Titolo: And when I hold you close I’ll know that it’s true
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating/Genere: nc-17/erotico, romantico, fluff
Warning: slash
Wordcount 974
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la
diecielode per la tabella Canzoni B con il prompt ‘I believe in you’ e per la
500themes_ita con il prompt ‘Vulcano’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
500themes_itaTabella:
12 Storie - Canzoni B Yuya ansimava pesantemente, cercando di restare fermo con i fianchi e con le mani, continuando ad accarezzare Yuri per i capelli, senza però forzarlo contro di sé, nonostante desiderasse che l’altro gli desse di più.
Il più piccolo sollevò gli occhi su di lui, sfidandolo quasi a vedere quanto ancora avrebbe resistito, quanto ancora si sarebbe trattenuto e lo odiava quando faceva così. Yuri odiava quando Takaki si comportava in quel modo: non c’erano dubbi sull’amore che provava nei suoi confronti, ma Chinen sapeva che ancora, nonostante tutto, dopo tutti quegli anni in cui stavano insieme, in cui avevano condiviso ogni cosa e dopo aver deciso di passare il resto della vita l’uno accanto all’altro, Yuya sembrava come trattenersi quando stavano insieme, quando condividevano momenti come quelli nei quali avrebbero dovuto gettare via ogni maschera, in situazioni come quelle nelle quali avrebbero dovuto mettere a nudo le loro anime, oltre ai loro corpi e invece Yuri vedeva Yuya trattenersi, pensare troppo a lui, a sé, a chissà quali tante e altre inutili cose.
Yuri aveva provato a parlare al fidanzato a farsi dire quale fosse il suo problema, se ci fosse un problema, se fosse lui il problema, ma Takaki aveva sempre minimizzato, aveva sempre rassicurato Yuri che non avesse di che preoccuparsi che lo amava come il primo giorno. Anzi, di più, il suo amore cresceva ogni giorno.
E allora se le sue parole erano vere, Yuri non capiva perché sentiva sempre come se qualcosa si frapponesse fra loro. Fino a che non aveva capito, aveva capito che era vero che non ci fosse alcun che di cui preoccuparsi, ma aveva anche capito cosa turbasse Yuya: era il suo troppo amore per Yuri e la costante paura di perderlo, di ferirlo, se avesse fatto qualcosa di sbagliato che lo bloccavano.
“Sei uno scemo, Yuuyan” mormorò Yuri, seguendo il corso delle proprie riflessioni, allontanandosi dal suo corpo e baciandogli il petto, giungendo alle labbra, salendo su di lui, le gambe attorno ai suoi fianchi; ma quando Takaki lo prese per la vita, chiedendogli di scendere su di lui, Yuri gli si negò, tendendosi e contrastandolo, chinandosi sulle sue labbra, trascinandolo in un bacio urgente, spostandosi di nuovo al centro del letto e restando in ginocchio, posando i palmi sul materasso, spingendo indietro il sedere e guardando Yuya da sopra una spalla, vedendolo perplesso, quasi sconcertato da quel suo modo di fare.
Yuri lo scrutò e sorrise, incoraggiandolo ad avvicinarsi: “Yuu” lo chiamò con voce roca e quasi impaziente. “Yuya, avanti” continuò a esortarlo, mentre il più grande era come affascinato da Yuri, dal suo corpo che gli si offriva, pronto, impaziente, senza alcun riserva.
Takaki sorrise, scuotendo il capo, comprendendo come Yuri fosse riuscito da sé a capire di cosa avesse bisogno, senza che lui parlasse.
“Mi dispiace, Yuri” si scusò come prima cosa, avvicinandosi a lui e posandogli una mano sulla schiena, accarezzandolo, passando i palmi sul sedere, saggiandone la consistenza, mentre gli baciava una spalla e poi le labbra leggermente rosse.
