Racconto d'inverno bonus n°3 - cap 2

Jul 15, 2011 00:22

Wow.. è tardissimo..
Posto l'ultimo capitolo dell'ultimo bonus di Racconto d'Inverno! Per un po' questi personaggi ci salutano..!! Così sono pronta per buttarmi su altri racconti!

Spero vi piaccia ^^

Titolo: Racconto d’inverno bonus n°3
Capitolo: cap 2 (di 2)
Autore: Eos_92
Gruppo: KAT-TUN
Coppie: Nakamaru/Tanaka (Akanishi/Kamenashi)
Genere: AU, angst (un po'!), longfic, romantica
Rating: pg-17
Avvertimenti: yaoi
Riassunto: finalmente tutti i personaggi insieme ^^
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono.
Ringraziamenti: i miei personaggi che hanno continuato a tormentarmi xD E le bellissime canzoni di Jin Akanishi che mi hanno accompagnata per tutto maggio!
Note: questa fanfic l'ho scritta tra il 17 e il 19 maggio.



6 luglio.Yuichi richiuse la porta a doppia mandata, cercando di fare il meno rumore possibile. Erano alcuni mesi ormai che abitava nell’appartamento con Koki, ma aveva familiarizzato bene con mobili e varie cose e non necessitava di accendere la luce.
Lasciò la giacca, la cravatta e i pantaloni sul divano del piccolo salotto e raggiunse la camera da letto rimanendo in camicia.
Koki dormiva in maniera scomposta occupando gran parte del letto da una piazza e mezza; Yuichi si sedette sul bordo, contemplò alla fioca luce che proveniva da fuori il proprio uomo e la sua gatta che gli dormiva accoccolata contro il suo petto. Sorrise e gli scostò dal viso i capelli umidi per il sudore: nonostante fosse notte inoltrata era ancora molto caldo.
Koki mugugnò qualcosa e socchiuse gli occhi.
-Scusa, ti ho svegliato... Sono tornato-
-Mh... niente... bentornato...- e si stropicciò gli occhi con le mani, cercando di mettere a fuoco, -...ma... che ore sono...?-
-E’ passata la mezzanotte...-
-Mh... allora... è il sei luglio...-
-Sì, perché?-
-Mh... niente...-
Koki gli fece posto e Yuichi si sdraiò al suo fianco; Koki passò le mani sul suo petto, incontrando il tessuto ruvido della camicia, poi gli sfiorò una coscia.
-Ah... indossi solo la camicia...-
-Sì-
-Mh... devi essere molto sexy...-
-Io non sono sexy, lo sai...-, Yuichi appoggiò le labbra sulla sua fronte.
-E’ vero... però...-
-Però?-
-Niente... è imbarazzante...- e prese a slacciargli i bottoni della camicia e gliela sfilò lentamente, poi prese a baciargli il petto. -Perché sei tornato così tardi?- chiese, tra un bacio e l’altro.
-Lavoro... lavoro... lavoro...- sbuffò Yuichi, e poi sospirò perché Koki aveva infilato una una mano nei suoi slip.
-Mh... lavori anche domani...?-
-Lavoro tutti i giorni-
Koki gli sfilò gli slip e si posizionò in mezzo alle sue gambe, -E’... la prima volta... che lo facciamo così... Agitato?- e gli sfiorò il naso con il proprio prima di succhiargli la pelle del collo, passando subito a quella sopra la clavicola, che poteva essere facilmente nascosta dal colletto della camicia.
-No...-
Koki iniziò a introdurre due dita insieme, -Le mie dita non sono belle come le tue- sussurrò contro la sua pelle, iniziando a ansimare, non lo aveva mai toccato lì.
Yuichi sorrise, -Sei romantico... anche a quest’ora...-
-Già...-
Yuichi allungò le braccia e gli calò i pantaloni del pigiama, -Basta preliminari-
-Okay-
Penetrare nella sua carne era un’esperienza nuova, intensa, era caldo, accogliente, gli venne un brivido.
-Che hai?-
Koki scosse la testa, -E’ strano...- ed entrò completamente, Yuichi trattenne il respiro, non lo aveva mai provato prima. Koki era il suo primo uomo.
-Sì, è strano...-
Prese a muoversi lentamente, Yuichi strinse le braccia intorno al suo collo e se lo portò vicino, rapì la sua bocca in un bacio lungo e frenetico. Un contrappasso... con la lentezza del suo membro dentro di sé.
E quando Koki velocizzò il ritmo, Yuichi rallentò il bacio e gli leccò le labbra.
Sembrava... di tornare giovane. Avere ancora venti anni e una vita intera davanti da decidere. Invece la soglia dei quaranta era sempre più vicina. Eppure Koki aveva quel potere.
-Mi fai.. sentire giovane...- sospirò.
Il riso a Koki si bloccò in gola... sentì una scossa sconquassargli il cervello. Poteva un orgasmo mandarlo in tilt fino a quel punto?
Venne e gli parve di scoppiare. Yuichi si liberò sul proprio ventre. Con delicatezza Koki lasciò il suo corpo e si sdraiò al suo fianco passandogli un braccio intorno alla vita e tirandoselo vicino.
-Ma... tu sei giovane-
Yuichi sorrise, -Ma con te mi sento ancora più giovane... proprio un ragazzino-
-E’ stato bello- sussurrò Koki contro la sua bocca.
-Sì... è stato bello-, Yuichi rispose al suo bacio, la sua lingua ruvida esplorava come per la prima volta l’interno della propria bocca. Sospirò ancora...

