Fraintendimenti dal sapore di Torta di Mele

Nov 06, 2017 12:39

Titolo: Fraintendimenti dal sapore di Torta di Mele
Fandom: Arashi
Gener: One-shot, Sentimentale
Rating: PG-13
Pairing: Junba
Desclaimers: Gli Arashi non mi appartengono, purtroppo.

[(La tua preferita)]
Fraintendimenti dal sapore di Torta di Mele
Aiba Masaki
Li conosco da tutta una vita. Ho trascorso più tempo con loro che con la mia famiglia. Loro per me rappresentano tutto, sono talmente importanti che il solo pensiero di perderli mi fa tremare le gambe. Li amo tutti e quattro allo stesso modo. O almeno credo…
Uno di loro ha iniziato a farsi sempre più largo nel mio cuore, uno di loro è diventato più importante degli altri, di uno di loro, io, mi sono innamorato.
“Attento Aiba-chan!” Sho-chan si precipita verso di me e mi allontana appena in tempo dalla traiettoria del pallone ma mi spinge con un po’ troppa forza e finisco con il sedere per terra. Sento Nino ridere a crepapelle “Hai sempre la testa per aria Aiba-chan!” mi rimbrotta con il suo solito tono canzonatorio.
“Scusate…” sbiascico appena.
“Per fortuna che sono intervenuto in tempo per salvarti!” Sho-chan si aggiunge agli scherzi.
Sono abituato ad essere preso in giro dal resto dei membri e la cosa non mi crea alcun problema, dopotutto loro lo fanno con affetto. Sono distratto, goffo e sbadato quindi in un certo senso la colpa è mia che finisco nelle situazioni più ridicole. Davvero essere deriso non mi dà fastidio. Però… Non so nemmeno io cosa sia… Però… Vorrei solo che la persona di cui sono innamorato non vedesse sempre i miei lati più patetici e ridicoli.
“Non ti sei fatto male, vero?” una voce premurosa mi porge la sua mano, la osservo con stupore e poi la afferro saldamente. Il calore di quella mano si propaga per tutto il mio corpo. Jun mi aiuta a rialzarmi, lo ringrazio con un filo di voce. L’imbarazzo sta per divorarmi quindi mi affretto a lasciare andare quella tiepida mano, anche se vorrei poterla stringere forte, per sempre. Giro il volto di scatto per evitare che i suoi profondi occhi scuri riescano a scrutare nella mia anima e comprendere cosa provo per lui. Raggiungo di corsa il Riida e mi accovaccio vicino a lui, seduto sulla sponda del fiume. Non si era minimamente accorto del trambusto tutto preso com’era a pescare la nostra cena. Meglio così, penso. Lui non mi fa domande, si limita a passarmi una canna da pesca, dal più profondo del mio cuore lo ringrazio per quel gesto.

Matsumoto Jun
Ultimamente qualcosa mi preoccupa. Uno dei membri del mio gruppo, nonché uno dei miei migliori amici sta facendo di tutto per evitarmi. Non sopporto il suo modo di sfuggire dai miei occhi, dopotutto io per lui provo un forte sentimenti di affetto che, forse, supera il semplice volersi bene che provano due buoni amici come lo siamo noi.
Oggi gli Arashi hanno il pomeriggio libero. Abbiamo deciso di trascorrerlo in compagnia gli uni degli altri nei pressi di un fiumiciattolo dove il nostro Riida si reca spesso per pescare. Abbiamo lasciato a lui il lavoro di procurare la cena per tutti, su suggerimento di Nino, e ci siamo messi a giocare a calcio come dei ragazzini spensierati. Io e Nino stavamo vincendo la partita contro Sho-kun e Aiba-chan quando un lancio un po’ troppo forte del mio compagno di squadra non ha quasi colpito Aiba-chan in piena fronte. Sho-kun è prontamente intervenuto ma ci ha messo troppa foga ed ha finito con il gettarlo per terra. La scena mi ha strappato un sorriso. Quando ho offerto aiuto ad Aiba-chan questi ha preso la mia mano ma non ha mai posato lo sguardo su di me. Una volta in piedi l’ha scansata bruscamente ed ha raggiunto il Riida.
“Si sarà offeso perché l’abbiamo deriso.” Interviene Nino notando il mio rammarico. “Non ci pensare, non ci pensare.” Mi assesta un paio di pacche sulla schiena e poi raggiunge Sho-kun che si era messo ad osservare uno strano insetto, posato su uno degli alberi, ed insisteva affinché qualcuno lo raggiungesse per commentare con lui quello strano essere.
Sarebbe più facile non pensarci se Aiba-chan non stesse facendo uno dei suoi sorrisi più belli al Riida, penso.