“Ti amo,Yuuyan e ti voglio. Voglio sentirti in ogni modo possibile, voglio che mi ami come hai sempre fatto, ma voglio tutto di te” gli disse, mentre il più grande capiva il senso di quelle parole e con le labbra iniziava a soddisfare il suo desiderio, preparandolo con calma, lasciandosi sentire, premendo con la lingua e le dita per entrare in lui, mentre l’altra mano era corsa al suo sesso, stimolandolo, muovendolo come sapeva piaceva a Yuri, aumentando la stretta quando lo sentiva ansimare più forte e gemere, spingendo indietro il sedere e chiedergli di più, quasi implorando.
E allora si risollevò e lo tenne fermo per i fianchi con entrambe le mani, mentre sostituiva la lingua con il proprio sesso e lo penetrava in modo lento, lasciandosi ancora desiderare, facendosi sentire, così come Yuri gli aveva chiesto che facesse e godendo a sua volta della piacevole sensazione di entrare in quel corpo e perdersi in quel calore.
Quando fu completamente dentro di lui si lasciò andare a un sospiro appagato, chinandosi a poggiare il petto alla sua schiena per un solo istante, sentendolo inarcarsi verso quel contatto. Gli accarezzò una guancia, chiedendogli di voltarsi verso di lui e lo baciò impaziente, riversando anche in quel contatto tutto quello che provava.
Lo lasciò libero solo perché entrambi necessitarono di riprendere a respirare, mentre il fiato si faceva corto e Yuri mosse in avanti il bacino, spingendosi di nuovo indietro, cercando il corpo di Yuya, da troppo tempo immobile.
Takaki tornò a stringere la sua erezione e iniziò a spingere con decisione, cercando in lui quel punto nascosto che lo faceva gridare, che aumentava in modo sproporzionato il piacere, stimolando il suo sesso, stringendolo quando sentì Yuri tendersi e il suo corpo tremare, mentre si svuotava nella sua stretta.
E come un vulcano che riposa anno dopo anno, Yuya che aveva trattenuto a lungo quei sentimenti, quel desiderio che aveva di lui, di sentirlo come mai prima di allora, decise finalmente di abbandonare ogni freno inibitore e sentirlo suo, farlo suo, definitivamente. Raggiunse l’orgasmo dopo di lui, stringendogli i fianchi, graffiandolo, mordendogli una spalla, cadendo esausto sul letto insieme a Yuri.
Yuya uscì dal corpo del più piccolo, permettendogli di voltarsi e sentendo le dita di Yuri cercare le sue e stringerle: sorrise, guardando il fidanzato che ancora cercava di regolarizzare il proprio respiro a occhi chiusi e si rese conto in quel momento che non poteva desiderare felicità più grande.
Si rese conto che aveva sprecato un sacco di tempo in pensieri e convinzioni inutili e infondate, perché Yuri non era più un bambino, non era più solo un ragazzo, stava diventando un uomo. E ogni giorno Yuya lo vedeva crescere e trasformarsi nell’uomo che lui aveva scelto e con il quale sapeva per certo che avrebbe passato ogni giorno della sua vita.
*****
Titolo: I could build my world around you
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating/Genere: nc-17/erotico, (schifosamente) fluff, romantico
Warning: slash
Wordcount 2.345
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la
diecielode per la tabella Canzoni B con il prompt ‘Could It Be Magic’
think_fluff per la tabella Inverno con il prompt ‘Coperta’ e per la
500themes_ita con il prompt ‘spirito vagante’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
500themes_itaTabella:
12 Storie - Canzoni BTabella:
Inverno Yuya si era svegliato davvero di buon umore quella mattina: davanti a lui aveva la prospettiva di un fine settimana senza alcun tipo di impegni di lavoro e, cosa ancora più appagante, Yuri sarebbe stato con lui per tutto quel tempo; era riuscito a convincerlo ad andare a stare da lui e l’idea di avere il più piccolo in giro per casa lo rendeva oltremodo su di giri.
