[Myst] Armatura scintillante, taglia XXL

Apr 09, 2010 21:41


Autore: crimsontriforce
Fandom: Myst (Uru tutte le versioni passate e presenti)
Personaggi: Jeff Zandi, Yeesha (gen, giurin giuretta e mano... sinistra sul cuore: la destra è già sul pannello di Relto per una poco dignitosa fuga dagli strali)
Riassunto: Jeff Zandi è, a tutti gli effetti, un grosso punto fermo.
Parole: 2100 circa
Set di temi: Delta






Armatura scintillante, taglia XXL

19, 29: Nostalgia

Nessuno, nella piccola spedizione, sentì o riconobbe il rumore del Collegamento poco distante; nessuno sentì i passi leggeri avvicinarsi; solo Jeff si voltò, perché gli dava noia il vento, e vide la figuretta ammantata che li scrutava e in quel momento, ancora in pieno deserto, tre miglia sopra D'ni e parecchie più a est, il sentimento di cui aveva parlato suo padre gli sembrò non solo plausibile, ma presente e concreto.

46, 8: Sentore

Vide ancora quella figura - erano già in Città ora, e Jeff si era staccato brevemente dal gruppo perché non ne poteva più di sentirli sblaterare - e ancora la stessa sensazione, acuita rispetto all'assurda nostalgia in cui stavano annegando tutti e inizio di qualcosa di ancora più grande.

15, 7: Tradimento i

Quando si era reso necessario prendere una parte, finire per rompere almeno un credo o un affetto qualunque scelta avesse compiuto, nel buio di D'ni la risposta gli era venuta perfino semplice, quasi le alternative non fossero da considerare: “No, padre, non è questo il senso.”

43, 22: Dita

L'aveva vista Scrivere - disegnare, stilizzare, evocare... quello che faceva lei - ed era arrivato un passo più in là nel capire perché i Ronay chiamassero quell'attività semplicemente “l'Arte”.

6, 40: Labbra

Le labbra di roccia della Cleft raccontavano instancabili le storie di cinque generazioni, ma quelle dell'ultima erano così tristi, così sole che Jeff faticava a restarci a lungo.

39, 43: Ferita ii

La ferita nella terra raccontava, di lei, lacerazioni e porte chiuse alle spalle senza che ancora se ne aprissero altre: Jeff non riusciva a non vedere, in quelle stanze, una ragazzina di sedici anni chinata negli angoli bui, che chiamava la mamma piangendo schiacciata sotto sogni più grandi di lei.

44, 13: Passi

La guardò allontanarsi sulla china del vulcano - a piedi, per un qualche guizzo di penitenza - e passo dopo passo, verso la vetta, sentì con lei il peso che le curvava la schiena.

32, 50: Lanterna

Si stupì di vederla apparire una sera con una normalissima lanterna in mano a illuminarle la strada - normalissima per il metro D'ni, un tantinello antica quindi, e pure un tantinello aliena, ma comunque; speciale com'era, si era quasi aspettato che al buio brillasse come una dama elfica.

23, 25: Calore

Le offrì la sdraio più vicina all'aria refrigerata dell'interno della roulotte; quando Yeesha rifiutò con una traccia di sdegno Jeff ricordò le sue origini e, a confronto, si sentì un ragazzetto viziato di città.

41, 9: Giovinezza

Con quella giovinezza eterna inumana cucita addosso da chissà che potere, fuori dal tempo e da ogni barriera, Jeff era conscio di non poter fare altro che ammirarla da lontano - e fare del suo meglio, nel suo piccolo, perché non si allontanasse del tutto da terra.

17, 10: Orme

Seguiva le sue tracce con devozione ma, come i cartoni animati ben insegnano, raggiungere un roadrunner lanciato per la sua strada non è impresa da poco.

7, 48: Vino

Si chiese dove avesse imparato a reggere così l'alcool, perché insomma, certo non in famiglia e - smettila, dannato impiccione, cosa te ne frega, saranno magari fatti suoi.

27, 46: Volto iii

Si chiese se il suo nome tatuato in volto non derivasse da giorni in cui si era svegliata senza sapere chi era; non ebbe il coraggio di chiederglielo.