Aiba Masaki
Pescare con Oh-chan mi aiuta a distrarmi. Io riesco a prendere solo una trota, il Riida invece ne cattura addirittura sette, tre vengono liberate perché per noi cinque bastano cinque di loro. Appena vengono rigettate in acqua le trote sguizzano via a tutta velocità, le osservo mentre festeggiano per la loro ritrovata libertà. Come vorrei essere una trota in questo momento… potrei gettarmi nel fiume insieme a loro e correre via dai miei problemi. In questo modo non dovrei più sentire il dolore che mi provocano i sentimenti che ho per Jun. Non dovrei più trattenermi ogni volta che lo vedo… dopotutto per questo amore a senso unico che provo non ci sarà mai lieto fine. Non solo siamo membri dello stesso gruppo ma siamo anche ottimi amici, non saprei come fare a vivere se il nostro rapporto si incrinasse. Inoltre Jun ama le donne, io non avrei niente di meglio da offrirgli.
Oh-chan mi accarezza la testa e si allontana. Un tocco comprensivo come se lui sapesse ogni cosa che mi passa per la mente. Probabilmente è così. Il Riida non parla mai molto ma è un ottimo ascoltatore e un osservatore. Conosce noi altri più di quanto conosciamo noi stessi. Trattengo le lacrime, se ne versassi anche una soltanto finirei con il creare problemi a tutti. Quei quattro sono talmente gentili che si preoccuperebbero sicuramente per me e questa è l’ultima cosa che voglio.
Rimango a lungo seduto da solo ad osservare lo scorrere interminabile del fiume. Cucinare il pesce non rientra tra i miei compiti, in effetti preferisco non vedere il Riida che spezza il collo a quelle povere trote, anche se è per nutrirci non posso fare a meno di provare compassione per quelle cinque creature che non vedranno mai più la luce del sole. Inoltre in cucina insieme a Oh-chan c’è sempre Jun e preferisco non rimanere troppo a lungo in sua compagnia. Lo conosco, Jun è astuto e intelligente alla prima esitazione mi scoprirebbe.

Matsumoto Jun
Mentre, insieme al Riida, cuciniamo le “trote sotto sale” dalla finestra della cucina ho la visuale sulla sponda e su Aiba-chan… Ogni tanto mi distraggo ad osservarlo mentre contempla il panorama. Mi chiedo cosa passi per la testa di Aiba-chan in quel momento. La mia è carica di pensieri su di lui. Il comportamento freddo che, di recente, riserva solo a me mi rende un po’ triste. Quando ci siamo conosciuti mi ha subito mostrato il suo affetto. Quando, appena dopo il debutto, mi sono sentito perso, confuso e disperato è stato lui, lui che è caldo e raggiante come il sole, a riportare la luce nella mia vita. È stato suo il merito se allora sono riuscito a scrollarmi di dosso le preoccupazioni. Ovviamente mi sono stati vicini anche il Ridda, Sho-kun e Nino ma chi mi ha salvato è stato Aiba-chan. Mi chiedo se anche lui in questo momento si senta perso come lo ero io allora. Se così fosse vorrei potergli essere di sostegno. Un’idea mi balena di colpo per la testa.
“Riida cosa ne dici se prepariamo una crostata di mele?”
“La preferita di Aiba-chan?”
“Già, pensi che possiamo farla?”
“Gli ingredienti ci sono ma non sarà pronta per la cena, dobbiamo ancora finire…” Giusto, la cena… Lo sto aiutando… ha ragione lui. Però l’idea mi è sembrata talmente bella che avrei davvero voluto prepararla per Aiba-chan! Magari dopo averla mangiata avrebbe rivolto anche a me uno dei suoi caldi sorrisi se solo…
“D’accordo.”
“Come?” Il Riida mi guarda con occhi seri. “Tu occupati della torta, finisco io di preparare le trote.”
Il mio viso si illumina di colpo. Scocco un bacio sulla guancia dell’uomo, che per me è come un fratello maggiore, e subito mi rimbocco le mani.

