Mar 26, 2005 18:22
i peni non sono stati fatti per correre*
stamane mi ha svegliato il postino, che ha suonato non due ma ben tre volte. però non gli ho aperto. se qualcuno mi telefona o suona il campanello e mi sveglio in quel momento io non devo rispondere. non posso. odio dover interagire con chiunque da appena sveglia. ma non è che odio la gente, odio me perchè da appena sveglia non capisco assolutamente niente. ed è perciò inutile interagire con me in quel momento, se ci si aspetta risposte o comportamenti pertinenti. mi si dovrebbe ripetere ciò che è stato detto, dopo un po', quando sono in grado di capire il significato dei lemmi. e poi rischio di fare cazzate. se fosse stato un testimone di geova alla porta, ad es., e avessi aperto, mi avrebbe abbindolato e convinto ad aderire al loro credo. ma non posso! non posso! io sono favorevole alle trasfusioni di sangue e inoltre ho messo a disposizione i miei organi per trapianti, ricerca, e teletrasporto. e poi credo solo nei prossimi cinque minuti, quindi non posso proprio permettere che accada. percui non ho aperto al postino. e ho fatto male, perchè dopo ho scoperto che era un'assicurata che probabilmente conteneva il mio bancomat nuovo; così dovrò smenarmi fino in posta per andare a prenderlo. un nuovo codice da imparare a memoria da aggiungere agli altri ennemila. da un paio di settimane sono senza la tesserina magica. e anche se per vicissitudini professionali so benissimo cosa è successo al mio bancomat e le possibili cause, ci sono rimasta di merda. si, perchè a me queste cose capitano sempre. non sempre magari, ma spesso. e sempre quando non è proprio il caso. e ci rimedio alla fine, ma delle volte mi chiedo cosa ho fatto di male all'universo. perchè a me tutte queste rotture di maroni. giuro che non esagero. pure il telefono fisso s'era rotto improvvisamente, qualche giorno prima. qualcuno sotto alla centralina ha fatto dei lavori e mi ha spostato e danneggiato dei cavi. voglio dire, con tanti cavi, perchè proprio i miei? c'è un ufficio smistamento per queste cose? possibile che sia sempre la prima in graduatoria? sul fatto che il destino è un figlio di puttana potrei scrivere interi tomi, quindi dopo aver sbuffato e vinto un contest di bestemmia creativa, non mi resta altro che prendere atto e amen. no però lo devo dire perchè più lo racconto più non sembra vero e ciò mi aiuta ad elaborare. allora. questa settimana sono fuori città per lavoro. nel mio stesso albergo c'è una persona che non vive nella mia città, ne in quella dell'albergo, ma che conosco e che non vedo da tipo cinque anni. e non volevo rivederla, oltre a non potermi aspettare che accadesse. ma questa persona era lì, nel mio stesso albergo, negli stessi giorni, in una città che non è la città di nessuno dei due. con tutti i rimescoli di memoria annessi che la visione scatena. che sono poi quelli di cui non avevo nessunissima esigenza e voglia. ovviamente si tratta di un portatore di pene con cui ebbi a che fare, nonchè colui che mi ha aiutato, forse più di tutti, a diventare una malata terminale per quanto riguarda la sindrome da abbandono con conseguente diffidenza cronica nei confronti dell'umanità. no, non volevo rivederlo. e ho fatto di tutto perchè non mi vedesse. ce l'ho fatta, credo.
boh, più ci penso più mi sembra assurdo. ma sto cominciando ad (auto)convincermi che forse ho fatto un brutto sogno o avuto uno sgradevole miraggio per via del riscaldamento a manetta in albergo.
ho fatto un brutto sogno! posso dormire nel lettone con voi? posso chiamare anche Fufi? Fuuufiiii!! buognagnottè!
(sorrido sempre quando vedo questo spot. escluso Fufi, da piccola facevo la stessa identica cosa con i miei. immagino di non essere l'unica, ma dicevo buonanotte esattamente nello stesso modo.)
comunque ora ho il cervello azzerato. oggi mi vizio. parlare di me, fare cose per me. ripetere 'me' e 'io' un numero esagerato di volte e in qualsiasi occasione. sono andata a pranzo fuori, per cominciare. mi sono comperata la carta aromatica e la casa è profumata di quel profumo buono. ho messo su Lollipop, che mi mette allegrezza e voglia di andare a scoprire cadaveri lungo il fiume e avere una storia da raccontare. e avere dei segreti veri. o scoprire dei tesori veri. come quelli dei bambini. insomma, è bello essere a casa. Micheal Bublè è un sopravvalutato ragazzetto tarchiatello. ma c'ha ragione.
siccome oggi è l'ego day, non lo sapevate?, ne approfitto per fargli prendere aria. il mio ego è di media taglia. lo tengo al guinzaglio, ma come tutte le creature del signore ogni tanto va lasciato correre libero per prati.
quindi una entry degna di un vero blog.
*l'ho letta in un libro e mi sembrava un buon sottotitolo.