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RPF X-Factor, Marco/Silver, "Non riesco a dormire" el_defe December 19 2009, 23:45:33 UTC
Rating: VM16/VM18, da qualche parte lì in mezzo.
Warning: Slash
Lockata, per necessità, e disponibile previa registrazione a sottoilpalco.

Melting Lullaby

[...]

«È più forte di me» piagnucola, avvicinandosi un po’ al braccio che Marco gli ha teso. «E comunque tu hai passato nove settimane e mezzo a piagnucolare.»
«You can leave your hat oooon» canta con un filo di voce al suo orecchio, facendolo scuotere tutto. «Ti ho messo paura?»
«Sì. No. Hai i piedi gelati» farfuglia.
«Bel ringraziamento. Sono venuto scalzo.» Marco mette su un broncio offeso che si vede e non si vede nella penombra e che dura esattamente un paio di secondi, prima di essere scalzato da un’altra risatina doppia e da un «Baby take off your coat, reeeeeeal slow» che scatena un altro brivido che corre su e giù lungo la schiena di Silvio. Marco se lo ritrova addosso un battito di ciglia più tardi, e non pesa davvero niente rispetto a quel che pensava. È un peso morbido e caldo che gli accarezza la pancia con una carezza lievissima e tenera, e a Marco va più che bene così perché è semplicemente bello; scende con le dita fino al bordo del pigiama di Silvio, stupendosi di trovarlo caldissimo tra la pelle e la stoffa, gli spigoli del bacino che si sentono appena quando lo accarezza dolcemente e prende a seguire le scie di calore che risalgono dal fianco al petto, e poi alla spalla. Vorrebbe cantare ancora per lui, tanto è bello andar dietro a disegni invisibili che solo il tatto può trovare in quella penombra, ma le labbra sono secche e incollate l’una all’altra, e la gola si rifiuta di cantare, di dire qualcosa, anche soltanto di ricordarsi chi è e chi sono ripetendo un semplice nome. E poi le labbra si schiudono all’improvviso in un sospiro quando le carezze di Silvio si spingono oltre i pantaloni, sfiorandolo esitante e poi toccandolo con più decisione mentre al tempo stesso si preme contro di lui, evitando anche di guardarlo, di guardarsi, mentre le mani scivolano agili in movimenti quasi familiari. Silvio si schiaccia contro il suo collo, respirando forte e vicinissimo alla sua pelle, in un gesto che significa molto più di un bacio pur non avendone l’aria, perché Marco può sentire il piacere che scivola su di lui fuori dalle labbra semiaperte di Silvio in un mugolio trattenuto a fatica nell’istante stesso in cui sente le dita inumidirsi con le ultime carezze che gli concede; e non passa molto - i movimenti di Silvio si fanno più sicuri, il calore intenso e devastante che gli pizzica gli occhi e gli infiamma la gola in un respiro mozzato - che si distende e si irrigidisce sotto i suoi tocchi, e diventa tutto molle e ardente, come se si fosse liquefatto tra le sue dita.

[...]

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