Quando meno te l'aspetti

Mar 13, 2014 17:22

Titolo: Quando meno te l'aspetti
Rating: Verde
Genere: Fluff, Commedia, Generale
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (Nord Italia), Ludwig (Germania)
Wordcount: 1193 (fiumidiparole)
Prompt: 299. Soffocante @ 500themes_ita
Timeline: Ambientata nel periodo in cui Italia e Germania combattevano sul fronte africano.
Note: Shonen-ai
Al fresco riparo della tenda, il tedesco stava cercando di riaversi dalle fatiche della giornata, triplicate dalla calura soffocante che gli aveva fatto venire il mal di testa, come ormai era consuetudine di ogni maledetto giorno; ciononostante, sopportava quel supplizio con la diligenza tipica di chi era consapevole di essere il modello seguito da molti.

In Africa l'escursione termica tra giorno e notte era tutt'altro che ridicola, ma solo una volta che il sole era definitivamente sparito al di sotto dell'orizzonte. Al tramonto il sole continuava a bruciare tanto quanto il pieno pomeriggio. 
Ludwig da quando era arrivato aveva eletto la notte come suo momento preferito della giornata, almeno finché non fossero arrivate dalla sua terra natìa le uniformi più leggere; tuttavia, la guerra sul fronte veniva combattuta alla luce del giorno e a lui e ai suoi uomini non rimaneva altro da fare che stringere i denti ed affrontare il pazzesco caldo africano. 
Al fresco riparo della tenda, il tedesco stava cercando di riaversi dalle fatiche della giornata, triplicate dalla calura soffocante che gli aveva fatto venire il mal di testa, come ormai era consuetudine di ogni maledetto giorno; ciononostante, sopportava quel supplizio con la diligenza tipica di chi era consapevole di essere il modello seguito da molti. 
Se ne stava seduto dietro la scrivania disseminata di schemi di attacco e disegni fatti dal suo alleato, sorseggiando della birra a malapena tiepida. 
Era ancora vestito di tutto punto, con quell'uniforme che era divenuto il suo forno personale. 
Le sue guance arrossate e la pelle lucida di sudore erano le uniche tracce di quello che aveva sofferto. 
Lasciò vagare stancamente lo sguardo sulle carte dispiegate dinanzi a lui per alcuni minuti; dopodiché decise che era il momento di farsi un bagno. 
Si alzò barcollando leggermente sotto gli influssi malefici del pulsante dolore alla testa e uscì per chiamare qualche suo uomo e dare disposizioni perché gli preparassero dell'acqua. 
Lentamente andò ad estrarre una grossa tinozza di ferro da sotto un tavolo, trascinandola vicino alle brandine dove lui e Feliciano dormivano. 
Non erano degli incivili e - pur essendo la guerra il loro primo obiettivo laggiù - non potevano certo dimenticare le comuni norme igieniche, altrimenti sarebbero scoppiati così tanti focolai epidemici da sbaragliare i loro eserciti ancora prima che arrivassero a scontrarsi con l'esercito anglo-americano. 
Tinozze come quella che avevano loro in tenda - ma ovviamente di dimensioni maggiori - erano state raggruppate in una tenda cui tutti i soldati potevano avere accesso e l'obbligo di farsi un bagno almeno una volta la settimana vigeva; tuttavia, con l'afa soffocante che faceva, non si rendeva necessaria una simile regola: i soldati approfittavano periodicamente dell'opportunità di rinfrescarsi senza fare troppi complimenti. 
I due soldati tedeschi che facevano la guardia alla sua tenda fecero ritorno dopo pochi minuti recando ciascuno due secchi colmi d'acqua tiepida. 
Ad un cenno di congedo del loro superiore se ne andarono, lasciando Ludwig a sbrigare l'incombenza del riempirsi per proprio conto la tinozza. 
Una volta fatto ciò, il biondo si guardò scrupolosamente attorno, controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi; dopodiché fece un rapido calcolo di dove potesse essere Veneziano. A quell'ora in genere lui ed il suo esercito di buoni a nulla erano intenti a preparare la cena per tutti. 
La deliziosa cucina italiana era uno dei pochi lussi di cui potevano disporre in un posto come quello e Ludwig non mancava mai di complimentarsi con l'italiano per le sue doti di cuoco. 
Avuta mentalmente conferma che Feliciano non sarebbe tornato per un bel po' - dedicava veramente un sacco di tempo a preparare i pasti - il tedesco si decise a spogliarsi e godersi un po' di meritato relax. 
