Titolo: I will love you till death do us apart (I promise you - Bsb-)
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggio: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating: PG
Genere: romantico, fluff
Warning: slash
Wordcount: 1.538
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la community
diecielode per la tabella Phase Liquid con il prompt “Miele” e per la
500themes_ita con il prompt “Ginocchia che tremano” .
La storia si ispira all’ottava puntata del programma Johnny’s Journey di Takaki e Chinen in Francia.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
Phase LiquidTabella:
500themes Yuri si sedette in disparte al tavolino prendendo qualcosa da bere, osservando Yuya che si divertiva a ballare insieme alle signore di quel piccolo paesino. Che il compagno di viaggio si trovasse o meno a disagio era evidente solo per lui che lo conosceva da tempo, ma nonostante l’imbarazzo iniziale il più grande era riuscito a sciogliersi e stava riscuotendo anche un discreto successo tra le signore presenti: non appena fosse riuscito a liberarsi e tornare da lui Yuri l’avrebbe preso un po’ in giro e già immaginava il sorriso che gli avrebbe rivolto chiedendogli di smetterla.
Incrociò le braccia al petto poggiando le spalle allo schienale della sedia continuando a guardare davanti a sé l’aria di festa e divertimento che si respirava.
In fondo, forse, non era poi stato così male sbagliare strada, quell’imprevisto gli aveva dato modo di scoprire altri lati di Yuya che non conosceva, inizialmente si era sentito in colpa per quel suo secondo errore e quando aveva scoperto che Yuya ci era rimasto male perché non si fosse scusato con lui, doveva ammettere di essersi sentito un po’ inutile: non voleva essere un peso per il più grande. Cercava in ogni modo di non ostacolarlo, ma qualsiasi cosa facesse sembrava sempre essere la cosa sbagliata, non voleva che Yuya pensasse che fosse ancora un bambino incapace di badare a se stesso. Al contempo, però, gli piaceva che fosse l’altro a prendersi cura di lui, gli piaceva vedere come interagiva con i francesi, cercando di farsi comprendere e di far passare a entrambi un piacevole viaggio, gli era piaciuto passare con lui quella particolare giornata alla fattoria della signora Claudine, si era sentito bene, si era sentito quasi una persona normale dimenticando per un attimo il motivo per cui si trovassero lì, dimenticando il viaggio, scordandosi perfino chi fossero, lasciando da parte per un attimo il fatto che fossero due idol e desiderando, inconsciamente ed egoisticamente, di poter restare lì per sempre.
Sorrise, vedendo poi Yuya congedarsi dalla ballerina di turno e avvicinarsi a lui.
“Ehi straniero!” lo salutò il più piccolo prendendolo in giro. “Hai fatto strage di cuori, sei popolare, potrei quasi essere geloso!”
Yuya rise, imbarazzato e Chinen lo osservò incantato, sentendo il proprio cuore accelerare i battiti, non sapeva per quale motivo, ma Yuya lo faceva sentire sempre emozionato, lo faceva stare bene pur senza fare nulla di particolare, pur senza rendersene minimamente conto.
“Non prendermi in giro Yuri, mi hai lasciato lì da solo con tutte quelle signore… sono stanco di ballare!” rise, prendendo una sedia e posizionandola davanti a Chinen, sedendosi in modo scomposto aprendo le gambe e abbandonandosi contro lo schienale.
“Come sei rozzo, Yuya!” lo riprese il più piccolo, scontrando le ginocchia con quelle di Yuya colpendogli una coscia. “Siamo a un matrimonio, comportati bene!”
“Davvero? E tu come lo sai?”
Chinen indicò con la testa due ragazzi che stavano seduti a un tavolo e si guardavano con espressione sognante, parlottando tra di loro.
“Ho chiesto al cameraman, mi ha spiegato che è una specie di festa benaugurale per gli sposi, si uniranno in matrimonio domani!” spiegò, chinandosi in avanti, prendendogli discretamente la mano.
