're breaking all the rules || SAFE || Lies || Maritombola @ MDC, prompt #3 anello di fidanzamento.
Tutto nasce e finisce ad Atalaya. In un piccolo campo di calcio con l'erba ingiallita dal sole e calpestata miliardi di volte da bambini irrequieti, con le reti indebolite e a tratti spezzate da colpi di pallone troppo forti.
Atalaya. Il vento caldo che porta il profumo degli aranci sparsi per Camas, le voci dei ragazzini, la musica proveniente da qualche bar lì vicino. I ricordi, troppo belli e troppo grandi. I sogni di un passato lontano che però sembra ieri.
Gli sudano le mani. I capelli non vogliono stare in ordine, i piedi battono sul pavimento, deglutisce in continuazione ma ha sempre la gola secca ed è sicuro che la voce non uscirà mai chiara come dovrebbe essere.
Mirian gli si avvicina, si siede sul divano accanto a lui e gli accarezza piano la schiena.
"Non posso credere che tu sia cresciuto così tanto," sussurra piano, "se mi avessero detto che il mio fratellino mezzo scemo avrebbe comprato un anello di fidanzamento, avrei riso fino a non respirare più."
Sergio la guarda di traverso e guarda l'orologio. Tra cinque minuti deve essere ad Atalaya.
Ha percorso quelle strade un milione di volte. Di corsa, a passo lento, facendo casino con i suoi amici, con le guance arrossate per il caldo e la voglia di incontrare quel ragazzino biondo. Ma mai, mai, ha sentito un peso così grande nelle tasche (e nel petto) prima d'ora, camminando tra le vie di Camas per arrivare al suo campetto di calcio.
Fernando è seduto sull'erba. Ha gli occhi chiusi e il viso rivolto verso il sole, si lascia coccolare dal calore, ignaro di tutto. Non sa perché si trovi lì di preciso, ha dato la colpa alla malinconia di Sergio e non ha opposto resistenza, ha solo scrollato le spalle e risposto che ci sarà.
Stanno insieme da anni. Ne hanno passate di tutti i colori, hanno rischiato di dover rinunciare al loro sogno più grande, si sono lasciati per qualche tempo perché Fernando si era trasferito in Inghilterra, avevano lottato contro chi non voleva altro che far loro del male. Ma ce l'avevano fatta. Sempre più forti, sempre con quell'amore incredibilmente forte e vero a legarli.
Sergio si siede accanto a lui, Fernando poggia la testa sulla sua spalla e gli accarezza il dorso della mano. Sergio gli bacia i capelli con dolcezza, sentendo all'improvviso tutto il peso sparire. Ha il cuore leggero ora ed è come se avesse le tasche vuote.
Non si dicono una parola per chissà quanto tempo, stanno semplicemente vicini perché, fondamentalmente, è quello che importa. Sono passati i tempi in cui dovevano per forza dirsi qualcosa, sono arrivati ad un punto in cui non bisogna necessariamente parlare per capirsi.
Sergio passa lentamente una mano tra i capelli di Fernando, prima di girarsi verso di lui per dirgli finalmente quello che ha da dirgli, quello che programma da giorni mesi anni, ma Fernando è più veloce. "Mi manca Atalaya," sospira, "mi mancano le partite e i litigi e il picchiarci e i ragazzi."
"Vecchio sentimentale," ride Sergio, "vincitore dell'Europeo con un tuo gol in finale e vincitore del Mondiale, e ti manca un campetto di calcio in un paesino andaluso." Gli bacia il naso e prende il pacchetto in tasca.
Lo apre e Fernando non sgrana gli occhi, non trattiene il respiro; è tranquillo come mai prima, sorride dolce e lo guarda con così tanto amore e così tanta devozione che Sergio quasi si dimentica che esiste davvero.
"Non è un solitario. Niente diamanti. Niente fronzoli."
"Strano. Da te mi sarei aspettato minimo rubini e smeraldi incastonati insieme," ride Fernando.
"Non voglio chiederti di sposarmi. Non voglio chiederti se vuoi diventare il mio compagno per la vita. Tu lo sei già e-- e io ti amo. Ti amo, e ti regalo questo anello e prima stavo dicendo una cazzata, certo che ti sto chiedendo di sposarmi, cioè, no, ti sto dicendo che ci sposiamo davvero, lo sto affermando, non hai scampo--"
"Sergio," Fernando ride più forte, "piantala. Non agitarti. Va tutto bene." Gli bacia le labbra con delicatezza.
"È un bell'anello. Di fidanzamento. È una promessa, quindi?"
Sergio annuisce. Fernando poggia di nuovo la testa sulla sua spalla e gli stringe le mani.