Titolo: My life has become better with you...
Fandom: Hawaii Five-0
Personaggi: Steve McGarrett/Danny Williams
Rating: verde
Genere: Generale (quando non sai che genere mettere #LOL), slice of life (???)
Avverimenti: slash, one-shot,
Conteggio parole: 1750
Note: Ok, ce l'ho fatta *sospira* XD E' stato davvero davvero difficile conludere questa cosa, ma ce l'ho fatta \o/ Partecipa alle
terza settimana del cow-T per la Missione 1 con prompt 'Altrove'. Spero che si attenga almeno un po' al prompt, ma l'ho nominato nella fanfic, quindi dovrebbe andare bene #speriamo LOL
Sinceramente, non ho nulla da dire XD
Buona lettura :3
Il giorno in cui era arrivato alle Hawaii, anzi l'esatto momento in cui aveva messo piede nell'aeroporto di Honolulu - o forse già il giorno in cui aveva solo pensato di venire ad abitare in quell'isola - aveva iniziato ad odiarle.
Il solo, il mare - Danny odiava il mare -, la sabbia, tutte quelle palme, avevano reso insopportabile la vita del detective Williams. Ogni giorno che aveva passato lì, con quel caldo afoso e quegli ananas dappertutto - persino sulla pizza! -, aveva desiderato ardentemente essere altrove. Ovunque - preferibilmente in New Jersey, ma Danny si sarebbe accontentato di un qualsiasi altro posto che non fossero quelle isole. Sarebbe stato perfetto, o almeno, per Danny sarebbe stato un sogno andarsene da lì e tornare nel suo amato continente, ma là c'era sua figlia, l'unica cosa bella nella sua vita. Non poteva andarsene - nonostante lo desiderasse ogni giorno -, perchè era venuto proprio per questo. Si era trasferito alle Hawaii proprio per restare vicino a sua figlia e cercare di essere un buon padre - anche se i permessi di visita concessi dal giudice erano davvero ridotti.
E la colpa di questo cambiamento era di Stan - o almeno questo era ciò che Danny voleva credere -, il nuovo compagno della sua ex-moglie, che aveva una casa enorme e lussuosa a Honolulu e alla piccola Grace, e a sua madre, avrebbe fatto bene un po' di aria pulita. L'aveva portata via e l'unica cosa che avrebbe potuto fare per rivedere sua figlia era, appunto, trasferirsi dove viveva lei. Cosa che aveva fatto. A sue spese , ovviamente.
Dopo tutto il matrimonio con Rachel non era andato a finire bene. Aveva certo portato alla luce la sua scimmietta, ma per il resto non gli aveva dato molto. A parte un cuore spezzato, alimenti da versare alla sua ex-moglie, che gli rovinava la giornata solo con una telefonata, e un avvocato bastardo.
Niente di buono insomma.
Non c'era mai stato niente di buono dopo il loro divorzio: Danny si ricordava ancora - come avrebbe potuto dimenticare? - quel periodo subito dopo la loro separazione in cui un cartone di birra da sei e la compagnia di suoi fratello era il suo modo di trascorrere la serata. Durante quei mesi era quasi caduto in depressione, in un buco nero dal quale non si sarebbe salvato se non fosse stato per Matt, il suo fratellino. Gli doveva molto... Lui lo aveva ascoltato, mentre gli raccontava di come amava ancora Rachel, di quanto lo facesse star male.
Soltanto dopo sei lunghi e malinconici mesi era riuscito - almeno in parte - a superarlo, aveva lasciato la sua città, il suo lavoro al Distretto, iniziando a lavorare al Distretto di Polizia di Honolulu. Aveva continuato la sua carriera su quell'isola e risolti i suoi primi casi, fino a quando non si imbatté nel caso McGarrett. Lesse il fascicolo che gli era stato affidato e scoprì che un terrorista noto come Victor Hesse aveva sparato a John McGarrett nella sua casa sulla spiaggia. Decise dunque di andare a fare un sopralluogo sulla scena del crimine, ma quando arrivò qualcuno lo aveva preceduto.
