[Vassalord] Nose

Jul 21, 2011 20:42

*Autore: margherota
*Titolo: Nose
*Fandom: Vassalord
*Personaggi/Pair: Charles J. Chrishunds, Johnny Rayflo; lieve JohnnyCharles
*Genere: Introspettivo, Fluff, Generale
*Avvertimenti: Shonen ai, What if...?, Missing Moment, Raccolta
*Rating: Verde
*Prompt: Bacio sul naso - Cavalieri dell'Ordine consacrato della Ficcyna Splandente
*Note: Tanti bei bacetti sul naso, sia da parte di Floflo che da parte di Cherry <3 Lo shonen ai è riservato a quando loro sono grandi, quando Cherry è piccino sono da considerarsi quasi padre e figlio, a mio avviso (L)



-Padrone...-
Il bimbo si stropicciò gli occhietti, assonnato com'era. Anche stretto tra le braccia di Rayflo, quando quasi cominciava ad albeggiare e la notte appena passata li aveva visti indaffarati in tante attività - che benché leggere sull'animo diventavano sempre più pesanti sulle membra - il piccolo non poteva vincere la battaglia contro il sonno, pur impegnando tutto il coraggio di cui disponeva.
Sbadigliò, strofinando il viso contro il petto nudo del vampiro. E Rayflo sorrise, nell'accarezzargli i capelli biondi sulla testa.
-Ora puoi dormire, piccolo...-
Il bimbo gli sorrise, accoccolandosi meglio nel suo abbraccio - come un gatto sonnacchioso, che ricerca calore e contatto. Ma ancora non si decise ad arrendersi, lasciando uno spiraglio aperto tra le sue palpebre, fissando il vampiro seppur sempre più debole nella volontà.
Rayflo, allora, convintosi che il bimbo non si sarebbe addormentato senza un buon incentivo, si chinò verso di lui fino a giungere in prossimità del suo volto.
E depositò un bacio gentile sul suo naso - non si era ancora completamente rizzato che quello già dormiva placidamente, con un bel sorriso sulle labbra.
Ebbe tempo solo di vederlo rilassato e sentirlo molle contro di lui, abbandonato totalmente e ingenuamente alla fiducia, che il cielo si tinse dei primi raggi del giorno e lo obbligava alla fuga.



Gli voleva bene, questo era assolutamente indubbio.
Lo aveva realizzato dapprima a livello inconscio - per quanto lui e quell'uomo che abitava solo l'ombra non si conoscessero da anni e neppure da mesi interi, al bimbo davvero non era servito molto per sentire il suono della parola "padrone" come qualcosa di familiare ed estremamente caro.
Dopotutto, non aveva bisogno dei motivi che servono agli adulti per amare una creatura a tale maniera.
Come aveva intuito ciò che lo legava a Rayflo, intuì anche che una semplice parola non sarebbe loro bastata affatto.
Di parole, il vampiro, ne aveva dette tante. Di gesti, il vampiro, ne aveva fatto pochi - ma il bimbo era pronto a scommettere che quell'astruso taglio di capelli che ora aveva in testa non sarebbe mai variato di una sola virgola.
Per tutti questi motivi, una bella sera, mentre ancora l'uomo gli raccontava una delle sue favole mentre assieme guardavano le stelle, il piccolo Chris si era alzato sui suoi piedini, guardandolo in viso e privandolo delle parole, per qualche secondo.
Portò le mani ai suoi capelli, tirandoglieli un poco, in modo tale che l'altro si avvicinasse a lui, seppur borbottando contrariato e con una smorfia di disappunto sulla bocca.
Lo baciò sul naso, fissando ogni cosa in quello piccolo schiocco che separò le sue labbra dal corpo del vampiro.
Ci fu poi un abbraccio lungo: Chris si ritrovò a respirare contro la sua pelle, senza chiederne il perché.
Poi, la favola continuò - e le stelle, oh, le stelle brillarono più di prima.



