[Sherlock Holmes] My Infinite Variety (A Case of Identity) 3/5

Dec 01, 2010 00:22

Titolo: My Infinite Variety (A Case of Identity)
Fandom: Sherlock Holmes
Pairing: Holmes/Watson
Rating: R
Conteggio parole: 41.410 (W)
Parte: 3/5
Warning: Slash, what if, qualcos'altro che ora non mi viene in mente
Note: What if su EMPT.
Scritta per: bigbangitalia, seconda edizione.

1 | 2 | 3 | 4 | 5

“Vorrei tornare a lavorare. Se il padrone di casa è d’accordo.” )

fic, pairing: holmes/watson, language: italian, izu, challenge: bigbangitalia, fic: sherlock holmes

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gondolin_maid August 4 2011, 13:10:42 UTC
Alloraalloraallora *si frega le mani* siccome vorrei evitare di farti passare giorni a leggere le mie chilometriche recensioni, farò uno sforzo e mi tratterrò, lasciandoti questa come recensione cumulativa per tutti e cinque i capitoli. Te la lascio qui perché se l'inizio era bello, è stato in questo capitolo che siamo arrivati al meraviglioso, per poi discendere irrimediabilmente lungo la china del sublime (sì, discendere, perché poi io ci precipito dentro e non riesco più a uscire e poi rischio di stirarmi le dita perché invece che alle camicie penso a Holmes, e Watson, e al meraviglioso e lollosissimo scultore e al fatto che si amino in maniera così palese che si capisce anche dalle colonne dello Strand e insomma, si scende).
Adoro l'UST vittoriana e siccome ho divorato questa storia in tutta fretta (tanto tempo un paio di settimane e la starò rileggendo, come sempre) non mi sono nemmeno fermata a raccogliere citazioni di quanto questa gente mi faccia girare la testa col più minuto gesto, che nulla di ambientato al giorno d'oggi potrebbe reggere il confronto. Ma l'adoro.
Adoro l'angst, il modo in cui ne spargi in modo sapiente, non in continuazione con esagerazioni di pathos da telenovela, né troppo di rado, in modo da non lasciarci mai del tutto rilassare. Adoro il sottile cambiamento nell'atteggiamento di Watson, che (quanto lo vorrei abbracciare, dio, quant'è puccioso) all'inizio non ha idea di essere tanto importante per Holmes e poi man mano inizia a volerselo tenere lì e a temere i risultati dell'annuncio (ho già detto che vorrei abbracciarlo?), e poi si baciano and I go all girly and pinky e ammattisco d'amore perché fingo di interessarmi più alla risoluzione del caso che altro ma alla fine il romanticume mi frega sempre.
Per non parlare poi della seconda, sorprendente parte, in cui dal caso iniziale, ormai risolto, si passa all'identità di Holmes, problema del quale avevo beatamente iniziato a fregarmene perché tanto stava con Watson e quindi andava tutto bene. E... meraviglia! Mi ritrovo più appassionata di prima a seguire questo mistero, fino all'ultimo. Fino alla sua risoluzione. Fra un Holmes più sconvolto che mai (cielo, adesso voglio abbracciare anche lui!), e un Watson che lo conforta, quel "mondo che impazzisce" a ficcarmisi dentro come un coltello, e le ipotesi ridicole (e ridicolmente belle e appropriate) di nuove personalità... il finale è stato epico.
E sappi che non ho nemmeno riletto questa recensione perché sto affogando nell'amore per questa storia e non ne ho la forza (oltre ad avere ancora una cesta di cose da stirare).

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