Con un moto di sollievo si aprì la casacca dell'uniforme e la sfilò, posandola sulla sua brandina. Dopo di essa fu la volta della camicia e del resto, finché non rimase completamente nudo. 
Neanche in quelle condizioni soffriva il freddo, fatto che la diceva lunga in merito alle assurde temperature del luogo. 
Si chinò a prendere un consunto pezzo di sapone dal tavolinetto sotto al quale solitamente stava la tinozza ed in quel preciso momento udì la trillante voce di Feliciano esclamare: «La cena è pronta!». 
Ludwig sobbalzò per lo spavento e gli cadde di mano il sapone. 
«È il modo di entrare?!» protestò il tedesco voltandosi, prendendo appunto mentale di rimproverare le guardie all'esterno, che non avevano bloccato la sua irruzione. 
Vide l'espressione di Feliciano e le sue guance divennero paonazze nel rammentare che era completamente nudo. 
Arretrò di mezzo passo portandosi istintivamente le mani a coprire le zone intime. Così facendo calpestò inavvertitamente la saponetta che gli era caduta in precedenza. 
Scivolò su di essa e cadde con il sedere sul bordo della tinozza. Colto di sorpresa dall'accaduto si dimenò, ma fu utile solamente a far sì che la tinozza gli si rovesciasse addosso assieme al contenuto ormai raffreddatosi. 
Una doccia fredda lo travolse, mozzandogli di netto il fiato, e lui rimase immobile sotto il contenitore. Dopo pochi secondi cominciò a tremare, avvertendo un freddo pungente invaderlo. 
«Ludwig?» chiamò esitante Feliciano, avvicinandosi e cercando subito di aiutarlo. 
La tinozza venne rovesciata e raddrizzata ma il tedesco rimase seduto sul terreno fangoso, continuando a tremare. 
«Mi dispiace!» si scusò Veneziano, cercando di aiutarlo a rialzarsi, ma il biondo rifiutò secco il suo intervento e si rialzò dandogli le spalle. 
Era ancora rosso in volto per l'imbarazzo ed avrebbe ardentemente desiderato avere qualcosa per coprirsi.  In assenza di ciò, preferiva mostrare il suo "lato B" anziché l'altro. 
Mentre con gli occhi cercava qualcosa che potesse tornargli utile in qualche modo, udì i rumori dell'italiano che stava evidentemente armeggiando nella tenda. 
Ludwig aveva finalmente deciso di riprendere a muoversi anziché rimanere lì fermo a tremare, quando un paio di mani dal tatto delicato gli posarono sulla schiena quello che aveva tutta l'aria di essere un asciugamano. 
Feliciano glielo passò sulla schiena delicatamente, spostandosi poi senza la minima esitazione più in basso, verso il suo fondoschiena, che ripulì dalle tracce di fango. 
«Scusa, non pensavo che tu stessi facendo il bagno...» ammise con un tono di pentimento così sincero da far sentire il suo alleato un verme all'idea di rimproverarlo.  
Quest'ultimo subì il trattamento senza emettere un fiato, lasciando che Feliciano portasse a compimento quanto si era prefisso. 
Solo quand'ebbe terminato il tedesco si volse verso di lui per guardarlo in viso, trovandovi quel suo consueto sorriso un po' assente. 
«Grazie...» riuscì a dire il biondo, anche se non con poca fatica. Le sue guance stavano praticamente andando a fuoco. 
Adesso si vergognava molto meno della propria nudità, forse perché si era abituato alla presenza dell'alleato o perché era stato lui ad asciugarlo. 
Il sorriso sul viso di Feliciano si allargò ancora un po' e si slanciò a cingere con le braccia il tedesco, che si stupì del gesto ma non si sottrasse. 
Con un braccio gli cinse i fianchi e lo strinse contro il suo corpo con presa tutto sommato leggera - fragile com'era, avrebbe cominciato subito a frignare perché gli faceva troppo male. 
Veneziano scambiò l'abbraccio per un invito a fare qualcosa di più e congiunse dolcemente le labbra con le sue, anche se la cosa gli costò un bello sforzo in elevazione sulla punta dei piedi. 
Ludwig parve apprezzare il bacio, perché si abbandonò al contatto senza protestare, anzi, godendoselo appieno. 
Il bacio rimase casto e nessuno dei due cercò di violare in qualche modo le labbra dell'altro. Quando si separarono si scambiarono una lunga occhiata; dopodiché Feliciano esclamò: «La cena si starà raffreddando». 
«Fammi vestire e arrivo...» asserì Ludwig con un sospiro pacato, rimandando a più tardi il bagno, sperando che la presenza di Veneziano in tenda non portasse ad uno sviluppo come quello di poco prima.

rating: safe, fandom: axis powers hetalia, pairing: germania/nord italia

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