Qui potete postare (nei commenti) le fic per l'
Operazione Tam-se! Una masterlist sarà compilata man mano che arrivano le fic ;)
Vi ricordiamo che il challenge scade il 25 agosto. Nel postare la fic indicate SEMPRE in oggetto:
TAM/SE. Fandom. Pairing/Personaggio/Altro. Prompt
In altre parole, se
sarabakanashimi scrive una fic su Sherlock Holmes, Holmes/Watson
(
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first kind of lie - truth said over time
“È assurdo scriverti una lettera, contando che potrei telefonarti…” José lascia scorrere silenziosamente le dita sulla carta. S’è rigirato quella lettera fra le mani così tante volte che ormai è tutta stropicciata, sembra vecchia di mille anni, s’è pure un po’ ingrigita, e invece è arrivata solo una settimana fa. E lui non ha ancora risposto. “Il fatto è che, per quanto mi piacerebbe parlarti, ho paura che non avrei niente da dirti. Il che è stupido, perché se fosse davvero così non dovrei nemmeno stare scrivendo questa lettera. Quindi forse le cose da dirti ci sono, è solo il coraggio che manca”. Sorride, mentre si lascia cullare dalla sensazione di ruvida morbidezza della carta sotto i polpastrelli, e una ruvidezza decisamente meno morbida - quella della sabbia del lungomare - gli solletica le piante dei piedi. “Lo so che fra noi le cose sono andate male”. E José non fatica a immaginarlo dire una cosa simile. Perché lui era così anche dal vivo, ha perso il conto delle volte in cui s’è fermato ( ... )
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second kind of lie - truth never said
“Non ricevevo una lettera scritta a mano da anni. Devi avere davvero poco da fare a Barcellona, di questi tempi”. Zlatan non può fare a meno di ridere, appoggiandosi di spalle allo schienale della sedia a bordocampo, mentre i suoi nuovi compagni si allenano davanti a lui, salvo poi scostarsi immediatamente con una smorfia di dolore, appena il bruciore della scottatura frutto del suo ozio in quel posto torna a farsi sentire. Non è a Barcellona, è tornato a Los Angeles col Barça e gli fa strano stare lì con un’altra maglietta, altri compagni, un altro allenatore ed altri obiettivi, quando fino a pochi giorni prima quegli stessi campi li calpestava ammantato in altri colori. Controvoglia o meno. “Spero che la tua mano stia bene. O il tuo polso. O quel che era a farti male, devo confessarti di non averti seguito granché, da quando sei andato via. Non so perché l’ho fatto, probabilmente non volevo vedere cose che avrebbero distrutto l’idea che ancora conservavo di te. Altri non sono stati così saggi - ( ... )
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third kind of lie - truth mystified
“Io penso che il tuo più grande problema, José, stia nel non saper dire le cose come stanno”. José inarca un sopracciglio, con disappunto. L’odore forte e gustoso della carne che cuoce sulla griglia riempie l’aria del piccolo cortile sul retro del bungalow, e lo stesso fanno le risate di Zuca e Titi, vistosamente più allegri dopo che il temporale di qualche giorno prima ha spazzato via il caldo asfissiante che attanagliava la riviera. Tami guarda il tutto con aria benevola e ogni tanto lascia scorrere gli occhi anche addosso a lui. José se ne accorge solo perché conosce il peso e la sensazione che danno quegli occhi quando gli accarezzano la pelle, ma non riesce a darle davvero attenzione perché Zlatan ha risposto subito, dopo la breve lettera che gli ha inviato qualche tempo prima. E non sa perché sia tanto impaziente di leggere il suo rimprovero severo tra le righe, ma sa che ne sente il bisogno. Perciò, disappunto o meno, va avanti. “Io sono sempre stato sincero con te, riguardo quello che c’era ( ... )
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fourth kind of lie - truth denied
Helena è entusiasta e la Spagna le piace da impazzire, questa è l’unica cosa che Zlatan può dire di sapere con certezza, ora che sta sdraiato sull’erba di chissà che giardino gremito di persone e Max fissa con devozione il cielo che si illumina a tratti dei giochi di colore dei fuochi artificiali, mentre lei culla Vincent dondolandolo un po’ avanti e indietro, cercando di farlo addormentare nonostante il baccano. È appena tornato a casa dall’ennesima sessione di allenamento immobile - il braccio guarisce, non guarisce, “deve tenerlo fermo, signor Ibrahimović!”, “ho due figli, signor Vattelappesca!” - s’è appena ritrovato fra le mani la lettera di José, che subito Helena l’ha afferrato per il braccio sano, i bambini già nei passeggini, e gli ha cinguettato addosso tutta una serie di “ommioddio una festa di paese così carina mamma mia dobbiamo andarci i fuochi d’artificio!”, così confusa che Zlatan non ha nemmeno provato ad opporsi e l’ha seguita senza una protesta. E sono andati dietro al corteo in ( ... )
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