C'è chi si eccita lavorando

Jan 17, 2015 15:48

Titolo: C'è chi si eccita lavorando
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Add (Mastermind), Raven (Maestro di Spada)
Wordcount: 1685 (fiumidiparole)
Prompt: Il braccio Nasod di Raven ha un guasto e Add è l'unico che può ripararglielo per il p0rn fest #8 @ fanfic_italia
Note: Handjob, Lemon, Yaoi
«Add...» chiamò Raven con voce leggermente tremula, un po' agitato, osando di nuovo girarsi verso il suo interlocutore.
«Che cosa c'è adesso?» domandò il Mastermind in tono esasperato, voltandosi per metà a guardarlo «Se hai dolore al braccio non mi frega, io adesso ho bisogno di farmi una d...».
«T-ti sei eccitato...?».

Ancora Raven non riusciva a credere di essersi rivolto a Add per chiedere aiuto. Se solo Eve fosse stata lì anziché in missione d'avanscoperta assieme ad Ara e Chung presso la Periferia di Lysia, si sarebbe senz'altro rivolto a lei per risolvere il guasto del suo braccio. Dopotutto, lei era un Nasod. Chi meglio di un Nasod poteva risolvere un problema riguardante una protesi che faceva uso della medesima tecnologia? 
Invece aveva dovuto ripiegare - anche se a malincuore - su Add. Quando gli aveva esposto il suo problema lo scienziato aveva subito mostrato un discreto interesse e si era offerto di operare senza indugio. 
«Che cosa è successo?» chiese Raven, stringendo il pugno della sua mano umana a causa di una momentanea fitta di dolore alla spalla - Add non aveva disattivato il circuito che collegava il braccio ai suoi nervi. 
«C'è stato un corto circuito...» commentò il Mastermind con aria di sufficienza mentre armeggiava all'interno del gomito «A livello dell'articolazione. Per forza che non riuscivi a piegare il braccio...» aggiunse. 
«Sì, be'... ci sarà anche un corto circuito ma io il dolore lo sento!» ribatté il Maestro di Spada digrignando i denti per cercare di resistere all'impulso di sottrarre l'arto. Se si fosse mosso Add avrebbe potuto reagire male. Instabile com'era, c'era da aspettarsi di tutto da uno come lui. 
«Dalle cicatrici che hai addosso dovresti esserci abituato...» esclamò sollevando il cacciavite che aveva in mano un attimo «Lasciami lavorare, razza di ingrato! La tecnologia Nasod richiede tempo! Io richiedo tempo!». 
C'era una chiara nota d'euforia nella sua voce, cosa che a Raven non piacque molto. 
«Ehi, è soltanto un braccio! Non scaldarti tanto e sbrigati!» lo redarguì il moro. 
Il Mastermind gli rivolse un'occhiataccia, schiacciando un punto di collegamento ai nervi con la punta del cacciavite. 
Raven sobbalzò di colpo e tentò di divincolarsi per sottrarsi al dolore bruciante che gli risaliva dalla protesi. 
«Se non fosse per la tecnologia Nasod tu saresti un cadavere!» esclamò infervorato, come se gli fosse appena stato fatto un grave torto personale «Abbi più considerazione per la tua protesi, visto che è anche una tua arma!». 
«O-okay! Ora smetti con quel cacciavite!» protestò precipitosamente il Maestro di Spada, la schiena inarcata e gli occhi chiusi con forza nello sforzo di resistere al dolore che ormai sentiva praticamente dappertutto. 
Quella che doveva essere una semplice sistemata al suo braccio stava diventando una vera tortura. 
Add rimosse l'attrezzo emettendo un verso stizzito con le labbra. 
«Come sei delicato...» esclamò in tono di scherno, rimettendosi ad armeggiare seriamente. 
La sua affermazione giunse chiara alle orecchie di Raven, che per contro esclamò: «Vorrei vedere cosa faresti se ti passassi un braccio a fil di spada...». 
«Sta' zitto... mi deconcentri» rimbeccò senza scomporsi minimamente il Mastermind, cavando fuori dalla sua cassetta degli attrezzi delle pinze e una piccola chiave inglese. 