La sera prima quando Yuri era arrivato, Takaki era stato un ottimo padrone di casa, aveva preparato una cenetta per due particolarmente romantica stupendo Yuri in positivo, il quale non era riuscito a essere sarcastico che per la prima parte della serata, cedendo poi a sua volta e rilassandosi completamente, pronto a godere delle attenzioni che Yuya era intenzionato a riservargli.
Aprire gli occhi la mattina e la prima cosa che era stato in grado di vedere era stato il volto addormentato di Yuri gli aveva fatto iniziare la giornata con un sorriso, aprire gli occhi la mattina e il primo respiro di cui si era inebriato era stato quello di Yuri, gli aveva fatto accelerare i battiti cardiaci e aprire gli occhi la mattina e come prima cosa stringere il corpo del più piccolo contro di sé l’aveva fatto sentire l’uomo più fortunato dell’intero Giappone, anzi no, del mondo intero.
Aveva sorriso, immaginando che se tutte quelle cose le avesse dette a Yuri l’altro probabilmente l’avrebbe preso in giro, accusandolo di essere troppo romantico, ma non ci avrebbe poi scommesso contro al fatto che gli avrebbero fatto piacere, o magari il fidanzato sarebbe arrossito e ancora intontito dal sonno avrebbe ricambiato il suo abbraccio confessandogli di amarlo.
Quando i suoi stessi pensieri erano arrivati a toccare picchi altissimi, allora Yuya aveva deciso di alzarsi, senza disturbare il compagno, lasciandolo riposare: se lo meritava e, in fondo, avevano ancora due giorni interi da passare insieme, lontani dal mondo, lontani da tutto e da tutti senza che fosse necessario spostarsi in nessun luogo per ritagliarsi quello spazio solo per loro.
Era uscito quindi dalla stanza per fare colazione e preparando qualcosa in più anche per il più piccolo, iniziando a mangiare, sentendo poi la porta della cucina aprirsi e Yuri fare il suo ingresso avvolto nella coperta che aveva portato via dal letto.
Yuya lo vide e gli sorrise, alzandosi dalla sedia e apparecchiando anche per lui: “Ben svegliato, piccolo. Hai dormito bene?” gli chiese, avvicinandosi al tavolo e chinandosi a dare un veloce bacio sulle labbra del fidanzato, il quale aveva preso posto nella sedia libera accanto alla sua.
“Sì… fin troppo, quando ho aperto gli occhi non riuscivo a capire dove mi trovassi” spiegò Yuri, sistemandosi meglio la coperta sulle spalle e prendendo la tazza tra le mani scaldandosi i palmi. “Perché non mi hai svegliato?” gli chiese, guardandolo da sopra il bordo della ciotola e Yuya sorrise, sedendosi al suo fianco.
“Scusami, pensavo volessi riposare…”
“Non è presto e poi ci tenevo a fare colazione insieme a te!” affermò, tendendosi verso di lui per ricevere un altro bacio, arricciando le labbra. “Per farti perdonare” gli suggerì, vedendo il sorriso divertito che comparve sul volto di Yuya e quando questi si sporse verso di lui, lasciò che le loro labbra si toccassero brevemente per emettere poi un sonoro schiocco. “Così va meglio” appuntò, finendo insieme di fare colazione, trattenendosi più del necessario prendendola con assoluta calma.
Quando terminarono, Yuya iniziò a riordinare quanto avevano sporcato, procedendo al tutto sotto lo sguardo attento di Yuri che si era seduto sopra al tavolo.
“Cosa ti va di fare oggi?” chiese il più grande, mentre lavava le stoviglie.
Chinen si strinse nelle spalle, sollevando le gambe sul piano e avvolgendosi maggiormente nella coperta: “Non lo so” disse, guardando poi fuori dalla finestra. “Il tempo non sembra buono per uscire e sinceramente non mi va molto di muovermi” ammise. “Possiamo stare qui! Possiamo stare tutto il giorno in pigiama!” propose, guardando Yuya con espressione d’attesa e Takaki non resistette, avvicinandosi a lui e baciandolo sulla bocca, incurante del rubinetto aperto e dell’acqua che lasciò sgocciolare sul pavimento.
