(HARRY POTTER) - EXHIBITIONIST

Sep 29, 2009 18:10


Fandom: Harry Potter

Titolo: exhibitionist (di julesmonster)

Personaggi: Harry Potter, Severus Snape

Rating: NC17

Riassunto: Harry è stufo di essere seguito ovunque vada, così decide di regalare uno spettacolo alla sua ombra.

Generi: Erotico

Avvertimenti: Esibizionismo/Voyeurismo, PWP, relazione adulto/minore

Note:Prima della serie Kinky Harry... ogni storia può essere letta indipendentemente dalle altre.

Storia originale: qui

Permesso dell'autrice:  http://pics.livejournal.com/vilandra_black/pic/00004897/s320x240


Harry era stufo marcio di essere seguito ovunque andasse come un moccioso ribelle. Erano passati quasi due mesi da quando aveva sconfitto Voldemort; di sicuro il Preside non avrebbe più dovuto essere preoccupato per la sua sicurezza. Tutti i Magiamorte erano stati uccisi o catturati quando i loro Marchi si erano incendiati nel momento della scomparsa di Voldemort. Potevano esserci dei sostenitori ancora a piede libero, ma sicuramente nessuno di loro poteva raggiungerlo dentro Hogwarts.

Per cui, se non era della sua sicurezza che Dumbledore si preoccupava, allora doveva trattarsi della sua sanità mentale. Parecchie persone lo avevano tenuto d’occhio fin dal momento della battaglia per vedere se sarebbe crollato sotto il peso dell’essere il Ragazzo-Che-Era-Nuovamente-Sopravvissuto, per vedere se alla fine sarebbe impazzito, ora che finalmente era  libero dal peso che gravava sulle sue spalle fin da quando aveva undici anni. In realtà, Harry era più felice di quanto poteva ricordare di essere mai stato. Tutti i suoi amici erano sopravvissuti alla guerra. Era libero di vivere la propria vita una volta diplomato. Era perfino libero di uscire con chiunque volesse senza doversi preoccupare che il proprio partner potesse essere rapito, torturato, e ucciso. Tutto sommato, era abbastanza soddisfatto della sua vita.

Eccetto per il fatto che veniva costantemente seguito. E non da una persona qualunque. Veniva pedinato da Snape, l’uomo che un minuto prima lo tormentava, e quello dopo gli salvava il culo.

Snape era un enigma per il ragazzo. Le sue parole potevano congelare il metallo fuso, ma i suoi occhi erano capaci di infiammare Harry corpo e anima.

Ora che Harry era libero di concentrarsi sulla sua inesistente vita amorosa, diverse cose gli erano diventate sorprendentemente chiare. Per prima cosa, preferiva senza dubbio gli uomini alle donne, sebbene non fosse completamente contrario all’idea di rotolarsi fra le lenzuola con la ragazza giusta. Questa scoperta era stata comprovata dalla serie di ragazze e ragazzi con i quali era uscito e andato a letto negli ultimi due mesi. Doveva recuperare un sacco di tempo perduto, ragionava Harry.

La seconda scoperta che Harry aveva fatto era stata che, malgrado le sue frequenti avventure con i suoi compagni coetanei, erano gli uomini più grandi, più sofisticati che lo facevano andare davvero su di giri. Un mago più anziano in particolare. Non che avrebbe mai potuto avere qualche possibilità con lo stizzoso Insegnante di Pozioni, ma era una maniera piacevole di alimentare le sue fantasie.

Naturalmente, questa epifania aveva reso la situazione ancor più frustrante. L’avere Snape perennemente intorno portava il suo subconscio a credere di poter avere una chance con l’uomo, benché il suo buon senso gli diceva altrimenti. Quella storia doveva finire.

Con quel pensiero in testa, Harry attese fino a quando tutti i suoi compagni di dormitorio furono pacificamente addormentati nei loro letti e si diresse fuori per una delle sue solite gite clandestine in giro per il castello. Sapeva che Snape l’avrebbe trovato presto.

***

Harry si appostò nel corridoio del terzo piano vicino all’aula di Incantesimi. Sapeva che Snape era di turno per la ronda e certamente alla fine sarebbe passato per quel corridoio principale. Tenne d’occhio alla Mappa del Malandrino e, intorno all’una del mattino, fu ricompensato nel vedere Snape dirigersi verso il punto in cui si trovava Harry.

Il solo pensiero di quello che stava per fare glielo fece diventare duro, l’ uccello che premeva contro la stoffa leggera del pigiama che indossava. Togliendosi in fretta i vestiti, Harry fece correre una mano lungo il suo petto e pizzicò un capezzolo. Il mix di piacere e dolore gli spedì un’ondata di shock all’ inguine ed emise un soffice gemito. Poteva già immaginare Snape nascosto fra le ombre, che lo guardava. Si accarezzò lievemente l’uccello, in maniera appena sufficiente per stuzzicarlo, appena sufficiente per farlo diventare, impossibilmente, ancora più duro.

Quando finalmente colse un lampo di quegli svolazzanti abiti neri, Harry si arrese e si concesse lunghe, lente, carezze decise. Si lasciò sfuggire un piccolo lamento dalle labbra.

