Jul 31, 2006 12:31
Non ci vedo bene. Vedo sfocato, saranno le lenti. Sono laggiù, sotto l'albero. Non ti avevo riconosciuto, scusa. Deve venire stasera, è proprio bello. Era qui due secondi fa, non me ne sono accorto. Sono le lenti, credo. Penso che possiamo entrare, c'è già la fila. Il lago ci circonda, è così scuro. C'è un ponte, e delle sedie. Ma dov'è andato? Forse non mi ha neanche notato. No, ti ha notato eccome. Già. Non capisco cosa ci facciano qui questi inglesi. Un accendino? Certo. Non è così caldo, dopotutto. Sarà il lago. Sì, sono in lista con te, credo. Grazie. Quanti divani, tutti bianchi. Bizzarre acconciature, strani vestiti. Io al massimo ho messo dei jeans strappati, come quella sera che mi son fatto tre persone. Devo andare in bagno, scusa. Ma siamo appena entrati. Devo andare in bagno. Non so neanche se ho tempo per disporla da qualche parte. Tiro col mingnolo, tanto chissenefrega. Ecco, sono in ordine. Piangi? No, ho sbadigliato, mi capita quando sbadiglio. Ma dov'è? Ah, figurati è là sotto la console. Cazzo, che bello che è. Non lo guardo non lo guardo non lo guardo. Mi guardi perchè non ti guardo? Lasciamo stare. Tu sei? Sì, sono io. Cazzo, abbiamo scopato almeno il nome potresti ricordartelo. Sì, ok, buona serata. Forse sono miope, non vedo bene i visi. Forse è brutto, ha poca importanza. Mi piace questa illusione. E' alto è moro ha una maglietta bianca, credo. Dei jeans. Non mi piacciono muscolosi, però è proprio perfetto. Non lo guardo non lo guardo. Cazzo potrebbe essere un modello. Devo farmela passare la mania dei modelli, me ne son già fatti tre. Dei gradini, siamo in centro. Aspetto dieci minuti, non mi piace chi arriva in ritardo. Sto arrivando, dice. Meglio. Dio, è proprio bello. Andiamo su in casa? Ok. Sì, è un bel dipinto, sei bravo. Oh, è bello il tuo ex. Mi viene sempre un conato quando mi infilano la lingua in bocca. Forse fanno troppo forte. Hai un bel profilo. Grazie, odio i complimenti. Sei bravo a fare le foto, ma non farmene, è una cosa che detesto. Hai un bel profilo. Grazie. Non ho mai visto un letto così basso. Sarà qualche stronzata giapponese. Giapponesi del cazzo. Mh, già, però è comodo. No, non mi va di scopare, cioè mi va. Bello il poster, anche io adoro quel film. Già. Due donne, delle palme, una strada. Anche quell'altro mi è piaciuto, sì. Una donna nera con una pistola. Sì, mi iscriverò lì. Sono stati due giorni indimenticabili. Torni là, non tornerai? Ci vedremo in giro. Ci sentiamo, ciao. Sei un po' pallido. Mh. Ehi. Cosa? Sei un po' pallido. Ah, scusa. E' il mio colore naturale, quest'anno non sono andato al mare. Come sei magro. Peso quarantanove. No, non vado in bagno a vomitare o cose simili. No, sto bene. Ti vedo un po' pallido. E' il mio colore naturale. Vuoi da bere? Cazzo. Sì, grazie. Non avrei mai immaginato che si fosse avvicinato così tanto. Dio, non ho tredici anni, ma mi tremano le gambe. Grazie, sei gentile. Vado a fumare, scusa eh. Ma perchè mi fissa? Mi balla dietro, anche. Sono proprio superficiale. Il lago sotto è scuro è scuro. Ci sono delle ombre che nuotano di sotto, e la mia immagine riflessa. Io sono qui o sono lì in mezzo alle ombre? Forse sono carpe, sono gigantesche. Sono topi. Ogni tanto emergono le loro grosse, lunghe e nere code. Ed escono sulla riva. Se mi tuffo potrei farmi divorare. Inizierei sentendo un tonfo, poi il bagnato. E poi i piccoli denti che mi si conficcano nella gamba nel costato sulla fronte. E sanguino sanguino. Sono Gesù Cristo. Prega prega per noi. Signore pietà... In casa mi ritrovo ad urlare, magari la vicina chiamerà qualcuno. No, non chiamerà. Fa finta di non sentire. O forse non ho urlato davvero. Tossisco. Stai male? No è che ho fumato quasi un pacchetto intero. E' sul divanetto sotto la console, fuma una canna e ride. Ha proprio un bel sorriso. Una checca con dei denti enormi ride e si fa vento con le mani mentre lo guarda. Non lo guardare, cazzo. Devo devo devo andare in bagno. Perchè questa fila? Sta scopando col suo ragazzo. Esco. Timbro. Disegno strano sulla mano. Dopo devo cancellarlo con la saliva o con dell'acqua quando arrivo a casa. Ma non ti bruci le labbra con quella cannuccia di ferro? No no mica è una sigaretta. Una volta ho visto una ragazza in un bar che sniffava su uno specchietto per il trucco. Io risi. E' la distanza nei miei occhi. E' così, rimarrà così. Oramai sono un pezzo di ghiaccio. Mi immergo nella candeggina e esco che sono bianco, ho gli occhi bianchi. Potresti tenermi la testa e affogarmici, ha un sapore così amaro. E poi uscirei tutto bianco, così la smettete di dirmi che sono pallido. Tempo fa dicevano agli eroinomani di disinfettarci l'ago con la candeggina. E morivano. Ecco, affogami. Dobbiamo andare. Non ho lasciato nulla al guardaroba, figurati. Non sono un ingenuo, lo sai. Hai una bella stanza, uno specchio seghettato. Quanti libri. Vuoi dormire qua o nella stanza degli ospiti? E' uguale. Abbiamo fumato un sacco di canne, non rido però. Di solito rido. Visto un film e mezzo. Sì, mi è piaciuto. Bei colori. Sai cucinare? Mancano i pinoli. Non è un problema. Ma non è lo stesso senza i pinoli. Non importa. Sei così bello. Non sono un ingenuo. So bene che non ci sentiremo e non ci vedremo più dopo. Questa ultima cosa forse l'ho solo pensata. Preso tutto? Mh, chi stiamo aspettando? Oh, cazzo. Perchè viene qua viene qua. Non saprei cosa dire se mi parlasse. E' bellissimo, non ho visto niente di così bello in tutta la mia vita. Non è un pezzo di carne non è un pezzo di carne non è. Mi è di fronte, mi guarda, non mi baciare non mi baciare ti prego. Un po' puzza di fumo, ma anche io credo. Comincia lui a parlare, mi parla.
"Secondo me io ti piaccio"
"No"