[Hikanoo] I love shopping
Titolo: I love shopping
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yaotome Hikaru, Inoo Kei
Pairing: Hikanoo
Rating: nc-17
Genere: AU, erotico
Wordcount: 1.230 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la community diecielode per la tabella Humanity Strip con il prompt ‘pantaloni’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘tocco sconsiderato’.
Warning: slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, non li conosco personalmente e quanto di seguito accaduto non vuole avere fondamento di verità. La storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
Tabella: Humanity Strip
Tabella: 500themes
Hikaru seguiva Kei per il centro commerciale o meglio veniva trascinato dall’altro di negozio in negozio, in giro per camerini e scaffali, montagne di vestiario, scarpe, accessori, senza tregua. Kei sembrava come ammattito e se a Hikaru a volte gli fosse anche solo venuto in mente di fermarsi a pensare a come sarebbe stata la sua vita se invece di essere attratto dai ragazzi fosse stato etero, beh, il problema non si poneva: Kei in quello era identico a qualsiasi ragazza, se non peggio.
“Hikka, Hikka, vieni qui!” lo chiamò il proprio fidanzato, sbucando con la testa attraverso una fila di camicie colorate. “Quale di questi colori secondo te ci sta bene da provare insieme a quel paio di jeans?” gli chiese, indicando uno tra i tanti paio di jeans che Hikaru aveva tra le braccia e che Kei doveva assolutamente provare.
“Mh, ti interessa davvero il mio parere o lo fai per non sentirti in colpa?” chiese il più piccolo guardandolo.
Kei rispose prontamente: “Ma certo che mi interessa!” sconvolto per il dubbio che era insito nel quesito di Yaotome, ma a un secondo sguardo di questi Kei dovette ammettere il suo reale pensiero.
“Oh, ok, non mi interessa molto, scusami ma non abbiamo gli stessi gusti in fatto di abbigliamento, mettiamola così, ma non lo faccio perché altrimenti mi sento in colpa, lo faccio perché vorrei che ti divertissi anche tu e ti sentissi partecipe!” gli disse, prendendo una camicia di colore chiaro avvicinandosi al fidanzato per posarla insieme agli altri indumenti, levandoglieli dalle braccia.
“Mi dispiace” si scusò, “ti annoi sempre quando vieni con me… io volevo passare un po’ di tempo con te e mi piace quando mi accompagni” disse piano.
“Perché ti porto tutte le spese e ti regalo tante cose?” domandò Hikaru con tono divertito, non pensava davvero che lo facesse per quello.
Kei sollevò di scatto la testa guardandolo, pronto a ribattere e Hikaru gli posò una mano tra i capelli, sorridendo.
“Sto scherzando, Kei-chan! Io mi diverto a fare shopping, l’importante è stare insieme e poi se ti rende felice farlo a me va bene così” gli disse, prendendo una camicia di suo gusto della misura di Kei e mostrandogliela.
“A me piace anche questa, me la fai una piccola sfilata?” lo incentivò, sapendo quanto lo divertisse e vedendo un sorriso allargarsi sul suo viso.
“Sì! Una sfilata in tuo onore, andiamo!” gli disse il più grande ritrovando il buonumore e spostandosi verso i camerini dopo aver chiesto a un commesso il permesso per misurare.
“Tu siediti qui, io adesso provo questi” gli disse, sparendo dentro il camerino e iniziando a cambiarsi, Hikaru però non aveva intenzione di aspettarlo da solo buono in disparte: controllò che non ci fosse nessuno nei paraggi e si accostò alla tenda, entrando dentro il cubicolo, sorprendendo Kei alle spalle il quale aveva già indossato i pantaloni e sbottonava la camicia dalla gruccia.
“Hikka!” lo ammonì, “Cosa ci fa qui, non sono pronto, esci!” gli intimò, ma il più piccolo gli posò un dito sulle labbra, tacitandolo, guardandolo divertito, posando poi piano le labbra sulle sue.
“Hikaru!” mugolò con disappunto Kei, cercando di non alzare il tono di voce, ma volendo risultare comunque serio e deciso.
“Ti stanno molto bene!” lo ignorò il più piccolo, osservandogli il sedere attraverso lo specchio di prova con espressione maliziosa, allungando una mano per accarezzarlo e venendo colpito da Hikaru.
“Ti pare il caso?”
