Sdrake

Jan 09, 2010 20:35

Eccomi qui, per la prima risposta al meme dello scorso post. Spero che mi perdonerete se vado in ordine casuale, ma ho deciso di cominciare dalla richiesta di hikaruryu . Quindi mettetevi comodi, e preparatevi a leggere…



Sdrake: tutti i più sordidi dettagli
(perché quando avete detto “chilometrico”, io vi ho preso sul serio)
Se ho deciso di iniziare da qui, è perché quando ho letto la richiesta di hikaruryu ho avuto un temporaneo attacco di panico. Sì, perché lì su due piedi non mi ricordavo nulla di nulla, e mi pareva di non avere niente di interessante da dire sul making off della storia, né di avere aneddoti, o cose carine da raccontare a riguardo. Probabilmente per questo ho finito per passare i giorni successivi a ripensarci, e sono arrivata persino a rileggermi il racconto (cosa che, fidatevi, io non faccio per niente spesso, dato che rileggere le mie storie tende a farmi avere alternativamente l’istinto di:
a) fuggire inorridita
b) vergognarmi mortalmente
c) correggere mezzo mondo
d) cancellare la storia
il che, capite, non è un granché produttivo ;D). Solo che, per una volta, non ho avuto reazioni esagitate, forse proprio perché rileggevo con l’intento di ricordare particolari, ed è esattamente quello che è successo. Mi sono venute in mente delle cose che penso potrebbero essere interessanti, se avete letto la storia, anche se continuo a non ricordare come diavolo mi sia venuta l’idea di base (lo so, lo so che come minimo ora sbuca qualcuna delle mie amiche che invece se lo ricorda benissimo, ma a chiedere in giro mi sarebbe parso di barare!)
Ho sempre avuto un debole per le storie che trattavano (in qualsiasi modo) l’utilizzo del Serpentese, fin dai tempi remoti di Corruptela Vox. Ricordo di aver sempre voluto scrivere qualcosa a riguardo, e ricordo di non aver voluto tentare un approccio prettamente erotico, proprio perché, beh, quando hai avuto tra le mani una storia tanto valida, poi l’ansia da prestazione ti ammazza. Senza parlare del fatto che, oltretutto, il fandom è strapieno di racconti che seguono più o meno la stessa logica (Harry parla Serpentese=Draco perde la testa in preda all’ormonite e spalanca le cosce). Cosa che senz’altro mi stuzzica parecchio, ma siccome non ho mai pensato di essere un granchè portata per scrivere le lemon, andare a replicare una cosa che hanno scritto in tanti prima di me, sapendo che sicuramente l’hanno scritta meglio, mi sarebbe parso più che altro un mezzo suicidio. E, nonostante il kink per il Serpentese non mi manchi, ammetto di avere un debole anche non prettamente legato al sesso per la lingua dei serpenti. È qualcosa che ho sempre trovato interessante a livello di trama, dove usato in modo intelligente (esempio tanto scontato quanto doveroso: Secrets). Poi, certo, quando sono arrivata in fondo non sono proprio riuscita a trattenermi dall’usare il Serpentese anche per scopi ricreativi… sono una donna, non sono una santa? ;-)
Quando scrivo, una delle mie mille, perenni paranoie è la costante impressione di non avere mai nulla di nuovo, di originale da dire. E lo so che molti lettori, me compresa, non schifano una storia solo perché magari hanno la sensazione di aver già letto qualcosa di similare da qualche altra parte, ma a me la paranoia resta sempre e comunque. Eppure, chiamatemi cretina, ma questa è una delle poche idee che ho avuto di cui vado fiera sotto questo aspetto. Anche se poi…

< aneddoto >

Tipo un paio di mesi dopo, su The Hex Files, il sito in lingua Inglese che a quei tempi era il mio principale “territorio di caccia” per nuove storie da tradurre, spunta un racconto che ha, di base, esattamente la stessa idea di Sdrake. Ovvero Draco, nel tentativo di conquistare la sua forma di Animagus, si trasforma in serpente e poi non riesce più a tornare normale. Ragion per cui viene affidato a Harry, che è l’unico in grado di comunicare attivamente con lui. Ricordo di averne scherzato con le amiche, dicendomi: «E fortuna che l’ha pubblicata dopo di me, o qui qualcuno avrebbe sicuramente gridato al plagio!»