“Yuuyan!” lo riprese il più piccolo.
“Scusami, ma eri davvero davvero carino, non potevo resistere!” ammise. “E comunque ci sto!” accolse di buon grado la sua idea tornando vicino al lavello e ultimando di lavare i piatti, asciugandosi poi con uno strofinaccio. “Ah, fermo!” disse a Chinen intenzionato a scendere dal tavolo, raggiungendolo. “Sali!” lo esortò, dandogli le spalle e portando indietro le braccia, tirandogli le gambe.
“Ah, Yuu, no, lascia!” cercò di protestare l’altro.
“Eddai, lasciami fare!” si impuntò il più grande, indietreggiando, facendosi posto tra le sue ginocchia. “Dai!” continuò e Yuri allargò le braccia, cingendo il collo del fidanzato e in quel modo coprendolo un po’ con i lembi della coperta, lasciandosi sollevare.
“Sei leggerissimo!” constatò Yuya, sistemando meglio il suo peso sulle spalle e tornando verso il salotto, mettendo Yuri a sedere sul divano, prendendo posto accanto a lui.
“Ha viaggiato comodo, signorino?” gli chiese con fare divertito, facendogli stendere le gambe e poggiando la testa sulle sue cosce, usandolo come cuscino.
“Sì… è stato un percorso piacevole, ne è valsa la pena!” gli disse prendendolo in giro e passandogli una mano sulla fronte, pettinandogli all’indietro i capelli: Yuya chiuse gli occhi, rilassandosi sotto il tocco di quelle mani.
“Oniichan” lo chiamò, pizzicandogli le guance con le dita e stringendogli scherzosamente il naso con l’altra mano. “Non dormire!” lo riprese, vedendo Yuya schiudere gli occhi e storcere la bocca.
“Oniichan?” gli fece il verso e Yuri sorrise divertito a sua volta, chinandosi per baciarlo.
Yuya si alzò, scivolando seduto per terra e prendendo il telecomando, accendendo lo schermo: “Ti va se guardiamo qualcosa? Dovremo finire il film che abbiamo iniziato ieri.”
“Non era finito?” gli domandò Yuri, sollevando un sopraciglio e Takaki gli colpì una gamba.
“Sì, beh, finito è finito, ma qualcuno, senza che faremo nomi, mi ha distratto ieri sera e non so come è andato avanti!” lo riprese, poggiandogli la testa sulla coscia, cercando la scena dove erano arrivati.
“Beh, ma non mi pareva che poi non ti fosse andato bene il cambio di programma” gli fece notare e Yuya rise.
“Oh, no, no e chi si lamenta!” replicò, trovando il punto dove si erano interrotti e cercando di ricordarsi cosa fosse successo precedentemente venendo subito catturato dalla trama.
Chinen, dal canto suo, inon era riuscito a stare concentrato che per pochi minuti, stufandosi poi e iniziando a cambiare posizione sul divano cercandone una comoda, non trovandola.
Yuya lo osservava di tanto in tanto con la coda dell’occhio, sorridendo appena: Yuri sembrava volergli parlare, ma era come se non lo volesse disturbare, dal momento che lui invece sembrava divertito da quell’attività che aveva proposto. Chinen allora si alzò, andando in cucina a cercare qualcosa da mangiare, sebbene non avesse ancora fame data la colazione terminata non più di un’ora prima, ma la noia l’aveva colto prepotente e non sapeva cos’altro fare.
Yuya continuava, sempre più divertito, a seguirlo con lo sguardo gironzolare per casa sua, sempre avvolto alla sua inseparabile coperta, come fosse uno spirito vagante alla ricerca della propria pace, ma senza che Chinen riuscisse in alcun modo a trovarla.