5, 36: Crepuscolo

Al calar del sole avevano indicato insieme le stelle, nominandole prima che apparissero e, quando Yeesha aveva iniziato a descrivere un altro cielo, Jeff era rimasto immobile ad ascoltare, temendo con ogni respiro ingombrante di sottrarla a quell'incanto.

11,12: Stirpe

Il suo lignaggio la seguiva come uno strascico trapuntato di stelle; con la coda dell'occhio Jeff riusciva quasi a vederlo.

26, 41: Pensiero

La mente era l'unica parte di Jeff Zandi che chiunque avrebbe potuto onestamente definire 'agile', ma al quarto ascolto di quella registrazione era ancora aggrovigliato in due o tre metafore e boccheggiava cercando un bicchiere di birra.

37, 21: Canto

Non ci fu verso di cavarle di bocca la ninna-nanna della sua bisnonna, e sì che la curiosità era sincera, nata da nient'altro che stima per tutte le voci che l'avevano tramandata negli ultimi due secoli.

12, 39: Fato

Il suo lieto fine era già scritto, già sognato, ma bisognava ancora rimboccarsi le maniche perché si avverasse e Jeff si sentiva l'unico pronto a farlo (peraltro, fuor di metafora, faceva un caldo boia per restare così in maniche lunghe).

9, 20: Eros

Aveva rinunciato volentieri a tutti i cupidi, cuoricini e mazzi di fiori, ma anche all'Eros dei miti più antichi e alle grandi pulsioni, in cambio di anni di serena attesa.

10, 35: Possesso

Avrebbe cambiato volentieri quel cartello in “Proprietà privata - proprietaria Yeesha”, se avesse saputo come spiegarlo alle autorità competenti (e le facce di Watson e soci, oh, quelle sarebbero valse tutte le lungaggini burocratiche e anche qualcuna in più), o magari anche solo una correzioncina col pennarello indelebile sarebbe bastata a rendere il concetto?

25, 37: Fautore

Era solo un cavalier servente in ampia armatura, molto ampia, tirata a lucido nonostante il vento sporco del deserto.

1, 5: Vittoria

Guidò fino in città per comprare una buona bottiglia di vino, la sera che il primo gruppo di esploratori fu giunto alla sua porta e ripartito per altri mondi, e camminò fino alla Cleft e si sedette sul suo margine sbreccato e dedicò a lei un brindisi solitario.

48, 14, Rito:

Gli sembrava di dir messa ad accoglierli tutti allo stesso modo, ma non trovava parole migliori per descriverla senza... senza spoiler.

21, 30: Legame

Vederla apparire dal nulla era un conto, quindici anni di studi di D'ni e ci si fa il callo, ma vederla scomparire nel nulla gli dava un mal di testa quantistico.

22, 22: Tocco

Non che il resto del carrozzone che si lasciava dietro fosse da meno, si disse sorridendo sconsolato mentre giocherellava con la pezza sul retro della sua roulotte e, al suo tocco, la mano disegnata s'illuminava tutta come prendendo vita.

28, 32: Sembianze

Aveva senza dubbio qualcosa di uccellesco, si disse osservandola nell'ologramma, ma fosse stato per lui l'avrebbe paragonata più al roc o all'araba fenice che non alllo scricciolino crestuto in cui lei stessa si identificava.

34, 27: Inebriare

Lo vedeva negli occhi di chi tornava: avevano ricevuto la sua stessa spinta, il suo stesso anelito, che velava la ragione per qualche benedetto istante, prima di fondersi in essa e dar vita a nuovi pensieri.

2, 19: Giardino

L'Albero non era affar suo, lui si limitava a concimare il terreno, per così dire, ma gli sembrava di aver fatto un buon lavoro, che insieme stessero tirando su un giardinetto metaforico mica male.

29, 31: Erba

Si sentiva un po' un Obi-Wan Kenobi dei tempi moderni, confinato nel suo piccolo mondo desertico a dispensar saggezza all'inizio del Viaggio, con la differenza che il suo maestro Qui-Gon, ribelle e imprevedibile, era vivo e vegeto e passava a guidarlo di tanto in tanto... la catena di pensieri si fermò bruscamente con un Cosa accidenti ti sei fumato?

