Titolo: Vestiti in prestito
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Add (Mastermind), Add (Psycho)
Wordcount: 1162 (
fiumidiparole)
Prompt: 284. Gli albori di una rovina cremisi @
500themes_itaNote: Crossdressing, Lemon, PWP, Selfcest, Yaoi
«È inutile che cerchi di fuggire. Vestito di rosso sei fin troppo evidente» esclamò il Mastermind, estraendo dal camice una mano per protenderla ad afferrare l'altro Add.
Quest'ultimo non poté che cedere, incapace di trovare una qualche via di fuga.
Il Mastermind gli sorrise prima di baciarlo con passione, accarezzandogli i fianchi per poi passare alla schiena e scendere oltre la gonna a palpare il suo culo esposto.
Lo Psycho arretrò fino al muro, addossandosi ad esso sperando quasi di poterci passare attraverso e sparire.
In quel vestito chiaramente non adatto alla sua corporatura si sentiva costretto come se l'avessero infilato in un corsetto striminzito. Divaricò leggermente le gambe per sistemare il pacco tra le gambe, compresso dentro un l'estremità inferiore di quel dannato body rosso e nero. Sul didietro pendeva un largo drappo nero che fungeva da pseudo-gonna e svolazzava al minimo movimento.
Ai piedi calzava alti stivali neri e rossi che gli arrivavano fin quasi a metà cosce.
Dall'estremità inferiore del body pendevano svariate cinghie nere che arrivavano fino alle ginocchia.
Il suo aguzzino si accostò a lui sogghignando. Nei suoi occhi si distingueva chiaramente il piacere dell'ammirarlo con quell'abito rosso addosso: sembrava che si stesse godendo uno spettacolo unico nel suo genere, un tesoro prezioso che ambiva a possedere quanto prima.
«È inutile che cerchi di fuggire. Vestito di rosso sei fin troppo evidente» esclamò il Mastermind, estraendo dal camice una mano per protenderla ad afferrare l'altro Add.
Quest'ultimo non poté che cedere, incapace di trovare una qualche via di fuga.
Il Mastermind gli sorrise prima di baciarlo con passione, accarezzandogli i fianchi per poi passare alla schiena e scendere oltre la gonna a palpare il suo culo esposto.
Lo Psycho cercò di svincolarsi, deciso ad opporsi a tutti i costi per il sopruso subito nell'essere costretto a vestirsi in quel modo ridicolo; tuttavia il suo partner conosceva fin troppo bene le sue debolezze.
La sua mano scese tra le sue gambe, accarezzandogli lo scroto e risalendo fino a tormentargli il profilo del pene mentre gli cacciava in bocca la lingua.
Lo Psycho esalò un gemito soffocato di piacere dentro la sua bocca, tentando ancora di ribellarsi ma senza troppa convinzione.
La sua controparte non si arrese e cominciò a sfregare il proprio corpo contro il suo all'altezza dell'inguine. Il suo pene già abbastanza duro era una goduria da percepire contro di sé, tanto che lo Psycho gettò alle ortiche ogni suo precedente intento e prese a strusciarsi a lui con violenza, intensificando di colpo la propria partecipazione al bacio, che si fece più violento e appassionato.
«Dimmi che lo vuoi» gli sussurrò sulle labbra il Mastermind, ridacchiando. La sua espressione comunicava la sua certezza di avere il compagno ormai in pugno.
«Cosa?!» esclamò l'altro, cercando di baciarlo ancora. Fremeva di desiderio.
«Dimmi che vuoi me» insistette l'Add dai capelli lunghi.
«Non ti basta già quello che mi hai fatto?» replicò l'Add coi capelli corti, digrignando i denti.
«Affatto» fu la pronta risposta «Voglio che tu mi desideri con ogni fibra del tuo essere. Dillo».
«No!»
«Dillo!».
Lo Psycho era ad un vicolo cieco. Se non voleva rimanere ancora in quello stato di disagio causato da un'eccitazione lasciata in sospeso doveva cedere. Era l'unico modo per riprendere da dove avevano interrotto.
«Ah, d'accordo! Ti voglio!» esclamò irritato «Va bene? Ora andiamo avanti!».
L'altro non disse niente. Semplicemente gli infilò di nuovo la lingua in bocca e gli spostò il body in modo da mettere allo scoperto il suo pene duro.
Lo afferrò e cominciò a masturbarlo mentre lo Psycho cercava la cerniera che gli chiudeva addosso quell'aggeggio infernale.
La trovò dopo un po' sotto un'ascella e si affrettò ad abbassarla e a cominciare a liberarsi dell'indumento con somma gioia e stavolta senza alcun impedimento: ovviamente al suo compagno in quel momento sarebbe piaciuto molto di più nudo, così da poter arrivare dovunque senza ostacoli.
