Fandom: Oyasumi Punpun (Buonanotte, Punpun)
Titolo: Solo
Rating: Verde
Conto Parole: 377
Personaggi: Punpun
Avvertimenti: ANGST A PALATE.
Prompt: Cavalieri (Squadra 2), Scrivere una storia in cui piovano delle caramelle dal cielo
Note dell'Autore: Usare questo prompt era uno dei miei obiettivi fin dall'inizio, e sono felice di esserci riuscita. Beh, sì, diciamo metaforicamente forse, ma mi piace lo stesso XD
Il titolo è inteso sia come "da solo" che come "solamente".
Per quanto riguarda il contenuto... Tra le tre drabble che ho scritto su Punpun, questa è forse la più nonsensical e la più difficile da capire senza conoscere il manga, però... però, avevo assolutamente bisogno di scrivere dell'amore totalizzante che Punpun prova per Aiko. Spero solo che prima o poi riuscirà ad andare oltre, perchè mi fa star male ogni capitolo di più ç_ç
Punpun non aveva mai amato particolarmente né la pioggia né la neve, e nemmeno le aveva mai odiate.
Gli riportavano alla mente gli inverni passati a giocare all'aperto e i soffocanti accenni dell'estate, i pomeriggi oziosi e le serate blu scuro, il bunker di ghiaccio in cortile e lo yukata di Aiko bagnato dalle goccioline d'acqua; emozioni così vivide che non lo lasciavano dormire la notte, e gli sembrava che Dio non sapesse far altro che continuare a rotolare nella sua testa, e il mattino esplodeva limpido e chiaro dalla finestra della sua cameretta.
La pioggia gli ricordava Kanie, l'ombrello sotto cui si stringevano, il suo primo appuntamento, la mostra di pittura, il quadro con la Via Lattea, il cielo notturno del festival di paese, i suoi amici, il racconto che aveva scritto per Sachi, e Aiko, e la casa che aveva costruito per loro due sul pianeta che galleggiava in quella galassia illuminata solo dalle stelle.
La pioggia di giugno all'uscita della mostra d'arte. Lui e Kanie da soli; i rimproveri. La mamma e l'ospedale.
Il bacio negato. Uno schiaffo che aveva bruciato solo per qualche attimo. Parole crudeli e sincere che avrebbero bruciato molto più a lungo.
Sei una persona solitaria, non è vero?
Nella testa, a quel pensiero, solo neve bianca.
Sachi e la neve.
Il naso che si gelava quando le palle di neve gli si sbriciolavano contro; il calore della sciarpa avvolta al collo, il berretto calcato sulla testa, proprio uguale a quello di zio Yuichi. Il corpo di Sachi, che non era affatto puro come la neve, ma che ne aveva lo stesso candore.
Dov'è il mio bacio, Punpun?
Non c'era riuscito.
Addio, Aiko, aveva pensato Punpun. Ma l'aveva pensato e basta.
Punpun non aveva mai amato particolarmente né la pioggia né la neve, e nemmeno le aveva mai odiate; se ora fissava quelle gocce e quei fiocchi, la sua mente si faceva buia. Sembrava non esserci nulla, dentro a quel nero, ma Aiko era dappertutto.
I cubetti di ghiaccio cadevano violenti dal cielo. Punpun si immaginò fossero gelidi quanto caramelle alla menta artica.
La grandine non gli ricordava nessuno in particolare.
Punpun si disse che forse avrebbe potuto associarla ad Aiko, e soffermarsi così a pensare a lei un altro po'.