“Non fare il prezioso, Kei-chan e poi lo sai è sempre il caso quando si tratta di te” abbassò il tono di voce, accostandosi al suo orecchio, “di me…” prese a passargli le labbra dietro il padiglione, “… del tuo corpo” fece scivolare le mani leggere sulla schiena nuda, riuscendo a posargli le mani sul sedere come desiderava, spingendolo verso di sé e sentendo le difese di Kei cedere a quel suo tocco sconsiderato vista la situazione in cui si trovavano.
“Sei sleale… non ti porto più con me” gemette Kei spingendosi verso di lui, posandogli le mani sulle spalle, cercandogli le labbra, lottando con Hikaru che cercava di sfuggirgli, lasciandosi desiderare.
“Perché? È così divertente” lo prese in giro il più piccolo, risalendo con le mani sul torace e passando il dorso della mano sul petto e sul collo, sentendo Kei abbandonare ogni riserva e inclinare di lato la testa, attirandolo contro di sé, riuscendo a catturare la sua bocca.
Hikaru sorrise soddisfatto per quella facile vittoria, continuando ad accarezzarlo, a passare le mani sul suo corpo e sbottonandogli i pantaloni, infilando una mano oltre la biancheria.
“Hikka!” lo riprese Kei, allargando però le gambe per dargli modo di muoversi più agevolmente.
“Non avrai pensato che mi fermassi ai baci, vero? Sei una tentazione Kei-chan e io non ti so resistere” ammise, parlando contro il suo orecchio, leccandogli il padiglione, suggendo la parte delicata dietro di esso e muovendo la mano su di lui su e giù, sentendolo sospirare.
Lo guardò in viso, l’espressione una maschera di piacere e gli catturò le labbra, divorandogli la bocca e prendendogli una mano, conducendola tra le proprie gambe; Kei non ebbe bisogno di altri indizi, iniziò a passare le dita sulla stoffa dei pantaloni del più piccolo, infilando meglio un ginocchio tra le due gambe, scontrandolo con la sua erezione e decidendosi a fare sul serio quando Hikaru gemette a bassa voce: con entrambe le mani gli abbassò la cerniera e aprì i pantaloni, prendendo il suo sesso massaggiandolo da subito velocemente, regolandosi in base alla stretta che Hikaru aveva su di sé. Nascose il volto contro il suo collo, baciandolo e mordendolo quando le dita del più piccolo scivolarono verso il basso, pizzicandogli la pelle sensibile facendolo inarcare contro di sé e sospirare.
Hikaru sorrise e spinse meglio Kei contro la parete del camerino, aumentando la stretta sul suo sesso, sentendo Kei ricambiare con altrettanto impeto, mentre gli stringeva al contempo una spalla e sollevava lo sguardo su di lui, gettandosi sulle sue labbra, inghiottendo poi il grido roco che il più grande cercò di trattenere quando venne nella sua stretta e Hikaru a sua volta diversi secondi dopo lo seguì nel piacere, sporcandogli le dita.
Hikaru si infilò una mano in tasca, prendendo un fazzoletto e tendendolo a Kei che si ripulì il palmo della mano, controllando lo stato dei pantaloni che stava ancora indossando e che doveva acquistare e guardò Hikaru.
“Non mettermi il muso” rise il più piccolo, sfiorandogli le labbra piegate in un piccolo broncio con le proprie. “Non potevo spingermi oltre, siamo pure sempre in un luogo pubblico” gli disse, dispettoso, sapeva bene quanto a Kei non piacesse fare le cose a metà, cambiando poi velocemente argomento, indicandogli i pantaloni. “Ti stanno proprio bene, però” ribadì, annuendo convinto e dandogli un buffetto sul mento prima di uscire di nuovo.
“Quelli li compriamo, te li regalo io, provati la camicia, mi hai promesso una sfilata, ricordi?” gli disse con fare malizioso e Kei aprì leggermente la bocca, poi socchiuse le palpebre: gli aveva promesso una sfilata, vero e aveva intenzione di godersela tutta, Hikaru magari un po’ meno, non come gli sarebbe piaciuto: erano pur sempre in un luogo pubblico, no? Ricordò le sue parole
Sorrise con fare provocatorio, mentre il suo piano di ripagarlo con la stessa moneta si delineava sempre di più nella propria mente: Hikaru avrebbe dovuto saperlo in fondo che chi la fa, l’aspetti.
