Language: ITALIAN
Characters / Pairings: Mokona (Larg), Watanuki
Rating: G
Disclaimers: I just own a plushie Mokona and it's white!
Warnings: Written for
Heaven&Hell -Gluttony&Charity-, a theme set of an italian community (wanna check?
DreamLane)!
Title:
STRAWBERRY CAKE -Gola&Carità-
Era semplicemente perfetta. Con i suoi tre strati di pan di spagna ammorbiditi col latte, la soffice farcitura di crema pasticcera tempestata di piccoli cubetti di frutta e le fragole intere, rosse e piene che si innalzavano come bastioni su una generosa distesa di panna montata in superficie, era assolutamente la torta più invitante che avesse mai visto.
E Mokona, durante la sua lunga vita, ne aveva avute davanti molte.
Con l’altro Mokona, ne avevano assaggiate di tutti tipi, fatte dalle persone più disparate di questa terra e a volte anche d’altrove. Non molti erano a conoscenza che anche il mondo spiritico aveva pasticceri dallo straordinario talento.
Eppure quella che si trovava davanti sembrava la migliore di tutte. Forse era la fame, forse era perché lui e Yuuko il giorno prima avevano vuotato la dispensa ed al momento non c’era molto altro in cucina su cui sfogare l’appetito. In quel momento non erano molto importanti i perché.
Mokona si avvicinò di un altro passetto alla torta, con una timore quasi reverenziale per tanta meraviglia. Un profumo paradisiaco lo avvolse e le sue lunghe orecchie furono scosse da un brivido di emozione. In fondo che male c’era ad assaggiarne una fettina? Presto o tardi l’avrebbe mangiata comunque!
Afferrò con le zampette il coltello da dolce che era stato ordinatamente riposto accanto al piatto e, con una precisione incredibile per una creaturina tanto piccina, ne tagliò una bella porzione.
“Ittekimasu!” esclamò soddisfatto, facendo sparire con un morso portentoso metà della fetta.
La piccola coda fu percorsa da un tremito e tutto il corpicino si irrigidì.
“..Buonissima!” strillò felice Mokona, con le gote gonfie di delizia.
Ancora pochi bocconi e la fetta sparì senza lasciar traccia.
“Mmmmh…” pigolò Mokona, raccogliendo le briciole con la zampina e divorando anche quelle.
“Forse potrei mangiare un’altra fettina… piccola piccola…”
E così pian piano la torta cominciò a rimpicciolirsi, prima una fetta, poi un’altra, finché non ne rimase che un pezzo soltanto. Mokona amava mangiare, specialmente le cose davvero buone, e sapeva come godersi le sue abbuffate: per ultima lasciava la parte migliore.
Aveva scelto appositamente la parte con più panna, con la fragola più grossa e il ripieno più abbondante, l’aveva adocchiata fin da subito e l’aveva guardata con cupidigia ad ogni pezzetto di pan di spagna farcito che scompariva nella sua bocca. Avrebbe potuto mangiarsi subito il boccone migliore, ma preferiva aspettare. Condita con l’attesa, l’ultima fetta avrebbe avuto il sapore del paradiso.
Ed eccola lì, pronta per essere finalmente mangiata!
Mokona era già proteso verso il suo piatto forte, quando un gran fracasso lo distolse dal pasto.
“Yuuko-saaaaan!”
Watanuki doveva appena essere arrivato da scuola.
“Watanuki! Yuuko sta ancora dormendo!” gli gridò Mokona saltellando verso l’ingresso.
Il ragazzo si stava levando il cappotto e lo stava appendendo al muro, lasciandovi accanto anche la sua cartella. Si voltò spalancando gli occhi ed esprimendosi in una delle sue espressioni più shockate.
“A quest’ora??? Ma…Ma sono le quattro del pomeriggio! Che razza di persona dorme ANCORA alle QUATTRO DEL POMERIGGIO???”
Mokona rise dell’esasperata reazione di Watanuki, che ogni volta non mancava di divertirlo fino alla punta delle orecchie.
“Aahhh non è possibile! Che vita sregolata! E a chi tocca curarla se poi sta male? A me! Sempre a me tocca sopportarla quando si lamenta per il mal di testa e per la nausea! Salvo poi ordinarmi di portarle da bere e da mangiare l’attimo dopo che si è ripresa! Non c’è pace a questo mondo!” continuava il ragazzo agitando le braccia per aria, andando verso il ripostiglio per recuperare il grembiule e il fazzoletto che usava per tirare indietro i capelli e che gli donava quell’aspetto così buffo che tutti in casa apprezzavano tanto. Mokona trotterellò al suo seguito, per non perdersi nemmeno un istante del Watanuki Show.
“E come se non bastasse…” il ragazzo si appoggiò ad una parete e si lasciò scivolare a terra. “Sto morendo di fame! E devo ancora andare a fare la spesa! In casa non c’è praticamente niente!”
Come per sottolineare la frase, il suo stomaco brontolò rumorosamente.
Mokona smise di saltellare e lo fissò con uno sguardo serio.
L’istante dopo la creaturina saltellò via senza dir niente.
Watanuki era ancora seduto a terra quando Mokona gli ricomparve davanti, piazzandogli in mano un piattino con una fetta di torta.
“Puoi mangiare questo se vuoi!”
Era il pezzo migliore, quello che aveva conservato per ultimo per poterselo meglio gustare, e Mokona non era solito rinunciare quando si trattava di cibo, specie se tanto buono. Ma lo sguardo sorpreso e grato che ricevette in cambio valse bene la rinuncia.