"Sei in ritardo" (1/1)

Sep 26, 2013 17:34

Titolo: “Sei in ritardo”
Fandom: RPF - Soccerdom
Personaggi: Mattia De Sciglio, Stephan El Shaarawy, + cameo veloce delle rispettive fidanzate
Genere: introspettivo (?)
Rating: verde/pg
Contoparole: 1155
Sommario: Stephan però vede che lo sta guardando e gli fa l’occhiolino e Mattia sorride di rimando, leggermente intimorito. Si dimentica però tutto in un battito di ciglia perché è arrivato il momento. Quando scende in campo e parte Sweet Child O’ Mine si gasa, sente il boato di San Siro e si carica. Indossa i suoi colori, vive e lotta per loro. Mattia ha vent’anni e un sogno che si è trovato a vivere e sente che gli appartiene completamente.
Note: torno a distanza di mesi dalla mia prima DeShaarawy a pubblicarne un’altra, completamente dedicata alle mie due partner in crime: Charlie e Valeria (grazie per il prompt, ciccia!). Spero solo che vi piaccia anche se non è effettivamente niente di particolare. Avevo voglia di scrivere sui miei patatini, visto e considerato che ieri Mattia ha fatto un tamponamento e Stephan era lì ed è stato il primo a soccorrerlo <3
Va beh, se anche voi siete shipper sfegatate di questi due vi lascio una paginetta tumblr che magari potrebbe piacervi: cliccate qui.
Buona lettura!
Pixie

PS: last but not least, dedicato a quelle splendide ragazze del #Soccerdomistheway


“Sei in ritardo”

Stephan ha il potere di calmarlo e imbarazzarlo allo stesso momento, pensa Mattia mentre si gira a fissarlo. Sono in coda nel tunnel che porta al campo e stanno aspettando il momento per entrare a fare il riscaldamento. Ricorda fin troppo bene le interviste in cui gli chiedono di lui, come se può sapere cosa passa nella sua testa. Ogni tanto si è persino chiesto se sotto a quella cresta ci fosse un cervello pensante o solo cera e gel per capelli. Stephan però vede che lo sta guardando e gli fa l’occhiolino e Mattia sorride di rimando, leggermente intimorito. Si dimentica però tutto in un battito di ciglia perché è arrivato il momento. Quando scende in campo e parte Sweet Child O’ Mine si gasa, sente il boato di San Siro e si carica. Indossa i suoi colori, vive e lotta per loro. Mattia ha vent’anni e un sogno che si è trovato a vivere e sente che gli appartiene completamente.

Erika è spesso isterica, ma Mattia non se n’è mai preoccupato troppo. Un attimo è tranquilla, un attimo è infuriata, prima lo bacia o poi gli si nega per giorni per qualcosa che lui non è nemmeno sicuro di aver fatto. Deve esserci un problema di fondo nell’essere ragazza, qualcosa che stride nella loro testa, che le fa scattare. Vorrebbe sapere cos’è, come funziona, come arginare il problema ma è troppo difficile.
« Amore, ma mi stai ascoltando? » chiede, improvvisamente nervosa. Mattia annuisce, ma non è nemmeno sicuro di quale sia il discorso.
Di fronte a lui, Stephan è appena arrivato alla festa accompagnato dal fratello. Vorrebbe andare da lui a fargli gli auguri di buon Natale, ma Erika lo placca e ricomincia a parlare, dimenticandosi di essere arrabbiata con lui. Stephan gli sorride da lontano, indica Erika che parla e parla e parla ancora, e sbuffa, fintamente spazientito. Mattia non riesce a trattenersi dal ridere, ma evidentemente ha fatto la cosa giusta perché anche Erika sta ridendo per qualcosa che ha detto.
Le ragazze sono strane. Meno male lui gioca a calcio ed è circondato da uomini tutto il giorno. Un pizzico di dramma in meno nella sua vita gli giova solamente alla salute.

Stephan ha perso la magia e Mattia se n’è accorto subito. Gli si sono spenti gli occhi, non gli sorride più e ha smesso di fargli l’occhiolino ogni volta che entrano in campo. Inizia a pensare intensamente alle gare, si concentra. Sente la pressione addosso. Non riesce a capire cosa gli passi per la testa, credeva che i ragazzi fossero meno complicati delle ragazze che non si deprimessero così da un momento all’altro. Soprattutto non pensava che Stephan potesse perdere fiducia in se stesso in un battito di ciglia. Mattia capisce che è il derby, capisce che è normale essere agitati, eppure lui non riesce a perdere la calma. È il derby, quindi ha un motivo in più per giocare e vincere. Mentre escono dal tunnel, Mattia non riesce a esimersi e gli tocca una spalla a mo’ di incoraggiamento. Stephan gli fa un mezzo sorriso, non è rilassato ma almeno è un inizio. Più tardi segnerà un gran bel gol nella porta di Handanovic. Non servirà a nulla, ma gli riaccenderà la magia negli occhi almeno per un po’.

