Characters: Michael; Lucifer.
Pairing: None.
Rating: PG-13 | Yellow non so mettere i rating
Warning: Angst; Supernatural!Fantasy!AU; l'AU potrebbe subire cambiamenti perché è ancora in fase di sviluppo.
Genre: Angst
Words: 1465
Prompt: Morte
Note: one shot tratta da una quest Fantasy che sto preparando per il Team Free Folly, chiamata "Il Risveglio di Estasia" . In questo AU, Michael e Lucifer sono figli del Re, esiste una energia particolare in grado di manipolare gli elementi che molti hanno provato a sfruttare, ma è stata bandita dopo il fallimento e dopo essersi dimostrata incredibilmente pericolosa. Il resto della nota a fine fic spiega alcuni termini utilizzati.
Disclaimers: i personaggi appartengono a chi di diritto, e Hurricane ai 30 second to mars.
Scritta per la terza settimana di WRPG (Trial of Earth) di
maridichallenge Tell me would you kill to save for a life?
Tell me would you kill to prove you're right?
Crash, crash, burn, let it all burn
This hurricane's chasing us all underground
« Michael! » urlava Lucifer, disperato, inginocchiato di fronte al corpo mezzo carbonizzato del fratello, abbandonato sul suolo freddo ricoperto di pietra. Urlava, non osava fare altro, costretto impotente a guardare la vita scivolare lentamente via dai suoi occhi azzurri, pallidi specchi che riflettevano la morte dinnanzi a lui, pronta a calare con la sua scure per trascinarlo nell’oblio.
« Fratello … »
« MICHAEL! » la voce rimbalzò ancora una volta sulle pareti e sul pavimento di pietra del maniero, teatro silente della sua disperazione.
Come hai potuto farmi questo?
[poco prima …]
Tutto era nato dall’ennesimo litigio che aveva incrinato il loro già altalenante rapporto, rendendolo ancora più arido e ora non c’era altro che un salutarsi frettoloso e formale e un tornare rapido alle loro occupazioni. Tutto ciò, da quando Michael aveva scoperto che il fratello aveva iniziato a studiare i riti di evocazione degli elementi, giunti nella città di Randuin dalla lontana Kaleydos, la città raggiante.
«quei riti sono maledetti, fratello! Vuoi diventare un abominio? Vuoi forse metterci tutti in pericolo?! »
C’erano rabbia e indignazione nel volto e nei gesti di Michael, e nei suoi occhi la delusione, come ogni volta in cui affrontavano quell’argomento. Ma stavolta Lucifer aveva oltrepassato il segno; quella mattina, lo aveva sorpreso mentre parlava di quelle arti pericolose a Castiel, il loro fratellastro minore, e subito nel scoprirlo si sentì pervaso dalla furia; solo gli dei sapevano come fosse riuscito a impedirsi di presentarsi a lui a spada tratta.
« Michael, non capisci! Sono arti pericolose solo se sfuggono al controllo! » aveva cercato di difendersi Lucifer, cercando di riportare il fratello maggiore alla calma. Non importa quante volte avesse ripetuto che non erano arti maledette, sebbene si basassero sull’energia insita nel caos che prevale sulla materia, per Michael non erano altro che paroloni, e anzi, dimostravano che un potere generato da un conflitto malato del genere non poteva portare altro che guai. Gli bastavano come dimostrazione le innumerevoli vittime di quella nuova scienza, corrotte dalla stessa arte che tanto avevano adulato fino a venire trascinate nel baratro della follia.
Venivano chiamati “ Lys-hin'mo “, che nella lingua di Kaleydos significa “eco errante”.