“Comunque” cambiò argomento, “ non avevo idea che fossi così bravo nei balli di coppia!”
“Oh, avanti adesso basta!” gli chiese Yuya, chiudendo le gambe, incastrando tra esse quelle di Yuri.
“Ma io sono serio” continuò a prenderlo in giro Yuri. “Anzi, stavo quasi per chiederti un ballo, ma visto che sei stanco e non mi credi lasciamo stare.”
“Eh?” Yuya si mise meglio a sedere, prendendogli le mani. “È così eh? Allora andiamo!” lo sorprese il più grande.
“Cosa?” Chinen che non si aspettava quella reazione oppose resistenza quando Yuya cercò di tirarlo in piedi.
“Eh, no, ormai l’hai detto, ti devo un ballo, andiamo!” gli disse Takaki ridendo, sordo alle rimostranze del compagno.
“No, Yuya! Ti prendevo in giro, Yuuyan, smettila!” cercò di apparire serio e deciso, ma l’altro non si lasciò sviare dal proprio intento, lo portò di nuovo in mezzo alla piazza, mescolandosi con le altre persone, attirandolo contro di sé, cingendogli con un braccio la schiena mentre con l’altro gli prendeva meglio la mano.
“Allora, rilassati” lo istruì, mettendosi con lui in posizione, ridacchiando, sollevandogli il mento con due dita, per fargli alzare il viso verso di sé tornando a stringerlo.
“Mettimi l’altra mano sul fianco” gli chiese e Chinen si vide costretto, sebbene imbarazzato da morire, a fare come gli chiedeva.
“Che vergogna” mormorò, abbassando un momento gli occhi, ma riportandoli su Yuya, stringendogli meglio la mano, lasciandosi guidare da lui in pochi semplici passi, iniziando a rilassarsi di più quando vide che nessuno faceva poi molto caso a loro.
“Sei bravo!” si complimentò Yuya muovendosi a ritmo di musica.
“E perché ti stupisci? Non sono io quello che sbaglia continuamente le coreografie” lo rimbeccò.
“Aaah, perché devi sempre rovinare tutto?”
Chinen si strinse nelle spalle.
“Io sono semplicemente realista!”
“Guastafeste!” lo riprese Yuya allontanandolo da sé facendogli fare una giravolta prima di stringerselo nuovamente conto.
“Si sta bene qui, non trovi?” commentò il più grande e Chinen annuì.
“Penso che poi dovremo andare a portare i nostri omaggi alla coppia!” propose Yuri e Takaki annuì.
Rimasero poi in silenzio, esaurendo le parole e godendo di quel momento in cui potevano stare così vicini senza che nessuno potesse dire loro niente, estraniandosi di nuovo dal mondo reale.
“Yuri…” Yuya parlò piano richiamando l’attenzione del più piccolo che lo guardò curioso in attesa che parlasse di nuovo. “Vorrei tanto baciarti” ammise, muovendo la mano in una carezza sulla sua schiena e stringendogli le dita.
Yuri arrossì, chinando il volto posando la fronte sul petto di Yuya e poi voltando il capo poggiando l’orecchio sopra il suo cuore e sentendolo battere un po’ più veloce. Sorrise e lasciò scivolare una mano dietro la sua schiena, seguita poi dall’altra, abbracciandolo in vita: non poteva baciarlo, sebbene anche lui lo desiderasse, ma voleva almeno poterlo stringere: sentì le mani di Yuya imitarlo e i movimenti del più grande farsi più lenti, mentre la musica scemava e loro continuavano a danzare in quel modo, semplicemente ondeggiando, godendo della sensazione di benessere che quell’abbraccio infondeva loro.
*
Quando arrivarono in albergo, Yuri si gettò esausto sopra il letto, stiracchiandosi e rotolando sul materasso.
“Yuuyan è proprio comodo!”
“Ce lo giochiamo di nuovo a Janken?” lo prese in giro il più grande, richiudendo il diario di viaggio e sedendosi accanto a lui sul letto, vedendo Yuri sollevarsi per spingerlo via.