Erika è diventata amica della fidanzata di Stephan in un battito di ciglia. Si sono conosciute e si sono praticamente trovate. Parlano tra loro all’infinito, trovano sempre nuovi argomenti e non si fermano mai. Praticamente si vedono più loro di quanto non si vedano Stephan e Mattia. Ester è bella, simpatica, ma soprattutto sembra essere perfetta per Stephan. È più felice da quando l’ha conosciuta, anche se la magia sembra averlo abbandonato e non voler ritornare. Sbaglia gol facili facili ed esce frustrato dal campo. Si lascia andare a comportamenti isterici peggio di una ragazza.

Il Brasile è fantastico, le loro gare per la Confederations Cup un po’ meno. Sembrano quasi vincere per il rotto della cuffia e pure lui non riesce a esimersi dal fare erroracci stupidi. È contagiato dal clima che vi serpeggia. Niente gira per il verso giusto nonostante abbiano vinto contro Messico e Giappone e perso male contro il Brasile e ai rigori con la Spagna. Stephan non ha giocato, non è mai stato in campo e il suo malumore lo raggiungeva fino alla sua fascia di competenza. Mattia ha un turno di riposo contro la Spagna per via del cambio di modulo, torna finalmente in campo contro l’Uruguay nella finalina per il terzo posto. Pure Stephan gioca e così fa il suo debutto in un torneo ufficiale. Sono nei tunnel e Mattia non riesce a esimersi dal sorridergli, così come faceva Stephan all’inizio. Gli dà una leggera pacca sulla spalla e cerca di infondergli tutto il coraggio possibile così come aveva fatto nel derby.
Sembra funzionare, Stephan segna uno dei rigori dopo attimi di panico. Pensava sinceramente che nemmeno così sarebbe entrata, eppure Stephan lo contraddice sul campo. Segna e nemmeno un sorriso che sia uno gli sfugge dalle labbra.
Quando arriva il turno di Mattia, Mattia si rende conto che lui i rigori non li ha praticamente mai tirati. È successo in allenamento, ma fuori dai campi sicuri di Milanello mai. Sente il peso di questo rigore addosso, sulle sue spalle. Gli si stringe lo stomaco mentre posa la palla sul dischetto del rigore. La sistema. Cerca di fare un respiro profondo per calmarsi ma l’arbitro ha già fischiato. Calcia e il portiere para.
Non ha il coraggio di alzare gli occhi, non ha il coraggio di guardare gli altri. Sente una mano sulla schiena non appena torna in riga con gli altri. È Stephan, ma non lo sta guardando. Gli tiene solo la mano appoggiata, un modo per fargli sentire che c’è. Mattia vorrebbe dirgli che avrebbe dovuto pensarci prima a dargli la carica, che non avrebbe dovuto perdere la magia, perdere la sicurezza e la stima di sé. Non avrebbe mai dovuto smettere di sorridergli prima delle partite. Sta per dirgli tutto quello, ma Buffon para e solo in quel momento si rende conto che hanno vinto. Sono terzi. Stephan sorride e lo abbraccia, velocemente. Mattia si chiede quand’è successo che sia il Milan che la nazionale italiana debbano festeggiare così per dei terzi posti. Loro devono puntare in alto, non accontentarsi mai. Eppure non riesce a parlare, perché l’abbraccio che Stephan gli ha appena dato gli ha permesso di vedere una cosa. La magia. Quella magia persa, quella che gli permetteva di segnare da ogni angolo possibile,  è ancora lì. È offuscata ma c’è. E Stephan che sorride, finalmente libero dai suoi drammi degni di un telefilm per ragazzine, è la scena più bella, quella che mai si sarebbe aspettato di vedere.
« Sei in ritardo » si trova a mormorare tra sé e sé. Sì, è in ritardo perché quel sorriso lo stava da aspettando da tantissimo.

fanfic, personaggio: mattia de sciglio, pairing: deschaarawy, personaggio: stephan el shaarawy, fandom: soccerdom

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