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GiulyB)
Recs list Ariyama: My favorite
vogue91 Ariyama’s fanfiction
Una nota chiarificatrice mi sembra doverosa prima di stilare la lista. Le storie di seguito elencate NON sono in ordine di preferenza.
È già tanto che io sia riuscita a selezionarne solo dieci.
1.
Rotten love Uscì così com’era entrato, sempre con la stessa sensazione di vuoto, senza aver detto ancora una volta a Ryosuke quello che sentiva.
Senza avergli detto che con Kei non andava più bene perché erano finiti in un circolo vizioso che si ripeteva continuamente, e questo era vero, ma che la ragione principale per cui Daiki continuava a cercarlo, era semplicemente che lo amava.
Se lo tenne dentro, Daiki.
Aveva imparato dai suoi errori quanto male potesse fare una relazione all’amore stesso, e non era ancora pronto a sacrificare quello che provava per Ryosuke.
Si sa il rapporto contrastato, anzi, diciamo pure di odio puro che io ho con le angst. In special modo quando riguardano il mio OTP. Non ne leggo, difficilmente accade e questa è una di quelle rare eccezioni. È una di quelle storie che mi arrivano dritte al cuore, che mi fanno stare male, ma che proprio per questo non posso fare a meno di rileggere ogni tanto. Da ogni riga, dall’inizio fino alla fine, traspare l’amore che c’è tra i due personaggi, sebbene tra loro aleggi il silenzio e tutto resti come intrappolato in quelle righe, lasciandomi dentro un senso di frustrazione. La frase finale è come un sospiro che avvalora le tue tesi, ma che lascia insoddisfatto, perché a conti fatti quello che speri, e cioè un lieto fine, non arriva. Ma quell’ultima considerazione di Daiki è ciò che mi piace di più, perché per quanto mi faccia male, mi rende felice, sapere che lui ama Ryosuke e che il suo amore per lui è talmente grande e talmente importante che non lo vuole perdere. Accontentandosi delle briciole, certo, ma è l’unico modo che al momento ha per poter proteggere quell’amore vero.
2.
Where you want me Ryosuke ridacchiò, voltandosi nella sua presa in modo tale da lasciar aderire la propria schiena contro il petto del più grande, prima di indicare con il capo il panorama di fronte a loro.
“Guarda che bello, Daiki.” mormorò con tono assorto, reclinando la testa sulla sua spalla e lasciando che l’altro lo stringesse. “Sono così felice di essere qui. Con te.”
Daiki sorrise, baciandolo lentamente dietro un orecchio prima di posargli il mento su di una spalla, guardando però il fidanzato invece che il mare.
“È vero.” confermò. “Quello che sto vedendo è davvero bellissimo.”
Yamada si concesse un sorriso diverso rispetto ai precedenti, quasi imbarazzato avrebbe detto Daiki se non l’avesse conosciuto bene, e gli diede un leggero colpo con il gomito sullo sterno.
“Andiamo... io ci sono anche a casa, però. Pensa che siamo qui, invece di...” cominciò a dire, prima che l’altro lo interrompesse.
“Mi dispiace.” disse serio “ma quando sono insieme a te non puoi davvero pretendere che io trovi qualcosa di più bello di quanto lo sia tu.”
Ryosuke non commentò oltre, ma si limitò a continuare a guardare il mare di fronte a sé, ben conscio degli occhi di Daiki addosso.
Io ogni volta che leggo questa storia mi ritrovo a piangere. E lo so che ho detto che non mi è possibile scegliere una storia che preferisco, ma permettetemi una contraddizione, perché questa non è una storia che si può a cuor leggero definire una tra le tante. Questa è la storia per eccellenza.
Ribadisco, senza vergogna alcuna peraltro, che questa è l’unica storia per la quale io mi ritrovo a piangere ogni singola volta che la leggo e sono lì lì per saperla recitare a memoria, battuta per battuta.
È perfetta, non so usare altri termini per descriverla, perché c’è tutto quello che serve per renderla tale: mi emoziona, mi da delle emozioni così intense e forti che non riesco a spiegarmele io per prima. Ci sono Ryosuke e Daiki in un contesto che è l’apoteosi del romanticismo, ci sono loro che vivono e si lasciano vivere e si amano.