Calciò via quel maledetto body con somma gioia, infischiandosene degli stivali che ancora portava. Quelli non gli davano particolarmente fastidio, a meno che il Mastermind non gli avesse chiesto di camminarci a lungo.
Quest'ultimo subito ne approfittò per tastargli senza alcuna delicatezza il culo, palpandolo e addentrandosi tra le sue natiche in cerca dell'orifizio.
«Ah!» protestò lo Psycho quando l'ebbe trovato, ma il suo partner non ci fece minimamente caso: si portò la mano alla bocca, lubrificò le dita e tornò ad inserirle nel suo sfintere.
Add gemette staccandosi dalle sue labbra per poter respirare meglio: il piacere fisico di quell'intrusione era tale che concentrarsi su qualsiasi altra cosa - incluso il respiro - gli era diventato quasi impossibile.
Si chinò appoggiando il capo contro il suo petto e si aggrappò disperatamente al suo camice, stringendolo nella propria presa come se potesse alleviare il desiderio che lo stava divorando internamente.
Il suo omonimo si chinò leggermente su di lui, posandogli il viso sulla spalla mentre lavorava di buona lena per mantenere sincronizzati entrambi i preliminari.
«Aprimi i pantaloni e renditi utile» gli sussurrò a mezza voce «Appena sei pronto voglio cominciare con l'esperimento» soggiunse a mo' di spiegazione. La particolare inflessione sull'ultima parola lasciava intuire quanto smaliziate fossero le sue vere intenzioni.
Lo Psycho in quel momento non aspettava altro che di essere sbattuto. Resistendo all'impulso di gemere ad ogni minimo contatto tra la sua più intima muscolatura e le dita umide del partner, portò le mani alla cintura di quest'ultimo, slacciandone la fibbia e calando la zip, quindi abbassò sia i pantaloni sia le mutande che portava al di sotto.
La sua erezione emerse turgida e dritta, invitandolo a prenderla, cosa che lo Psycho fece senza la minima esitazione.
Il Mastermind si morse il labbro inferiore per reprimere gemiti di spassionato piacere, cercando di rimanere concentrato su quello che stava facendo. Purtroppo non riuscì a resistere all'impulso che stava crescendo dentro di lui sempre più forte man mano che l'altro Add si dedicava con fervore alla masturbazione.
Lo raddrizzò e lo sbatté contro il muro dal quale l'aveva inizialmente strappato, afferrandolo per le cosce.
Intuendo la natura delle sue intenzioni, lo Psycho si puntellò con la schiena alla parete mentre l'altro lo sollevava da terra e gli allacciò le gambe attorno ai fianchi, in modo che il suo sedere fosse alla portata del suo pene.
«Avanti, aspetti un invito scritto...?» lo provocò apertamente l'Add coi capelli corti sogghignando leggermente.
«Per niente» replicò il suo interlocutore. Con una mano prese la propria erezione e la inserì nel suo didietro con un gesto abbastanza brusco, strappandogli un gemito di dolore.
Alla penetrazione fecero seguito spinte che divennero sempre più forti con l'incalzare del rapporto.
Lo Psycho si lasciava sbattere ansimando e gemendo di piacere, il viso paonazzo per l'intensità delle sensazioni che stava provando. Quel duro e grosso intruso che strusciava contro le molli pareti del suo sfintere era così caldo e piacevole che desiderava averlo sempre più in profondità, tanto che cominciò ben presto ad agitarsi nel tentativo di approfondire ulteriormente il contatto.
Il Mastermind lo guardava con gioia subire ciò che gli stava facendo, eccitandosi ulteriormente nell'udire gli osceni versi che emetteva senza minimamente cercare di contenersi.
Ovviamente fu lo Psycho a venire per primo, schizzando con violenza il proprio seme sugli abiti del suo partner, il quale - una volta tanto - non si mise ad argomentare e declamare il suo odio per tutto ciò che era in grado di imbrattargli i vestiti.
Una volta che ebbe terminato esalò un sospiro soddisfatto e si rilassò contro il muro; tuttavia la sua pace ebbe vita breve: il Mastermind raggiunse l'orgasmo poco dopo ed eiaculò nel suo fondoschiena. L'altro raddrizzò la schiena per un momento, colto di sorpresa dal liquido caldo e vischioso che gli riempì lo sfintere; infine giacque di nuovo.
«L'esperimento è riuscito?» lo prese in giro lo Psycho, sorridendo esausto.
«Oh, sì» replicò l'altro annuendo «Sei dannatamente eccitante con quel vestito cremisi addosso» puntualizzò con un sorriso sghembo ad incurvargli le labbra.