[Wincest] This is real

Jun 24, 2012 02:19


Titolo: This is real
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean/Sam
Genere: missing moment, erotico
Avvertimenti: one-shot; slash;
Rating: rosso
Parole: 1597
Note: Tipo che questa fanfic la sto portando avanti da ben due mesi... E sarà perchè sono MOLTO arrugginita col porn, o sarà perchè è la prima wincest rossa che scrivo e non voglio fare schifo, ma non mi sembra mai completa X° Quindi l'ho lasciata stare per un po' e adesso l'ho riletta e ricontrollata e sono "pronta" per postarla X'D
E' ambientata dopo la scena 'THIS IS REAL' di Sam e Dean nel magazzino <33 E dopo ancora la visita dei fratelli all'ospedale dopo che il leviatano li ha attaccati :3 Il titolo è banalissimo, ma shalla X'D
Spero sia apprezzabile #lol
Enjoy :3

Neanche il tempo di riprendersi dallo scontro con il leviatano, che subito un altro è propenso ad ucciderli. Ancora stordito dall'effetto della morfina, somministratogli dopo l'incidente, Dean si ritrovò a combattere la sensazione di torpore e di annebbiamento per riuscire a dirigersi il più in fretta possibile verso il parcheggio delle ambulanze, dove Bobby e Sam - ancora privo di sensi - lo aspettavano, pronti a scappare.
Riuscirono a fuggire, partendo a tutta velocità verso un nuovo rifugio in Montana, verso la vecchia casa di Rufus. Durante il tragitto Sam iniziò a riprendersi, ma, nonostante riuscisse a rimanere sveglio, non era ancora del tutto lucido; Dean, invece, finì di smaltire l'effetto della morfina, sopportando il dolore e il prurito che la gamba e il gesso causavano.
Appena arrivati, Bobby aiutò, prima Sam - con un forte mal di testa -, poi Dean - con le fitte di dolore che gli appannavano la vista -, a salire le scale della vecchia baita per farli sistemare e riposare nelle camere da letto del piano sovrastante.
Dopo aver sentito Bobby che gli diceva a gran voce di rimanere chiusi in casa e che lui sarebbe andato, nonostante fosse già sera, a fare delle commissioni, sentirono la porta principale sbattere, poi caddero entrambi in un sonno profondo, stanchi e doloranti.
Il primo a svegliarsi fu Dean. Un po' spaesato, si mise a sedere sul bordo del letto, vagando con lo sguardo per la camera fino a trovare ciò che stava cercando: Sammy.
Il suo fratellino dormiva ancora, sfiorò la sua guancia, la sua fronte, scostò dagli occhi alcune ciocche dei suoi capelli troppo lunghi e rimase lì, a guardarlo dormire, sperando con tutto il cuore che il suo fosse un sonno sereno.
Aspettò il suo risveglio sdraiato sul letto accanto al suo, le mani dietro la testa; lo sguardo perso nel vuoto, la mente perso tra i ricordi di ciò che era successo, di ciò che erano, di ciò che erano diventati, tra le domande e le paure.
Poi, ad un tratto, sentì Sam agitarsi nel sonno e subito scattò nella sua direzione, raggiungendo il suo capezzale e iniziando a scuoterlo piano, poi più forte. Dean iniziò ad avere paura, quando non suo fratello non diede nessun segno di risposta. Aveva una paura fottuta che lui, quel lurido figlio di una puttana, fosse di nuovo lì, nella testa di Sam, a torturarlo, a creare il caos tra i suoi pensieri e tra le sue certezze. E sperò con tutto il cuore che non fosse così, pur sapendo che l'essere positivi non sarebbe servita a nulla: Lucifer sarebbe sempre stato la causa dei problemi di Sam.
A quel punto iniziò a chiamarlo a gran voce: - Sammy! Ehi, svegliati!- scuotendolo ancora e stringendo le sue spalle per cercare di risvegliarlo. Lui continuò ad agitarsi; la fronte corrucciata dal tormentoso incubo che stava vivendo. Cercò di liberarsi dalla presa decisa che Dean esercitava sulle sue braccia, poi iniziò a respirare affannosamente, sussurrando frasi sconnesse, fino a quando non prese ad urlare, aprendo gli occhi di scatto, e mettendosi a sedere.
Posò subito lo guardo sul volto del fratello con timore, si soffermò sui suoi occhi verdi, bellissimi, e Dean poté vedere benissimo la confusione e la paura che li rendevano lucidi. Poi si alzò, liberandosi di suo fratello con una spinta, allontanandosi dal letto, e da lui, indietreggiando verso uno dei muri e spostando lo sguardo da Dean a un punto indistinto della stanza.
Le espressioni sul suo volto mutavano ogni minuto e la sua attenzione veniva costantemente catturata da qualcos'altro, nonostante Dean cercasse di attirarla su di sé.

