[Merlin] Le cose cambieranno?

Nov 02, 2011 01:56

Titolo: Le cose cambieranno?
Fandom: Serie - TV Merlin
Personaggi: Arthù/Merlin
Genere: triste
Note: Questa fanfic l'ho scritta subito dopo aver visto la 2x08, quindi per chi non l'ha vista è da considerare SPOILER!!
Comunque...la vidi una sera tardi e mi venne questa idea che buttai malamente sul mio quadernino. La rividi il giorno dopo controllando e aggiungendo/togliendo pezzi. Devo essere sincera: questa fic è tipo del mese scorso, ma, ragazzi CAPITEMI, mi pesava così tanto il culo XDDD
E' arrivato il momento di salutarci (anche perchè sono le 2 a.m. e io ho un po' sonno XD) <3333
Vi auguro buona lettira :*
A presto ^w^

“Sono in debito con te, Merlino. Io ero confuso, ora sono di nuovo consapevole che chi pratica la magia è malvagio e pericoloso e devo
ringraziare te.”
“Ne sono molto felice.”

Arthù, Dio, Arthù, sei sempre più simile a tuo padre.
E la “colpa” è mia. Se non ti avessi fermato quando la tua lama era puntata al cuore del tuo re, se non ti avessi mentito dicendoti che tua madre e le sue parole erano solo un'illusione, se non avessi fatto nulla di tutto ciò, adesso io sarei sulla via della libertà probabilmente, e tu non penseresti che ogni tipo di magia sia malvagia.
Ma non è questo il destino che deve compiersi, eh?
Esso ha sempre programmi che contrastano i i miei e ai quali purtroppo e a malincuore, mi devo adattare.
Anche stavolta è così: il fato non poteva realizzarsi così presto, lasciando morire Uther, facendo salire Artù al trono, e alleggerendomi il fardello, rendendomi finalmente un mago libero e non sempre a rischio.
Il mio dono, questo mio fardello, da quando Artù è convinto che la magia sua pericolosa, si è appesantito. Stare giorno e notte accanto lui, sorridere falsamente quando il principe dice che sa di potersi fidare i di me, sincero servitore, mentire dunque a quello che ritengo il mio più grande amico nonché padrone, mi rende tutto più difficile e certi giorni metto in dubbio le mie capacità, chiedendomi se riuscirò mai nella mia missione, se riuscirò a compiere il mio destino, far salire al trono un re migliore di Uther, per Camelot e per il mio vero popolo.
Quale volta, dopo aver preparato l'erede al trono per la notte e dopo esser certo che si sia addormentato, entro nelle sue stanze e rimango accanto ad una colonna del baldacchino per guardarlo dormire.
In quelle occasioni, guardo il mio futuro re e mi domando se sarà mai capace di vedere oltre i suoi limiti, di capire che non tutta la magia è malvagia, di allargare i suoi orizzonti e ampliare il suo pensiero.
Mi chiedo se il popolo sarà contento e orgoglioso di lui come lo è adesso e mi chiedo se io lo sarò e se lui lo sarà di me. Mi chiedo se la politica del regno cambierà o se anche io verrò messo al rogo come tutti quei poveri innocenti periti fin d'ora.
Mi logora sapere che potrei finire per suo ordine in pasto alle fiamme.
Mi logora sapere, o sospettare, che tutto ciò che abbiamo passato, tutto il rapporto he abbiamo potrebbe finire in fumo se lui venisse a sapere ora della mia reale natura.
E infine mi logora pensare che legato a quel palo potrei esserci io o che sopra quel ceppo potrebbe esserci la mia testa...per mano sua.
Mi uccide pensare alle urla e ai pianti di mia madre, alla sua disperazione e a quella di Gaius, qualora tutto questo accadesse.
E a questo pensiero, le grida delle vittime, tra le quali un giorno potrei esserci, e i pianti dei parenti, tra i quali potrebbero esserci i miei, tormentano la mia notte fino al sorgere del sole quando riprendo i miei servigi con gli stessi dubbi del giorno prima, cercando però di fare del mio meglio per sfuggire alla morte che mi attende ad ogni angolo in attesa di ogni mia mossa falsa.

genere: triste, avvertimenti: flash-fic, pairing: arthur/merlin, fandom: merlin

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