Titolo: Una Sera Fandom: Arashi Genere: One-shot, Sentimentale Rating: PG-13 Pairing: Sakumoto Desclaimers: Gli Arashi non mi appartengono, purtroppo.
[(Abbiamo disturbato qualcosa)] Una SeraMano nella mano scendiamo la lunga e stretta scalinata. Non potremmo farci vedere in pubblico ma il cielo è buio, per questa volta chi siamo non ha importanza… desidero soltanto tenerlo stretto. Non si vede nemmeno una stella, in lontananza imperversa un violento temporale, sentiamo il rombo di un tuono, presto il maltempo raggiungerà anche la nostra città. Furioso, si scaglierà sulle nostre teste. Non abbiamo nemmeno un ombrello con noi eppure nessuno dei due accelera il passo. Non ci importa di trovare riparo, non ora che i nostri cuori si sono incontrati. L’aria gelida gli fa accapponare la pelle, vorrei togliermi il giubbino e offrirglielo ma per farlo dovrei momentaneamente separarmi da lui e non voglio assolutamente farlo. “Ti presto il mio giubbino, se hai freddo?!” provo a dire. “Sto bene così…” Mi risponde sorridendo leggermente. Probabilmente nemmeno lui vuole staccarsi da me. Una goccia cade sui miei capelli, poi un’altra e un’altra ancora finché la pioggia scrosciante non ricopre ogni millimetro della superficie, compresi i nostri corpi. Passiamo sotto un lampione, la luce illumina il suo volto bagnato… le gocce scorrono incessantemente sulle sue guance marcate. I capelli mossi gli si sono appiccicati alla fronte. Si morsica le labbra… lo trovo irresistibile… Camminiamo in silenzio per il resto del tragitto e quando giungiamo al suo appartamento mi invita ad entrare per asciugarmi e scaldarmi. Accetto. Continuiamo a tenerci per mano finché non toglie le chiavi di casa dal portafoglio e mi lascia andare per aprire la porta. Un senso di mancanza e vuoto mi invade. Solo quando ci tocchiamo posso sentirmi completo. Mi asciugo alla bell’e meglio, poi indosso la tuta che mi ha prestato… profuma di lui. La annuso a lungo prima di lasciare il bagno. Lui mi sta aspettando in cucina, ha preparato qualcosa di caldo da bere. Come da consuetudine è molto premuroso nei miei confronti, o meglio lo è con tutti, penso provando una fitta di gelosia. Vorrei che lui fosse soltanto mio, vorrei che dedicasse le sue attenzioni solo a me, vorrei essere l’unico ad osservarlo e toccarlo ma purtroppo non è così. Siamo entrambi idol, le nostre immagini sono continuamente mostrate ad un’infinità di persone. Tutti gli altri membri possono sfiorarlo e passare del tempo con lui. Tantissime sono le fan che possono stringergli la mano o chiedere una fotografia in sua compagnia. Ed io non posso evitarlo, volerlo tutto per me è un sentimento egoistico ed immaturo, lo so bene… eppure non posso fare a meno di essere geloso di lui, il mio tesoro più prezioso. Mi porge una tazza fumante di the verde. Poi mette la legna nel camino ed accende il fuoco, spegne le luci e rimaniamo illuminati dal bagliore del focolare. Ci sediamo sul divano, difronte al camino e ben presto i nostri corpi si riscaldano. I suoi capelli iniziano ad asciugarsi e ritornano mossi e vaporosi. Sorseggiamo silenziosamente le bevande e quando abbiamo finito restiamo a lungo ad osservare il fuoco. Lui infila i suoi piedi sotto al mio sedere. “Scaldameli, ho i piedi gelati!” Mi dice. Sembra un bambino dispettoso, non posso rifiutarmi. In effetti non rifiuterei mai la possibilità di avere un contatto fisico con lui, di qualunque tipo esso sia. “Raccontami qualcosa…” Mi chiede. “Eh?” Mi prende alla sprovvista. “E di che tipo, scusa?” “Mi va bene qualunque cosa, amo il suono della tua voce. Ogni volta che ti sento cantare mi viene la pelle d’oca…” “Ti va bene anche se ti parlo dell’economia del paese?” “Ovvio.” Mi risponde, lasciando cadere la testa sul cuscino. “Mi basta sentirti parlare...” Chiude gli