-Dormi?- domandò Yuichi accarezzandogli un fianco.
-No...-, Koki era sdraiato a pancia in sù con il braccio ancora intorno alla sua vita e fissava il soffitto che si illuminava per le luci che provenivano dai locali degli edifici accanto.
-Mh... allora... prima mi ha telefonato mio cugino, Ueda, ti ricordi di lui?-
-Sì... il suo ragazzo cucina davvero bene-
Yuichi sorrise, -Beh.. mi ha chiesto di cenare insieme a loro e ad Akanishi-kun per festeggiare il suo ultimo esame-
-Di Ueda-san?-
-Scherzi? No, di Taguchi-kun... mio cugino è rimasto indietro con gli esami... neanche riuscirà a laurearsi...- sospirò.
-Dai... ce la farà...-
-Mh... Comunque... la cena è stata fissata per domani sera... cioé...-, e si girò per guardare l’ora dalla sveglia sul comodino, -...per questa sera... hai impegni?-
-Chiudo il centro estetico alle 8 pm, poi sono libero... tu piuttosto, come fai con il lavoro?-
-Chiederò a qualcuno di fare gli straordinari al posto mio-
-Perfetto-
Yuichi tornò ad accoccolarsi contro il suo petto, -Prima... non mi sono accorto... che fine ha fatto Momo-chan?-
-Mh...-, Koki si mise seduto e si guardò un po’ intorno, poi aguzzò l’udito e sentì il rumore delle sue fusa, -Non ci posso credere!- esclamò, -E’ rimasta per tutto il tempo in fondo al letto!-
-Quella gatta è fantastica...-
Koki tornò a sdraiarsi e l’abbracciò ancora una volta.
Yuichi iniziò a carezzargli i capelli.
-Così... sembri quasi una mamma...- mormorò Koki.
Yuichi sorrise, -Non mi hai mai parlato di tua madre...- disse.
-Mh.. è vero.. un giorno lo farò-
-Anche io-
-Ah... Nakamaru... per quanto riguarda questo appartamento...-
-Mh?-, Yuichi scostò appena il viso dal suo petto per guardarlo bene: Koki era serio, pensoso.
-E’... molto piccolo... il letto è solo da una piazza e mezzo... e tu eri abituato a uno stile di vita completamente diverso...-
-Cos’è questo discorso?- Yuichi sorrise e gli accarezzò una guancia, -Mi va bene vivere così, con te-
Koki scosse la testa, -Gran parte del tuo stipendio lo depositi in banca... se vuoi... possiamo usarlo per comprare un nuovo appartamento, più grande-
-Ti ho già detto che voglio portarti in vacanza... con il tuo lavoro non te lo puoi permettere... E poi... mi piace vivere così, davvero-
Koki si girò su un fianco e lo guardò reggendosi la testa con una mano.
-Ma se dovessi cambiare idea, prometti che me lo dirai-
Yuichi gli baciò le labbra, un bacio umido appena accennato, -Prometto...-
Koki approfondì il bacio e tornò a sdraiarsi, Yuichi gli baciò una guancia e appoggiò la testa sul suo petto, il cuore di Koki batteva calmo e ritmico.
Senza dire altro, Koki prese a carezzargli la schiena, un movimento fluido e continuo e chiuse gli occhi. Quando la mano si appoggiò sul materasso, Yuichi capì che si era addormentato e ascoltando il rumore regolare del suo respiro e delle fusa di Momo-chan, chiuse gli occhi, beandosi del calore dell’estate e del profumo del suo corpo.

