Fic: I hate the ending myself (But it started with an alright scene) [10.5/Rose]

Jan 17, 2011 22:15

Title: ‘I hate the ending myself (But it started with an alright scene)’
Author: jen_jm
Pairing: 10.5/Rose, accenni di 10/Rose
Rating: R
Category: het
Word count: circa 480
Warnings: angst
Disclaimer: se mi appartenessero-- meglio che non finisca questa frase. Non sono miei. Ma un giorno lo saranno.
Author’s Notes: titolo preso in prestito ai My Chemical Romance
Scritta per il p0rn fest @ fanfic_italia con il prompt Doctor Who Rose/Ten, Il senso spietato di un non ritorno - Valida anche per il prompt 27. "In quelle nebbie disperse dal vento, tra labirinti di cristalli blu, appare il viso di chi se n'è andato e non torna più." della Maritombola di maridichallenge.
Spoilers: ambientata alla fine della 4x13
Summary: “Averla ritrovata ha reso tutto ancora peggiore e lo sa, perché adesso i ricordi sono ancora più vividi, più veri.”

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La porta del TARDIS si chiude silenziosa alle sue spalle, ponendo un’ulteriore barriera tra lui e Donna; è soltanto l’ultima delle perdite di quella giornata infernale e nemmeno la più dolorosa, e in qualche modo ha come l’impressione che avere due cuori non farà altro che ingigantire il vuoto che sente crearsi nel petto. Non si cura dell’acqua che gli gocciola dai vestiti, si avvicina alla console e il suo sguardo si ferma sui comandi immobili e spenti che aspettano i suoi ordini. Li aziona svogliatamente, lasciando che la nave venga trasportata via nel flusso del tempo, alla deriva e senza una rotta precisa.

Si appoggia alla struttura con un sospiro stanco e chiude gli occhi, ripensando a tutto quello che è successo, a tutti quelli che ha rischiato di perdere e a tutti quelli che ha perso. A Rose.

E per un attimo riesce a sentire ancora il suo profumo, ad immaginare che lei sia lì, che sia tornata e sia con lui, che possano fermare il TARDIS e sbarcare nel mezzo di Londra insieme. Riesce quasi a sentire le sue mani sulla schiena, timide e incerte come se non lo conoscessero ancora, come quella volta, quella prima, confusa volta in cui entrambi hanno ceduto a dispetto di tutte le buone ragioni per non farlo - l’età, la specie, il dolore della consapevolezza che non può durare.

Averla ritrovata ha reso tutto ancora peggiore e lo sa, perché adesso i ricordi sono ancora più vividi, più veri. E adesso sa che da qualche parte, in nell’altro universo, l’altro lui, quel duplicato, quel falso d’autore la rende felice - e lo spera davvero, con tutto il cuore, ma con uno soltanto - ed è come se lui fosse là, però non è davvero così.

Riesce a vederlo mentre la fa ridere, le racconta di cose che nemmeno ha davvero visto, memorie rubate a se stesso. Lo vede mentre la spinge sul letto e lei arrossisce un po’ - come fa ogni volta, nonostante tutto, ed è anche quello che ama di Rose - ma non esita a lasciarsi andare, a prenderlo dentro di sé come se fosse già parte di lei; e vede Rose chiudere gli occhi e ricordare tutte le loro volte insieme e dimenticarle nello stesso istante, abbandonarsi e aggrapparsi alle sue spalle mentre soffia un gemito direttamente nel suo orecchio, un gemito che lui dovrebbe sentire. Li vede mentre costruiscono la loro vita, giorno dopo giorno, dimenticandosi lentamente di lui, lasciandosi dietro tutto quanto mentre invecchiano insieme.

E, in qualche modo, è anche peggio di quel primo disperato addio, del distacco improvviso e crudele ma inevitabile, perché se anche potesse tornare a prenderla non ce ne sarebbe motivo, non ora che Rose è con il Dottore ed è felice. Eppure il pensiero non lo consola nemmeno un po’, perché lui, il Dottore, invece, non è con Rose

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A/N: è la prima het che scrivo in... da sempre? E’ possibile. *ride* E’ che questi due riuscirebbero a farmi amare/scrivere qualsiasi cosa, mi mancheranno <3

fanfic: 10.5/rose, fanfiction, fanfic: doctor who, het

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