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yaotome Hikaru, Inoo Kei
Pairing: Hikanoo
Rating: nc-17
Genere: AU, erotico
Wordcount: 1.230 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la community diecielode per la tabella Humanity Strip con il prompt ‘pantaloni’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘tocco sconsiderato’.
Warning: slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, non li conosco personalmente e quanto di seguito accaduto non vuole avere fondamento di verità. La storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
Tabella: Humanity Strip
Tabella: 500themes
Hikaru seguiva Kei per il centro commerciale o meglio veniva trascinato dall’altro di negozio in negozio, in giro per camerini e scaffali, montagne di vestiario, scarpe, accessori, senza tregua. Kei sembrava come ammattito e se a Hikaru a volte gli fosse anche solo venuto in mente di fermarsi a pensare a come sarebbe stata la sua vita se invece di essere attratto dai ragazzi fosse stato etero, beh, il problema non si poneva: Kei in quello era identico a qualsiasi ragazza, se non peggio.
“Hikka, Hikka, vieni qui!” lo chiamò il proprio fidanzato, sbucando con la testa attraverso una fila di camicie colorate. “Quale di questi colori secondo te ci sta bene da provare insieme a quel paio di jeans?” gli chiese, indicando uno tra i tanti paio di jeans che Hikaru aveva tra le braccia e che Kei doveva assolutamente provare.
“Mh, ti interessa davvero il mio parere o lo fai per non sentirti in colpa?” chiese il più piccolo guardandolo.
Kei rispose prontamente: “Ma certo che mi interessa!” sconvolto per il dubbio che era insito nel quesito di Yaotome, ma a un secondo sguardo di questi Kei dovette ammettere il suo reale pensiero.
“Oh, ok, non mi interessa molto, scusami ma non abbiamo gli stessi gusti in fatto di abbigliamento, mettiamola così, ma non lo faccio perché altrimenti mi sento in colpa, lo faccio perché vorrei che ti divertissi anche tu e ti sentissi partecipe!” gli disse, prendendo una camicia di colore chiaro avvicinandosi al fidanzato per posarla insieme agli altri indumenti, levandoglieli dalle braccia.
“Mi dispiace” si scusò, “ti annoi sempre quando vieni con me… io volevo passare un po’ di tempo con te e mi piace quando mi accompagni” disse piano.
“Perché ti porto tutte le spese e ti regalo tante cose?” domandò Hikaru con tono divertito, non pensava davvero che lo facesse per quello.
Kei sollevò di scatto la testa guardandolo, pronto a ribattere e Hikaru gli posò una mano tra i capelli, sorridendo.
“Sto scherzando, Kei-chan! Io mi diverto a fare shopping, l’importante è stare insieme e poi se ti rende felice farlo a me va bene così” gli disse, prendendo una camicia di suo gusto della misura di Kei e mostrandogliela.
“A me piace anche questa, me la fai una piccola sfilata?” lo incentivò, sapendo quanto lo divertisse e vedendo un sorriso allargarsi sul suo viso.
“Sì! Una sfilata in tuo onore, andiamo!” gli disse il più grande ritrovando il buonumore e spostandosi verso i camerini dopo aver chiesto a un commesso il permesso per misurare.
“Tu siediti qui, io adesso provo questi” gli disse, sparendo dentro il camerino e iniziando a cambiarsi, Hikaru però non aveva intenzione di aspettarlo da solo buono in disparte: controllò che non ci fosse nessuno nei paraggi e si accostò alla tenda, entrando dentro il cubicolo, sorprendendo Kei alle spalle il quale aveva già indossato i pantaloni e sbottonava la camicia dalla gruccia.
“Hikka!” lo ammonì, “Cosa ci fa qui, non sono pronto, esci!” gli intimò, ma il più piccolo gli posò un dito sulle labbra, tacitandolo, guardandolo divertito, posando poi piano le labbra sulle sue.
“Hikaru!” mugolò con disappunto Kei, cercando di non alzare il tono di voce, ma volendo risultare comunque serio e deciso.
“Ti stanno molto bene!” lo ignorò il più piccolo, osservandogli il sedere attraverso lo specchio di prova con espressione maliziosa, allungando una mano per accarezzarlo e venendo colpito da Hikaru.
“Ti pare il caso?”