Harry poteva vedere che il Professore di Pozioni si era fermato bruscamente e si stava adesso nascondendo fra le ombre. Il suo battito cardiaco accelerò a questa consapevolezza. Si stava tirando una sega in un corridoio pubblico, e Snape lo stava guardando. Era favoloso.

Fece scorrere nuovamente una mano sul suo petto, pizzicando a turno entrambi i capezzoli prima di procedere ad accarezzarsi le palle, il tutto mentre continuava il lento e tormentoso movimento sulla sua erezione. Le sue dita urtarono accidentalmente contro il suo perineo e lui sussultò per l’inaspettato piacere. Era così piacevole. Così fottutamente eccitante.

Harry cambiò leggermente posizione per concedere offrire al Professore di Pozioni una buona visuale di lato. Quindi infilò le dita in bocca e le succhiò, ricoprendole accuratamente di saliva. Raggiunse la sua entrata rugosa e iniziò a stuzzicarla girandoci intorno con un dito scivoloso di saliva prima di spingerlo oltre l’entrata e scoparsi. Il respiro gli si mozzò ed emise un altro gemito, più rumoroso questa volta, che echeggiò attraverso il corridoio. Non gliene importava. Era troppo bello, troppo esaltante.

Entrambe le mani accelerarono il ritmo, e Harry sentiva il limite del il suo orgasmo avvicinarsi. Aggiunse un secondo dito all’interno del suo corpo ed essi sfiorarono la sua prostata, facendogli perdere il controllo.

“Oh! Cazzo si! Snape! Oh scopami!” urlò Harry, inconsapevole di stare parlando ad alta voce fino a quando non sentì un lieve ansito. Il ragazzo gelò sul posto, offrendo di sé proprio un bel quadretto con una mano intorno al suo uccello e le dita su per il culo.

“Signor Potter,” arrivò la voce suadente e setosa del suo aguzzino.

Harry girò la testa e fissò il Professore di Pozioni, che si stava avvicinando a lui in maniera molto minacciosa. Ancora non riusciva a muoversi. Una cosa era sapere che Snape lo stava guardando, ma il fatto che gli parlasse era terrificante. Avrebbe detto a Dumbledore che alla fine Harry era davvero impazzito come tutti quanti si aspettavano? E non era forse così? Per quale altro motivo altrimenti sarebbe stato nudo, a masturbarsi in un corridoio in cui chiunque avrebbe potuto passare?

“Signore?” boccheggiò Harry.

“Ritengo che se ha intenzione di fottersi in maniera così deliziosa con il mio nome sulle labbra, probabilmente farebbe meglio a chiamarmi Severus,” disse Snape in tono strascicato.

“Si, signore. Voglio dire, Severus.”

“Ora, era un invito a scoparti quello che ho appena sentito?” chiese Snape mentre si avvicinava abbastanza da sfiorare coi suoi abiti di lana ruvida l’uccello di harry, facendolo contrarre in risposta. “Se non sbaglio, volevi essere beccato. Da me. È così?”

“Si, signore,” mormorò Harry, ormai completamente senza fiato.

“A quale delle domande ti riferisci?” sussurrò Snape mentre aggirava Harry, permettendo al suo corpo di premersi contro Harry da dietro. Harry poteva sentire l’erezione dell’uomo premere contro la sua schiena, e il corpo di Snape spinse lentamente le sue dita più a fondo nel suo corpo.

“Um, entrambe?”

“Si, lo penso anch’io,” disse Snape e Harry poté sentire il suo respiro bollente contro il collo un momento prima che l’uomo vi si attaccasse succhiandolo e marcando Harry come sua proprietà. “Vuoi che ti scopi? Beh, di certo ti sei impegnato abbastanza da meritarti il privilegio.”

Snape pizzicò i suoi già abusati capezzoli e lui ansimò, stringendosi più forte il uccello.

“Girati con la faccia contro il muro,” ordinò Snape con quel tono vellutato che faceva contorcere Harry. “Metti le mani sul muro sopra la tua testa. Allarga le gambe per me.”

Harry eseguì velocemente, guardando al di sopra della propria spalla quando sentì il vago fruscio prodotto dai vestiti di Snape che venivano aperti. Il suo Professore fu svelto a disfarsi dei propri pantaloni e a posizionarsi dietro Harry.

“Niente pozione lubrificante,” si lamentò Snape. “Ah, beh, un incantesimo andrà bene lo stesso.” Mormorò una formula che Harry riconobbe, poi Harry si dimenticò di pensare quando Snape premette due lunghe dita eleganti contro il suo buchetto bisognoso. “Ti sei comportato davvero come una puttana da quando hai ucciso Voldemort. Dovrei sculacciarti per le tue trasgressioni, ma penso che questo possa essere rinviato ad un altro momento.”

Un'altra volta? La domanda si fece largo nella mente annebbiata dalla passione di Harry, schiarendola. Questo voleva dire che avrebbero fatto sesso di nuovo? E il pensiero di essere sculacciato dal suo - amante? -  Gli fece dolere l’uccello in maniera insopportabile.

