Cari fiffini, quest'anno c'è un'altra novità. Oltre ai magici prompt auto-alfabetizzati, avete anche questa bell'entry organizzata da Mammina Ariel per postare tutto il vostro prezioso p0rn. Datecelo, datecelo. Vogliamo
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RPF Calcio (FC Barcelona), Leo/Zlatan, "Ma non sei lui."lisachanoandoDecember 20 2009, 00:01:49 UTC
Rating: R/NC-17 Warning: Slash
NO EXCUSES
Gli lasci scorrere addosso le mani sentendo la sua pelle umida scivolare sotto i tuoi polpastrelli quasi senza attrito. Sa ancora di sudore, dell’erba del Camp Nou e del tessuto delle maglie da allenamento. Sei quasi certo che, se avessero un odore, la sua pelle saprebbe anche delle incitazioni del mister, delle urla dei pochi tifosi che sono riusciti ad intrufolarsi allo stadio per osservare l’allenamento, delle risate di Boji e Gerard e di Viva La Vida riproposta volta dopo volta dopo volta dagli altoparlanti disseminati un po’ ovunque, per l’unica soddisfazione di Guardiola e di pochi altri. A te i Coldplay non piacciono. Non è che li odi, solo che non ti dicono niente. E non sei ancora abituato ad allenarti a ritmo di musica, quando tutto ciò che scandiva i tuoi salti e i tuoi scatti e le tue corsette di riscaldamento a Milano era la voce profonda e un po’ strascicata di José, uno, due, tre, salta Ibra. - Zlatan… - chiama Leo a bassa voce, contorcendosi sotto le tue dita mentre stringi piano la sua erezione, massaggiando lentamente, - Di più… Sorridi e ti chini a sfiorargli il collo con le labbra, sentendo il suo respiro crescere un bacio dopo l’altro, e tutto quello che pensi è che il sapore non è lo stesso, la consistenza non è la stessa, il colore non è lo stesso, la grana non è la stessa, nemmeno il suono della voce che ti chiama è lo stesso, come non è uguale la sensazione che provi entrando dentro di lui e scavandoti a fatica uno spazio fra le sue gambe, cercando di replicare quello che avevi un tempo e che avevi finito per considerare un tuo diritto, salvo poi osservarlo dissolversi nel niente appena hai messo un piede fuori dal regno dell’unico sovrano dal quale tu abbia mai accettato di lasciarti sottomettere nel corso della tua intera esistenza. Ti accasci contro di lui e Lionel gioca con le dita fra i tuoi capelli, solleticandoti la nuca. - È stato-- - accenni incerto, e cerchi le parole, - bello, ma- - Ma non sei lui. - completa Leo per te. Lo senti sorridere appena contro una guancia, ma non interrompe la carezza. Chiudi gli occhi. Non gli chiederai scusa, speri che capisca che vorresti e se lo faccia bastare.
Re: RPF Calcio (FC Barcelona), Leo/Zlatan, "Ma non sei lui."el_defeDecember 20 2009, 00:05:47 UTC
Sorridi e ti chini a sfiorargli il collo con le labbra, sentendo il suo respiro crescere un bacio dopo l’altro, e tutto quello che pensi è che il sapore non è lo stesso, la consistenza non è la stessa, il colore non è lo stesso, la grana non è la stessa, nemmeno il suono della voce che ti chiama è lo stesso, come non è uguale la sensazione che provi entrando dentro di lui e scavandoti a fatica uno spazio fra le sue gambe, cercando di replicare quello che avevi un tempo e che avevi finito per considerare un tuo diritto, salvo poi osservarlo dissolversi nel niente appena hai messo un piede fuori dal regno dell’unico sovrano dal quale tu abbia mai accettato di lasciarti sottomettere nel corso della tua intera esistenza. GH. OVERKILL. *defunge in ammirazione* Bollino di odio extra perché è una manciata di parole soltanto e ti uccide. A dieci vinci l'orsacchiotto. E a quindici il buono benzina.
Re: RPF Calcio (FC Barcelona), Leo/Zlatan, "Ma non sei lui."lamechanteDecember 20 2009, 00:30:49 UTC
Chiudi gli occhi. Non gli chiederai scusa, speri che capisca che vorresti e se lo faccia bastare. A parte complimentarmi per essere riuscita a dire così tante cose in così poche parole, sono rimasta ammirata dal finale così Zlatan, così "distaccato e superbo", se può essere data una definizione che stia dentro certe parole e certi limiti a quel tipo di carattere.
Warning: Slash
NO EXCUSES
Gli lasci scorrere addosso le mani sentendo la sua pelle umida scivolare sotto i tuoi polpastrelli quasi senza attrito. Sa ancora di sudore, dell’erba del Camp Nou e del tessuto delle maglie da allenamento. Sei quasi certo che, se avessero un odore, la sua pelle saprebbe anche delle incitazioni del mister, delle urla dei pochi tifosi che sono riusciti ad intrufolarsi allo stadio per osservare l’allenamento, delle risate di Boji e Gerard e di Viva La Vida riproposta volta dopo volta dopo volta dagli altoparlanti disseminati un po’ ovunque, per l’unica soddisfazione di Guardiola e di pochi altri.
A te i Coldplay non piacciono. Non è che li odi, solo che non ti dicono niente. E non sei ancora abituato ad allenarti a ritmo di musica, quando tutto ciò che scandiva i tuoi salti e i tuoi scatti e le tue corsette di riscaldamento a Milano era la voce profonda e un po’ strascicata di José, uno, due, tre, salta Ibra.
- Zlatan… - chiama Leo a bassa voce, contorcendosi sotto le tue dita mentre stringi piano la sua erezione, massaggiando lentamente, - Di più…
Sorridi e ti chini a sfiorargli il collo con le labbra, sentendo il suo respiro crescere un bacio dopo l’altro, e tutto quello che pensi è che il sapore non è lo stesso, la consistenza non è la stessa, il colore non è lo stesso, la grana non è la stessa, nemmeno il suono della voce che ti chiama è lo stesso, come non è uguale la sensazione che provi entrando dentro di lui e scavandoti a fatica uno spazio fra le sue gambe, cercando di replicare quello che avevi un tempo e che avevi finito per considerare un tuo diritto, salvo poi osservarlo dissolversi nel niente appena hai messo un piede fuori dal regno dell’unico sovrano dal quale tu abbia mai accettato di lasciarti sottomettere nel corso della tua intera esistenza.
Ti accasci contro di lui e Lionel gioca con le dita fra i tuoi capelli, solleticandoti la nuca.
- È stato-- - accenni incerto, e cerchi le parole, - bello, ma-
- Ma non sei lui. - completa Leo per te. Lo senti sorridere appena contro una guancia, ma non interrompe la carezza. Chiudi gli occhi. Non gli chiederai scusa, speri che capisca che vorresti e se lo faccia bastare.
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GH. OVERKILL. *defunge in ammirazione*
Bollino di odio extra perché è una manciata di parole soltanto e ti uccide. A dieci vinci l'orsacchiotto. E a quindici il buono benzina.
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(♥♥♥)
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A parte complimentarmi per essere riuscita a dire così tante cose in così poche parole, sono rimasta ammirata dal finale così Zlatan, così "distaccato e superbo", se può essere data una definizione che stia dentro certe parole e certi limiti a quel tipo di carattere.
♥
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("Distaccato e superbo" è la mia nuova Zlatan!Definizione preferita *___*)
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(No, anche se la cosa ha del soprendente. Credo sia stato Def!)
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Conosco solo Zlatan ma l'ho adorata lo stesso! :*
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(altri commenti non sono pervenuti)
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