“Non fare il prezioso, Kei-chan e poi lo sai è sempre il caso quando si tratta di te” abbassò il tono di voce, accostandosi al suo orecchio, “di me…” prese a passargli le labbra dietro il padiglione, “… del tuo corpo” fece scivolare le mani leggere sulla schiena nuda, riuscendo a posargli le mani sul sedere come desiderava, spingendolo verso di sé e sentendo le difese di Kei cedere a quel suo tocco sconsiderato vista la situazione in cui si trovavano.
“Sei sleale… non ti porto più con me” gemette Kei spingendosi verso di lui, posandogli le mani sulle spalle, cercandogli le labbra, lottando con Hikaru che cercava di sfuggirgli, lasciandosi desiderare.
“Perché? È così divertente” lo prese in giro il più piccolo, risalendo con le mani sul torace e passando il dorso della mano sul petto e sul collo, sentendo Kei abbandonare ogni riserva e inclinare di lato la testa, attirandolo contro di sé, riuscendo a catturare la sua bocca.
Hikaru sorrise soddisfatto per quella facile vittoria, continuando ad accarezzarlo, a passare le mani sul suo corpo e sbottonandogli i pantaloni, infilando una mano oltre la biancheria.
“Hikka!” lo riprese Kei, allargando però le gambe per dargli modo di muoversi più agevolmente.
“Non avrai pensato che mi fermassi ai baci, vero? Sei una tentazione Kei-chan e io non ti so resistere” ammise, parlando contro il suo orecchio, leccandogli il padiglione, suggendo la parte delicata dietro di esso e muovendo la mano su di lui su e giù, sentendolo sospirare.
Lo guardò in viso, l’espressione una maschera di piacere e gli catturò le labbra, divorandogli la bocca e prendendogli una mano, conducendola tra le proprie gambe; Kei non ebbe bisogno di altri indizi, iniziò a passare le dita sulla stoffa dei pantaloni del più piccolo, infilando meglio un ginocchio tra le due gambe, scontrandolo con la sua erezione e decidendosi a fare sul serio quando Hikaru gemette a bassa voce: con entrambe le mani gli abbassò la cerniera e aprì i pantaloni, prendendo il suo sesso massaggiandolo da subito velocemente, regolandosi in base alla stretta che Hikaru aveva su di sé. Nascose il volto contro il suo collo, baciandolo e mordendolo quando le dita del più piccolo scivolarono verso il basso, pizzicandogli la pelle sensibile facendolo inarcare contro di sé e sospirare.
Hikaru sorrise e spinse meglio Kei contro la parete del camerino, aumentando la stretta sul suo sesso, sentendo Kei ricambiare con altrettanto impeto, mentre gli stringeva al contempo una spalla e sollevava lo sguardo su di lui, gettandosi sulle sue labbra, inghiottendo poi il grido roco che il più grande cercò di trattenere quando venne nella sua stretta e Hikaru a sua volta diversi secondi dopo lo seguì nel piacere, sporcandogli le dita.
Hikaru si infilò una mano in tasca, prendendo un fazzoletto e tendendolo a Kei che si ripulì il palmo della mano, controllando lo stato dei pantaloni che stava ancora indossando e che doveva acquistare e guardò Hikaru.
“Non mettermi il muso” rise il più piccolo, sfiorandogli le labbra piegate in un piccolo broncio con le proprie. “Non potevo spingermi oltre, siamo pure sempre in un luogo pubblico” gli disse, dispettoso, sapeva bene quanto a Kei non piacesse fare le cose a metà, cambiando poi velocemente argomento, indicandogli i pantaloni. “Ti stanno proprio bene, però” ribadì, annuendo convinto e dandogli un buffetto sul mento prima di uscire di nuovo.
“Quelli li compriamo, te li regalo io, provati la camicia, mi hai promesso una sfilata, ricordi?” gli disse con fare malizioso e Kei aprì leggermente la bocca, poi socchiuse le palpebre: gli aveva promesso una sfilata, vero e aveva intenzione di godersela tutta, Hikaru magari un po’ meno, non come gli sarebbe piaciuto: erano pur sempre in un luogo pubblico, no? Ricordò le sue parole
Sorrise con fare provocatorio, mentre il suo piano di ripagarlo con la stessa moneta si delineava sempre di più nella propria mente: Hikaru avrebbe dovuto saperlo in fondo che chi la fa, l’aspetti.