*Autore: Rota/margherota
*Titolo: Rumoroso silenzio
*Fandom: Axis Powers Hetalia
*Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo (Spagna), Roderich Edelstein (Austria)
*Genere: Erotico, Fluff
*Avvertimenti: Flash, Yaoi, AU
*Rating: Rosso
*Prompt: N° 2 - E galeotto fu il ballo studentesco
*Parole: 500
*Note: Vabbeh, altra SpagnAustria, che volete farci X/////D ormai è diventata di casa. Questa è una cosettina, niente di impegnativo né terrificante - una sorta di mezza pwp, esatto ù.ù'' Per Fra, che era un po' triste e aveva bisogno di qualcosa che le sollevasse il morale (L)
Lo prese con le mani quel viso dalla pelle chiara - perché la smettesse di scappargli.
Lo prese e lo strinse quel tanto che gli desse la consistenza del reale. Roderich era lì, lo sentiva sotto i polpastrelli, sotto le dita febbricitanti.
Certo, dopo essersi ripreso dalla sorpresa del gesto improvviso, il ragazzo esibì il suo solito cipiglio severo - cipiglio che Antonio aveva sempre trovato dolce e amorevole, come la maschera di una persona non totalmente capace di gestire e accettare le proprie emozioni. Non che non ne fosse consapevole, ne preferiva semplicemente altre. E a Fernandez piaceva giocare a rincorrerlo, specialmente quando quel maledetto cipiglio si stendeva in ben altre espressioni.
Antonio lo spinse contro l'armadietto alle sue spalle, incastrandolo. Gli occhi di Roddie si spalancarono, enormemente, poco prima di sentire la sua bocca sulla propria, la sua lingua dentro, le mani che dal viso scendevano al collo e dal collo a ben altre parti.
Forse, pensò Antonio in un momento di stasi, Roddie non la prese bene quando infilò le mani sotto la sua giacca elegante - sotto la camicia, a contatto con la nuda pelle, sul petto e sul ventre. Forse Roddie non la prese bene quando, nel bel mezzo di quel corridoio buio, si sistemò tra le sue gambe, costringendolo ad appoggiarsi a lui e per non rovinare a terra con un tonfo. Forse Roddie non la prese bene, per le dita dell'altro che andarono ad arpionargli il sedere, ma solamente perché, qualche metro più in là - girato solamente un angolo e superate un paio di classi - la musica del Ballo della Scuola ancora suonava, imperterrita, e troppe voci rendevano l'aria pregna di chiasso e caos.
Tra sospiri e mezzi gemiti, in quel silenzio rumoroso che si era instaurato tra i due, c'erano più parole e più emozioni che in quell'intera sala.
Non era stato facile convincere Roderich ad andare al ballo - Antonio ci aveva lavorato per settimane, ma a ogni buon proposito Edelstein aveva risposto altrettanto. Ma poi Antonio gli aveva promesso che non sarebbe stato imbarazzante, che non avrebbe fatto nulla di male e che Roddie non si sarebbe pentito di aver accettato.
Era come dare un addio al luogo dove si erano incontrati e amati per la prima volta.
Il ragazzo era cascato semplicemente nella trappola - come quando Antonio gli aveva chiesto di poterlo accompagnare in bagno, per poi perdersi nei corridoi della Scuola stessa.
Antonio lo aveva inseguito per anni, e non solo la sua insistenza era riuscito a vincere lo sguardo cieco di Roderich, quello che aveva semplicemente sempre visto solo ciò che voleva vedere.
Con le sue mani nei pantaloni, il suo sorriso sulla bocca, Edelstein se lo ricordò all'improvviso.
Sollevato da terra con i pantaloni appallottolati alle caviglie, gli occhi un po' troppo vicini - una sveltina che gli avrebbe fatto sicuramente rimpiangere in qualche modo - Roderich se lo impresse nella mente, come marchio a fuoco.
In una melodia che era solo loro.