Fu in quella casa che ebbe il primo spiacevole incontro con Steve McGarrett, il figlio della vittima, Neavy Seal tornato sull'isola dopo la morte del padre. La prima impressione che ebbe di lui fu pessima: ignorando la sua autorità, pretendette delle prove e pur di averle chiamò il Governatore.
Dopo questo episodio, Danny non avrebbe voluto vederlo mai più, ma sfortunatamente i suoi sogni non si avverarono, dato che venne a bussare alla sua porta per 'offrirgli' il ruolo di partner in una nuova squadra che aveva intenzione di creare.
Subito dopo che la loro collaborazione era iniziata, aveva rischiato la vita per coprire le spalle al suo partner, prendendosi una pallottola - che fortunatamente colpì solo il braccio - e Steve non aveva neanche chiesto scusa, anzi si era persino lamentato con lui perchè, per salvargli la vita, aveva ucciso il criminale che avrebbe potuto dargli qualche informazione. Imparò col tempo quanto fosse difficile lavorare con lui... Steve non lo ascoltava mai, lo trascinava nelle missioni più pericolose ignorando ogni suo consiglio, andava incontro ad ogni pericolo. Danny ricorda ancora il giorno in cui fece esplodere quel negozio con una granada. Danny era sinceramente convinto che quell'uomo avesse bisogno di aiuto.
Comunque, con il tempo, imparò a conoscerlo, a preoccuparsi per lui, a tenerci, perchè, nonostante i tanti - tantissimi - difetti, Steve era una persona degna di stima e nonostante tutto, gli doveva tanto.
Steve gli aveva cambiato la vita, gli aveva fatto capire che non era così solo come credeva su quell'isola, gli aveva dato una nuova famiglia, la sua squadra, alla quale, giorno per giorno, si era affezionato. Il loro rapporto, caso dopo caso, si era approfondito, si erano conosciuti a vicenda, si erano aiutati, si erano aiutati e supportati, presi cura uno dell'altro e alla fine amati.
Danny ricordava bene come gli era rimasto vicino dopo la morte di uno dei suoi più cari amici, come, dopo aver convinto quella testa dura a credere all'innocenza del suo amico, lo aveva aiutato a fare chiarezza. Ricordava anche quanto avesse fatto per lui quel giorno in cui aveva scoperto che suo fratello era un truffatore, quando Matthew se n'era andato, quando non era riuscito a fermarlo, quando aveva preferito lasciarlo andar via e non rivederlo mai più, piuttosto che ucciderlo.
Ricordava come Steve gli fu vicino quella notte, come le sue braccia lo avevano accolto, come il suo calore e la sua presenza lo avevano rassicurato. Ricordava come, mentre la vita continuava a scorrere, si erano trovati coinvolti in qualcosa più grande di loro, un sentimento forte, arrivando ad innamorarsi uno dell'altro, arrivando ad un punto in cui anche la ragione si era fatta da parte. Furono così coinvolti che non desiderarono mai di fare un passo indietro.
Ricordava come ogni giorno aveva il bisogno costante di vederlo, come si preoccupava se si faceva anche solo un graffio, come odiava vederlo pieno di ferite; ricordava anche come lo rimproverava quando faceva l'eroe con i suoi metodi da super Seal e come Steve gli sorrideva ogni volta che iniziava a rimproverarlo gesticolando, come al suo solito. Ricordava, inoltre, come l'avrebbe seguito in capo al mondo, come avrebbe fatto tutto per lui e come l'aveva effettivamente fatto quando Steve era partito per la Corea intraprendendo una missione decisamente suicida. Decise di rischiare vita e distintivo, perchè, per lui, ne valeva la pena. Era proprio come aveva detto Joe: 'O torniamo a casa con Steve o non ci torniamo.' e Danny era prontissimo, in quel momento di probabile follia, a lasciare tutto per andarlo a cercare.