La tortura andò avanti per un lasso di tempo che Raven non riuscì a quantificare ma che ai suoi sensi risultò talmente lungo che in più di un momento fu tentato di mandare al diavolo quel piccolo meccanico folle e lasciare che il suo braccio rimanesse inerte per sempre; invece ogni volta si faceva coraggio ripetendosi che era quasi finita. 
«Ecco fatto» esclamò alla fine Add, fissando l'ultima vite che chiudeva la protesi meccanica «Adesso dovrebbe funzionare alla perfezione. Perché non fai una prova...?». 
Così dicendo l'albino si alzò e si sfilò il camice. Lavorando aveva sudato parecchio e a lui dava terribilmente fastidio. 
Raven, ancora bloccato sdraiato dalle fascette fissate ai restanti arti, poté scorgere una distinta protuberanza che premeva leggermente contro il cavallo dei pantaloni del Mastermind. 
Quella vista unita alla frase che l'altro aveva appena pronunciato gli infiammarono le guance, costringendolo a voltare lo sguardo altrove per non essere consumato dall'imbarazzo e dalla vergogna per ciò cui aveva pensato. In genere lui non era il tipo di persona che vedeva dovunque doppi sensi o anche semplicemente implicite allusioni sessuali; tuttavia, in quel frangente c'era anche da considerare la situazione in cui si trovavano. 
Erano chiusi in una stanza da soli senza la possibilità di venire disturbati poiché a nessuno sano di mente sarebbe mai venuta l'idea di andare a disturbare Add nella stanza che era divenuta la sua camera. Quest'ultimo aveva una palese erezione e d'altro canto lui era mezzo nudo. 
Di spunti per pensieri equivoci ce n'erano fin troppi. 
«Add...» chiamò Raven con voce leggermente tremula, un po' agitato, osando di nuovo girarsi verso il suo interlocutore. 
«Che cosa c'è adesso?» domandò il Mastermind in tono esasperato, voltandosi per metà a guardarlo «Se hai dolore al braccio non mi frega, io adesso ho bisogno di farmi una d...». 
«T-ti sei eccitato...?». 
Il Maestro di Spada non sapeva dove avesse trovato il coraggio di pronunciare quelle tre parole a voce alta. 
I due si fissarono per alcuni momenti; dopodiché Add, paonazzo in viso, proruppe in un indignato: «S-sono affari miei!». 
Oh, se lo era! D'altra parte, ormai ci aveva un po' fatto l'abitudine, dato che gli succedeva spesso mentre armeggiava con apparecchiature Nasod. Si faceva prendere dall'entusiasmo in maniera un po' esagerata e si inebriava col piacere della conoscenza... letteralmente; tuttavia, nessuno ci aveva mai fatto caso. 
Si vedeva lontano un miglio che era in imbarazzo; ciononostante, quella risposta riuscì a far sentire Raven un po' più a suo agio, anche se il ragazzo non riusciva proprio a capire perché. 
Approfittando del momento, il moro proseguì: «Visto che mi hai chiesto di provare il mio braccio potrei...». 
Non finì la frase, preferendo mostrargli nella pratica quali fossero le sue intenzioni: protese il braccio Nasod verso di lui, andando ad accarezzare con la punta dell'indice il duro rigonfiamento al di sotto della zip dei suoi pantaloni. 
Il Mastermind sobbalzò leggermente a quel contatto inatteso ma non si ritrasse: era più piacevole di quanto l'idea di una carezza all'inguine fatta con la punta acuminata di una lama potesse sembrare. Non aveva mai dato soddisfazione agli impulsi sessuali che insorgevano quando lavorava. Semplicemente, aspettava che passassero. In quel frangente tuttavia gli sembrava stupido rifiutare delle attenzioni che gli venivano così gentilmente offerte. 
Raven d'altro canto non era nuovo al sesso tra maschi. Dopo la morte di Seris aveva scoperto che fare l'amore con altri uomini non lo faceva sentire uno sporco traditore. 
Add gli si avvicinò lentamente, calando la zip dei pantaloni. 
«Vuoi farlo davvero?» chiese incredulo. 
«Be', perché no? Immagino sia... fastidioso...» Raven stava diventando più disinvolto adesso che erano finalmente entrati nel discorso «O-ovviamente sempre che tu voglia...». 
