[Hikanoo] This is Halloween

Jul 06, 2013 20:20

Titolo: This is Halloween
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yaotome Hikaru, Inoo Kei
Pairing: Hikanoo
Rating/Genere: PG-17/drabble, AU, AU!Baby, fluff, romantico
Warning: slash
Wordcount 1.300 fiumidiparole (13 storie da 100 parole ciascuna)
Note: la storia è scritta per la think_fluff per la tabella Halloween con il prompt ‘Buio’, ‘Fantasma’, ‘Lupo Mannaro’, ‘Scheletro’, ‘Festa’, ‘Vampiro’, ‘Strega’, ‘Costume’, ‘Decorazioni’, ‘Dolciumi’, ‘Lanterna’, ‘Trick or Treat’, Zucca.
Le drabble sono collegate tra loro ma non sono in ordine cronologico.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: Halloween

Hikaru non capiva per quale motivo se Kei aveva tanta paura del buio, si ostinasse ogni anno a voler partecipare alla tradizionale festa di Halloween che si teneva all'asilo.
Gli altri bambini lo prendevano in giro per questo e Hikaru se ne dispiaceva molto.
Si capiva benissimo che Kei era terrorizzato all'idea di entrare nella casa stregata o fare la prova di coraggio, eppure affrontava le sue paure.
Per questo motivo Hikaru aveva deciso che, anche se certi aspetti di Kei non li capiva, li avrebbe accettati e lui gli sarebbe stato sempre amico. Sarebbe stato al suo fianco. Per sempre.

Kei cercava di farsi forza: "È tutta finzione" si ripeteva. Ma non serviva a molto. Era terrorizzato, ma era stanco di farsi prendere in giro dai compagni, perciò aveva affermato che sarebbe entrato da solo nella casa stregata.
Camminava piano, guardandosi attorno circospetto, quando qualcosa gli toccò una spalla e Kei urlò, cadendo a terra.
"Kei-chan, sono io!"
Kei aprì gli occhi e vide Hikaru mascherato da scheletro, una tuta nera e le ossa fosforescenti.
"Ci sono io adesso con te. Dammi la mano. Non avere paura" lo rassicurò sorridendo.
Kei si tranquillizzò subito: strinse la sua mano e la paura svanì.

Quando Hikaru andò a prendere Kei per fare dolcetto o scherzetto insieme, vide che l'altro non aveva il costume.
"Non sei pronto?" chiese.
"Non vengo!" disse il bambino con un musetto triste.
"Perchè?"
"Il mio costume si è rotto" spiegò Kei sull'orlo delle lacrime.
Hikaru sorrise e, dopo essersi tolto il mantello bianco del suo costume da principe, lo mise in testa a Kei: fece due fori per permettergli di vedere e poi gli sorrise.
"Ecco fatto!"
Kei allargò le braccia, osservandosi allo specchio e rivolgendosi a Hikaru.
"Sono un fantasma!" esclamò contento.
Hikaru annuì sollevato felice di essere riuscito a farlo sorridere di nuovo.

Per colpa della varicella, quella sera Hikaru non era potuto andare a festeggiare Halloween con i suoi amici, quindi quando suonarono alla porta non si mosse dal divano.
"Ciao Hikka!"
Kei, vestito da lupo mannaro con un costume di caldo pelo, gli sorrise.
"Vattene!" lo scacciò Hikaru in malo modo, stringendosi nella coperta, dandogli le spalle.
Kei salì sul divano insieme a lui mostrandogli il suo cesto con le caramelle.
"Non mi diverto se non ci sei. Quindi ho pensato che potevamo mangiare insieme le mie" propose.
Hikaru lo guardò e sorrise: anche Kei in fondo sarebbe stato al suo fianco per sempre.

Kei non sapeva perché fosse andato a quella festa: non conosceva praticamente nessuno.
"Mi concedi questo ballo?"
Un ragazzo vestito da principe gli tese la mano: quel sorriso sapeva di un ricordo lontano e quegli occhi erano familiari.
Istintivamente gli afferrò le dita, lasciandosi guidare nella danza.
Quando d'improvviso tutto divenne buio, a causa di un black-out, Kei sobbalzò stringendosi allo sconosciuto; un braccio gli cinse la schiena rassicurante e Kei sentì il proprio cuore accelerare i battiti quando riconobbe chiaramente quella voce e risentì quelle parole pronunciate al suo orecchio.
"Non avere paura, ci sono io qui. Ho promesso di proteggerti, per sempre."

"Hikka? Hikka non è divertente!"
Kei si guardava attorno, facendo attenzione a ogni rumore sospetto nel parco, iniziando a infastidirsi.
"Yaotome Hikaru! Io giuro su ciò che ho di più caro che se non ti fai vedere subito... AAAH!" urlò, quando si sentì afferrare per le spalle.
"Preso!"
"Brutto...!"
Hikaru lo baciò impedendogli di insultarlo, sorridendo mostrandogli i canini di plastica.
"Sei poco credibile come vampiro, sai?" non gli volle dare soddisfazione.
"Beh, tu in compenso urli davvero come una vergine da offrire in sacrificio!" appuntò Hikaru, ridendo, facendolo voltare nel suo abbraccio e tornando a baciare il fidanzato prima che potesse insultarlo ancora.

