Titolo: Punizione esemplare
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Chung Seiker (Paladino d'Acciaio), Eve (Imperatrice Nasod), Raven (Comandante Veterano)
Wordcount: 939 (
fiumidiparole)
Prompt: Per tutto quello che per la Missione 3 della
quinta settimana del
COW-T 3 @
maridichallengeNote: Crossdressing, Underage, Yaoi
L'Imperatrice Nasod aveva fatto praticamente irruzione nell'appartamento che il Paladino divideva con Raven - in barba a tutte le regole sulle buone maniere e l'educazione che diceva sempre essere fondamentali nella convivenza civile - servendosi dell'aiuto dei suoi due servi Oberon e Ofelia e, sempre grazie a loro, lo aveva costretto a spogliarsi della sua luccicante corazza bianca ed anche un po' pesante e obbligato a vestirsi... in tutt'altro modo.
Chung non avrebbe mai più finito di odiare Eve dopo quel giorno. Okay, l'aveva accusata più di una volta di essere la responsabile della programmazione "violenta" del Nucleo Nasod e quindi della creazione di schiere di Nasod pericolosi e da battaglia; tuttavia, una punizione simile era troppo persino per una colpa del genere.
L'Imperatrice Nasod aveva fatto praticamente irruzione nell'appartamento che il Paladino divideva con Raven - in barba a tutte le regole sulle buone maniere e l'educazione che diceva sempre essere fondamentali nella convivenza civile - servendosi dell'aiuto dei suoi due servi Oberon e Ofelia e, sempre grazie a loro, lo aveva costretto a spogliarsi della sua luccicante corazza bianca ed anche un po' pesante e obbligato a vestirsi... in tutt'altro modo.
Dopo quell'episodio, Chung non avrebbe più potuto avere la stessa concezione di Eve - e cioè quella di una Nasod dalla personalità timida e riservata - così come non sarebbe più stato in grado di rapportarsi a lei nella stessa maniera.
Il biondo era intento a cercare disperatamente di coprirsi le gambe, in piedi davanti al divano e sotto lo sguardo apatico di Eve, quando Raven rientrò a casa.
Quest'ultimo non appena mise piede nell'appartamento, si bloccò totalmente, avendo incrociato con lo sguardo la figura del suo coinquilino, in piedi nei pressi del divano e vestito in maniera decisamente poco canonica: Chung indossava l'abito da Imperatrice Nasod di Eve - la quale sedeva compostamente vicina a lui con la schiena dritta, le mani raccolte in grembo ed abiti più sobri e, almeno all'apparenza, anche più comodi.
L'ampia gonna bianca circondava le pallide gambe del biondo senza stare molto aperta, dato che il ragazzo non aveva il bacino largo come quello di una ragazza. La parte soprastante dell'abito gli arrivava a coprire a malapena le pudenda e lasciava ben scoperto il lato anteriore delle cosce e gli stringeva un po' il torace in quanto la padrona dell'indumento era di costituzione più esile. Tuttavia, per quanto riguardava il seno la differenza era veramente esigua, per non dire inesistente: Eve non aveva un seno particolarmente prosperoso, al contrario di Rena, anche se quell'osservazione Raven preferì di gran lunga tenerla per sé, intimorito dal pensiero di quale terribile punizione avrebbe potuto infliggergli l'Imperatrice.
A Chung era stata anche data in prestito la tiara della ragazza, che adesso spiccava argentea in mezzo ai suoi lunghi capelli biondo grano.
Quando si accorse della presenza di Raven, Chung avvampò immediatamente come se fosse stato colto in flagrante mentre faceva sesso con una donna e si affrettò ad afferrare il lembo inferiore del sopra dell'abito e tirarlo giù il più possibile. Era palese che si vergognasse nel mostrarsi conciato in quella maniera.
«R-Raven! P-posso spiegare...!» disse balbettando, mentre le sue guance diventavano di una tonalità sempre più intensa di rosso.
Adesso - salvo per la voce inequivocabilmente maschile - sembrava veramente una femmina e Raven non lo trovava imbarazzante. Lo trovava molto carino. Talmente carino che qualcosa di a lui ben familiare iniziò a smuoversi nel suo petto ed in prossimità del suo apparato riproduttore.
«Che cosa sta succedendo qui?» chiese il Veterano, sforzandosi di mantenere un contegno quantomeno dignitoso, avvicinandosi a passo lento al divano. I suoi occhi giallo incandescente erano fissi in quelli di Eve.
Quest'ultima replicò laconicamente: «Vendetta».
«Per cosa?» domandò spontaneamente Raven, incuriosito.
«P-perché l'ho accusata spesso di essere la responsabile dei problemi avuti con il Nucleo Nasod ad Altera...» spiegò Chung «P-però una punizione così...» protestò poi, rivolgendo un'occhiata supplichevole alla sua aguzzina.
«A lui sembra piacere, però» osservò quest'ultima, lanciando un'occhiata obliqua all'altro giovanotto presente. Non era per niente turbata dall'attrazione sessuale e sentimentale che sussisteva tra loro due. Lei era un robot dotato di emotività, non era proprio la persona più adatta per giudicare cosa fosse o non fosse normale.
«E comunque te lo meriti per tutto quello di cui mi hai accusata ingiustamente» continuò la Nasod.
Il Paladino, però, si era bloccato alla prima frase: dopo di essa si era voltato di scatto a guardare il Comandante, notando che effettivamente stava osservando il suo sedere - dato che gli stava dando parzialmente le spalle.
Nel vedersi scoperto in certi atteggiamenti, Raven arretrò di mezzo passo, assumendo un contegno palesemente colpevole.
«R-Raven... t-ti piaccio vestito così?» domandò il Paladino, l'espressione colma di dolore e vergogna.
Il Comandante Veterano era indeciso se dirgli o meno che sì, effettivamente gli piaceva vestito in quel modo e che lo trovava in qualche modo sexy.
Sapeva che dirglielo in maniera diretta l'avrebbe traumatizzato; però non poteva neppure mentirgli.
Chung l'avrebbe scoperto subito.
Vedendo che non gli rispondeva, il biondo prese quel silenzio per un assenso.
«Sono... così bello vestito in questa maniera?» domandò triste.
Qualcosa scattò in Eve, un sesto senso di cui probabilmente non avrebbe saputo dire da cosa dipendesse dei suoi circuiti; fatto sta che l'Imperatrice si alzò in piedi e si congedò con un rapido: «Devo andare».
Uscì dall'appartamento assieme ai muti Oberon e Ofelia a passo rapido e sostenuto, lasciando i due ragazzi da soli.
Fu allora che Raven si accostò a Chung e gli insinuò la mano Nasod sotto il lembo inferiore del sopra dell'abito, accarezzando il profilo del pene con le falangi meccaniche aguzze.
«Cosa fai?» chiese il Paladino d'Acciaio allarmato, cercando di allontanarsi.
«Non ce la faccio a star fermo. Questo vestito lascia un sacco di spazio...» sussurrò Raven, posando la propria fronte contro la sua «Scusami...».
Così dicendo lo afferrò per le gambe e lo sollevò da terra - era parecchio leggero da sollevare una volta sprovvisto della corazza e del bazooka - e lo lasciò cadere sdraiato sul divano.
«Non dovrei, ma... mi piace questo vestito...» confessò Raven accarezzandogli i capelli, prima di gettarsi come un avvoltoio sul corpo di Chung e baciarlo con passione.
Ed entrambi si abbandonarono alla mera passione sessuale.