« perché, tu pensi di poterlo controllare? E riuscire dove centinaia di pazzi ogni giorno falliscono?! » esordì, prima di allungare le mani sul bavero della veste di Lucifer, per spingerlo contro il muro con un tonfo secco. La testa del biondo cozzò duramente contro la pietra e ciondolò di lato in un attimo di stordimento, prima di essere tempestivamente sollevata dalla mano di Michael per costringerlo a incrociare lo sguardo ceruleo con il proprio. « oh, quanta arroganza, fratellino … » non si sforzò nemmeno di impedire ad un sorriso amaro, quasi compassionevole, di fargli capolino in volto.
« Si. » Lucifer prese coraggio e gli sputò addosso quanta più sicurezza poté, a pochi centimetri dal viso. Non cercò nemmeno di spostarlo, come se il suo corpo fosse irremovibile quanto la sua opinione.
Era pericoloso, è vero. Provare ad evocare l’energia primordiale di Estasia, dea del caos e genitrice degli uomini, (secondo i saggi di Kaleydos) poteva spingere il corpo che eseguiva il rito ad un’irreversibile corruzione, al cui apice la follia lo ghermiva per l’incapacità di essere vessillo di tale potere; ciò che restava poi, non era che un eco che vagabondava sulla terra, in attesa di venire accolto tra le braccia di Estasia.
« ma per farlo ho solo bisogno che qualcuno supporti la mia scelta. Almeno tu, so che è contro le leggi stabilite da nostro padre, ma … » tentennò, in cerca di appoggio, iniziando a sentire il proprio respiro più affannoso sotto la stretta ferrea di Michael.
« non rivolgerti a lui come se la colpa fosse sua. Ha un regno da proteggere, nonostante la sua malattia, e noi con lui. »
Tagliò corto Michael, senza nemmeno prendersi il disturbo di domandargli perché insistesse ancora a convincerlo. Avevano già fallito nel cercare in quegli studi una cura per guarire loro padre, e persino Lucifer ormai si era reso conto che non era più quello il sentimento che lo spingeva con costanza a quelle pratiche. Ora, erano l’ambizione e il potere a tentarlo subdolamente, sussurrando lascivi dal fondo della sua coscienza. Ma forse Michael era consapevole di quel coro di voci più di quanto lo fosse il fratellino minore.
Mollò la presa sul colletto del fratello, allontanandosi da lui solo di pochi passi, ma non abbastanza da rendere meno pressante la propria presenza.
« ho detto a nostro padre che hai cercato di insegnare i riti a Castiel. » ammise lapidario, non aspettandosi null’altro che rabbia e delusione in risposta. Le poteva vedere danzare negli occhi di Lucifer, accompagnate da un crogiolo dissonante di sentimenti; il rispetto e l’affetto che lui provava stavano soffocando sotto l’immagine di un traditore, di un vigliacco, che faceva dell’obbedienza e dedizione a loro padre la propria bandiera, il proprio scudo.
« le guardie saranno qui a momenti. La legge è uguale per tutti, Lucifer. Non lasceremo che il buon nome della famiglia venga infangato dalla tua superbia. » furono parole dure, che a fatica si fecero strada in bocca e tra i sentimenti contrastanti di Michael nei confronti del fratello. A ciò, la rabbia di Lucifer divampò come un incendio, per poi cristallizzarsi nelle lame azzurrine dei suoi occhi. « Se pensi che mi sottometterò a questa ingiustizia, avanti. Prova a fermarmi. » sentenziò serio, stufo di spiegarsi, di difendersi. In risposta, il grido di allarme che urlò Michael echeggiò tra le pareti, richiamando a sé quattro guardie che fecero capolino nella stanza, posizionandosi attorno ai due. Lucifer usò entrambe le braccia per spingere indietro il fratello e crearsi una via di fuga, ma fu inutile; il cerchio si era già stretto attorno a loro e le spade già brillavano minacciose alla luce del fuoco che scoppiettava nel camino, puntando alla gola e al petto. La spada di Michael si aggiunse per ultima, e la usò per prendere ulteriori distanze e invitarlo a girarsi faccia al muro .