L'albino sorrise di sghembo, abbassando i pantaloni fino alle caviglie ed aprendo le braccia. 
«Vuoi un invito scritto?» esclamò «Basta che tu non mi sporchi i vestiti...». 
Raven tagliò i lacci che lo bloccavano utilizzando le lame affilate del suo braccio Nasod, sollevato di potersi togliere da quello scomodo tavolo operatorio. 
Appena fu in piedi, afferrò per un braccio l'albino e lo sbatté contro il bordo del tavolo, premendogli la schiena sul piano per mettergli in mostra il culo. 
«Ehi! Che modi so...!». 
Raven lo costrinse a divaricare le gambe e gli accarezzò con l'indice Nasod la linea tra le natiche mentre l'altra mano andava a stringergli l'erezione, interrompendolo. 
«Non dovevi provare la protesi?» indagò Add, costringendosi a darsi un po' di contegno nonostante il piacevole calore che gli circondava il pene. 
«Se la provo adesso probabilmente finirai castrato...» fu la risposta che Raven gli fornì sussurrando al suo orecchio «E comunque ho già appurato che funziona di nuovo». 
La mano del moro scivolava veloce sulla lunghezza dell'erezione di Add, esplicitando quanto fosse avvezzo a quel genere di pratiche: Add dopo poco cominciava ad avere il polso indolenzito. 
Il piacere di quel contatto si palesò nei mugolii e nei gemiti che l'albino non fu in grado di trattenere. Le gambe gli tremavano e - se non fosse stato per la posizione in cui si trovava - sarebbe certamente crollato a terra come una marionetta. 
Stava ricominciando a sudare, stavolta ancora più di prima. Sentiva la camicia appiccicarsi alla schiena e l'impellente desiderio di denudarsi dal bacino in su; tuttavia, le attenzioni del Maestro di Spada alle sue parti basse gli impedivano di fare qualsiasi cosa che non fosse semplicemente il rimanere lì a contorcersi in preda a spasmi di piacere. 
Add non era il tipo di persona con cui Raven avrebbe mai pensato di poter fare una cosa del genere; ciononostante, gli piaceva sentire il suo organo riproduttore turgido ed umidiccio pulsare lievemente nella sua stoica presa. 
Personalmente parlando, lui non si stava eccitando. Piuttosto si stava divertendo. 
«Basta...» gemette il Mastermind ad un tratto, poggiando la fronte contro il piano del tavolo. I tremiti si stavano intensificando e lui percepiva ancor di più il piacere fisico che Raven gli stava dando. Era troppo per lui. 
«Sta' fermo...» ribatté Raven, afferrandolo per il busto e sollevandolo fino ad appoggiarlo contro il suo torace. In quel modo era perfettamente in grado di bloccarlo con la sua protesi Nasod ed impedirgli di divincolarsi «Sei quasi arrivato... aspetta ancora un po'...». 
Fu una questione di un paio di minuti; dopodiché Add avvertì un picco tale da lanciare un gridolino e venne, schizzando a terra il suo seme. Raven fu abbastanza pronto di riflessi da fare in modo che il liquido non finisse sui suoi pantaloni, altrimenti non l'avrebbe più finita di lamentarsi di quanto schifo gli facessero i vestiti sporchi. 
Una volta che si fu svuotato, il Mastermind crollò di peso contro il Maestro di Spada, che lo sorresse accompagnandolo fino ad una sedia poco più in là. 
«Adesso non ti senti meglio...?» chiese Raven, osservandolo abbandonarsi contro lo schienale. 
Add cacciò un enorme sospiro e si portò una mano alle tempie. Pareva esausto. 
«Lasciami da solo» disse semplicemente ma con una certa aria minacciosa, al che Raven preferì non farlo alterare e se ne andò. Forse non aveva gradito poi così tanto. 
Se solo fosse rimasto per qualche altro secondo avrebbe visto le guance rosse dell'albino e la sua espressione imbarazzata che lo seguiva fino all'uscio, segni inequivocabili di quanto ciò che era appena successo tra di loro gli fosse in realtà piaciuto.

pairing: raven/add, rating: nsfw, fandom: elsword

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