Quando gli passò per l’ennesima volta vicino, lo prese per la vita attirandolo tra le proprie gambe, abbracciandolo.
“Yuri, lo sai che sei veramente buffo?” disse, allungando il braccio verso il telecomando e spegnendo di nuovo televisore e lettore DVD.
“Scusa, Yuu, ma mi stavo annoiando!” gli disse, tirandosi la coperta addosso, cercando di mettersi comodo seduto tra le gambe di Yuya.
“Potevi dirmelo invece di lasciarmi a guardare il film da solo.”
“Sì, ma a te piace vedere i film e non voglio che ci annoiamo in due. Almeno tu ti stavi divertendo” gli spiegò.
Yuya scosse il capo.
“A volte sei proprio scemo, Yuri!” lo rimproverò bonariamente, stringendolo meglio contro di sé. “Ancora non hai capito che per me l’importante è stare insieme? Possiamo anche passare tutto il giorno a guardarci negli occhi che io mi sentirei comunque felice, sto bene quando sono con te, non mi importa di niente’altro, perché tu sei il centro attorno al quale ho costruito tutto il mio mondo” confessò senza alcuna traccia di vergogna o imbarazzo.
Yuri schiuse appena le labbra a quella confessione e si portò di scatto la coperta sopra la testa per nascondersi, facendo scoppiare a ridere Yuya che tentò di recuperarlo.
“Piccolo, cosa stai combinando?”
“Niente” gli rispose la sua voce ovattata, mentre si lasciava andare contro di lui e lentamente Yuya riusciva a scoprirlo, guardandolo poi con espressione dolce, intenerito dalla sua figura minuta rannicchiata tra le proprie gambe.
“Guarda sei tutto spettinato” gli disse, evitando ogni altro commento che potesse far imbarazzare maggiormente il più piccolo, prendendogli il mento con una mano e tirando il viso verso il proprio per baciarlo a lungo dolcemente.
Yuri si abbandonò completamente contro di lui, sollevando un braccio a cingergli il collo, alzandosi per potersi sistemare meglio sulle sue gambe, sentendo le mani di Takaki infilarsi oltre il pigiama per accarezzare la sua pelle calda; Yuri rabbrividì, separandosi dalla bocca del fidanzato, mordendogli il labbro inferiore , slacciandogli a sua volta i bottoni della camicia del pigiama, passando i palmi sul suo petto, scendendo con le labbra sul collo e sul torace, divertendosi a sentire i gemiti di Yuya, mentre le sue mani si facevano impazienti, cercando quanta più pelle possibile.
Il più piccolo lo assecondò, sfilandosi la maglietta e rabbrividendo appena, sollevandosi in piedi per togliersi anche i pantaloni, e vedendo Yuya alzare il bacino per levarsi i propri: osservò quel movimento incantato, senza riuscire a staccare gli occhi dalla sua erezione, stupendosi come la prima volta di quanto fosse bello quel corpo e di quanto lui quel corpo lo desiderasse.
Tornò a sedersi cavalcioni su di lui, trattenendo un gemito quando le loro pelli vennero a contatto e sentì di nuovo le mani di Yuya sulla schiena, afferrando nuovamente la coperta e portandosela sulle spalle, guardando poi indeciso il più grande.
“La vuoi tenere?” gli domandò Takaki, accarezzandogli i capelli e Yuri annuì con la testa.
“Posso?” domandò comunque colto da un dubbio, subito scacciato dal sorriso di Yuya che non ebbe nessuna obiezione a riguardo, si tese verso di lui, baciandolo sulle labbra e infilando due dita tra le loro bocche a giocare con le lingue che si rincorrevano e fuggivano, allontanandole poi di nuovo e concedendo a entrambi un lungo bacio, che tolse il fiato a entrambi.