Lucifer sembrò quasi obbedire, per un attimo. Ma nel clangore delle armature e la confusione degli ordini, nessuno lo aveva sentito bisbigliare, rivolto contro la fredda pietra. Kalaven, ic’tal suyniel, aritma. Estasia ey rutbval. Pregò l’evocatore.
E il fuoco rispose.
Le guardie si accorsero che qualcosa stava accadendo, quando videro le mani di Lucifer illuminarsi di una bianca luce, e le parole del rituale prendere vita sui palmi e più su, nascoste dalle maniche della veste. Poi improvvisamente, dal camino presero vita due turbini di fuoco, che spinsero le guardie indietro con il loro calore e la loro furia.
Si allontanarono spaventate, tutte, a parte Michael, che attraversato dalla paura e dall’adrenalina, fronteggiava il fuoco come fosse una belva feroce. « MICHAEL! VATT- » urlò Lucifer, ma nell’aprire bocca la parola si spezzò in un grugnito di dolore; ogni volta che un marchio spariva una fitta lancinante lo trapassava, come se venisse strappato direttamente via dalla sua carne.
« VATTENE! » continuò, sperando di spingere il fratello a scappare, a lasciarlo andare.
« Fermalo Lucifer. » disse, cercando di mantenere salda la presa sulle proprie gambe e la propria volontà. « O STA SFUGGENDO AL TUO CONTROLLO? » urlò a fratello, attraverso le fiamme, cercando di mostrargli cosa significava tutto ciò che fino ad allora gli aveva strenuamente ripetuto. Lucifer cercò di pensare lucidamente alle sue conoscenze, a come fermare i turbini, ma il dolore e la paura di ferire Michael gli annebbiavano la mente, e sentiva solo il rimbombo della propria voce che lo chiamava, lo implorava di indietreggiare. E lo fece, ad un certo punto, ma Lucifer se ne rese conto troppo tardi; in un gesto disperato aveva provato a strapparsi i marchi dalla carne a mani nude, e toccandoli una nuova ondata di energia li aveva rinvigoriti, aumentando il diametro dei turbini che avvolsero il fratello tra le fiamme. Lo consumarono, finché ogni singola lettera non si era liberata nell’aria come cenere.
Poco si sa di cosa successe poi, dentro quella stanza.
A nessuno fu permesso di assistere; il re, richiamato dal trambusto, era entrato e subito aveva richiuso i portoni alle proprie spalle.
Nessuno seppe mai ciò che chiese al figlio sopravvissuto; di provare a guarire il fratello con la stessa stregoneria che lo aveva ridotto in fin di vita.
Ma Lucifer aveva iniziato a giocare senza conoscere le regole, e fu facile per Estasia farlo cadere nel suo dolce tranello, teso sopra la promessa di una vita nuova. Un inganno in cui cadevano molti esseri umani.
Fu così che la dea del caos , attraverso la corruzione, elesse due nuovi araldi.
Michael e Lucifer divennero dei Lys-hin'mo.
Ed erano pronti a bruciare, pieni di potere, ma rapidi, come una cometa che percorre il firmamento.
Note finali: come al solito, non sono riuscita a scrivere tutto quello che volevo, e qualcosa mi dice che io e le challenge a cadenza settimanali abbiamo un rapporto difficile. Annoto qui alcune precisazioni che potrebbero servire per capire meglio i termini:
- Kaleydos: è la città in cui è stata scoperta in primo luogo questa energia (che per ora è senza un nome preciso, poverina) in seguito ad una serie di catastrofi naturali abbastanza forti da "risvegliare" la divinità sopita che era stata cacciata e reclusa all'interno della materia dalla sorella Kaliss, dea dell'ordine e creatrice della materia.
- Estasia: appunto, la divinità punita.
- Randuin: il nome della capitale del regno.
Detto ciò, devo decisamente muovermi a finire il game play di questa quest, o di questo passo con la mia lentezza rischia di non vedere la luce del sole. *__*"