Sleeping together maybe can be useful

Dec 16, 2011 17:44

Titolo: Sleeping together maybe can be useful
Rating: Verde
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Chibitalia, Sacro Romano Impero
Wordcount: 1107 (fiumidiparole)
Prompt: Sogni / Incubo per l' Hetalia Prompt-athon 2011 @ hetafic_it
Note: Crossdressing, Shonen-ai
Sacro Romano Impero aprì di scatto gli occhi ed osservò per qualche momento il buio della stanza innanzi a sé, poi sollevò la testolina bionda dal cuscino e si mise seduto.
Aveva appena avuto un incubo, uno dei tanti che aveva in quel periodo.
Il viso del bambino s'accalorò e le sue guance divennero rosse mentre ripensava al sogno appena conclusosi nel quale Italia aveva avuto un ruolo in un certo senso "determinante": aveva sognato d'essere da solo con lei in un boschetto, in riva ad un fiumiciattolo. All'inizio tutto sembrava normale, ma poi la situazione aveva preso una piega sempre più ambigua ed era terminata con Italia che tranquillamente si spogliava davanti a lui e lo esortava a fare lo stesso.
Decisamente senza pudore ed estremamente imbarazzante, un vero e proprio incubo.

«Sacro Romano Impero...!».
Sacro Romano Impero aprì di scatto gli occhi ed osservò per qualche momento il buio della stanza innanzi a sé, poi sollevò la testolina bionda dal cuscino e si mise seduto.
Aveva appena avuto un incubo, uno dei tanti che aveva in quel periodo.
Il viso del bambino s'accalorò e le sue guance divennero rosse mentre ripensava al sogno appena conclusosi nel quale Italia aveva avuto un ruolo in un certo senso "determinante": aveva sognato d'essere da solo con lei in un boschetto, in riva ad un fiumiciattolo. All'inizio tutto sembrava normale, ma poi la situazione aveva preso una piega sempre più ambigua ed era terminata con Italia che tranquillamente si spogliava davanti a lui e lo esortava a fare lo stesso.
Decisamente senza pudore ed estremamente imbarazzante, un vero e proprio incubo.
«E non è il primo che faccio di questo genere...» sospirò affranto il fanciullo tra sé.
Si era domandato più e più volte perché, di tutti i sogni che avrebbe potuto fare, quelli che aveva più spesso riguardavano Italia. La risposta che si dava era sempre la stessa: perché ne era infatuato. Eppure, ciò non spiegava perché la maggior parte delle sue fantasie notturne raggiungevano i livelli più bassi ed imbarazzanti del pudore umano, tramutando la meravigliosa fantasia del sogno in incubo.
Lui nutriva il massimo rispetto per Italia. Non si sarebbe mai permesso di spiarla nuda.
In quel momento riteneva una vera e propria fortuna che i suoi incubi rimanessero circoscritti alla sua mente e non fossero visibili dal suo viso o, comunque, dal suo atteggiamento.
Scosse la testa per allontanare quel genere di pensieri e si avvicinò al bordo del letto, lasciandosi scivolare sul pavimento: aveva bisogno di fare pipì.
Accese la candela sul proprio comò e stette lì immobile qualche secondo, abbagliato dalla luce improvvisa, poi si piegò ed estrasse da sotto il letto il suo vaso da notte.
Sovrappensiero, sollevò la veste nera che fungeva da abito da notte e calò le mutande, dando doverosamente le spalle alla porta.
Mentre faceva pipì, l'uscio si aprì cigolando, attirando l'attenzione del biondo. In un primo momento quest’ultimo non si rese conto della situazione, poi realizzò che affacciata timidamente alla soglia c'era nientemeno che Italia.
Quest'ultima osservava con espressione timorosa ed incuriosita al tempo stesso il lato posteriore di Sacro Romano Impero, fissando particolarmente la propria attenzione sul suo sedere in bella mostra.
«Sacro Romano Impero...?» chiamò esitante e perplessa la domestica, facendo un passo nella stanza.
«I-Italia!» esclamò sconcertato ed imbarazzato il biondo, affrettandosi a tirar su le mutande e far sparire di nuovo il vaso sotto il letto, paonazzo in viso: poteva esserci momento peggiore perché la bambina gli comparisse in camera...?!
«C-che cosa vuoi?» domandò, girandosi a guardarla una volta ricoperte le zone più intime e personali.
Sperava vivamente che non avesse visto niente, ma una parte del suo cervello era assolutamente certa del contrario.