“Oh si, signore!” gemette Harry. “La prego, signore!”

“Sei proprio una puttanella deviata,” Snape sogghignò. “E sei mio!” Severus gli premette le dita dentro, colpendo la prostata di Harry al primo colpo, e Harry urlò la sua approvazione. Dio, avrebbe acconsentito a qualsiasi cosa in quel momento se quello significava che avrebbe potuto sentire l’uccello di Snape su per il culo. “Dovremo esplorare quali livelli possano raggiungere le tue depravazioni.”

“La prego signore!” singhiozzò quasi Harry. “Ho bisogno di lei! Mi scopi, la prego!”

“Implori così bene,” disse Snape, ma Harry riuscì a percepire la frustrazione montare nel suo tono. Snape era eccitato proprio quanto lui da tutta quella situazione. Rimosse velocemente le dita e Harry poté sentire la punta dell’uccello di Snape premere contro la sua entrata, ma senza andare oltre. “Tu sei mio… dillo!”

“Sono suo! Sono la sua puttana, signore!” gridò Harry e Snape lo violò in una lunga lenta spinta che rubò il fiato ad Harry. Bruciava e gli faceva male tutta la parte bassa della schiena, ma era così bello. A Harry piaceva in quel modo. La miscela di dolore e piacere lo faceva sentire così vivo.

Snape grugnì e si tirò completamente fuori prima di spingersi di nuovo dentro, più forte questa volta. Harry dovette fare forza sulle braccia, altrimenti sarebbe finito con la faccia schiacciata contro il muro di pietra. Presto, il bruciore scomparve e Harry iniziò ad andare incontro alle spinte con quanta forza la sua posizione permetteva. Il loro ritmo divenne frenetico, entrambi alla disperata ricerca dell’orgasmo, al limite della loro consapevolezza. Quando Snape afferrò l’uccello di Harry e lo strinse rudemente, Harry raggiunse l’orgasmo e venne, esplodendo contro il muro.

Le braccia di Harry alla fine si arresero cedettero quando raggiunse il climax  e la sua faccia e il suo petto premettero contro la dura pietra mentre Snape continuava a sbattersi rudemente dentro di lui, Harry poté godersi la sensazione del tessuto ruvido contro la schiena, il suono di carne che incontrava altra carne con frenesia, la sensazione di essere riempito così completamente. Harry era quasi di nuovo duro quando sentì le dita di Snape conficcarsi dolorosamente nei suoi fianchi. Il mago più anziano diede ancora un paio di spinte convulse, mungendo il suo uccello, e poi appoggiò la testa contro la spalla di Harry.

Quando ebbero entrambi recuperato il fiato, Snape si ritrasse con una spinta e voltò Harry in modo da fronteggiarlo. Il suo pollice tracciò gentilmente un graffio lungo la guancia di Harry provocato dalle pietre ruvide del muro. “Ti ho fatto male?”

“Solo quanto volevo io,” rispose Harry imbarazzato, evitando gli occhi del Professore.

“Harry, guardami,” disse Severus. “Vuoi davvero questo? Me?”

“Più di ogni altra cosa,” rispose Harry e finalmente guardò Severus negli occhi. “Non avevo mai pensato che tu potessi volere me. Sapevo che mi stavi seguendo perché Dumbledore è preoccupato per me, o qualcosa del genere. Così pensavo che avrei potuto farti scappare, e allo stesso tempo stavo vivendo una fantasia.”

“Quindi non ti aspettavi che partecipassi?” chiese Severus, una piega di preoccupazione sulla fronte.

“Aspettarmelo? No,” Harry ridacchiò. “Lo speravo? Con tutto il cuore. Ti voglio da così tanto tempo. E mi aspetto che tu mantenga la tua promessa, a proposito degli sculaccioni.” Lo stuzzicò Harry. “Non ho mai saputo di aver tante perversioni, ma mi piacerebbe esplorarle insieme a te.”

“Questo potrebbe essere… accettabile,” disse Snape con distacco, ma rovinò l’effetto con un sorrisetto ambiguo. “Per quanto riguarda Dumbledore… lui non è a conoscenza del fatto che ti sto seguendo. Lui ha visto quanto tu sia felice in questo periodo. E’… è stata tutta un’idea mia.”

“Perché”? Harry si accoccolò fra le braccia del suo nuovo amante, ma alzò la testa per poter vedere Severus in faccia.

“Ero attratto da te,” disse Snape. “Ed ero geloso di tutti i giovani idioti con cui stavi andando a letto.”

“Erano solo questo, idioti,” disse Harry e baciò il suo amante. Fu morbido e sensuale, un perfetto primo bacio. “Sono stato con loro perché credevo che non avrei mai potuto avere te. Non ci sarà nessun altro fino a che mi vorrai.”

“Tu sei mio adesso,” ripeté Snape, un roco tono di eccitazione alterava la sua voce. “Io non rinuncio alle cose che mi appartengono.”

“Ottimo.” Harry sorrise e lo baciò di nuovo. “Ora, possiamo trovare un letto prima di farlo di nuovo? Mi sembra di sentire uno spiffero.”

traduzione, traduttore: vilandra, harry potter

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