Mi rilassa leggere questa storia, mi fa stare bene come mai e mi rende felice. Ecco, questa storia mi rende felice e solo per questo motivo vale di essere su un gradino del podio più alto rispetto ad altre. È scorrevole, e nonostante le cinquemila parole si legge d’un fiato che, a mio avviso, finisce fin troppo presto.
E, ogni volta, ogni singola volta che la rileggo, per quanto la sappia a memoria, il mio cuore salta un battito e trattengo il fiato, arrivata a questo punto: “Daiki” sussurrò. “Fai l’amore con me.” . E io mi ritrovo a sorridere e a piangere ancora. E quando una storia arriva a farti questo effetto, non penso ci siano ulteriori parole per spiegarne il valore.
Perfetta. Assolutamente perfetta.
3.
Kimi igai mou dou demo ii Stava bene addosso a Daiki, stava bene sentendolo ancora dentro di sé, stava bene stretto fra le sue braccia, e non c’era altro che gli potesse chiedere in quel momento.
Fluff! Fluff! Fluff! Questa storia è ispirata a fatti realmente accaduti. Sì, secondo me è andata esattamente così. Totalmente.
Mi piace il modo in cui Daiki e Ryosuke interagiscono e ADORO la dolcezza di quel chibi, l’intimità di quei gesti, di quei dialoghi. È una storia che per come inizia ti fa sorridere e ti ritrovi a provare una certa empatia per Daiki che ha a che fare con un fidanzato così capriccioso, ma poi arrivi alla fine, un finale che non ti aspetti, e ti sciogli e ti ritrovi solo a sospirare e sei inebriato di buone sensazioni, il tuo cuore è felice perché loro si amano e il momento in cui fanno l’amore è assolutamente meraviglioso. Sono meravigliosi i pensieri di Yamada, è meraviglioso lui nel suo modo di agire un po’ sfacciato e al contempo nei suoi pensieri così incredibilmente dolce e romantico. Io non credo di potercela seriamente fare con questi due. E lo stile è come sempre impeccabile, io leggo ed è come se quello che lei descrive si materializzasse davanti ai miei occhi e, ancor meglio, riesco anche a sentire le loro voci. Ed è una cosa che mi lascia sempre piacevolmente colpita.
4.
Le froid, la peur ne sont que des mirages Daiki guardò Ryo, guardò le gocce di pioggia intrappolate fra le sue ciglia, fingendo di ignorare che fossero lacrime, guardò il suo sorriso, e il modo in cui i capelli gli aderivano sul viso per colpa dell’acqua, incorniciandolo.
Lo trovò splendido, e si disse che era di fronte a quello splendore che aveva ceduto, anni prima così come in quel momento.
Non era in grado di avercela con lui, men che meno per delle sue paranoie.
Era bellissimo, ed era suo.
Una delle scene più romantiche che io abbia mai letto descritte: il bacio sotto la pioggia, il più bel bacio sotto la pioggia che io abbia mai letto. Si sa, amo i cliché e questa storia ne è pregna, ma non lo dico in senso negativo, anzi, tutt’altro. C’è la gelosia di Daiki per il troppo amare il suo fidanzato, c’è la paura di perderlo, c’è un litigio, amaro all’inizio, ma che nonostante tutto ti porta a sperare, anzi no, ti fa presagire che non finirà in malo modo. E infatti il finale è di una dolcezza infinita, è un continuo aprire il cuore l’uno all’altro, è una dolce rassicurazione, è l’amore. L’amore che trionfa perché non può esistere un finale differente per due anime che sono destinate a stare insieme. Una scena perfetta da film che io non mi stancherò mai e poi mai di guardare e che non smetterà mai di emozionarmi.
5.
Love me show me tell me E forse era questo il modo più semplice per spiegare per quale ragione stessero insieme, per quale ragione si fossero scelti.
Più di ogni altra cosa, amava essere in grado di farsi sorridere in quel modo.