***

Era riuscito a convincere sua madre a farlo uscire anche il giorno seguente. Le aveva promesso di tornare entro le una di notte. E intanto nella sua mente girava in modo vorticoso il pensiero ossessivo della propria omosessualità.
Dirlo o non dirlo a sua madre?
Jin gli aveva detto “quando sei pronto”... suonava nella mente la sua voce sensuale e pacata e vi trovava conforto.
Era quasi ora di cena... e a dire il vero si sentiva un po’ agitato. Era passato in un konbini a prendere delle birre, a cucinare ci avrebbe pensato il coinquilino di Jin.
Aveva il cuore che batteva velocemente. Forse perché... non avendo avuto mai molti amici non sapeva che cosa volesse dire stare in una compagnia “informale”... nel senso di “non scolastico”. Buttò fuori aria e si fermò, le bottiglie gli andarono a sbattere contro il polpaccio.
Penso al coinquilino che doveva confessare a Jin qualcosa di molto importante e pensò alla propria madre... anche lui doveva dirle qualcosa di molto importante.
Aveva mentito a sua madre per tutta la vita. Da quando invitava a casa Koki, da quando aveva dodici anni, da quando credeva loro stessero giocando con la playstation e invece facevano sesso. Anzi, da molto prima... da quando gli chiedeva “Come è andata a scuola?” e lui rispondeva “Bene” mentre invece era stato per un’ora chiuso nella cabina del bagno a piangere per gli scherzi di pessimo gusto dei bulletti della propria classe.
Riprese a camminare.
Nel momento in cui si sarebbe sentito pronto... avrebbe confessato tutto a sua madre, come davanti a un giudice divino.
Il peso delle menzogne gravava sempre di più, ma Jin lo sorreggeva. Jin riusciva a nascondere tutto ai propri genitori... lui no, non per molto. Ma non avrebbe lasciato Jin, qualsiasi fosse stata la risposta di sua madre.
Raggiunse l’edificio che mancava ancora un’ora all’ora dell’appuntamento, salutò sorridendo il portiere e gli lasciò una birra fredda, anche se non per molto ancora, sulla scrivania.
-Oggi è più caldo di ieri, non trova?- sorrise al vecchietto.
-Eh sì... oggi fa davvero troppo caldo- e chinando un po’ il capo prese la bottiglia e se la portò alla fronte per raffreddarsi un po’.
Salì con lentezza, gradino dopo gradino, il giorno precedente aveva fatto tutte le rampe di corsa, per vederlo, per baciarlo, per toccarlo... non che in quello stesso momento non volesse ma... era comunque agitato.
Bussò una paio di volte e aspettò a testa china.
Jin aprì la porta, -Ehi, che ci fai a capo chino?-
Kazuya sollevò lo sguardo, Jin schioccò le proprie labbra contro le sue. Kazuya sgranò gli occhi.
Jin gli sorrise con dolcezza e gli passò un braccio intorno alle spalle facendolo accomodare dentro.
-Taguchi! Kame-chan è arrivato con le birre!-
-Ah!-, Junno fece capolino dalla cucina, -Benvenuto Kamenashi-kun!-
Kazuya chinò il capo.
-Ti va di aiutarmi ad apparecchiare?- gli chiese Jin baciandogli una guancia.
Kazuya annuì arrossendo.