“Antipatico!” lo riprese, ricadendo seduto e guardandolo, sollevando il viso verso di lui in attesa.
Yuya sorrise e Chinen chiuse gli occhi sentendo subito le mani del più grande posarsi sulle guance, accarezzandolo con i pollici, prima che le sue labbra finalmente si posassero su quelle del più piccolo; Chinen sospirò, schiudendole appena cercando un contatto più profondo con quelle di Yuya, mugolando di disappunto quando lo sentì allontanarsi.
“Stai così, non aprirli!” gli chiese Yuya e Chinen obbedì, sentendolo muoversi sul letto.
Takaki allungò una mano al proprio zaino prendendo una scatola e posandola sul letto.
“Ora puoi!” gli disse, vedendolo schiudere gli occhi e nel mentre Yuya aprì la confezione mostrandogli il contenuto.
“Cosa sono?” chiese Chinen, posando l’indice sul dolce e assaporando la crema dorata. “È miele!” disse, guardando Yuya.
“Sì! Sono dei dolci tipici francesi, si chiamano gaufre e in particolare venivano preparati come dote per un augurio di nozze felici” spiegò Yuya e Chinen sollevò su di lui lo sguardo.
Takaki sorrise e spezzò con una forchetta il dolce, tendendolo poi a Chinen che l’assaporò piano, sentendo le papille gustative in festa quando il dolce del miele gli sfiorò il palato, scivolandogli poi in gola.
“È proprio buono, Yuu” disse in un mormorio, sentendo gli occhi lucidi, non capiva cosa gli succedeva, ma la giornata appena trascorsa, il ballo che aveva fatto con Yuya in onore degli sposi, quel dolce… forse era solo tutto frutto della sua mente, ma sentiva il cuore esplodergli nel petto.
“Yu, che hai?” chiese il più grande smettendo di mangiare e passandogli una mano tra i capelli, afferrata da Yuri che se la portò davanti al viso, scuotendo il capo e sorridendogli.
“Niente… niente davvero, è solo che… non lo so… è tutto il giorno che mi sento strano. Forse sono solo stanco, ma ho pensato molto oggi, quando eravamo alla festa e… e poi tu mi porti questo dolce con la sua storia… non lo so, io…”
“Un giorno” lo interruppe Yuya e Chinen lo guardò negli occhi, “hai ragione, non è solo un caso. Un giorno te lo chiederò davvero, Yuri. Puoi darmi quel giorno la tua risposta…” gli sorrise e il più piccolo ringraziò di essere seduto, perché sentì le ginocchia tremare per quella proposta sottintesa, gli strinse di più la mano, avvicinandosi a lui, spostando la scatola e sistemandosi tra le sue gambe.
“La mia risposta” iniziò con voce appena arrochita, emozionata, “sarebbe la stessa a cui sto pensando adesso, Yuu” affermò, stringendolo in collo e sporgendosi per baciarlo ancora.
Sì, lo sapeva Yuri che un giorno tutto quello che desiderava si sarebbe realizzato, doveva solo avere pazienza e crederci, crederci, perché fino a quel momento Yuya non l’aveva mai deluso e tutto quello che Yuri voleva era Yuya al proprio fianco.
Titolo: How did I fall in love with you [How did I fall in love with you -BSB-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggio: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating: nc-17
Genere: AU
Warning: slash
Wordcount: 1.188
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la community
diecielode per la tabella Phase Liquid con il prompt “Profumo” e per la
500themes_ita con il prompt “Stella cadente” .
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
Phase LiquidTabella:
500themes Yuya fermò la macchina al limitare della collina e Yuri scese velocemente, stiracchiandosi, sollevando le braccia in alto distendendo i muscoli.
“Ah, finalmente!” mormorò, osservando Yuya scendere e incontrandosi con il più grande davanti all’auto, guardando il paesaggio, meravigliato.
“Ci è voluto un po’, ma ci tenevo a portarti!” gli disse Yuya, sistemando una coperta sopra il cofano e allungando un braccio per stringergli l’orlo del giubbotto di jeans, avvicinandolo a sé. “Ti piace?” gli chiese abbracciandolo e baciandogli la fronte.