Questa storia mi fa amare il mio OTP ogni volta di più. L’adoro, è dolce e fa sorridere e la gelosia insensata di Yamada, il modo che ha Daiki di intuire i suoi pensieri e il suo dolce prenderlo in giro e poi teneramente rassicurarlo, è un qualcosa che non mi stancherà mai. Mi piace vederli agire nel quotidiano e mi piace quella sottile punta di romanticismo e di umanità quasi che fa in modo che la storia prenda forma nella mia mente.
La loro gestualità è così coinvolgente, il modo in cui lei riesce a farli muovere mi convince ogni giorno di più che loro si amino, come è giusto che sia.
E ogni scena, ogni sospiro, ogni frase sussurrata mi coinvolge a tal punto che io ogni volta mi ritrovo a trattenere il fiato, per poi iniziare a sorridere da sola, senza un perché preciso. È questo che mi piace di questa storia, come di molte altre, che riesce a farmi passare con naturalezza da un’emozione all’altra e io non posso fare a meno di entrare nella trama. Ogni volta.
6.
Don’t you ever feel like you’re less than fuckin’ perfect “Ryo, guardami.” lo chiamò ancora, vedendo il più piccolo chiudere gli occhi e abbandonarsi al suo tocco. Quando li riaprì vide il fidanzato ridere piano, scuotendo la testa. “È questo quello che voglio. Adesso, e sempre. Non c’è altra persona al mondo con cui mi sognerei mai di fare l’amore oltre a te, perché è te che amo.”
Altra storia che rischia di essere una di quelle che imparerò a memoria. Altra storia che mi fa perdere ogni dignità e mi fa innamorare di Daiki, tanto da pensare che Yamada sia proprio una persona fortunata! Li adoro, mi piace la loro umanità, l’insicurezza che traspare dal modo di agire di Yamada e il modo in cui Daiki reagisce a questo suo comportarsi. Rivedo in loro comportamenti che non credo di esagerare se mi permetto di definire umani. Perché è umano pensare che la persona che condivide con te ogni cosa se ha un problema è giusto te la venga a dire, ma è anche umano che quella stessa persona che ha subito un ‘torto’ si vergogni e non sappia come esprimere all’altro i propri pensieri. Mi piace perché è reale e quotidiana, e mi da come la sensazione di riuscire a sbirciare in quella piccola parte di mondo che non potrei in alcun altro modo raggiungere.
7.
Itsudemo itsumademo “Sei meraviglioso, amore.” mormorò, con voce roca. “Sei la cosa più bella che io abbia mai visto.”
Io amo. Amo, amo, amo ogni volta leggere di come questi due si amino (scusate il gioco di parole, ma era necessario), seriamente. Sono ripetitiva lo so, ma l’adoro. Adoro ogni volta leggere della dedizione di Daiki per Yamada e mi piace ogni volta quando è Yamada a mostrarsi insicuro, indeciso, timoroso di perdere quello che ha costruito con Daiki e mi piace da morire il modo che ha Daiki di ricordargli che per lui non esisterà niente di meglio se non Ryosuke.
Mi piace venire abbracciata da questi sentimenti e dal fluff e dall’amore che traspare da ogni gesto, ogni parola, ogni dialogo. L’adoro, dall’inizio alla fine.
8.
The place where we belong “È il bottone della tua divisa?” domandò, intenerito e al contempo emozionato da un gesto così semplice, che per lui invece significava tutto.
Yamada annuì, ancora imbarazzato.
“Sì. Oggi ho visto tanti dei miei compagni di scuola dare i secondi bottoni delle loro divise, e ho pensato che tu fossi l’unica persona che avrei davvero voluto che l’avesse. Se... se oggi non fossi stato lì ad aspettarmi quando sono uscito da scuola, probabilmente l’avrei gettato via.” fece una breve risata nervosa. “Avrebbe fatto troppo male conservarlo, suppongo.”
Daiki chiuse brevemente gli occhi, pensando a quanto i dubbi del più piccolo sulla loro relazione non dovessero essere stati poi tanto dissimili dei suoi, e alla fine gli sorrise.
“Non avrei mai voluto che lo dessi a nessun altro”
Questa storia è speciale per me, per un motivo forse un po’ stupido, ma ci tengo particolarmente a lei, perché è stata scritta per me, per il mio passato compleanno ed è la prima storia per cui io abbia pianto e abbia pianto leggendola, davanti a qualcuno. Solitamente ho la decenza di farlo quando sono a leggere per i fatti miei.
