TITOLO: Anxiety, chocolate and something of cold
FANDOM: Games of Trhones
COPPIA: Jon Snow, Robb Stark
PROMPT: chimica, Prima Prova
PAROLE: 500
RATING: PG
DISCLAIMER: tutto di Martin e della HBO. Io non scrivo a scopo di lucro.
AVVERTIMENTI: la drabble è ambientata in un AU in cui Jon e Robb sono due studenti italiani che affrontano la loro notte prima degli esami XD *si va a nascondere*
Il tavolo di fronte a lui, un tavolo in legno pregiato contro i cui angoli lui e Robb da bambini si sono procurati parecchi lividi giocando a nascondino o a rincorrersi, è un caos senza fine di libri e fogli pieni di appunti sparsi ovunque.
Jon tiene la testa china su un quaderno sul quale sta tentando di calcolare la molarità della soluzione che lui e suo fratello hanno bilanciato prima ed è talmente concentrato su quello che sta facendo che quando Robb entra nella stanza con due grosse tazze in mano non lo nota finché non gli porge una tazza.
“Questo non è caffè." dice Jon, sollevando la testa.
“Un frappé al cioccolato è più buono del caffè.”
“Il frappé non servirà per concentrarci meglio né mi terrà più sveglio.”
“Non hai bisogno di concentrati di più, né di ripetere ancora.” ribatte Robb.
Jon alza un sopraciglio, scetticamente.
“E' chimica, Robb.” insiste, indicando con un dito il quaderno su cui stava scrivendo “Non ho mai capito niente di chimica, lo sai. Domani sarà un disastro.”
“Jon, ne sai abbastanza per passare quest’esame di maturità e altri due. Andrà benissimo.” ribadisce suo fratello e Jon si chiede come faccia a non essere agitato nemmeno un po’.
“Non è che non sono agitato.” aggiunge, prendendo un sorso del suo frullato e giocherellando con la cannuccia “E’solo che non credo possa andare così male. Abbiamo ripetuto questa roba fino ad avere la nausea e ce la caviamo discretamente.”
C’è un momento di silenzio tra i due e poi Robb parla di nuovo.
“E non fare quella faccia sorpresa. Lo sai che so sempre quello che pensi.” ghigna, vedendo l’espressione interdetta dell’altro.
Jon, però, si riprende subito.
“Domani, quando avrò davanti una di queste formule, non saprò assolutamente che fare. E sarà un disastro.”
Sul viso di Jon c’è quello sguardo profondo e grave che da bambino lo faceva apparire molto più grande dei suoi coetanei e che ora lo fa sembrare, già, adulto.
“Jon, basta ripassare. Sul serio.”
Sta volta, Robb gli chiude il quaderno con un gesto della mano e parla con quel tono risoluto che a Jon ricorda tantissimo quello di loro padre. “Domani andrà benissimo” ripete per l’ennesima volta, sorridendogli dolcemente.
“Mhm… e poi, cambierà tutto. E un sacco di cose finiranno.” sussurra Jon, improvvisamente pensieroso, e quelle parole si portano dietro un misto di tristezza e malinconia.
“Ma ne cominceranno altre. Per esempio, il viaggio in Finlandia che qualcuno ha organizzato per quest’estate” gli dice, mentre allunga un braccio e glielo passa intorno al collo per tirarselo vicino.
Lui non può fare a meno di ridere - e la sua risata spazza qualsiasi traccia di preoccupazione rimasta nell’aria - perché alla gente piacciono i posti caldi e assolati, ma loro due amano il freddo e, per ciò, hanno scelto un Paese scandinavo in cui passare la loro estate post maturità.
E il pensiero di quel viaggio è sufficiente per fargli dimenticare l’ansia per un po’.