Prompt: 007. Amore;
Fandom: Merlin;
Pairing: Artù/Merlino;
Rating: Pg13;
Genere: FlashFic, Romantico;
Info: Storia scritta per la Big Damn Table del Marauders Yaoi Forum
True Love
L’amore ha forme mutevoli, è un sentimento poliedrico ed eclettico, è la magia più comune che esista, tutti almeno una volta nella vita l’hanno provato e permea il mondo intero.
Questa è una cosa risaputa…lo sa perfino quell’asino del principe Artù!
Esiste l’amore per la famiglia, a cui si è sempre dedicato per compiacere un padre austero e severo.
Quello per il proprio popolo e la propria patria, per i quali mette a repentaglio la propria esistenza ogni giorno, nel tentativo di proteggerli.
Quello per gli amici ed i compagni, per cui darebbe la vita e per i quali ha più volte rischiato l’ira del re e la prigione.
Ci sono le cotte infantili e quelle adolescenziali, che come tutti ha conosciuto, simili a lampi che squarciano il cielo all’improvviso ed, altrettanto rapidamente, scompaiono.
Ma l’amore vero, quello che filtra sotto pelle, che brucia nelle vene, che lo fa sentire la persona più forte del mondo ed al contempo la più fragile…quello per cui cederebbe ogni cosa: corpo, cuore ed anima…quello che consuma ogni fibra, è ben cosciente che sia un dono unico e prezioso.
E Artù Pendragon l’ha scoperto quando, per la prima volta, ha incrociato due occhi blu come il mare.
Fin da subito quello sguardo gli ha rimestato qualcosa nello stomaco, facendolo sentire incredibilmente leggero, come se il suo addome fosse pieno di farfalle svolazzanti, e permettendogli di percepire l’adrenalina scorrere furiosamente nelle sue vene, simile a lava bollente.
Le iridi blu di Merlino lo fanno sempre sentire strano.
A dire il vero, è proprio Merlino stesso a farlo sentire strano.
Felice anche solo per un sorriso.
Irritato per una semplice parola, perché quel cretino non è proprio capace di starsene zitto ed al suo posto.
Orgoglioso per delle sciocchezze, perché non è umanamente possibile che ogni volta che torna da una battaglia o salva qualcuno - anche quando non dovrebbe - oppure si limita a compiere i suoi doveri di principe ereditario, lo sguardo compiaciuto del suo valletto lo renda più fiero dei riconoscimenti che attende sempre dal proprio padre.
Eccitato dai gesti più lievi e banali: il tocco leggero con cui lo cura o lo sveste, il modo in cui arriccia il naso quand’è divertito, lo sfavillio deciso di quegli occhi di cobalto quando si mette in testa qualcosa, la lingua che guizza a leccare quelle labbra rosate quand’è indeciso, la curva lattea di quel collo sottile…
Artù vuole Merlino.
Lo vuole semplicemente perché è suo, gli appartiene in un modo che non si può spiegare o razionalizzare e che non ha nulla a che vedere con il fatto che sia il suo servitore.
Ed allo stesso modo sa di essere una sua proprietà. Lo sente nel modo in cui l’aria sfrigola quando si avvicinano, nelle loro mani quando, quasi inconsapevoli, scattano alla ricerca di un seppur fievole contatto e... dal battito del proprio cuore che impazzisce quando lo vede, come se volesse dargli il benvenuto, come se avesse appena ritrovato una parte di sé smarrita chissà come o quando.
Artù vuole Merlino perché è l’unico che sente come un suo pari, che ha il coraggio di rispondergli a tono e lo sopporta costantemente, che è sempre pronto a dargli un consiglio anche se lui non lo ascolta mai, perché più volte quel ragazzo ha rischiato la vita per lui e non esita mai a seguirlo.
Lo brama perché gli è accanto sempre e comunque, nonostante il suo caratteraccio, le difficoltà, la differenza d’estrazione sociale, le peripezie…perché non lo abbandona mai.
Lo vuole perché il suo unico e vero amore.
Oh mio angelo,
il tuo sguardo bastò, a cambiare i giorni miei
e in quell’attimo, il tempo scappò, e di noi si è scordato ormai.
Ma la vita è bella perché è imprevedibile,
lasciati portare lei sa.
Prendere la vita com’è, com’è difficile
c’è una sola certezza in me.
È per te, per te, per te, perdutamente,
che farei dell’impossibile e dei sogni la realtà,
e dei miei pensieri, sei tu il punto fermo,
sei nel cuore oppio, fuoco e ossigeno.
FINE.
*La frase d’introduzione è tratta da “Ossigeno” di Raf.