Italia avanzò ancora un pochino di qualche timido passo. La sua espressione triste e sconsolata fece arrossire Sacro Romano Impero: era così carina quando aveva quello sguardo smarrito...!
«Posso dormire con te, Sacro Romano Impero...?» chiese, avvicinandosi ancora un po'.
«C-come?» domandò lui, perplesso.
Di tutte le motivazioni che aveva immaginato potesse aver avuto per presentarsi lì nel bel mezzo della notte, quella era l'ultima cosa che pensava di sentirsi dire, soprattutto dopo l'incubo osceno che aveva fatto.
Italia ripeté con un poco più di voce: «Posso... dormire con te?».
Il bambino arrossì fino ad assumere una colorazione molto simile al porpora. Non se la sentiva minimamente di rifiutarle tale richiesta benché lui stesso non fosse del tutto convinto: non aveva l’abitudine di dormire nello stesso letto con una ragazza. Non era educazione!
Tutto ciò che si limitò a fare fu contemplare per qualche istante la domestica, ancora in piedi innanzi a lui in attesa di una sua risposta.
«È davvero... carina!» constatò mentalmente Sacro Romano Impero, esaminando il suo abbigliamento notturno: Italia indossava una camicia da notte bianca che le cingeva strettamente il piccolo torace e, in corrispondenza dei fianchi, si allargava in una graziosa gonna che le copriva le gambe fino a metà dei polpacci. I capelli erano raccolti in una cuffietta col bordo di volant che le dava un'aria molto femminile.
Raccolse il coraggio che aveva in corpo ed asserì: «Uhm... v-va bene, vieni...».
Italia sorrise con palese sollievo e gli si avvicinò tanto che per un momento Sacro Romano Impero temette di svenire, vinto dall'emozione di veder realizzato uno dei suoi sogni più segreti che credeva fosse destinato a rimanere tale, e cioè poter riposare vicino ad Italia.
Risalì sul materasso e s'insinuò sotto le coperte, facendosi da parte per far posto anche alla domestica.
Quest'ultima salì e si rannicchiò al caldo, avvicinandosi al biondo tanto che le loro mani si sfiorarono.
Le guance del bambino s'imporporarono, ma lui cercò di deviare altrove l'attenzione di entrambi: «P-perché vuoi dormire con me stanotte...?».
Italia cambiò espressione: da tranquilla e serena divenne improvvisamente turbata.
Il padrone della stanza la guardò con curiosità ed una punta di rammarico: forse aveva toccato un tasto dolente.
Italia mugolò in tono piangente: «Ho-ho fatto un incubo e non voglio dormire solo, ma il signor Austria non vuole dormire con me e Ungheria non c'è...».
La breve spiegazione toccò il cuore a Sacro Romano Impero, il quale in quel momento aveva completamente abbandonato il pensiero del suo stesso incubo - quello che fino a poco prima gli aveva messo tanta angoscia.
Anche se con un po' di imbarazzo a causa dell'aperto sentimentalismo, il biondo replicò: «N-non aver paura... puoi dormire con me stanotte, Italia. Ti... proteggerò io dagli incubi...».
Nel dir ciò le si avvicinò un poco sotto le coperte, sfiorandole una mano con premura.
Italia sorrise, affondando maggiormente il capo nel cuscino, stringendosi al suo "benefattore".
Quest'ultimo avrebbe voluto sottrarsi ad un contatto così ravvicinato: in quell’attimo gli era ritornato alla mente il suo di incubo.
Il bambino era assolutamente certo che non si sarebbe spogliata come aveva fatto nelle sue strane e perverse fantasie, ma comunque non voleva stare troppo vicino a lei: per qualche strano motivo si sentiva contaminato da ciò che la sua mente aveva partorito durante le sue ultime ore di sonno. Aveva la sensazione che il tipo di incubo da poco fatto l'avesse fisicamente marchiato, come se si fosse sporcato le mani o una qualunque altra parte del corpo che Italia avrebbe potuto vedere senza la minima fatica.
Per contro, la domestica cercava conforto alla propria paura nel contatto. Strisciò verso il biondino fino ad essergli completamente addosso e, rannicchiandosi contro di lui, chiuse gli occhi. Sapeva che Sacro Romano Impero l'avrebbe protetta da qualsiasi incubo.
«Buonanotte...» sussurrò già mezza assopita.
Il biondo arroventò e, borbottando impacciato, replicò: «Buonanotte, Italia...».
Magari dormire insieme non solo avrebbe aiutato lei a scacciare i suoi incubi, ma anche lui.
Sacro Romano Impero lo sperava vivamente.

rating: safe, fandom: axis powers hetalia, pairing: sacro romano impero/chibitalia

Previous post Next post
Up