4, 38: Sfrontatezza iv

Aveva cercato e cercato fra le parole dell'Osservatore fino a perderci la vista, ma tanto lei svettava luminosa fra quei versi, come fulcro, attesa e paragone, tanto nessuno - scoprì - era scritto al suo fianco.

16, 48: Favorito

Eppure, di fronte a 3:122 ] Few ears in the low places will know the grower non riusciva a nascondere un sorrisone compiaciuto sentendosi parte di un Tutto già scritto.

14, 2: Orgoglio v

Comunque, come avrebbe voluto scriversi su un bel post-it da appiccicarsi in fronte: ricorda sempre, grosso scemo, che tutto questo NON ti rende superiore a ognuno dei poveri cristi che ti passano davanti ogni giorno.

8, 16: Languore

Gli sembrò di distinguere un'ombra di disapprovazione quando si mise a cuocere un hamburger nel mezzo della conversazione, ma che ci poteva fare.

30, 24: Movenze

Un giorno avrebbe dovuto prendere il coraggio a due mani e introdurla al concetto che tutto quel gesticolare distraeva la gente dal messaggio che cercava di trasmettere, non il contrario.

24, 4: Storia

Aveva finito le frecce al suo arco: poteva farla parlare di Kahlis, o Aitrus, Tasera, Kedri o risalire fino a Ri'neref, ma quando lo spettro del discorso si ampliava la sua posizione sul passato restava di coccio, e cocciutamente crudele.

31, 45: Furore spoiler per il finale del Path of the Shell vi

Trovata la lettera nella prigione di K'veer, Jeff strinse i pugni fino a farseli diventare lividi, perché... perché no, non lei, non quell'arroganza, non dopo tutto quello che predicava, ma ingoiò la rabbia e fece sua la lezione di umiltà che la stessa maestra non aveva del tutto appreso.

40, 3: Spirito

Poi Yeesha gli parlò, e forse era una registrazione, forse una presenza incorporea che non riuscì a definire (ma in quel marasma di sentimenti si stupì di non stupirsi che ne fosse capace), e la furia confusa di prima si fece certezza di sconfitta, una certezza amara, e Jeff temette per tutto quello che aveva ritenuto buono.

33, 11: Preda vii

Sharper era un cacciatore, Sharper era un caciaro, Sharper cacciava il proprio divertimento a spese altrui: facesse quel che voleva dei suoi bisticci esasperati col DRC, pensò Jeff sfogliando di nascosto il suo diario, ma non si azzardasse a toccare i princìpi del Viaggio - non si azzardasse.

35, 33: Nettare

Portò lei da bere, un nettare giallastro da un'Era che non nominò, ma dalla sua espressione sembrava un addio a qualunque popolo l'avesse distillato.

3, 47: Candore viii

A volte gli sembrava di ravvedere in lei tracce dell'innocenza che - smettila, scemo, Juliette Gosselin è Juliette Gosselin e Yeesha è Yeesha e non ama parlare della sua infanzia, quindi cosa ne sai e comunque non ti deve importare.

18, 6: Guerra ix

“La distruzione sta arrivando, cercate una via, costruite una casa”: aver letto il suo ultimo messaggio su internet lo preoccupava quasi quanto il contenuto, perché Yeesha era lontana, in fuga da chissà che, chissà come, e a lui restava l'attesa estenuante del quotidiano, immobile per amore di visitatori sempre più radi, sempre più sperduti.

13, 34: Rossore

E ben gli stava di restare di vedetta tutto il giorno sul vulcano, ad aspettarla in ansia come un cane da guardia, come se potesse servire a qualcosa: tutto quello che ci aveva ricavato era un'insolazione.

38, 17: Mortale x

La tragedia di Wheely Engberg colpì come un domino le riflessioni di Jeff in quegli assolati giorni di fine maggio, rimettendo in prospettiva le sue controparti là sotto, gli sconosciuti che stava mandando allo sbaraglio, gli esecutori dell'omicidio e, non da ultima, la loro prima paladina.