- È qui, vero?- chiese Dean, intuendo ciò che stava facendo andare fuori di testa Sam.- Sammy, sono io, Dean.- lo rassicurò quando vide l'insicurezza nello sguardo che gli rivolgeva.

- È di nuovo qui quel figlio di puttana?- chiese ancora, ricevendo un cenno di affermazione come risposta.

Come aveva fatto al magazzino un paio di giorni prima, si avvicinò velocemente a lui e, vedendo che il suo sguardo era ancora concentrato sull'immagine di Lucifer, pose le mani sulle sue guance, obbligandolo a guardarlo negli occhi. Gli accarezzò le guance con i pollici, costringendo Sam a fissare i suoi occhi, confusi, lucidi e spaventati, in quelli di Dean. Si avvicinò al suo volto,  tenendolo stretto, fino a quando non furono abbastanza vicini da confondere i respiri, da sentire uno quello dell'altro.

- Non è reale, Sammy, non lo è.- sussurrò sulle sue labbra, prima di coinvolgerlo in un bacio dapprima dolce e rassicurante, un po' incerto, in seguito più profondo. Una delle mani del maggiore scese con una carezza sulla nuca di Sam, spingendolo di più contro di lui, per averlo più vicino, per approfondire maggiormente il bacio, mentre l'altro stringeva la stoffa della sua camicia all'altezza dei fianchi per tirarlo contro di lui.

Quando si ritrovarono costretti a separarsi per la mancanza di ossigeno, Sam chiuse gli occhi infastidito.

- Non riesco a controllarlo: parla, urla, ride. Non riesco a sopportare la sua voce costantemente nella mia mente, non riesco a distinguere la realtà dalle allucinazioni, Dean.-

Il suo tono era frustrato, stanco e anche il suo volto mostrava i segni della stanchezza: due occhiaie erano comparse sotto ai suoi occhi e si diventavano più profonde notte dopo notte.  Dean sapeva di dover fare qualcosa per aiutarlo, per fargli di nuovo riacquistare la concezione di realtà. Proprio come in quel magazzino.

- Sam, quel bacio era reale.- gli disse sorridendo appena. Unì di nuovo le loro labbra, leccando il labbro inferiore di Sam, prima di allontanarsi ancora.- Ne sono certo. Il tuo sapore è inconfondibile. Devi esserne certo anche tu, Sammy!-

- Lui... lui sta dicendo la stessa cosa adesso. Dice che devo credergli, che quella è la realtà.-

- Sam, questo...- iniziò Dean, spostando sul petto del suo fratellino la mano che si trovava dietro la nuca, per poi sbottonare la camicia che aveva indosso e accarezzare ogni muscolo fino ad arrivare all'ostacolo costituito dal bordo dei jeans. Sbottonò anch'essi per aver libero accesso.- …è reale. Nient'altro.- concluse, infine, soffiando le ultime parole nell'orecchio di Sam, facendolo rabbrividire.