Tatsuya arrivò puntuale.
Junno lo accolse alla porta e lo fece accomodare sul divano insieme a Kazuya. Tatsuya guardò il ragazzo di sottecchi che si stava rigirando tra le dita un anello di legno. Di riflesso guardò il proprio anulare sinistro... la fedina brillava.
-Ah... scusami! Mi ero perso tra i pensieri!- esclamò Kazuya e lo guardò in faccia.
Tatsuya scosse la testa, -Sono Tatsuya Ueda, piacere-
-Kamenashi Kazuya-
Si sorrisero, l’atmosfera iniziava a farsi più leggera.
-Ah.. ma.. avete fatto tutto senza di me...!- disse Tatsuya imbronciato, sporgendosi e vedendo la tavola apparecchiata.
-Ah... sì- sorrise Kazuya.
Tatsuya lo guardò attentamente. Nei suoi occhi brillava una luce strana. La luce di un sentimento così intenso e travolgente da suscitargli un tuffo al cuore. Chissà se anche i propri occhi luccicavano in quel modo. Se Junno li vedeva risplendere di notte, mentre facevano l’amore.
Gli uscì un respiro più pesante.
-Qualcosa non va?-
Scosse la testa. Junno, quella sera, voleva dire una cosa davvero importante, e lo voleva fare solo per lui. Se anche non riusciva a vedere come brillavano i suoi occhi lo amava lo stesso.
-Credi... che i miei occhi brillino.. come i tuoi?-
-Come i miei?-, Kazuya lo guardò sorpreso.
Tatsuya annuì, -Sì... brillano proprio tanto...-
-Anche i tuoi brillano-
Anche se non lo aveva visto bene in faccia era sicuro che pure i suoi occhi emanavano la luce di un ragazzo innamorato.
Bussarono alla porta.
-Ah! Deve essere mio cugino!- esclamò Tatsuya alzandosi, -Taguchi! Apro io!- e corse verso la porta.
-Benvenuti!- dissero all’unisono i padroni di casa non appena i due ultimi ospiti furono entrati. Yuichi porse a Junno una bottiglia di buonissimo vino e non volle sentire ragioni quando questi provò a dirgli che non avrebbe dovuto.
-Come tutte le volte... hai cucinato troppo...- sbuffò Tatsuya, dopo che si furono seduti intorno al tavolo e ebbero cominciato a mangiare.
-Sei il solito che si lamenta per tutto, Tacchan...- sorrise Yuichi riempiendosi la ciotola di zuppa.
Tatsuya mormorò qualcosa in risposta ma lasciò che Junno riempisse fino all’orlo la sua ciotola.
-Hai avuto problemi con il lavoro, Nakamaru-san?- gli chiese Jin.
Yuichi scosse la testa, -Un collega mi doveva un favore e così è rimasto a sbrigare le ultime pratiche-
Jin annuì, -Dev’essere noioso lavorare sempre seduto ad una scrivania... no?-
Yuichi fece spallucce, -Dopo quasi quindici anni ci fai l’abitudine-
-Nakamaru-san?- lo chiamò Kazuya in maniera timida.
-Mh?-
-Giusto... perché siamo in un ambiente informale... ti facevo più giovane-
Koki scoppiò a ridere, -Kame-chan, sei sempre il solito!- e gli diede una pacca sulla spalla.
Yuichi sorrise divertito, -Credo che sia tutto merito dei massaggi di Koki-
-Allora...- continuò Kazuya, -Quando Akanishi avrà superato i trenta, l’obbligherò ad un intenso ciclo di massaggi settimanali!-
-Ehi!- Jin si girò a guardarlo, mentre l’aria si riempiva di risate soffuse e spontanee, poi incrociò lo sguardo di Koki e gli annuì in maniera impercettibile: il suo primo massaggio sarebbe rimasto un segreto.
-E’ tutto buonissimo, Taguchi-kun- si complimentò Yuichi.
Junno chinò la testa.
-Guardate che ho cucinato anche io!- s’intromise Jin.
-Vuoi essere sempre al centro dell’attenzione, Akanishi!- lo derise Koki.
Kazuya si coprì la bocca con una mano per trattenere una grossa risata: gli piaceva che il proprio fidanzato e il proprio migliore amico si trovassero in sintonia.
-Ne, Tacchan... ti lamentavi per la quantità di cibo e invece ti stai riempiendo la ciotola per la seconda volta!-
-Yucchi!!-, Tatsuya arrossì di botto.
-Nakamaru-san.. lo tartassi a questo povero cugino...!- esclamò Kazuya.
Tatsuya si voltò a guardarlo; nonostante non avessero parlato molto, sentiva nei confronti di quel ragazzo una grande simpatia.
-Ma... Kamenashi-kun... devi sapere che Tacchan è davvero un ragazzo capriccioso! Fin da quando era bambino! Si nasconde sotto la veste di angioletto.. ma in realtà ha un anima da diavolo!-
A Junno presero fuoco le orecchie.
-Ne, Taguchi! A che cosa stai pensando?- lo provocò Jin, al quale, cosa strana, non sfuggiva mai nessuna reazione.
-Che osservatore,  Akanishi!- si meravigliò Koki.
Junno si portò le mani al viso, coprendolo, -Bene!- disse poi, deciso, alzandosi in piedi, -Dato che Nakamaru-san ha introdotto l’argomento...-
-Ma... io non ho detto nulla!- esclamò Yuichi e si portò alle labbra una lattina di birra.
Tatsuya sollevò il viso verso il proprio ragazzo, sapeva che cosa voleva dire, e, sotto al tavolo, non sapendo neanche il perché, incrociò le dita.
-Devo confessare una cosa ad Akanishi-
-Sono tutto orecchie- gli sorrise Jin.
-Ueda ed io stiamo insieme- e sospirò.
-Bene- disse Jin alzandosi e dandogli una pacca su una spalla, -Ti senti meglio ora, vero?-
Junno annuì.
-Perfetto, ora direi che possiamo anche fare un brindisi.. e assaggiamo anche il buon vino che ha portato Nakamaru-san!-, e si diresse in cucina.

