[Ben/Jude] Man down
Titolo: Man down
Personaggi: Ben/Jude, Ben Jackson, Jude Law
Rating: PG-13
Avvisi: One-shot, slash
Note: Prima di tutto: la morte non c'entra una beneamata mazza e quindi mettetevi l'animo in pace. Come sempre per il titolo ho attinto alle mie ultime fisse musicali e, ahimè, per colpa di mio fratello l'ultima è Man down di Rihanna. Poi vabbè, non scrivevo seriamente da tipo... troppo tempo e perciò mi accontento seriamente di qualunque cosa anche se l'ho scritta ieri sera/notte di getto. Punto bonus: la mia ossessione per cappelli e Ben (vedasi il mio Twitter) accessori di qualunque tipo.
Ben non era mai stato particolarmente tipo da cappelli.
Il primo gliel'aveva regalato Jude: aveva comprato due cuffie di lana in saldo da Marks & Spencer e gliene aveva infilata una a tradimento. Si erano ritrovati con la stessa cuffia in due colori diversi, ma quell'inverno era stato particolarmente freddo e la cuffia teneva caldo e Ben aveva deciso che la somiglianza non gli importava poi molto.
La seconda volta era stata una coppola. Jude l'aveva calcata in testa a lui e spinta sugli occhi mentre rideva come un bambino, facendo rimbombare quella sua voce roca per tutta Covent Garden. Si erano attirati addosso un branco di fan e Jude si era beccato il raffreddore a causa della nuca scoperta, ma tutto sommato la giornata era stata meravigliosa.
Con il terzo cappello, Jude aveva preso il via. Sembrava intenzionato a dare inizio a una nuova tradizione e ricoprirlo in tutti i sensi di una collezione di cappelli. Compleanni, Natale, Pasqua.
Ben aveva imparato a conviverci come aveva imparato a convivere con con il profumo di Jude che gli rimaneva sempre attaccato ai vestiti non import quante volte li lavasse o come aveva imparato a convivere con il colore indefinito degli occhi dell'altro che gli ricordava il cielo a primavera sopra ad Hyde Park.
Spense il mozzicone di sigaretta sotto la scarpa e sentì Jude ridere mentre afferrava un pacchetto e lo raggiungeva in veranda. La forma della scatola era familiare. Aveva imparato a convivere con i cappelli, ci stava provando anche con dei sentimenti non corrisposti.
Personaggi: Ben/Jude, Ben Jackson, Jude Law
Rating: PG-13
Avvisi: One-shot, slash
Note: Prima di tutto: la morte non c'entra una beneamata mazza e quindi mettetevi l'animo in pace. Come sempre per il titolo ho attinto alle mie ultime fisse musicali e, ahimè, per colpa di mio fratello l'ultima è Man down di Rihanna. Poi vabbè, non scrivevo seriamente da tipo... troppo tempo e perciò mi accontento seriamente di qualunque cosa anche se l'ho scritta ieri sera/notte di getto. Punto bonus: la mia ossessione per cappelli e Ben (vedasi il mio Twitter) accessori di qualunque tipo.
Ben non era mai stato particolarmente tipo da cappelli.
Il primo gliel'aveva regalato Jude: aveva comprato due cuffie di lana in saldo da Marks & Spencer e gliene aveva infilata una a tradimento. Si erano ritrovati con la stessa cuffia in due colori diversi, ma quell'inverno era stato particolarmente freddo e la cuffia teneva caldo e Ben aveva deciso che la somiglianza non gli importava poi molto.
La seconda volta era stata una coppola. Jude l'aveva calcata in testa a lui e spinta sugli occhi mentre rideva come un bambino, facendo rimbombare quella sua voce roca per tutta Covent Garden. Si erano attirati addosso un branco di fan e Jude si era beccato il raffreddore a causa della nuca scoperta, ma tutto sommato la giornata era stata meravigliosa.
Con il terzo cappello, Jude aveva preso il via. Sembrava intenzionato a dare inizio a una nuova tradizione e ricoprirlo in tutti i sensi di una collezione di cappelli. Compleanni, Natale, Pasqua.
Ben aveva imparato a conviverci come aveva imparato a convivere con con il profumo di Jude che gli rimaneva sempre attaccato ai vestiti non import quante volte li lavasse o come aveva imparato a convivere con il colore indefinito degli occhi dell'altro che gli ricordava il cielo a primavera sopra ad Hyde Park.
Spense il mozzicone di sigaretta sotto la scarpa e sentì Jude ridere mentre afferrava un pacchetto e lo raggiungeva in veranda. La forma della scatola era familiare. Aveva imparato a convivere con i cappelli, ci stava provando anche con dei sentimenti non corrisposti.