Chris sospirò, togliendo finalmente gli occhiali dal proprio naso, cercando di recuperare contegno e decoro nonostante tutto - come se non bastasse il contesto in cui era inserito per smentirlo spudoratamente e all'istante: non che l'arredamento della camera del suo padrone fosse volgare, ma avere un vampiro completamente nudo, avvolto solo dalle candide lenzuola del letto, con la pelle dell'intera sua persona ricoperta di morsi, era già sufficiente per inquadrare esattamente la situazione in cui Cherry e Rayflo versavano.
Eppure, non c'era traccia di sangue da nessuna parte.
Cherry era famelico, questo era vero, ma aveva la buona creanza di non lasciare troppo segno di sé, tutte le volte che si nutriva del sangue del suo padrone. Quasi come usare un violento controllo sulla propria fame e sui propri nervi - paradossalmente - anche in quei momenti di abbandono. Non voleva permettersi la completa incoscienza, e probabilmente non solo per un motivo puramente difensivo.
Cherry sospirò, rilassando finalmente i muscoli del proprio corpo e sedendosi sul materasso del grande letto. Non c'era niente che non andasse, in quel momento.
Si girò a guardare il proprio padrone, dormiente e tranquillo. Gli ci volle qualche istante per sorridere a quella vista, senza che domande stupide o affanni inutili oscurassero la sua placida serenità.
Rayflo era talmente calmo da non sembrare né umano né vampiro. Solo perfetto.
Si adagiò di nuovo sul materasso, a contemplarlo con calma. Rayflo ne avvertì la presenza, andandogli incontro inconsciamente come un bambino piccolo.
Chris si concesse il lusso di un sorriso - e di un piccolo, innocente bacio sul naso - prima di chiudere gli e raggiungerlo nel mondo dei sogni.



Nonostante i numerosi tentativi, erano poche le volte effettive in cui Rayflo riusciva a raggiungere Cherry per dimostrargli fisicamente il suo amore totalizzante.
Non che non fosse chiaro, non che non fosse apprezzato - perché, sotto sotto, entrambi ben sapevano che quella era tutta scena e che il gioco si reggeva specialmente sulla reticenza di uno e sull'insistenza dell'altro - ma Cherry aveva quella particolare mania di essere davvero troppo caparbio nel suo rifiuto di attenzioni, di effusioni e, più di tutto, di baci da parte dell'altro vampiro.
Lo allontanava non solo con i gesti, ma anche con quelle parole fredde e dure che lo ferivano e lo intristivano così tanto.
Era terribile, per Rayflo, dover far fronte a tutto quello, quando provava ad avvicinarlo.
C'era stata una volta, però, in cui era riuscito a vincere la testardaggine del chierico con altrettanta cocciuta testardaggine.
Aveva pensato proprio a tutto: aspettare che Cherry fosse impegnato in qualcosa di diverso che non rifiutare la sua persona - come, ad esempio, il lavoro, Cheryl, il lavoro, la bara con la sua terra, il lavoro...
No, in realtà Rayflo era stato ancora più subdolo. Aveva lanciato l'amo in modo tale che Cherry abbassasse le proprie difese e si mostrasse impreparato per una sola volta.
-Tu non mi vuoi bene, Cherry!-
Detta da sola, una frase del genere, non avrebbe smosso il chierico neanche di una virgola. Peccato che Rayflo aveva avuto la brillante idea di urlarlo, quasi, di fronte a una platea di ignari spettatori - una piazza vicino a una chiesetta, giusto per rendere tutto ancora più tragico di quanto non fosse già - in modo da paralizzare l'altro sul posto e riempirlo di vergogna.
Chris stava anche trovando una scusa per giustificarsi, qualcosa che suonava molto "padrone, non dica queste cose in pubblico" o anche "padrone, proprio lei non dovrebbe dubitare di me", perché il suo animo puro e candido non poteva reggere il dispiacere dell'altro a quel modo.
Ma Rayflo no, non ebbe pietà. Si avvicinò a Cherry d'un balzo e lo baciò - sul naso, come si fa con i bimbi piccoli bisognosi di attenzioni. Poi, tutto contento, si era allontanato, tra gli sguardi increduli della folla e seguito da quello di Cherry che ancora si compativa d'essere sempre il solito pirla che adescava a trappole tanto sfacciate e palesi.

mdf: prompt sfidante, manga: vassalord, mdf: squadra #1

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