45, 26: Apparizione xi

Sentì il familiare boato e si girò a salutarla, ma c'era un Bahro davanti a lui, col muso imperscrutabile piegato da un lato nell'osservarlo: d'improvviso, quei ridicoli adesivi con su scritto “What would Yeesha do?” che certa gente si attaccava in macchina non sembrarono più così insensati.

42, 44: Confine

Per quanto il paragone fra le due famiglie con le loro figlie speciali fosse buffo, possentemente e innegabilmente buffo, regalarle una copia di Breaking Dawn per vedere con che faccia gliel'avrebbe tirato dietro a lettura ultimata era un confine che Jeff non era pronto a varcare, né ora né probabilmente mai.

20, 49: Incisione

In un giorno di nulla, caldo, in attesa e stagnante, tornando al vulcano a parcheggiare l'Airstream nel solito posto, Jeff trovò, incisi nella roccia, i numeri 0.0.-0, le coordinate di uno Zero, un punto fermo nel mondo, e per poco non gli venne un infarto per cotanta dichiarazione.

49, 23: Silenzi

La sua Restaurazione era fatta di lunghe penniche col sole appeso all'orizzonte, di chiacchierate rade e concise che dicevano molto anche (soprattutto) dopo essersi concluse, di brevi messaggi da decifrare, mentre nuove consapevolezze si accomodavano sotto terra come sementi; suo padre, con tutto il suo parlare di vanghe e malta e barricate, non l'avrebbe mai capito.

47, 1: Terra

Lei era la terra, terra rossa nelle sue origini, terra in un uccello che non vola, terra di radici profonde, terra scavata e costruita e immota, terra secca, terra di infinite Ere sotto gli stivali, terra plasmabile nella creazione e lui, lui era un puntolino in camicia hawaiiana, su una sdraio all'ombra da qualche parte là sopra.

50, 5: Tempo

Yeesha viveva nei vortici del tempo, spirali turbinanti di ricordi confusi, causalità inverse, nebbia, ma c'erano a volte dei fari a guidare la sua deriva: li chiamava 'casa' in molti modi e fra tutti il più vicino, quello che poteva ancora toccare allungando una mano stanca, era una vecchia roulotte scassata coi paraurti gialli, parcheggiata ai piedi di un vulcano.

36, 42: Ritorno xii

(E, pur con tutto il bene che ne seguì, gli bruciò un poco che fosse stato Watson a riaprir baracca: sogni e annunci in sordina erano affar loro, in fondo, e di quello, sì, poteva dirsi geloso.)

i qui!

iiCinque generazioni: padre di Anna, Anna, Atrus, Gehn, Yeesha. La quale se ne va da Tomahna ad anni SEDICI, fermandosi alla Cleft prima di intraprendere la Descent. Aspettare un po' di più no, tesorino di mamma e papà? ç_ç

iii È pure possibile che l'ipotesi sia valida, se diamo credito a End of Ages, terzo diario seconda pagina...

iv Originariamente Parole dal set Alpha, 'sfrontatamente' importato perché m'ero attaccata a un prompt del genere come un bulldog, insomma mi conoscete. La sfrontatezza di Zandi sta nel cercarsi in Words, chiaramente.

v 'Orgoglio' da evitare, come dice Yeesha.

vi Porca miseria, quel discorso è uno sfacelo... un'impuntata di manie di grandezza come poche se ne vedono. Io rabbrividisco se ci penso, sostengo Yeesha ma uscite come quelle sono pericolose.

viiE invece, almeno a giudicare dal(l poco che so del)le allegre scorribande col povero Phil... e_e

viiiJuliette Gosselin è l'attrice che ha interpretato Yeesha in Myst 4, quindi l'unica immagine che abbiamo di Yeesha da giovane e forse non del tutto affidabile.

ixQui, sottosezione Civil War.

xQui!

xi“What would Yeesha do?” l'ho solo sentito proposto in un forum, in compenso...

xiiSo... have you heard of the city, the deep city, the ancient uru, where there was power to write worlds? E il tutto è iniziato da qui *_*

!challenge: f3.u.c.k.s. fest, myst, fanfiction, autore: crimsontriforce

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