occhi. “E se invece ti raccontassi della prima volta che ci siamo incontranti?” “Sarebbe ancora meglio…” mi fa un sorrisetto furbo. “…ma ricordo anche io la prima volta che ci siamo incontrati.” “Ti sbagli!” Lui solleva la testa sorpreso. “Quella che ricordi tu è la prima volta che ci siamo conosciuti, io parlo della prima volta in assoluto che ci siamo visti, a quei tempi ancora non ci conoscevamo e tu non mi hai degnato nemmeno di uno sguardo. Io invece… ti ho osservato per tutto il tempo.” Appoggio una mano sulla gamba di lui e con dolcezza lo accarezzo. “Quando sei entrato nello studio per le tue prime riprese io ero lì. In mezzo al gruppo di ragazzi più grandi che provavano la loro coreografia. Sei entrato con aria timida ma decisa. Ti sei diretto verso il gruppo dei più giovani e ti sei presentato con un sorriso. Poi hai iniziato a provare qualche passo di danza con loro e una volta conclusa l’ora te ne se andato salutando tutti. Io ti ho guardato per tutta l’ora. Ero così distratto che i senpai mi hanno richiamato più volte!” “Dici sul serio? Non ricordo minimamente quel giorno!” “Io non potrò mai dimenticarlo. Ero interessato a te prima ancora di averti visto infondo eri il nuovo arrivato che non aveva dovuto fare l’audizione; ma non appena ti osservai pensai “Ah… un giorno lui diventerà famoso!” “lo sei diventato anche tu.” Dice rifilandomi un colpetto sulla spalla. “Hai ragione.” Gli sorrido. “Per di più lo sono diventato insieme ai compagni migliori che potessi trovare.” “A proposito di compagni… i ragazzi stanno per raggiungerci?” “Cosa?” Chiedo con un po’ troppa enfasi. “Mentre eri in bagno mi ha contattato Nino, voleva sapere se andava tutto bene. Dopo che siamo scappati in quel modo dal party si sono preoccupati per noi. Inoltre ho dimenticato la mia giacca, me la stanno portando.” “Capisco.” Rispondo con un filo di rammarico. “Pensavo saremmo stati da soli per tutta la serata e avremmo potuto scambiarci qualche tipo di effusione.” “Effusione?” Scoppia a ridere divertito. “Come parli? Stai proprio invecchiando! Non si usa più questo termine.” Fingo di mettergli il broncio e gli rubo un bacio. “Presto arriveranno…” Mi sussurra mentre i nostri corpi si avvicinano sempre di più. Avvinghio le mie braccia intorno al suo corpo. Ha un fisico solido e asciutto. Adoro posare le mie mani sui suoi avambracci. Adoro farle scorrere per tutta la sua schiena. Lo sento ansimare. Vorrei spingermi oltre ma il campanello suona. Lui corre ad aprire la porta lasciandomi con un pugno di mosche. “La tua faccia è tutta rossa… hai così caldo?” “Non è così Aiba-chan!” Nino gli tira una pacca sulla spalla. “Probabilmente abbiamo interrotto qualcosa.” Dice con sguardo divertito. “Di che tipo?” Domanda il Riida ingenuamente. Nino si porta una mano alla fronte “Ma che problema avete voi due?!” chiede rivolto ad Aiba-chan e al Riida che, in contemporanea, sollevano le spalle in segno di resa. Nino prende il posto che prima lui stava occupando. “A quanto pare il tuo problema siamo noi.” Si rivolge a me sghignazzando. Non posso dargli torto. Sospiro, anche per quella notte probabilmente non faremo nulla. Non importa infondo gli altri tre fanno parte della nostra relazione. Condividiamo i successi, le sconfitte, la fama e la vita di tutti i giorni. Mentre penso a questo veniamo raggiunti dagli altri. Apriamo patatine, poc corn e altre schifezze varie ed insieme facciamo festa difronte al camino scoppiettante. L’uomo che amo si siede ai miei piedi e posa il braccio sulle mie gambe. Mi guarda con un sorriso “Sho-kun sarà per la prossima volta!” Non posso evitare di mettermi a ridere, dopotutto io e Jun abbiamo tutta la vita d’avanti. Noi cinque staremo insieme per sempre… anche se la mia speranza è di poter trascorrere le notti io e Jun da soli, in futuro.