Titolo: La Grande Guerra
Fandom: Originale
Rating: PG13 (???)
Parole: 932 (
Critty)
Prompt: "... Chi ha detto che "Natale" fa rima con "Vacanza"?" @ Michi
- 63. "No. Qualunque cosa tu possa dire o fare, la risposta è no." @ Critty
Note: La protagonista di questa storia è lovva ù_ù e mi ha divertito un sacco XD
- In realtà le due sposine dovevano avere anche un figlio, ma non sono riuscita a farcelo stare éè
- L'Invisibile Unicorno Rosa sarebbe
ciòDisclaimer: MIOOOOOH MWAHAHAHAHAHAH.
Abominevoli e tremendi avvenimenti minacciavano di distruggere la Sacra Quiete Domestica, era ormai imminente il tempo del Dolore e del Rimpianto. Una catastrofe. Natale.
«Non puoi farmi questo! Non puoi!» la moglie saltò sul divano, il cuscino stretto al petto e gli occhi ricolmi di lacrime amare, osservando l’Amata Compagna sbuffare.
«Prima di tutto, togli le scarpe dal mio divano prima che ti tagli i piedi. E secondo, sì, posso farti questo.» infine sorrise, maliziosa: «E molto altro, se fai la brava.»
«Demonio!» strillò quella, in risposta, facendo un balzo. Sul pavimento, con ancora il cuscino, restava a distanza di sicurezza dalla Sposa: «Mostro infame! Non cadrò nella tua trappola!»
La Moglie alzò gli occhi al cielo: «È solo una cena! A Natale, poi!»
«Già… le richieste sono sempre queste… si vola basso… è solo una cena… a Natale, una volta l’anno… e poi mi ritrovo intrappolata in discorsi vuoti, inutili, in sorrisi falsi e circondata da marmocchi isterici che vogliono il mio sangue, fino a capodanno!»
«Okay, forse gli anni scorsi i miei sono stati un po’ insistenti…»
«AH! Finalmente un’ammissione degna di questo nome!» sibilò la mora, senza però osare avvicinarsi.
«Ma non è che i tuoi si comportino meglio, sai?»
«Ebbene, il nemico tenta di sviare il discorso… come se io fossi così stupida da farmi fregare.»
«Non sto cambiando il discorso! Ti sto dicendo che la tua famiglia è più fuori di testa della mia! Ed è verissimo.»
«Con il mio parentado ci si diverte!» si difese.
«Tuo fratello, lo scorso capodanno, mi ha vomitato addosso.»
«Il che ha migliorato notevolmente l’aspetto esteriore di quel vestito che indossavi, se posso permettere.»
L’Amata si zittì: «Sei proprio una stronza.» disse, infine.
«Né la prima né l’ultima.»
«E mi ami lo stesso?»
«ARGH!!!» urlò, lasciandosi cadere sul divano, con davanti il cuscino come protezione: «TU! Tenterai di usare la carta Se-Mi-Ami! No, ti prego! Imploro pietà!»
«Certo che mi ami. Mi ami follemente.»
«Noooo! Sacro Unicorno Rosa, metti fine alla mia sofferenza!»
«E se mi ami, allora, me lo puoi fare questo piccolo, minuscolo favore? Passare il Natale con i miei?»
Colpita a morte, la Donna Intrappolata si arrese: «Oh, quale sciagura si è abbattuta sulla mia persona. Or bene, mostro, fa di me ciò che vuoi.»
«… non ho capito: è un sì?»
«Era un “Sì, ma almeno facciamo un po’ di sesso”.»
La Crudele Amata rise: «Niente in contrario.»
I cuccioli di sanguisughe la circondarono immediatamente. Con quei loro strilli acuti e la pucciosità mortale, annegandola di coccole e baci, nel desiderio di accaparrarsi il regalo più bello, più costoso, più di moda. La nostra eroina prova a sopravvivere all’Attacco Combinato e, miracolosamente, esce indenne da questa prima battaglia - se si vuole escludere la povera maglietta tutta sgualcita. Appena i cuccioli, attirati da una nuova preda, la lasciano andare, vede in prima linea l’Amata combattere i Nemici Adulti a suon di sorrisoni e moine. Mentre un Malvagio random le colpisce con una Freddura, l’Amata riesce a rispondere con una Educatissima Falsa Risata, senza farsi scoprire. Quale miracolo! Quale ingegno! La nostra eroina ha sposato un genio.
Le si affianca, afferrando saldamente la sua mano, pronta a combattere per la salvezza della sua donna.
E magari pure della sua, intanto che c’è.
«Ehi, Valeria, ci sei anche tu! Abbiamo messo su qualche chiletto, eh?» domanda scherzoso il Fratello dell’Amata, infliggendo un attacco quasi mortale. “URGH!” la poveretta cadrebbe a terra priva di vita, se la sua Amata non avesse risposto prontamente: «Tu invece hai qualche capello in meno, mh? Tra poco dovrai nascondere la pelata, sai fratellino?»
Decisamente, un genio.
«Forse mio fratello, esagerando con il vino, ebbe da rigettare un poco in tua prossimità, ma perlomeno non ha mai osato sottolineare i tuoi difetti!»
«Una volta mi ha detto che sono molto scopabile.»
«Quello è un complimento, cosa cre- no, aspetta, che ti ha detto?»
L’Amata ride, le accarezza la guancia e torna a guadare le stelle. È stato indetto un Riposo per entrambi gli schieramenti, così da recuperare le energie e delineare la prossima tattica per la Grande Battaglia che sta per venire a crearsi - il Cenone!
«Mi piace stare con la mia famiglia. A te non mancano mai?»
«Davvero vuoi una risposta?»
«È bello riunirsi così, ogni tanto. Fa bene.»
«Oh, per il Sacro Unicorno Rosa! Sei impazzita! Ti hanno drogata! Mon amour, che ne è stato di te? Che cosa ti hanno fatto?»
«Certo che senza di te la mia vita sarebbe molto noiosa.»
«Quale tortura ti hanno inflitto per farti dire ciò? Quanti dolori hai dovuto sopportare?»
«Ma perché l’anno prossimo-»
L’Eroina posa delicatamente - seee - una mano sopra le labbra dell’amata, in modo che ella non possa proferir stronzate.
«No. Qualunque cosa tu possa dire o fare, la risposta è no.»
«Mhhh! Mhh mhhh…»
«Ti amo anch’io, immensamente. Ma va affrontato un Natale alla volta. Non puoi tentare di contagiarmi con la tua malattia.»
Finalmente sposta le mani.
«Come faccio a farti capire che lo spirito natalizio non è una malattia?»
«Povera cara, come ti neghi tu la realtà non ce n’è…»
«E comunque volevo solo provare ad organizzare una, che ne so, vacanza? Andare da qualche parte…»
«Vacanza? Cosa c’entra il Natale con le vacanze, scusa?»
«Sei proprio impossibile, lo sai?»
In quel momento l’ambasciatrice di Guerra - che altri non era che una cugina della sua Amata - giunse a portar triste novella.
«Ehi, ragazze, è quasi pronto! Venite a darci una mano, sì?» e poi sparisce come fumo dietro la porta.
«Il momento è giunto, mio amore.» le stringe le mani, guardandola negli occhi: «Rimembra di guardarti sempre le spalle, e non lasciar mai che i Nemici avanzino troppo. Non abbassare la guardia! E se io non dovessi farcela… sappi che t’ho amato sempre.»
L’Amata scosse piano la testa: «Non lo dimentico mai.»
E mano nella mano, entrarono nel Campo di Battaglia.