Partì, lo andò a cercare, con l'unico desiderio di trovarlo e di portarlo a casa. In quel vecchio aereo, che li avrebbe portati nel covo di Wo Fat, Danny non riusciva a pensare a cosa avrebbe fatto se non l'avessero trovato, o se l'avessero trovato troppo tardi. Non avrebbe avuto la forza di andare avanti senza di lui, niente avrebbe avuto più senso se non riusciva a completare la missione, se non riusciva a portare a casa Steve.
'Devo trovarlo' era quello il pensiero che accompagnò Danny durante il viaggio e mentre cercava tra quei corridoi bui. Continuò a pensarlo, per farsi forza, quando trovò il corpo senza vita di Jenna e la felicità che provò quando lo vide in quel furgone, ferito gravemente, ma ancora vivo, fu immensa. Era così felice che stesse, tutto sommato, bene: senza di lui il suo mondo non sarebbe più esistito.
Lo riportarono a casa e dopo neanche una settimana, era già alla guida della sua auto all'inseguimento di un pericoloso sospettato. Come se non ci fosse il pericolo di farsi male - e Steve, fino a prova contraria, era in convalescenza -. Insomma, come sempre.
Erano diventati sempre più intimi, vicini e Danny non riusciva a immaginare un giorno senza vederlo, poi arrivò la notizia che Rachel aspettava un bambino. E il padre era lui...
Era così impossibile per lui accettare l'idea, o anche solo pensare, di lasciare Steve per seguire la sua ex-moglie in New Jersey con Grace e il loro bambino. Ma era la sua famiglia, come poteva abbandonarli?
Sarebbe andato con loro, non aveva altra scelta. Avrebbe dovuto rinunciare alla persona che amava, nonostante volesse restargli vicino.
Sarebbe dovuto partire, ma alla fine non era andato.
Il motivo? Steve.
Si era messo nei guai, seguendo la sua ipotesi con la sua solita testardaggine. Non aveva calcolato che, una volta nell'ufficio del Governatore, Wo Fat, o chiunque altro per lui, avrebbe potuto incastrarlo - come alla fine era successo - e alla fine lo avevano arrestato, per omicidio.
Come avrebbe potuto lasciarlo in prigione e scappare - perchè quello che stava per fare, che aveva progettato di fare con Rachel, era scappare - con la sua famiglia? Steve era una delle pochissime persone davvero importanti nella sua vita... Non avrebbe potuto farlo.
Sarebbe rimasto e l'avrebbe aiutato con ogni mezzo. Aveva rimesso in sesto la squadra - o almeno quasi tutta la squadra - e insieme l'avevano scaglionato.
Ma dopo tutto ciò Danny non poteva vivere la sua vita senza altre complicazioni, senza altre ferite sul cuore già infranto... Era troppo chiedere di vivere felice.
Il bimbo non era suo. Rachel aveva solo sbagliato a calcolare da quante settimane era rimasta incinta e come se non bastasse nel momento del parto era stato lui ad aiutarla perchè Stan - il padre del bambino, colui che sarebbe dovuto stare al fianco di Rachel - era in viaggio per lavoro. Era così ridicolo... Danny credeva di non farcela, ma con lui c'era Steve.
Steve era l'unico pilastro fisso nella sua vita, l'unica persona su cui sa di poter contare sempre, quella persona speciale che sa dargli forza solo rimanendogli vicino, solo facendogli sentire la sua presenza. Senza parole, senza complicazioni. Era quella persona che, in quella notte, lo aveva stretto tra le braccia sul divano di quella casa, mentre Danny, stanco, triste dopo l'arrabbiatura, con la testa appoggiata su una sua spalla, con una mano di Steve nei suoi capelli che li accarezzava consolante, si liberava di ogni peso e, semplicemente, si godeva l'amore che entrambi provavano.
In quel momento, il desiderio di essere altrove provato all'inizio della sua vita sull'isola era completamente scomparso, diventato solo un fantasma nella sua memoria. Durante quella notte, Danny non avrebbe voluto essere da nessun'altra parte, se non lì.