“E’ passata la mezzanotte...” pensò Kazuya guardando l’orologio e sentì Jin che gli passava un braccio intorno alle spalle.
-Devi andare?-
Annuì.
-No... Kame-chan! Ora che siamo arrivati al bello!-, si lamentò Koki, visibilmente brillo, versandosi un altro bicchiere di vino.
-Koki... la bottiglia era per Taguchi-kun e Akanishi-kun...- lo riproverò Yuichi constatando che era quasi finita.
-Non c’è problema- sorrise Jin e si alzò insieme a Kazuya.
Erano tutti seduti per terra sul tappeto davanti al divano.
Jin accompagnò Kazuya alla porta.
-Sicuro di andare da solo?- gli chiese.
Kazuya arricciò le labbra in modo dolce, -Non sono un bambino- e gli accarezzò una guancia.
-Ho riflettuto...- aggiunse, -...riguardo il parlare con mia madre...-
Jin lo guardò negli occhi, Kazuya si ritrasse appena al suo sguardo intenso e serio. Jin se ne accorse e si sporse, appoggiandosi allo stipite della porta per baciargli la bocca.
-Ma non farlo finché non ti sentirai veramente pronto.. ho paura.. di perderti..-
Kazuya scosse la testa, e avvertì gli occhi improvvisamente colmi di lacrime, “Non potrei mai perderti”, ma non riuscì a dirlo.
-So che cosa dire a mia madre- disse, invece, con fermezza, ma la voce tremò alla fine, tradendolo.
Jin alzò un sopracciglio.
Kazuya gli si avvicinò, -Forse non lo sai... ma pure questo è AMORE- mormorò, -Voglio dirle questo...-
Jin gli sorrise.
-Scusate l’intromissione!- disse Yuichi avvicinandosi, con Koki che gli barcollava vicino, -Togliamo il disturbo anche noi-
-Koki! Ma ti pare? Bere così tanto!- disse Kazuya ridendo e gli diede una botta in testa, Koki scosse la testa irritato.
-Tacchan! Noi ti aspettiamo nell’atrio-
-Okay!- gli rispose di rimando Tatsuya.
-Bene! Così Kamenashi-kun non rientrerà da solo-
Kazuya scosse la testa, tutti continuavano a trattarlo come un ragazzino che aveva bisogno di protezione, ma in fondo... gli piaceva essere protetto e coccolato.
Schioccò un ultimo bacio sulla guancia di Jin e poi si chiusero la porta alle spalle.
-Io mi ritiro nella mia stanza!- annunciò Jin scomparendo nel piccolo corridoio che portava alle camere.
Tatsuya sorrise  e gettò le braccia intorno al collo di Junno, -Sono proprio persone simpatiche... Akanishi-san e Kamenashi-san...- soffiò sul suo collo.
-Sì, è vero-
-Sono contento... di quello che hai detto... mi hai messo al primo posto... in cima a qualsiasi altra cosa-
-E’ così... sei al primo posto, per me-
Tatsuya arrossì. Yuichi aveva ragione.. era capriccioso, si lamentava per tutto, era pieno di paranoie ma... l’aver trovato qualcuno che sapeva amarlo e desiderarlo nonostante tutto... era così bello da sembrare irreale.
-Sembra di vivere un film...-
-Sì...- concordò Junno e gli passò le mani tra i capelli, -Non ti dà più fastidio, eh?-
Tatsuya scosse la testa, -No... solo perché sei tu...-
Passo dopo passo... sarebbe riuscito a superare tutte le sue paure.
-Brillano i miei occhi?- gli chiese con un filo di voce.
Junno gli scostò la frangia dal viso, si specchiò nei suoi occhi color catrame, -Sì...-
Tatsuya sorrise e si alzò in piedi.
-Domani mi vieni a trovare?-
-Sì... non ho dimenticato che devo obbligarti a studiare...-
Tatsuya storse le labbra carnose, -Io non mi riferivo a quello...-
-Lo so... sei proprio un diavoletto.. come ha detto Nakamaru-san!- sussurrò Junno prima di rapirgli le labbra in un bacio lungo e passionale.
-Se baci così...- ansimò Tatsuya staccandosi, -...sei peggio di me...-
Poi raggiunse la porta, -Mi stanno aspettando- disse solamente. Junno gli aprì la porta.
-Buona notte- disse.
-Buona notte- contraccambiò Tatsuya.
Percorse velocemente il corridoio e scese le scale senza diminuire il ritmo del proprio passo.
La notte era più brillante del solito.