"Come sto?"
Hikaru sbarrò gli occhi osservando il capello a punta, la gonna a ruota e le maniche a sbuffo del costume da strega che Kei stava indossando.
"Non vorrai mica venire in giro conciato in quel modo?" gli chiese.
"Perchè no?" l'altro si guardò senza vedere nulla di male nel proprio vestito.
"Kei, è un costume da femmina!"
"E allora? È Halloween, posso fare quello che voglio!" si impuntò il più grande.
Hikaru lo guardò scettico, sospirando: con il passare del tempo le cose non cambiavano, Hikaru continuava a non capire Kei, ma l'aveva promesso: sarebbe stato al suo fianco, per sempre.

"Allora? Come sto?"
Kei, avvolto in un pomposo vestito azzurro cielo, fece una giravolta su se stesso, lasciandosi ammirare dal fidanzato.
Hikaru non disse nulla, limitandosi a guardarlo e Kei si portò le mani ai fianchi, pronto a ribattere a qualsiasi obiezione. "Non dirmi che mi devo cambiare, perché..."
Hikaru lo interruppe, scuotendo la testa.
"Stai benissimo! Sei bellissimo" si complimentò, sorprendendolo.
"Oh" Kei rimase senza parole. "Grazie" disse solo.
Hikaru continuò a guardarlo e, doveva ammetterlo, tra tutti quelli che aveva sfoggiato in quegli anni, quel costume da principessa gli stava bene e gli donava proprio perché si trattava di Kei.

Hikaru seguiva Kei per quella piccola botteghina domandandosi come riuscisse l'altro a giostrarsi in mezzo a quella baraonda di cianfrusaglie.
"Questa non deve mancare, che dici?" Kei chiese il suo parere, mostrandogli uno striscione sul quale si susseguivano una serie di zucche con la scritta 'Halloween' al centro.
Hikaru avrebbe voluto rispondergli che per lui le decorazioni acquistate in precedenza erano sufficienti, ma Kei ci teneva tanto, in fondo, era la prima festa che passavano insieme in quella casa che potevano definire 'loro' e voleva che tutto fosse perfetto.
E a Hikaru andava bene anche così, purché Kei fosse felice.

"Guarda quanti!" Kei rovesciò sul tavolo i dolci che era riuscito a procurare dai suoi amici.
"Non sei un po' cresciuto per questo genere di cose?" lo prese in giro Hikaru, abbracciandolo in vita e solleticandogli i fianchi.
"Che antipatico! Sarebbe stato carino se fossi venuto con me!"
Hiakru rise: "Yama-chan lo sa che Daiki ha dato a te parte dei dolciumi che aveva comprato per lui?" domandò divertito.
"No, è un segreto! Non dirglielo!" gli fece promettere.
"Comunque..." Hikaru si scostò da lui ponendo tra loro una certa distanza. "Vacci piano, non vorrei avere un ragazzo tutto ciccia e brufoli."

"Ahi!"
Kei si portò un dito alla bocca e Hikaru sollevò lo sguardo su di lui.
"Kei!"
"Mi sono tagliato!" spiegò l'altro lasciando sul tavolo il coltello con cui stava incidendo la zucca per trasformarla in una lanterna.
"Fa' vedere" Hikaru gli prese la mano e Kei lo guardò da sotto in su. "Pasticcione!" lo riprese teneramente, andando a prendere il necessario per medicarlo, proteggendo il dito con un cerotto.
"Scusa" mormorò Kei e Hikaru scosse il capo.
"Fa male?" gli chiese il più piccolo.
"Brucia un po'."
Hikaru intrecciò le loro mani, baciando il polpastrello medicato.
"Ora?"
"Ora è passato!" esclamò Inoo guardandolo dolcemente.

"Grazie, signore!" I due bambini corsero via dopo aver ricevuto i dolcetti da Hikaru il quale rimase perplesso dal modo in cui l'avevano chiamato.
Kei, comparso alle sue spalle, ridacchiò.
"Signore? Li hai sentiti?" si sconvolse il più piccolo, spostandosi in salotto, sedendosi sul divano.
"Sì!"
"E ridi? Voglio proprio vedere quando ci chiameranno te!"
"Oh, impossibile, a me si rivolgono chiamandomi oniichan!" appuntò, sedendosi sulle sue gambe, prendendolo in giro.
Hikaru roteò gli occhi e con un rapido movimento fece stendere l'altro sotto di sé.
"Hikka!"
"Oniichan, eh? Oniichan, dolcetto o scherzetto?" mormorò maliziosamente al suo orecchio.
Kei rise e stringendolo a sé, rispose: "Dolcetto!"

Hikaru iniziava a sperare che quello fosse un incubo!
Non ne poteva più di girare per i supermercati della zona: quello era il quarto nel quale Kei ce lo trascinava.
"Uffa! Un buco nell'acqua anche qui!" sentì Kei esclamare. "Proviamo al mercato!" decise il più grande, trascinandolo verso l'uscita.
"Kei, ti prego!" lo supplicò il fidanzato, guardandolo con espressione implorante, ma l'altro lo gelò con un'occhiataccia.
"No, noi non ci fermeremo fino a che io non avrò trovato la zucca perfetta per la festa di Halloween di questa sera!" rispose perentorio.
E Hikaru non potè fare altro che seguirlo in silenzio.

comm: 500themes_ita, hey! say! jump: yaotome hikaru, genere: drabble, genere: romantico, hey! say! jump: inoo kei, fanfiction: hey! say! jump, comm: think_fluff, pairing: hikanoo, genere: fluff, genere: au!baby, tabella: halloween, genere: au, rpf, warning: slash

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