Quando si separarono, Yuya sorrise al fidanzato, accarezzandogli con una mano una coscia, chiedendogli di sollevarsi sulle ginocchia e quando Yuri lo fece, scivolò con l’altra sul suo sedere, cercando di forzare la sua apertura con un primo dito, attardandosi dentro di lui, scivolando e introducendolo di nuovo, muovendolo un poco dentro di lui prima di provare anche con un secondo.
Chinen strinse appena gli occhi, mentre cercava di rilassare il proprio corpo e accogliere e non respingere quell’intrusione, sentendo le altre dita di Yuya circondare il suo sesso e stringerlo, accarezzandolo per eccitarlo maggiormente e ben presto Yuri non seppe più cosa gli stesse concedendo più piacere se la mano tra le sue gambe o le dita dentro di lui: non lo poteva decidere, sapeva solo che voleva di più.
Portò entrambe le braccia al collo del più grande, coprendo in quel modo entrambi con il plaid e mormorò il suo nome all’orecchio, dandogli il permesso di andare oltre e non farlo più aspettare; Yuya gli sorrise, prendendogli il volto con le mani per baciarlo nuovamente, aiutandolo a scendere su di sé, mentre le labbra scivolavano sul collo, distraendolo maggiormente, sentendo poi Chinen gemere di piacere e tirargli i capelli quando si lasciò andare completamente seduto su di lui.
Yuya lasciò scorrere sensualmente la lingua da sotto l’orecchio lungo il collo, fino alle spalle, dove morse la clavicola cercando di distrarlo, stringendo al contempo il suo sesso riprendendo ad accarezzarlo con movimenti studiati e calcolati, atti solo a procurargli più piacere, quando si decise a muoversi, sollevando appena il bacino, muovendosi contro il suo corpo, osservandolo in viso: era bello Yuri e Yuya sentì ancora una volta il fiato mozzarglisi in gola.
Avrebbe passato ore a guardarlo negli occhi, così gli aveva detto ed era vero, perché non c’era niente che Yuya desiderasse di più che specchiarsi ogni giorno della sua vita in quello sguardo, niente eccetto forse specchiarsi nei suoi occhi quando questi erano resi ancora più scuri e profondi dalla passione, dalla voglia e dal desiderio che ricordavano a Yuya che Yuri apparteneva a lui ed era solo suo.
Con il cuore colmo di tutti quei sentimenti per il più piccolo, Yuya iniziò a muoversi incontro a quel corpo che si era aperto per lui, per accoglierlo, ondeggiando in avanti, sollevandosi e ridiscendendo su di lui.
Chinen ansimava e gemeva di piacere, mentre si muoveva incontro al corpo di Yuya, facilitandogli i movimenti, permettendogli di spingersi sempre più a fondo dentro di lui: Yuri si resse alle spalle del più grande, puntandogli le unghie nella schiena e reclinò il capo venendo nella sua stretta, sentendo le labbra di Yuya di nuovo sulla sua gola, le mani che adesso si erano spostate sui suoi fianchi, stringendolo, e facendo in modo che continuasse a muoversi su di lui, scegliendo lui il ritmo che dopo altre spinte decise portò anche il più grande a raggiungere l’orgasmo.
Yuri si lasciò andare contro il corpo del fidanzato il quale gli coprì bene le spalle con la coperta, sorridendo, accarezzandogli la schiena pigramente, mormorandogli poi qualcosa all’orecchio: “Piccolo” lo chiamò, baciandogli appena il padiglione, sentendolo rabbrividire leggermente per il solletico. “Amore, devo uscire” gli disse, aiutandolo a sollevarsi da lui, permettendogli poi di sedersi di nuovo su di lui.
Yuya lo cullò in silenzio, aspettando che si riavesse.
Quando ebbe recuperato un po’ di forze, Yuri prese i lembi della coperta dalle proprie spalle sollevandoli sopra le loro teste per coprire entrambi e posò la fronte contro quella di Yuya per guardarlo dritto negli occhi: “Ti amo” confessò poi in un basso mormorio, sorridendogli.