[Bibbia (?)] You are not better than me

Feb 14, 2012 23:44

Titolo: You are not better than me
Fandom: Bibbia (e' un fandom? Ah, bho LOL)
Personaggi: Caino/Abele
Genere: erotico
Avvertimenti: slash, death-fic, blasfemiaportamivia
Rating: Rosso
Parole: 691
Note: E' tipo una cosa blasfema e brutta, ma non si poteva non fare e poi... la manubibi me lo aveva chiesto LOL #cichiamavanocristiane Comunque, spero non sia proprio una merda, insomma.
C'è una citazione della Bibbia (Genesi) nelle prima righe, perchè ieri in cerca di ispirazione mi sono messa a leggere la genesi e la storia di Caino e Abele e quindi... E poooi... ah, sì. Sono andata a cercare su internet illustrazioni sulla morte di Abele, ma, ovviamente, ho trovato solo cose tipo 'ti uccido con un bastone/ascia', però a me non piaceva, quindi ho cambiato. La mia versione è che...è che la vedrete se leggerete sta cacca di fanfic LOL
Il titolo è puramente random e l'ho cercato due minuti prima di pubblicare la fanfic.
Ah, un'altra cosa - che sarebbe la cosa principale, ma vabbè -... Partecipa al P0rn Fest #5 con il prompt "Bibbia Caino/Abele, gelosia".
Ecco, adesso ho detto veramente tutto.
Io vado a finire i compiti che non ho fatto per scrivere *lolla*
Buona lettura e buona notte <3

Caino e Abele erano fratelli, i primi fratelli. Uno lavorava la terra, l'altro accudiva il bestiame. Arrivò il giorno in cui avrebbero dovuto portare in dono i sacrifici sull'altare del Signore. Uno scelse il miglior raccolto, l'altro i migliori capi del suo bestiame. Ma il Signore accettò solo i sacrifici di Abele, ignorando del tutto il fratello che chiese spiegazioni e il Signore gli disse che, al contrario di Abele, lui compiva azioni non buone e che il peccato era accovacciato alla sua porta, pronto ad assalirlo e a fargli commettere azioni di ogni tipo. Caino si arrabbiò e la sua invidia e la sua gelosia aumentarono.
Lui sapeva che suo non era così buono come gli altri credevano. Eccome se lo sapeva...
Lo guardava da lontano portare le mandrie sui monti a pascolare, mentre lui lavorava nei campi, lo guarda e sapeva cosa si nascondeva sotto quella facciata di innocenza. E ogni giorno era costretto a guardarlo, a calmare l'ira che lo infervorava ogni giorno di più, a subire la forza della gelosia che lo assaliva ogni qual volta loro padre lo lodava, ignorando i suoi sforzi di apparire - e di essere - anche lui migliore agli occhi del padre.
Poi arrivò il giorno in cui fu troppo.
Lui sapeva che Abele non era buono come i suoi genitori e il Signore credevano. Lo sapeva con certezza, perchè sapeva cosa aveva fatto, sapeva che non riusciva a resistere alla tentazione e sapeva che, per Abele, Caino era la tentazione più forte e più grande alla quale non avrebbe mai saputo - e mai voluto - resistere.
Così quel giorno in cui tutto fu troppo, Caino portò il fratello nel bosco abbandonando ognuno i proprio compiti. Fece andare avanti Abele, poi quando si inoltrarono abbastanza nel bosco, quando gli alberi erano tutto ciò che occupava la loro visuale, ciò che li nascondeva dal resto del mondo, lo spinse contro uno dei tronchi facendo combaciare i loro corpi.
Stringendo da dietro, con le mani sui suoi fianchi, iniziò a baciargli il collo nudo, che era tentazione tanto quanto lo era per Abele il corpo di suo fratello premuto contro il suo.
Un gemito, appena Caino morse la pelle dietro l'orecchio. Il respiro di Abele accelera mentre traccia una scia di morsi fino alla clavicola, spingendolo sempre più contro l'albero, costringendolo a sentire quant'era forte la sua eccitazione. Una mano scese sull'addome accarezzando i muscoli esitando sui capezzoli, sorpassando poi il tessuto che non copriva affatto la sua eccitazione.

- Lo sapevo!- esclamò Caino ansimando una risata a pochi centimetri dall'orecchio del fratello.

Un brivido scosse Abele che chiuse gli occhi sospirando pesantemente. Accarezzò l'eccitazione mandandolo in estasi: chiuse forte gli occhi, abbandonando la testa sulla spalla di Caino che ansimava eccitato quanto lui. Poi massaggiando il membro di Abele, lo penetrò senza esitazioni facendolo urlare di piacere e di dolore. L'urlo si disperse tra gli alberi, ma Caino non ci fece caso, non aspettò che si abituasse, iniziò a spingere sempre più forte, sbattendo contro l'albero davanti a loro.

- Ehi, fratellino, vedo che ti piace. Non sei così puro come credono, eh!- lo provocò a voce alta sentendo i gemiti sempre più forti.

- Solo tu lo sai, gli altri non credono che io lo sia.- gli risponde di rimando tra i gemiti e gli ansiti provocati dalle spinte sempre più veloci e profonde.- E non crederanno certo a te.- concluse socchiudendo gli occhi e sorridendogli beffardo.

La rabbia pervase Caino, per punirlo morse forte il collo facendolo sibilare dal dolore, poi continuò a spingere dentro di lui. Quando il piacere li colse, un gemito, quasi un urlo, risuonò nell'aria, ma Caino non smise di spingere infuriato. Anzi, questa rabbia, alimentata dalle parole del fratello, lo rese cieco e, in preda ai sentimenti, si allontanò di colpo da Abele, uscendo da lui e lasciandolo ansimante e dolorante contro l'albero.
Ma non gli diede tregua: subito si riavvicinò afferrandolo per i capelli e iniziando a sbattere la sua testa contro il tronco, ignorando le suppliche del fratello che non riusciva in nessun modo a difendersi.

Alla fine, quando Caino si calmò e vide che cosa aveva fatto, scappò, ma il Signore lo trovò e lo punì.

avvertimenti: one-shot, blasfemia portami via, genere: erotico, fandom: bibbia, pairing: caino/ abele, !p0rn fest, avvertimenti: slash, avvertimenti: death-fic, 2012

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