Commento:
ho messo la parola “fine” in modo inaspettato?? Non saprei =P
In questo Bonus ho raccolto un po’ delle idee che continuavano a martellarmi nella mente da alcuni mesi. Da marzo, per l’esattezza, da quando ho messo la parola “fine” a “Racconto d’Inverno”, raccontando del passato comune di Kazuya e Koki.
Tutto sommato... è davvero difficile scrivere “fine”. I personaggi.. tutti i personaggi delle mie fanfic continuano a vivere nel mio cervello. Ognuno porta in sé una parte di me e una parte di quello che ho vissuto. E pensare... che questa fanfic è nata da un massaggio xD.
Ho cercato di chiarire alcune situazioni che erano emerse nel corso del racconto principale, spero di esserci riuscita! Ma alla fine, mi accorgo di non aver spiegato alcune cose.. come si sono incontrati Yuichi, Jin e Kazuya in modo diretto? Yuichi sa della precedente storia di Koki con Kazuya? Certo, li ha visti ballare quella lontana sera d’inverno.. ma poi? Ne hanno parlato? Essendo un adulto... penso che Yuichi sia un uomo ragionevole, ma l’essere adulto non è una garanzia, no?
Per quanto riguarda Junno... il pensiero di aver nascosto a Jin la propria relazione con Tatsuya ha continuato ad ossessionarlo per mesi, ma... non ne ha mai parlato con Tatsuya. O forse sì? Non saprei xD.
E Kazuya? Per quanto tempo riuscirà a non dire nulla alla madre? Per poco, penso ^^ Ma poi? Che cosa accadrà? Davvero non ne ho idea... la madre lo ripudierà? Lo accetterà? Non ci ho ancora pensato.
Parlando in modo più specifico della fanfic... forse ho dato più importanza ad alcuni personaggi invece che ad altri.. insomma, non credo di aver fatto una cosa equilibrata! Ma.. necessitavo di sapere quali fossero i pensieri di Junno >.< !! Però.. credo di aver portato ad un livello ulteriore tutte e tre le coppie. E finalmente si sono incontrati tutti! E’ un po’ una caratteristica delle mie fanfic lunghe quella di narrare di molti personaggi che però non sempre riescono tutti ad incontrarsi (perché credo che la vita sia un po’ così... una serie di incontri. A volte portati a termine, altre volte mancati, o persi di vista), e invece per “Racconto d’Inverno” ho voluto farli riunire tutti e sei! Spero che la fine non sia stata “banale” rispetto al resto.. ma doveva essere per forza molto dialogica... per renderla il più “vera” possibile.
Altra cosa importante! Yuichi finalmente si è lasciato “prendere”!! ^//^ Okay... questa era una cazzata, scusate!

Passo e chiudo! Ho scritto anche troppo!

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