Di prima mattina

May 19, 2013 10:18

Titolo: Di prima mattina
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (Nord Italia), Lovino Romano Vargas (Sud Italia)
Wordcount: 829 (fiumidiparole)
Prompt: Set Handmade / #4. Un cuscino @ mmom_italia
Note: Incest, Linguaggio, Self!love, Yaoi. Scritta per il mmom_italia
Si mise carponi per stirare le membra, ma ricadde pesantemente sul materasso esalando un verso a metà tra un gemito e un grido al quale fece seguito una serie d'imprecazioni. Il tono di voce fu abbastanza alto da riuscire a svegliare Feliciano, che si levò aprendo di scatto gli occhi.
«Cosa?!» domandò stupidamente in tono inebetito. Era ancora palesemente addormentato.
Si guardò intorno e vide il gemello maggiore con una mano saldamente ancorata alla schiena.
«Fratellone, che cos'hai?» chiese un po' più sveglio.
«Mi fanno male le anche cazzo!» esclamò infuriato, perfettamente consapevole del fatto che era colpa sua.

Lovino si svegliò prono sul materasso, naso e bocca affondati nel cuscino ed il lenzuolo che gli arrivava a coprire solo metà della schiena nuda.
I capelli castano scuro erano spettinati molto più del solito ed il suo solito ciuffo ribelle si ergeva fiero e solitario in aria.
Era andato a dormire nudo insieme al suo fratellino, che era ancora assopito vicino a lui, sdraiato supino in una posizione abbastanza scomposta.
Romano si sentiva esausto; ciononostante tentò di alzarsi per andare a bere.
Si mise carponi per stirare le membra, ma ricadde pesantemente sul materasso esalando un verso a metà tra un gemito e un grido al quale fece seguito una serie d'imprecazioni. Il tono di voce fu abbastanza alto da riuscire a svegliare Feliciano, che si levò aprendo di scatto gli occhi.
«Cosa?!» domandò stupidamente in tono inebetito. Era ancora palesemente addormentato.
Si guardò intorno e vide il gemello maggiore con una mano saldamente ancorata alla schiena.
«Fratellone, che cos'hai?» chiese un po' più sveglio.
«Mi fanno male le anche cazzo!» esclamò infuriato, perfettamente consapevole del fatto che era colpa sua.
«Ancora, fratellone?» domandò perplesso Feliciano: ormai facevano sesso assieme da un po'. Il dolore alle anche avrebbe dovuto affievolirsi - o addirittura sparire - quando il corpo si fosse abituato allo sforzo.
Quella notte l'avevano fatto di nuovo e Lovino non gli era parso molto contrario alla cosa. Era stato un rapporto piuttosto lungo ed entrambi avevano avuto l'occasione di raggiungere l'orgasmo tre-quattro volte.
«Sì, ancora! Idiota, non riesco neppure ad alzarmi!» protestò indignato il meridionale, voltandosi malamente supino.
Per fortuna aveva solamente sete e non aveva altre urgenze di carattere più fisico, come fare pipì.
Veneziano gli si avvicinò e gli strofinò la testa sotto al mento in modo molto affettuoso, poi gli spinse sotto la schiena anche il proprio cuscino.
«Perché lo stai facendo?» domandò burbero Lovino, scoccandogli un'occhiata poco carina.
«Per farti stare più comodo, fratellone» spiegò in tutta la sua semplicità Feliciano, sorridendo in maniera tale da far arrossire il gemello.
Così dicendo una sua mano scese ad accarezzargli il pene nudo, trovandolo già un po' duro. Non era una sorpresa: anche a lui capitava di prima mattina, quando si svegliava.
Romano trasalì nel contatto.
«Non ti è bastato stanotte?!» esclamò vivacemente, mentre il suo fratellino iniziava a stuzzicarlo blandamente.
Era un punto sensibile, essendo il suo punto erogeno per eccellenza, ma ancora di più Lovino era sensibile al contatto in un'altra parte del corpo che Feliciano conosceva bene, poiché era anche una sua zona sensibile.
Così levò l'altra mano a strofinare con indice e pollice il suo ricciolo.
«Voglio farmi perdonare per le anche, fratellone» disse a mezza voce.
Ogni resistenza da parte di Romano cadde e lui si trovò a tremare e desiderare sempre più ardentemente di essere toccato mentre tra le sue gambe il suo pene manifestava palesemente quelle sensazioni che lui non esplicava a parole.
Respirava affannosamente ed iniziava ad accalorarsi, eppure Veneziano non smetteva.
Alla fine, quando le sue dita si staccarono dal ricciolo, il meridionale ritrovò la voce per dire: «Oh, cazzo...».
Era tesissimo e bramava l'orgasmo solamente per poter avvertire l'appagamento massimo istantaneo ed il rilassamento totale delle sue membra.
Feliciano tornò ad occuparsi del suo pene, stavolta ben turgido ed eretto. Era grosso nella sua presa debole e toccarlo gli dava una sensazione profonda di desiderio nei confronti del corpo del suo fratellone.
Sperava che non stesse soffrendo troppo per via delle anche. Gli aveva spinto il cuscino dietro la schiena appositamente: avendo dietro due grossi cuscini e lui che gli stava addosso da davanti non avrebbe dovuto avere margini di movimento abbastanza ampi da permettergli di farsi male.
In effetti, nonostante ci avesse provato già qualche volta, Lovino non aveva avuto modo di inarcare la schiena neppure di un minimo né di cambiare la postura.
Era intrappolato tra i cuscini ed il suo fratellino, ma al momento non era proprio quella la sua prima preoccupazione.
«Ah!» gemette con voce forte mentre veniva nella mano che Feliciano non aveva ancora tolto dalla sua erezione. Socchiuse le palpebre e si lasciò sfuggire un sommesso "chigi" mentre avvertiva la tensione nel basso ventre allentarsi progressivamente.
Una volta arrivato all'estasi dell'orgasmo gli sembrava che tutto fosse durato fin troppo poco.
«Ti è piaciuto fratellone?» volle sapere Veneziano.
«Certo, stupido fratellino! Ti pare il contrario?!» sbottò indignato Lovino, acquisendo improvvisamente un intenso colorito rosso.
«Scusa, fratellone... ti sei fatto male?» chiese ancora il minore, preoccupato.
«No, ora no» replicò Lovino, strisciando fino al bordo del letto. Adesso, oltre a voler bere, voleva farsi una doccia: il suo sperma gli macchiava l'interno delle cosce e anche lo spazio tra le gambe.
«Vado a farmi la doccia» annunciò, alzandosi di scatto in piedi.
Il movimento gli procurò una dolorosa fitta al bacino ed un tremito alle gambe abbastanza forte da essere visibile.
Se non ci fosse stata la pronta presa di suo fratello a bloccarlo, probabilmente sarebbe rovinato a terra.
«Cazzo» imprecò.
«Fratellone ti accompagno io» si offrì Feliciano, mettendosi in piedi accanto a lui.
«Ah, stupido fratellino è tutta colpa tua!» l'aggredì verbalmente Romano, mentre con un braccio gli cingeva il torace nudo per avere una migliore presa su di lui.

pairing: nord italia/sud italia, fandom: axis powers hetalia, rating: nsfw

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