Yuri socchiuse gli occhi, annuendo con il capo, ricambiando la stretta.
“Sì, c’è un bel silenzio e il clima è abbastanza mite, si sta bene” commentò, scostandosi da lui e poggiandosi contro il paraurti della macchina.
“Ah, che disdetta, questo vuol dire che non ti stringerai a me per scaldarti?” recitò abbattuto Yuya, guardandolo con un mezzo sorriso.
Chinen gli spinse una spalla: “Scemo!” lo riprese, attirandolo poi per un braccio e salendo meglio sul cofano, piegando le gambe, facendo in modo che Yuya si posasse contro di lui, dandogli però la schiena. Si sporse poggiandogli il mento sulla spalla e cingendogli il torace da sotto le braccia, intrecciando le mani sul suo petto.
Yuya sorrise, voltando il capo e chinandosi leggermente per sfiorargli le labbra, posando una mano su quelle del più piccolo.
“Ti amo, Yuri” gli confessò, senza un motivo particolare, semplicemente perché aveva voglia di dirglielo, distogliendo subito lo sguardo e sollevando il volto a guardare il cielo scuro e trapuntato di stelle.
“Chissà se ne vedremo qualcuna” disse, crogiolandosi nell’abbraccio del più piccolo, il quale sollevò anche lui la testa.
“Vuoi vedere una stella cadente?” chiese di rimando Yuri.
“Sì, non ne ho mai viste!”
“Vuoi esprimere un desiderio?”
“Mh, no… non ne ho bisogno perché ho già tutto quello che mi serve” affermò, guardandolo con la coda dell’occhio e sorridendogli.
Yuri si imbarazzò per tutte quelle confessioni e lo spinse un po’.
“Oggi sei troppo romantico, Yuuyan, che ti succede?” domandò diffidente. “Hai fatto qualcosa per cui doverti fare perdonare?” lo prese in giro per spezzare la tensione, nonostante, in fondo, le cose che Yuya diceva e il suo modo di comportarsi gli facevano immensamente piacere e lo facevano stare bene.
“No” mormorò Yuya, voltandosi nel suo abbraccio, accarezzandogli distrattamente una gamba. “Sono semplicemente felice, felice di stare con te e sto bene, Yuri. Tu mi fai sentire bene come non sono mai stato in vita mia” confessò, tendendosi di nuovo per baciarlo, stavolta in modo più intimo e coinvolgente.
Yuri sospirò, passando le mani tra i capelli di Yuya, rilassandosi, sentendosi a sua volta bene, una miriade di emozioni forti gli scaldarono immediatamente il cuore, facendogli desiderare di poter restare così per sempre, con Yuya su di sé, con la sua bocca contro la propria e le sue braccia a stringerlo.
“Yuri” mormorò la voce di Yuya divertita e un po’ canzonatoria.
“Mh?” lo guardò dubbioso l’interessato, sorridendo e mordendosi il labbro inferiore. “È colpa tua! Dici cose senza pensare!” lo rimproverò, tirandogli i capelli e attirandolo di nuovo verso il basso per baciarlo e sentendo le mani di Yuya scivolare su di lui, sfiorandolo in mezzo alle gambe, facendolo sospirare.
“Se non vuoi peggiorare la situazione, Yuuyan, ti consiglio di finirla” lo riprese.
Yuya, invece, non aveva intenzione di smettere, anzi, le reazioni del fidanzato avevano influito anche sulle proprie, per cui lo attirò per i fianchi, facendolo scivolare in avanti, lasciandolo comunque disteso e incastrandosi su di lui.
“Non ci penso proprio, anzi, ti confesso che non vedevo l’ora” spiegò, strusciandosi su di lui ed esplicando meglio il concetto.
“Era il tuo intento fin dall’inizio?” lo provocò Yuri, lasciando scivolare le braccia sulla sua schiena.