È il seguito di una storia bellissima e io lo anelavo con tutte le mie forze questo seguito, perché già la storia principale è stupenda, ma non finisce granché bene. Questo è il giusto continuo, il giusto proseguo, il giusto epilogo di quel capitolo lasciato in sospeso.
È una AU, scolastica, underage, una relazione difficile tra studente e alunno. Uno studente troppo piccolo ancora per poter seguire l’amore.
Ed è bella, perché da speranza e mi lascia ogni volta, sebbene sappia come va a finire, con il fiato sospeso, mentre la leggo. C’è tutta la tensione iniziale che hanno accumulato Daiki e Ryosuke con i loro dubbi, le loro incertezze, la paura di un rifiuto da parte di entrambi, ognuno che da sé si fa delle argomentazioni, giustifica l’altro per una probabile mancanza di amore ricambiato. Che quella vecchia promessa possa essere stata infranta.
È un susseguirsi di emozioni ed è come trattenere il fiato e stare a un’altitudine pazzesca, sospeso nel vuoto. È così che mi sento. E torno a respirare, solo nel momento in cui loro si rincontrano per la prima volta dopo anni fuori dal cancello di scuola e torno a respirare quando finalmente i due si baciano ed è come se lo sentissi anche io su di me quella stretta, quell’abbraccio. E c’è impazienza e c’è voglia di chiarire e riscoprirsi, di ritrovarsi e non potrei rimanere più soddisfatta dal finale, dove,dopo altri anni che passano, tutto è come deve essere e loro sono l’uno tra le braccia dell’altro e si amano.
9.
Futari kake no basho Lo vide gemere e mordersi un labbro per il freddo intenso, ma indugiò ancora per qualche secondo, godendo della vista di quell’attimo di sofferenza, osservando come il vetro si stesse lentamente appannando sotto il suo respiro, quasi come se il calore di quel corpo fosse in grado di sciogliere il ghiaccio che vi si era attaccato all’esterno.
È strano, ma quando penso a questa fan fiction l’aggettivo che mi viene in mente come primo è ‘sexy’ e credo di non aver mai definito così una storia. Mi piace il modo in cui una situazione che parte come safe, come quella di mangiare della cioccolata mentre fuori nevica (scenario per altro incredibilmente suggestivo e romantico. Cliché, cliché, cliché, l’ho già detto che amo i cliché?) degeneri in modo deliziosamente malizioso. E l’atmosfera di scalda e io mi ritrovo come sempre a trattenere il fiato e a osservarli, perché io quando si tratta delle sue storie, non leggo, io osservo e vedo e sento in ogni maniera possibile e li vivo. Non esagero, so che non sono parole che userei per descrivere storie qualsiasi, perché questo accade quando io leggo le sue Ariyama. E anche con questa, succede. La quotidianità che ne traspare anche qui, è una delle caratteristiche per cui adoro questa storia che descrive un momento pressoché perfetto.
10.
Sick&excited C’era qualcosa nei baci di Daiki che era sempre in grado di farlo sentire meglio. Qualcosa nel modo in cui lo cercava, nel modo in cui le sue mani accompagnavano il movimento delle labbra sulla sua pelle, qualcosa nella familiarità di quel gesto che lo rendeva irrinunciabile per lui.
Questa storia è la tenerezza, la prima cosa che ho pensato di Yamada, nel leggerla, è stata che avrei voluto abbracciarlo, poi… poi beh, la mia opinione è cambiata e ho approvato proprio molto il modus operandi di Daiki!
Questa storia mi ha fatto riflettere: mi piace il modo in cui, ogni volta che descrive una scena di sesso Ariyama, la contorni di ancora più amore di quanto probabilmente si renda conto di fare. Perché, lo so che può essere stupido, ma si amano e io lo sento che si amano ed è una cosa che mi fa stare bene e nulla, nessuna scena è mai fine a se stessa. A volte me lo domando, se lo faccia perché sa che per me, quando riguarda loro c’è differenza tra ‘sesso’ e ‘amore’, ma fatto sta che se anche fosse solo frutto della mia immaginazione, io lo apprezzo tantissimo.