(no subject)

Jun 21, 2011 01:18

è sempre così quando sono con loro. 
uno stare bene che non deve per forza avere troppi aggettivi. sto bene e basta.
non ricordavo fosse passato così tanto tempo da quella volta. eppure. certo ci siamo visti e rivisti, ma era qui, a milano, ed ha tutto un altro sapore. sempre bello, ma meno.

loro sono così. ti fanno stare bene. fin dal momento in cui tu sei ancora indecisa sull'andare o meno, che avresti mille cose da fare e poi il viaggio e poi il treno, gli orari, sono stanca e bla bla, e ric non aiuta mica con la sua indecisione pure lui. io che mi ero detta, ok, sarà lui a decidere, mi frega così. e allora ci pensa p. a decidere per noi, vi ho trovato il treno. ok pranzo e poi vado a fare il biglietto. e dopo dieci minuti mi ha già chiamato per dirmi che me lo ha fatto lui e mi arriverà l'sms, così è certo che non lo pacco. e come potrei? 
da commuoversi per quanto mi conosce e sa che riesco a perdermi in mille cose. da commuoversi nel constatare ancora una volta che non ci tiene solo a parole. e allora sveglia all'alba e treno sia. si va io e il cucciolo che cucciolo non è più. 
e la mattina parte bene, riusciamo ad essere in stazione in tempo per fare colazione (lui, io dieta ferrea) e comprare il costume. e la tipa del bar ci scambia per fidanzati. potrebbe non partire meglio? lui mi guarda e sorride felice per me perchè sa quanto gongolo ogni volta.
e ci mancherebbe, fidanzata di un 18enne potrei non farlo?
il treno passa in fretta tra una lettura di giornale, un sonnellino e una risata col fanciullo.
e poi arriva p. a prenderci in stazione, con e. il più bell'esemplare di uomo che io abbia mai conosciuto. dentro e fuori. occhi da occupare il mondo, un abbraccio di solo calore e una erre che si arrotola dolcemente e poi risale. lascia lui e prende noi. ma ci vediamo poi a casa. 
lascia i bagagli e arranchi dietro alle mille cose che p. fa mentre tu cerchi di capire come fare a stargli dietro. forno acceso con il pranzo dentro, usciamo per fare la spesa per la cenona della sera. casa, il pranzo è fatto, il tavolo apparecchiato da e. che nel frattempo è rientrato e io mi sento una regina. perchè loro è così che ti fanno sentire. arriva anche m. e son risate anche con lui. poi si va nella casa di campagna. io e p. che ci raccontiamo della vita passata, presente, futura. lui guida, io fumo. si arriva e iniziamo a preparare per la grigliata. arrivano anche m. e ric. e poi pian piano a gruppetti anche altri. volti noti, di quell'anno lì e volti nuovi. ognuno fa qualcosa, ma senza troppo sbattimento. l'unico che non riesce a stare fermo un attimo è p. ma è il suo modo di far sapere agli altri che ci tiene, che si, si stanca pure (meno di quanto si stancherebbe chiunque altro se facesse le mille cose che fa lui) ma lo fa con amore e con il desiderio che tutti stiano bene, perchè è quello che vuole. e ci riesce pure.
il giardino si popola di visi belli, bellissimi alcuni, di chiacchiere curiose. so che se anche la cercassi, non troverei tra quelle persone, nemmeno una che non mi piace. perchè trasudano tutti un'amorevole cordialità, un'apertura, un'accoglienza che io davvero non ho mai trovato da nessuna altra parte. perchè nessuno si sente fuori posto, perchè ognuno è perfetto così com'è, perchè si può parlare di qualsiasi cosa e riuscire sempre a ridere di se e del mondo. perchè le cene e le feste di p. sono le uniche a cui andrei ad occhi chiusi. io che detesto stare in luoghi in cui c'è troppa gente. che non ho scelto io. 
finiti i preparativi vado a lavarmi e cambiarmi. col sorriso sulle labbra, perchè voglio essere bella per loro, soprattutto perchè so che non ce ne sarà uno interessato, ma appunto per questo, come atto d'amore verso me stessa e verso ognuno di loro. 
si cena. la mia dieta non mi consente troppo, ma posso gustarmi il piacere di andare da un lato del tavolo all'altro, scambiare chiacchiere con ognuno, fare foto. taglio una torta in infinite fette, mettendoci dentro un pizzico di amore per ognuno e senza mai leccarmi le dita. una sfida giocosa e la mia dolcezza che qui può permettersi di straripare. e poi sono ancora chiacchiere, risate, istantanee di una serata perfetta. con tanto di calore della griglia diventata camino per scaldarsi e di fuochi d'artificio.
gli ospiti iniziano ad andare, ric va a ballare con un gruppetto, altri si fermano a dormire. la casa è grande e ognuno ha la sua camera. dormo con i rumori della campagna notturna e di sogni pieni di bellezza. 
facciamo colazione tutti insieme ed è come stare nella famiglia più bella del mondo. e poi tutti al mare. 
proprio come l'altra volta. uno spiaggione solo per noi. il vento che soffia e il mare un pò incazzato. 
io e ric non possiamo però non fare il bagno. e qui la nostra milanesità da trapiantati viene fuori. perchè il mare non basta guardarlo, bisogna abbracciarlo quando c'è. sole e chiacchiere e risate. io mi sento a tratti la bambina e la mamma di tutti. non ha prezzo sentire gli sguardi e le parole incredule sul fatto che io e ric siamo mamma e figlio. perchè sembriamo fratello e sorella, perchè ci relazioniamo tra noi come se fossimo i rispettivi migliori amici. ed e tutto questo, ma molto di più. 
mi sento sempre dentro ad un film. ma è un film che mi piace questa mia vita che a chi guarda senza troppo osservare sembra strana. 
perchè lo è un pò strana e surreale. ma ci si sta bene dentro a volte. e con loro ancora di più. mi ritrovo a pensare che se dovessi perdere per strada l'amour è con loro che vorrei invecchiare. perchè mi sentirei a casa. una casa bella ed accogliente. e allora glielo dico. perchè possa essere il mio grazie. 
è l'ora dell'aperitivo, in pochi minuti ognuno tira fuori qualcosa, sotto un tendone si attrezza un tavolo con bevande e cibarie. sono fantastici anche in questo. non ci sono accordi, non ce n'è bisogno. di volta in volta ognuno fa la sua parte e invita gli altri. li guardo dal mio angolo di asciugamano e non posso non amarli ancora di più.
torniamo a casa passando dalla strada lunga, perchè m. possa mostrare a ric la laguna. 
io e p. siamo sempre in macchina insieme che parliamo e fumiamo.
una doccia veloce, i biglietti da fare e abbracci di corsa.
non so con che parole ringraziare e devo correre per non perdere l'ultimo treno.
in treno con ric, chiacchieriamo ancora, ci facciamo commenti sulla popolazione del treno scrivendoci messaggi sul cellulare che ci passiamo. ridiamo. ci scambiamo gli auricolari per la musica e ci diciamo che è proprio bello ogni tanto andare in vacanza insieme.

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