Titolo: Solo un bacio
Categoria: Originale
Personaggi: Berto/Enzo
Beta: ellepi
Prompt: The truth should come as no surprise (Maxïmo Park)
Genere: angst
Word: 160 (W)
Rating: verde
Warnings: relazione omosessuale
Note: scritta per la challenge: special # 6 con prompt.
Disclaimer: tutto mio e di ellepi. Per saperne di più andate
qui <3 .
Berto sospirò, abbassando gli occhi, sentendo il peso della colpa schiacciarlo.
Enzo, di fronte a lui, non parlava. Rimaneva fermo a fissarlo, con gli occhi inespressivi, gettando il suo cuore nello sconforto.
-È... stato solo un bacio- ripeté in un pigolio, sperando di ricevere una quale reazione dall’altro, dal suo ragazzo. E qualcosa si smosse, in realtà. Non fu difficile per lui leggere rabbia laddove tante volte aveva letto amore e fiducia.
Le labbra di Enzo si arricciarono appena con il balenare di quella fiammata di delusione, poi il suo viso tornò a tacere e lui sentì le lacrime salirgli agli occhi. Lo sapeva già, prima ancora di sentire le sue parole, prima ancora di sentire quella voce vuota.
-Tornatene a casa, Alberto.-
Chiuse gli occhi, lasciando che le due lacrime che gli appesantivano le ciglia, scivolassero sulle guance, mentre sentiva per l’ultima volta il profumo di Enzo investirlo al suo passaggio, prima di essere abbandonato per uno stupido bacio.
Titolo: Un’infatuazione strana
Categoria: Originale
Personaggi: Lorenzo/Enzo
Beta: ellepi
Prompt: Just a strange infatuation (Joy Division)
Genere: introspettivo
Word: 100 (W)
Rating: verde
Warnings: relazione omosessuale
Note: scritta per la challenge: special # 6 con prompt.
Disclaimer: tutto mio e di ellepi. Per saperne di più andate
qui <3 .
Lorenzo si rivoltò tra le coperte, alzandosi su un fianco per guardare per bene il ragazzo che gli dormiva accanto. Aveva un bel viso, Enzo. E una bella bocca, e un bel fisico.
Era divertente e lui non poteva negare di adorare il tempo trascorso con lui a scopare come adolescenti o ridere come due bambini, dividendo una canna o un bicchiere di vino.
Sbuffò, tornando a stendersi e dicendosi che non era nulla, che non esisteva neanche quella stretta al cuore che sentiva tutte le volte che cercava di convincersi che con Enzo era come con tutti gli altri.
Titolo: Bisogno
Categoria: Originale
Personaggi: Lorenzo/Enzo, Lucien/Lorenzo
Beta: ellepi
Prompt: The trouble that you need (stellastarr*)
Genere: angst
Word: 263 (W)
Rating: verde
Warnings: relazioni omosessuali varie ed eventuali
Note: scritta per la challenge: special # 6 con prompt.
Disclaimer: tutto mio e di ellepi. Per saperne di più andate
qui <3 .
Enzo sapeva che le sue scelte lo avrebbero portato sempre e solo a soffrire. Sembrava che lui non fosse capace di scegliere da solo la propria felicità. Eppure... dio, eppure lui adesso era felice mentre usciva dall’ascensore e si avviava al loft di Lorenzo.
Non bussò, aveva le chiavi dopotutto. Lorenzo gliele aveva date nei casi in cui lui non fosse stato in casa quando invece avrebbe dovuto. Ma lui, Enzo, aveva preso l’abitudine di usarle sempre, ogni volta che si recava lì, cosicché Lorenzo non fosse obbligato a interrompere il suo lavoro per lui.
Ma quando si chiuse la porta di casa alle spalle, Enzo si disse che forse sarebbe stato meglio bussare. Almeno non li avrebbe trovati avvinghiati sul divano con le mani nei pantaloni. Enzo fissò per un attimo il sorrisino soddisfatto di Lucien, le sue mani immerse nel capelli di Lorenzo e una delle sue lunghe gambe avvinghiata al fianco dell’altro.
