Titolo: Lati di te che mostri solo a me
Autore:
ichigo_85Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Paring: Takachii
Genere: romantico, fluff
Rating: PG
Word: 721
fiumidiparoleWarning: slash
Tabella:
FluffPrompt: 05. Imbarazzo
Note: La storia è autoconclusiva, può essere letta da sola, anche se ne consiglio la lettura dopo
*questa* e
*questa*.
Il bando della challenge si trova
quiDisclaimer: I personaggi non sono miei, niente di quanto raccontato vuole avere fondamento di verità. La storia è solo frutto della mia fantasia. Il seguente scritto non è a fini di lucro.
“Io davvero non li capisco!” aveva sbottato Chinen una volta rientrato a casa. “Prima ci si mettono Daiki e Yamada, adesso Yabu e Inoo-chan. Ma sono impazziti tutti? Da quando in qua Yabu si comporta così?” chiese, entrando in casa, gesticolando con le braccia per aria.
Yuya lo guardò confuso, senza capire la sua irritazione.
“Chii, qual è i tuo problema?” domandò.
Il più piccolo spalancò gli occhi.
“Qual è il mio problema? Il mio problema è che certe cose in pubblico non si fanno! Ma dove si credono di essere?” continuò, sulla stessa linea battagliera.
Takaki rise.
“Oh, ma dai, erano carini! E poi non hanno fatto chissà cosa. Si vogliono bene!”
“Questo l’ho capito. Ma hanno scambiato i camerini per delle stanze d’albergo?”
Yuya scoppiò a ridere, sedendosi sul divano e attirando a sé il corpo del fidanzato quando Chinen gli passò davanti, intento a perlustrare a grandi passi il pavimento del salotto.
“Come sei tragico, Yuri. Esagerato!”
Chinen lo guardò con la coda dell’occhio, incrociando le braccia al petto, poggiandosi con la spalla contro Yuya.
“Io non esagero, ma non bisogna fidarsi di certa gente! Se noi non mettiamo un freno, si prenderanno tutto il braccio. Siamo qui per lavorare, non per amoreggiare. Ognuno amoreggia a casa propria!” disse Yuri.
Yuya era sempre più basito, non capiva dove fosse il problema.
“Chii, da come te la stai prendendo, sembra che stessero per mettersi a fare sesso sul divanetto davanti a noi” lo prese in giro.
Chinen fece un gesto eloquente con le braccia.
“Poco ci mancava!” disse e Yuya iniziò a ridere di nuovo, stringendo a sé Chinen, lasciando andare il capo all’indietro.
“Yuuyan, non c’è niente da ridere. Io sono serio!” gli disse, usando un tono da ragazzo incompreso, sciogliendosi dalla sua stretta, sedendosi cavalcioni su di lui, portandogli le mani sulle spalle, scivolando con entrambe sul collo, in una carezza.
Yuya si riprese e tornò a guardarlo, prendendogli poi le mani nelle sue, battendo la fronte contro quella del più piccolo, guardandolo divertito.
“Che c’è?” chiese Chinen, sentendosi improvvisamente messo con le spalle contro il muro.
“Sei geloso?”
“Cosa?!”
“Ho fatto centro!”
“Ma non dire fesserie!” negò il più piccolo, allontanandosi da lui.
Yuya, però, continuò a tenerlo per le braccia, stringendolo.
“Vorresti farlo anche tu? Vuoi che ti coccoli durante le pause?”
“Provaci e ti arriverebbe una scarpa in testa” lo minacciò, non riuscendo a impedirsi però di arrossire.
Yuya si sporse a baciargli le labbra.
“Sei carino quando sei imbarazzato. Non sarebbe male come idea, comunque… a me non dispiacerebbe affatto sfruttare ogni attimo che passiamo insieme per starti addosso” ammise.
“Yuuyan!” si imbarazzò ancora di più Yuri, figurandosi nella mente a sua volta come sarebbe potuto essere. E la cosa non dispiaceva affatto neanche a lui, ma non poteva certo dirglielo, ne andava della sua dignità.
“Perché? Quando non stavamo insieme mi stavi sempre addosso. Non te ne mettevi problemi” gli ricordò.
“Ma avevo quattordici anni!”
“È ancora peggio, Yuri” rise Yuya, passandogli le dita tra i capelli.
Chinen si lasciò andare a quel massaggio e commentò a mezza voce: “Pensa quello che vuoi, ma era la tecnica che usavo per conquistarti! Adesso è diverso, adesso sarebbe…”
“Imbarazzante? Perché stiamo finalmente insieme?”
“No, sconveniente e poco maturo e poco rispettoso nei confronti degli altri, ecco!” espose, fuggendo lo sguardo di Yuya.
Il più grande lo strinse.
“Penso che lo farò comunque”.
“Non ci proverai”.
“Perché no? Lo fanno loro? Lo voglio fare anche io. Avresti il coraggio di rifiutarmi?” lo guardò con espressione da cucciolo e Chinen storse la bocca, senza riuscire a ribattere.
Si poggiò contro di lui, nascondendo il volto contro il collo di Yuya, abbracciandolo, poggiandogli le mani sulla schiena.
“Forse potrei trattarti male, ma tu cederesti così facilmente?” mormorò a bassa voce.
Yuya sorrise, stringendolo maggiormente a sé.
“Scemo, sai che posso essere molto paziente, se voglio. Continuerei a stritolarti, conosco fin troppe tecniche per farti sciogliere dopotutto” sussurrò al suo orecchio e Chinen si volse a guardarlo, leggermente rosso in viso.
“Yuuyan?” lo chiamò e il più grande sorrise.
“Dimmi, Chii…”
“Ero geloso” ammise con tono di voce basso.
Takaki rise.
“Lo so, ma mi piaci anche per questo, perché vuoi sempre fare il duro, ma poi ti imbarazzi per niente e sei tenero” lo strinse a sé, passandogli le mani sulla schiena. “E perché solo io posso vederti così”.