“No, io volevo passare una serata romantica a farci le coccole, ma sei una tentazione Chinen Yuri e io non ti resisto” confessò, sempre diretto, baciandogli il collo e infilando una mano oltre la maglia, accarezzandogli la pelle calda, slacciandogli al contempo con l’altra i jeans.
“La cosa è reciproca, Takaki Yuya” parlò il più piccolo, cercando di contenere l’eccitazione, attirandolo poi per le guance, baciandolo.
Yuya sorrise, lasciandosi andare, sentendo le mani del fidanzato scivolare sul collo e le braccia e la schiena arcuarsi, permettendogli di abbassargli leggermente i pantaloni e la biancheria, sentendolo sospirare contro il suo orecchio.
Yuya scivolò su di lui, abbassandosi sul suo sesso, stuzzicandolo con le labbra e la lingua, mentre Yuri gli inumidiva due dita e gemeva, lasciandogli libera poi la mano che Yuya portò dietro di lui, iniziando a prepararlo piano, slacciandosi i pantaloni con la mano libera, iniziando a toccarsi a sua volta, mentre con la bocca scendeva sull’erezione di Yuri, regolando l’intensità delle suzioni con quelli della mano su di sé e delle dita dentro Yuri, aumentando il numero, muovendosi con accortezza.
Il più piccolo gemeva, senza timore di lasciare andare la voce, posando una mano tra i capelli del più grande, spingendolo contro di sé, contrastando i movimenti e gli spostamenti della testa di Yuya che si divertiva a portarlo alla follia, concedendosi ma non troppo, sfilando le dita da lui per poi spingerle di nuovo e farlo quasi gridare.
“Yuya, basta… basta” esalò senza fiato Yuri e il ragazzo lo accontentò, allontanando contemporaneamente la bocca e le dita, prendendolo per i fianchi, accarezzandogli solo un istante le cosce, prima di iniziare a penetrarlo, chinandosi su di lui, mentre affondava in quel calore, inebriandosi dei gemiti di Yuri nelle orecchie e del profumo della sua pelle.
Si chinò per baciarlo, affondando completamente in lui e Yuri gli morse un labbro, tirandogli appena i capelli, ma Yuya non se ne curò: respirava velocemente, il fiato contro le sue labbra e Yuya lo bevve come se fosse quella l’unica aria in grado di farlo vivere e tenerlo legato a quel mondo.
“Yuri, ti amo” confessò di nuovo, iniziando a muoversi in lui, ritraendosi e spingendo ancora, attento alle espressioni del più piccolo che aveva ripreso ad ansimare e ripeteva il suo nome fra gli ansimi.
Yuya sorrise, iniziando a massaggiare di nuovo il suo sesso con entrambe le mani, sfiorandolo in modo casuale, stringendolo alla base, pizzicandolo con le dita vedendolo contorcersi per il troppo piacere che stava provando.
Yuya lo osservò mordendosi un labbro, inebriato da quell’immagine, spingendo con maggiore foga dentro di lui, finché non lo sentì venire nella sua stretta e poco dopo, dopo altre spinte secche, cedere a sua volta al piacere, rubandogli un ansimo con la bocca, quando si sfilò da lui.
Si ricompose, vestendo poi Yuri, sorridendo quando l’altro mugolò schiudendo gli occhi e prendendogli le mani.
“Sta’ fermo” lo rimproverò, attirandolo verso di sé e sentendo Yuya ridere e stendersi accanto a lui.
Yuri si voltò su un fianco, rotolando completamente sopra il corpo del più grande che lo circondò con le braccia, baciandogli la fronte.
Yuri scosse il capo, chinandosi sulle sue labbra e passandogli una mano tra i capelli, guardandolo negli occhi.
“Non so come tu abbia fatto” esordì parlando piano, tentando di baciarlo di nuovo, ma Yuya gli sfuggì per chiedere: “A fare cosa?”
“A farmi innamorare di te” confessò, riuscendo finalmente a fare sue quelle labbra, ancora, e ancora, e ancora.