Sentì i sospiri d'aspettativa del fratello farsi più profondi pian piano che la mano scendeva, accarezzando l'inguine di Sam e avvicinandosi maggiormente alla sua intimità. Quei sospiri, causati dall'attesa e dal desiderio di un contatto più concreto, continuarono e divennero gemiti bassi quando Dean superò l'elastico dei boxer, scostandoli, per poi sfiorare con la punta delle dita il membro caldo e ormai eretto del suo fratellino. La risposta arrivò subito: infatti Sam ansimò, mordendosi le labbra per trattenere i gemiti che diventavano sempre più acuti. Senza esitare, strinse ancora la sua erezione, stimolandola, prima con movimenti veloci, in seguito lenti. Sam abbandonò la testa contro il muro al quale era appoggiato, preso da un'eccitazione incontrollabile, dovuta alla cura che Dean si prendeva della punta del suo membro. La sua attenzione, prima rivolta  maggiormente all'immagine di Lucifer, era ora completamente rivolta alla mano di Dean che con quel tocco caldo e forte, familiare, lo stava facendo impazzire.

- Anche questo...- disse ancora il più grande dei due, interrompendo poi la frase per rubare un bacio a quelle labbra sottili e dischiuse per l'intensità delle sensazioni che continuava a provare senza tregua.-... è reale.- concluse.

L'autocontrollo di Sam era messo a dura prova dalle parole che accompagnavano i gesti, e Sam stesso era quasi sul punto di cedere: le sue gambe, divenute deboli, tremavano e Sam stringeva con una mano la spalla di Dean per rimanere in piedi, mentre cercava inutilmente di calmare il respiro irregolare e affannoso. Ma Dean non aveva nessuna intenzione di fargli riprendere fiato. Infatti, continuò a muovere velocemente la mano, concentrando del tutto l'attenzione sull'erezione di Sam e sul piacere che traspariva nelle sue espressione, sull'impellente bisogno di soddisfarlo.

- Tutto questo è reale.- ripetè per l'ennesima volta con voce strozzata e a malapena udibile, il respiro non meno irregolare di quello di Sam. Continuò ad occuparsi della sua intimità, massaggiandolo sempre più veloce e sempre con più vigore, socchiudendo un po' gli occhi costantemente puntati sul volto del fratello minore, sforzandosi di non pensare alla sua di erezione, trascurata e ancora costretta nei jeans. Si sarebbe occupato solo del suo fratellino quella notte.

I gemiti sempre più frequenti di Sam stavano portando al limite anche Dean che, con qualche altro movimento del polso, continuò a far perdere la testa al più piccolo. La stretta più forte che Dean sentì sul suo braccio fu l'avvertimento che Sam stava per venire. Infatti, poco dopo, si riversò nella sua mano, accompagnato da un gemito acuto e roco, che cercò di soffocare mordendosi le labbra.
Neanche il tempo di iniziare a soddisfare la sua eccitazione, che Dean venne colto dall'orgasmo, il quale lo lasciò senza fiato per qualche attimo.
Si allontanarono dal muro insieme, sorreggendosi a vicenda, prima di crollare sfiniti, uno accanto all'altro, sul letto più vicino. La mano del maggiore accarezzava svogliatamente il viso di Sam, spostando alcune ciocche di capelli, madidi di sudore, che gli cadevano sugli occhi; la mano del minore, invece, giaceva senza forze sul fianco di Dean in un abbraccio stanco, ma affettuoso, significativo.

- Questo è stato dannatamente reale, Sam. Tutto questo... Credimi.- disse, infine, di nuovo, per convincerlo.

- Ti credo, Dean.- gli rispose, avvicinandosi e sfiorando le sue labbra con quelle del fratello.- Lui non c'è più.-

Dean unì le loro labbra ancora per un secondo, prima di abbandonarsi alla stanchezza che rendeva i loro corpi intorpiditi e pesanti. Chiusero entrambi gli occhi, non preoccupandosi di null'altro, rimanendo solo abbracciati su quel letto che li avrebbe ospitati ancora nelle notti avvenire.

avvertimenti: one-shot, pairing: wincest, genere: erotico, fandom: supernatural, pairing: dean/sam, this is real, avvertimenti: slash, 2012, genere: missing moment

Previous post Next post
Up