Enzo quasi non respirava, mentre avanzava nell’appartamento e li superava, con la borsa carica di libri sulla spalla. Non lo vide lo sguardo di Lorenzo, non vide nulla di lui, non volle vederlo. Salì le scale e si appropriò del letto, sparpagliando i propri libri sulle lenzuola e accomodandosi, con le gambe incrociate, al centro di essi per accingersi a studiare.
Non aveva intenzione di dire né fare nulla. Lo aveva sempre saputo che sarebbe finita così, e anzi un po’ di era meravigliato che Lo avesse resistito tanto.
Non avrebbe fatto una scenata, non poteva.
Lorenzo aveva bisogno di Lucien tanto quanto lui aveva bisogno di Lorenzo.
Titolo: Fame
Fandom: Angel
Personaggi: Drusilla, Spike, Darla, comparsata di Angelus
Beta: ellepi
Prompt: Conversations that went on terrible paths (Cold War Kids)
Genere: generale
Word: 100 (W)
Rating: verde
Warnings: nessuno
Note: scritta per la challenge: special # 6 con prompt.
Disclaimer: nulla di tutto ciò mi appartiene, non scherziamo proprio
-Ho fame.-
- Il mio bambino ha fame...-
Cantilenò Drusilla, pettinandogli i capelli biondi all’indietro. Darla gli concesse solo un’occhiata prima di tornare a guardare fuori dalla finestra, assorta.
-E se uscissi e tornassi con una delle cameriere?-
-Scoprirebbero che ci sono dei vampiri nella locanda e ci darebbero la caccia, Spike. E l’alba è alle porte.-
Lui sbuffò, tornando a farsi coccolare dall’altra, mentre lei, Darla, percorreva la stanza a grandi passi. Spike aprì la bocca per proporre qualcos’altro quando le due donne si voltarono con un sorriso verso la porta.
-E’ arrivato papà con la cena.- sospirò Drusilla.
Titolo: Connor
Fandom: Angel
Personaggi: Angel, Cordelia, Lorn, Connor
Beta: ellepi
Prompt: Easy said and easy done (Editors)
Genere: generale
Word: 200 (W)
Rating: verde
Warnings: nessuno
Note: scritta per la challenge: special # 6 con prompt.
Disclaimer: nulla di tutto ciò mi appartiene, non scherziamo proprio
-Possibile che tu sappia uccidere mostri e demoni con una facilità impressionante e poi non riesca ancora a mettere un pannolino?-
-Prima di tutto io non uccido mostri e demoni con facilità... non sempre almeno. E comunque si dia il caso che l’ultima volta che ho cambiato un neonato ero umano e i pannolini erano di cotone e si chiudevano con le spille da balia!- rispose piccato.
Lorn sopraggiunse e rifilò il proprio Martini con oliva a Cordelia, scostò Angel e si chinò verso il bebè.
-Oh, piccolo frugoletto sta’ tranquillo. Adesso ci pensa lo zio Lorn a te.- sussurrò con un sorriso, chiudendo il pannolino e prendendo in braccio il neonato, che gorgogliò -Ecco fatto! Ora mentre papà e la zia Cordelia litigano, noi andiamo a fare la pappa. Saluta papà, Connor.-
Il bimbo ridacchiò guardando la propria mano agitarsi per ordine delle dita verdi che lo tenevano. Angel sospirò scambiandosi un’occhiata con Cordelia, mentre gli altri due si allontanavano verso la cucina.
-Ehi! Quel bambino è mio!- sbottò rincorrendoli -Lorn! Ridammi mio figlio!-
Il demone empatico partì con uno scatto per seminarlo e Connor ridacchiò ancora.
Cordelia alzò gli occhi al cielo e poi partì anche lei all’inseguimento.