Titolo: Sull'orlo dell'abisso
Fandom: Maurice
Autore: body-ko
Pairing: Maurice/Alec
Rating: Nc-17
Conteggio Parole: 684
Prompt: Fuckin' good music / 001 The power of love @
kinks_pervs Riassunto: Maurice era, finalmente, un uomo libero.
Scritta per: Quarta settimana (
kinks_pervs ) @
F3.U.C.K.S. Fest di
fanfic_italia Maurice stentava a riprendere il filo di se stesso: un vento caldo faceva volare tutti gli ammennicoli che lui, con volontà tenace, teneva in severi scomparti nella sua mente ordinata. Il suo giovane amante gli accarezzava i capelli e, questo semplice gesto così inappropriato, alimentava la confusione, lo straniamento, l’incredulità.
«Qual è il tuo nome?», chiese nella luce della luna che filtrava dalla finestra.
«Scudder», rispose l’uomo che aveva abbandonato il cuore della foresta per venire nel suo letto.
«Voglio dire il tuo altro nome».
«Alec, solo Alec».
«Io sono Maurice».
Guardò il ragazzo dagli occhi di lupo e sentì che quell’incontro lo aveva cambiato; non era più l’uomo che era stato la sera precedente: per la prima volta nella sua vita, non aveva più sul petto quel peso opprimente che sosteneva da anni, giorno dopo giorno, soltanto contando sulla sua volontà e la sua ostinazione.
Maurice era, finalmente, un uomo libero.
«Ti ho visto», gli sussurrò nella notte il suo amante, «quel giorno, nella serra: mi sei sembrato così severo e dolce insieme e quella notte, quando la pioggia entrò in salotto, non hai dormito, vero?».
«Come lo sai?».
«Ero nella foresta e ti guardavo», rispose il ragazzo, «presto lascerò l’Inghilterra e sto dicendo addio alla mia vita qui».
Maurice posò la sua sigaretta e tornò a rivolgersi verso il suo amante, infilò la mano sotto le coperte e, mentre il ragazzo continuava a lisciargli i capelli, lui prese in mano il suo sesso, e cominciò ad accarezzarlo abilmente. Gli riempì il petto di umidi baci e poi scese, colla bocca, a lambire la sua virilità, bella e forte: il giovane lupo si abbandonò languidamente alla principessa che lo divorava.
Da sempre Maurice teneva sotto controllo i suoi sentimenti, i suoi desideri, come riteneva fosse suo dovere. Nonostante questo non aveva mai potuto imboccare la via di un matrimonio di convenienza, come aveva fatto Clive: si era risolto di non essere forte fino a quel punto, l’aveva pensata così per anni, e adesso… adesso ringraziava Dio per non essersi incatenato a una donna che non avrebbe amato mai, e di non aver rinunciato alla speranza di trovare, un giorno, la fonte in grado di saziare la sua sete. Ringraziava Dio, di aver avuto la forza di affrontare la solitudine, il rifiuto, il senso d’inadeguatezza, per giungere infine tra le braccia di un giovane sottoguardiacaccia dalle mani rese ruvide dal duro lavoro: l’unico posto al mondo in cui valesse la pena stare.
Maurice sentì il cuore dolergli per quell’emozione così potente ed inconsueta, sarebbe stato capace di qualunque cosa per conservare e proteggere quella fiamma che scaldava il suo cuore, reso avido da mille anni di solitudine: si sentiva forte come non si era sentito mai, l’energia del mondo s’irradiava dal cuore della notte e giungeva fino a lui, sulle ali del vento, insieme al profumo dei gelsomini.
All’alba, il vento caldo proveniente dai più reconditi recessi della notte, si placò inevitabilmente; Maurice fuggì dai giovani occhi seducenti e dalla debolezza che lo aveva fatto cadere nella loro trappola, fuggi perché la bestia nera dai denti aguzzi, che gli mordeva le viscere, prefigurava la rovina del suo nome e di quello della sua famiglia, la distruzione del mondo quale lui lo conosceva, ridotto in tanti piccoli pezzi dalla cupidigia di un contadinotto. Aveva già archiviato la scoperta dell’amore come la pazzia di una notte di primavera: aveva ceduto alla lussuria del suo corpo e, per quanto deprecabile, era un episodio che non inficiava il valore di un’intera vita di rettitudine. D’ora in avanti sarebbe stato più saggio ed ancor più severo con se stesso: mai avrebbe commesso due volte lo stesso errore.
Stava lavorando nel suo ufficio quando Scudder varcò le arcate di pietra della banca. L’adrenalina gli squarciò le vene, la furia s’intrecciò alla paura e Maurice si precipitò sul suo nemico pronto a vender cara la pelle: se quel ragazzotto pensava di poterlo ricattare, avrebbe presto scoperto la portata del suo sbaglio. Mr Hall non era uomo da cedere a sporchi compromessi ed un collo sottile - pensò glaciale - si spezza facilmente.