[Sherlock BBC] 5 volte che Lestrade è entrato al 221B senza bussare ed 1 in cui l'ha fatto
Titolo: 5 volte che Lestrade è entrato al 221B senza bussare ed 1 in cui l'ha fatto
Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes, Gregory Lestrade, Sherlock/John
Rating: G
Avvisi: Slash
Note: Ho visto questa iniziativa, una delle tante, tantissime meraviglie dello SFI, e BUM, avevo la trama. Fa schifo, ma visto che ultimamente non riesco a scrivere nulla senza lasciarla incompiuta, la accolgo a braccia spalancate.
Comunque si, se non si fosse capito ((l'ho compreso anche io solo ora ._.) ho un kink - e sembra anche parecchio pesante - per Sherlock e John che vengono allegramente colti in flagrante, perciò ciccia e non mettete troppa violenza negli sputi che mi tirerete. E lasciatela perdere, che è nata durante quel delirio che è il mio cervello mentre ancora metabolizza che dopodomani tornerà a vedere The Avengers. Al cinema. *muore e ci rimane*
Lestrade, chissà come, chissà quando, aveva preso il brutto vizio di entrare al 221B senza nemmeno bussare; la porta era quasi perennemente aperta, ma un minimo di correttezza ogni tanto non guastava: Sherlock l'aveva imparato a suon di sculacciate dal padre, un inutile ispettore di polizia poteva capire lo stesso. Che fosse in combutta con Mrs. Hudson o che arrivasse nello stesso esatto momento che arrivava lei, i polpastrelli dell'ispettore raramente sfioravano il piccolo bottoncino bianco fuori dal portone.
La prima volta Sherlock era troppo eccitato dal nuovo caso che aveva tra le mani anche solo per notare che era stato l'Ispettore ad intrufolarsi in casa e consegnarglielo; la seconda l'aveva fermato a metà scala già con il cappotto addosso, pronto ad uscire ed andare in centrale.
La terza aveva cominciato ad annoiarsi della solita routine. Sherlock si annoiava, quando l'ispettore gli piombava in casa senza preavviso. John finiva sempre a saltare quando si accorgeva della presenza sulla porta di una figura che prima non c'era, mentre lui poteva sentirlo avvicinarsi sin dal quarto gradino, quello che scricchiolava così piano che John non se ne accorgeva mai ma a lui risuonava forte e chiaro all'interno del cervello.
La quarta volta aveva provato ad annunciarne l'apparizione qualche secondo in anticipo, ma poi Lestrade dalla porta gli aveva chiesto che fine avesse fatto John e si era accorto che in effetti non era nella stanza, e con lui era sparito anche il giaccone. Ma certo, l'ambulatorio.
La quinta ed ultima volta che l'ispettore era entrato al 221B senza bussare, aveva battuto in ritirata così velocemente che tutto ciò che era rimasto di lui era lo spostamento d'aria dietro al cappotto e lo sbattere di porta e portone. E John, sdraiato sul divano, che sospirava pizzicandosi la base del naso mentre Sherlock era intento a richiudere i bottoni della camicia.
- Quantomeno ha capito che sarebbe ora di imparare a bussare.
Dalla volta successiva, il campanello al 221 suonava regolarmente e le porte dell'appartamento B accoglievano le nocche dell'Ispettore anche quando erano spalancate ed invitanti.
Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes, Gregory Lestrade, Sherlock/John
Rating: G
Avvisi: Slash
Note: Ho visto questa iniziativa, una delle tante, tantissime meraviglie dello SFI, e BUM, avevo la trama. Fa schifo, ma visto che ultimamente non riesco a scrivere nulla senza lasciarla incompiuta, la accolgo a braccia spalancate.
Comunque si, se non si fosse capito ((l'ho compreso anche io solo ora ._.) ho un kink - e sembra anche parecchio pesante - per Sherlock e John che vengono allegramente colti in flagrante, perciò ciccia e non mettete troppa violenza negli sputi che mi tirerete. E lasciatela perdere, che è nata durante quel delirio che è il mio cervello mentre ancora metabolizza che dopodomani tornerà a vedere The Avengers. Al cinema. *muore e ci rimane*
Lestrade, chissà come, chissà quando, aveva preso il brutto vizio di entrare al 221B senza nemmeno bussare; la porta era quasi perennemente aperta, ma un minimo di correttezza ogni tanto non guastava: Sherlock l'aveva imparato a suon di sculacciate dal padre, un inutile ispettore di polizia poteva capire lo stesso. Che fosse in combutta con Mrs. Hudson o che arrivasse nello stesso esatto momento che arrivava lei, i polpastrelli dell'ispettore raramente sfioravano il piccolo bottoncino bianco fuori dal portone.
La prima volta Sherlock era troppo eccitato dal nuovo caso che aveva tra le mani anche solo per notare che era stato l'Ispettore ad intrufolarsi in casa e consegnarglielo; la seconda l'aveva fermato a metà scala già con il cappotto addosso, pronto ad uscire ed andare in centrale.
La terza aveva cominciato ad annoiarsi della solita routine. Sherlock si annoiava, quando l'ispettore gli piombava in casa senza preavviso. John finiva sempre a saltare quando si accorgeva della presenza sulla porta di una figura che prima non c'era, mentre lui poteva sentirlo avvicinarsi sin dal quarto gradino, quello che scricchiolava così piano che John non se ne accorgeva mai ma a lui risuonava forte e chiaro all'interno del cervello.
La quarta volta aveva provato ad annunciarne l'apparizione qualche secondo in anticipo, ma poi Lestrade dalla porta gli aveva chiesto che fine avesse fatto John e si era accorto che in effetti non era nella stanza, e con lui era sparito anche il giaccone. Ma certo, l'ambulatorio.
La quinta ed ultima volta che l'ispettore era entrato al 221B senza bussare, aveva battuto in ritirata così velocemente che tutto ciò che era rimasto di lui era lo spostamento d'aria dietro al cappotto e lo sbattere di porta e portone. E John, sdraiato sul divano, che sospirava pizzicandosi la base del naso mentre Sherlock era intento a richiudere i bottoni della camicia.
- Quantomeno ha capito che sarebbe ora di imparare a bussare.
Dalla volta successiva, il campanello al 221 suonava regolarmente e le porte dell'appartamento B accoglievano le nocche dell'Ispettore anche quando erano spalancate ed invitanti.