Aiba Masaki
Appena varco, insieme a Sho-kun e Nino, la porta del cottage, che abbiamo affittato per quel pomeriggio, un dolce profumo raggiunge i nostri nasi.
“Avete preparato anche il dessert?” Domanda Nino tutto eccitato.
“Già, se n’è occupato Jun…” Tutti ci voltiamo nella sua direzione. Resto imbambolato a fissarlo, capisco come mai le fan impazziscono tanto per lui, indossa un ridicolo grembiule rosa ma è bellissimo come sempre. Mi sorride dolcemente e mi rendo conto di essermi incantato per cui distolgo di fretta lo sguardo. Forse è stata solo una mia impressione ma mentre mi giravo mi è sembrato, di vedere della delusione trasparire dai suoi occhi… sicuramente mi sarò sbagliato.

Matsumoto Jun
Di nuovo distoglie il suo sguardo da me. Una fitta al cuore mi provoca dolore. Una volta che avrà mangiato la mia torta tornerà tutto come prima, penso, nel tentativo di farmi coraggio.
La cena si svolge in un clima di euforia dovuta un po’ all’alcool che ci siamo divisi e un po’ al fatto che quel pomeriggio non abbiamo lavorato. Nino prende in giro Sho-kun che ha rovesciato un bicchiere di vino rosso, anche Aiba-chan sembra divertirsi mentre il Riida gli spiega le tecniche migliori per una buona pesca. È una piacevole serata, almeno finché non arriva il dessert. Quando poso la crostata di mele sulla tavola viene accolta da un applauso e una serie di gridolini di gioia. Sono tutto eccitato all’idea di farla assaggiare ad Aiba-chan quando lui si alza in piedi e si congeda.
“Io me ne vado a letto.”
“Eh… aspetta… non assaggi la crostata?” farfuglio.
“Per questa sera ho mangiato a sufficienza grazie per la cena.” E se ne va.

Aiba Masaki
Ho mentito. Salgo le scale a fatica accompagnato dal dolce profumo della crostata di mele. Jun l’ha preparata apposta per me, è così ovvio. Il suo sguardo mi implorava, con quel gesto, di perdonarlo per qualunque errore avesse commesso, ma lui non ha assolutamente fatto nulla di male. Al contrario io, con il mio comportamento scostante, ho finito col farlo sentire colpevole… come potevo mangiare quella splendida torta preparata con tanto affetto apposta per me? Non la meritavo. Non meritavo quel gesto pieno di amore. Mi chiudo alle spalle la porta della mia camera e vengo assalito da un pianto silenzioso.

Matsumoto Jun
“Vai da lui!” Mi ordina Oh-chan, è la prima volta che lo sento usare l’imperativo.
“Non posso…” piagnucolo ancora sconvolto.
“Perché no?” Mi chiede Sho-kun.
“Ho troppa paura di sentire quello che ha da dirmi…”
“Non fare il codardo!” Mi rimprovera Nino. “Il J che conosco non se la fa sotto per così poco!” Mi prende per un braccio e mi solleva a forza, poi mi spinge fino al primo a scalino “Vai!” Mi dice.
Mi volto a guardare gli altri due e li vedo annuire con sguardo sicuro. I loro occhi mi infondono coraggio, amo i membri del gruppo ed amo Aiba-chan più di chiunque altro… non posso permettermi di perderlo.
Salgo di fretta le scale e mi precipito nella sua stanza. Aiba-chan è seduto ai piedi del letto, le gambe strette al petto la testa nascosta tra le ginocchia… sta piangendo. Terrorizzato mi avvicino a lui “Cosa succede Aiba-chan?” Lui alza la testa e si asciuga le lacrime con la manica poi mi tira a sé e mi bacia.

Aiba Masaki
Lui si prende sempre cura di me, ha cucinato la mia torta preferita, è corso verso di me tutto allarmato. Come posso continuare a nascondere quello che provo? I miei sentimenti stanno straripando come le mie lacrime. Sono innamorato di lui e non posso più controllarmi. Lo prendo per la maglietta e lo attiro a me, lo bacio voracemente ma invece di essere respinto vengo ricambiato. Quando le nostre bocche si allontanano, per riprendere fiato, sussurro “Sono innamorato di te Matsumoto Jun…” Trattengo il fiato mentre aspetto di venire respinto ma Jun non dice niente. Alzo lo sguardo su di lui “Finalmente mi stai di nuovo guardando…” Mi sorride dolcemente. Non posso far altro che scoppiare di nuovo a piangere. Jun mi stringe tra le sue forti braccia “Ti amo anche io, baka Aiba Masaki.”
Amo tutti i membri del mio gruppo ma solo uno di loro è il mio fidanzato.

Fine

gnr: one-shot, !arashi, gnr: romantico, pair: junba, r: pg-13, !fanfict

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