< /aneddoto >

Quindi ecco, in sostanza le idee originali non sono proprio il mio forte ;D
Però dai, per essere una mia trama non è male. È una storia scritta per il compleanno di grace75 , quindi è più lunga e corposa del mio racconto medio, che in genere nasce, si svolge e si conclude all’interno della stessa scena. E poi c’è una quantità di personaggi per me senza precedenti: a parte Harry e Draco, ci sono tanti ruoli attivi nella storia, da Ron e Hermione alla McGranitt e Charlie, a Remus e Tonks. E per me sono davvero tanti. Ma, d’altra parte, ammetto che le storie che ho scritto per grace75 sono sempre state volutamente più studiate delle altre ♥
Per altro, alla faccia della sorpresa, grace75 conosceva già l’idea di base. Non sono il genere di autrice in grado di concepire idee così complesse (sempre usando la mia media come termine di paragone, chiaro) in qualche settimana, io ci ho messo un sacco di tempo per far quadrare tutti i tasselli. Quindi lei ne aveva già sentito parlare da tempo, ben prima che mi decidessi alla fine a scriverla e a scriverla proprio per lei (proprio perché so che, se io ho un debole per le storie con il Serpentese, lei di sicuro ha un debole per le storie con gli Animagus) e mi aveva anche aiutato a mettere insieme qualche tassello.
Mi sono divertita un mondo a scegliere che serpente dovesse essere Draco. In principio non avevo proprio idea, anche perché sono tutt’altro che esperta in materia. Così sono partita da qualcosa di molto semplice, ovvero andare a scoprire quali e quanti tipi di serpenti fossero presenti in natura in Gran Bretagna. Per mia fortuna erano solo tre, e a quel punto non ho fatto che scegliere quello che mi ispirava di più. Il grass snake - non sono mai riuscita a raccapezzarmi del fatto che in Italiano si chiami “Biscia dal collare”. È agghiacciante! Comunque, in principio, quando ho scritto la storia, questa cosa proprio non la sapevo. Avevo trovato il nome inglese, e il nome latino, ma non quello italiano. L’ho trovato solo alla fine, quando ormai la storia era bella che scritta, ma a quel punto mi ero affezionata al mio più letterale “Serpe dei prati” e non ho avuto il cuore di rinunciarci. Scusate, questo era l’inciso più lungo della storia del mondo - era assolutamente perfetto per quello che avevo in mente. Un serpente piccolo, sostanzialmente innocuo, a modo suo pure tenero. Ho visto un paio di foto e mi sono innamorata a prima vista ♥
A quel punto sono passata a studiare (alla bene e meglio, per carità) le sue abitudini, tipo l’ambiente in cui viveva, cosa mangiava, che tipo di clima gli serviva, cose così. Una delle cose più carine per me era immaginare la pozza che la McGranitt crea per Draco nella camera di Harry. L’idea mi piaceva tantissimo!
Se la scelta per la forma Animagus di Draco era implicita e obbligata, la scelta per quella di Harry è stata molto riflettuta. Avevo letto diverse storie in cui Harry era un Animagus, e devo dire che, almeno all’epoca, quello che andava per la maggiore erano i mammiferi (cervi, lupi, cani, gatti) o i serpenti stessi. Fino a quel punto, non ricordo di aver letto di un Harry volatile (ma potrei serenamente sbagliarmi, eh… e, se anche non mi sbagliassi, ciò non vorrebbe dire che non l’avesse comunque già scritto qualcun altro a mia insaputa, anzi, sarebbe quanto mai improbabile il contrario!)
Comunque, al di là del desiderio di non essere troppo banale, che di sicuro è quello che mi ha spinto a non scegliere il “classico” mammifero di grossa pezza, la verità è che una volta che l’idea del falco mi ha accarezzato la mente, non sono più riuscita a lasciarla andare. È che, non so, mi pareva una sorta di giustizia divina, di compensazione cosmica. Che Harry, che davvero libero non lo è stato mai, potesse spiegare le ali e volare, lasciare indietro tutte le responsabilità, i sensi di colpa, le inadeguatezze (persino la miopia XD) e fondersi con l’aria e con il vento come neppure su una scopa avrebbe mai potuto fare. Sì, sono una sciocca sentimentale… vorrete mica raccontarmi che prima non ve ne eravate mai accorti? ;-)
Una volta scelto Harry, ho scelto il trio di conseguenza. Dovevano essere lo stesso tipo d’animale, fosse anche solo per motivi “logistici”. Hermione l’ho decisa quasi al volo (perdonate l’orrido gioco di parole): sarà sicuramente stata una scelta cliché, non dico di no, ma mi pareva l’unica possibile. Su Ron invece ho tentennato un po’ (a proposito, non credo d’aver mai consultato tanti siti sugli animali come ho fatto per scrivere questa storia). Sapevo che volevo un uccellino piuttosto piccolo, e che cinguettasse in modo allegro e squillante. In principio avevo pensato a un Colibrì, solo che poi, facendo qualche ricerca, mi sono resa conto che era una scelta geograficamente scorretta. Non che stia scritto da qualche parte che la forma Animagus deve essere coerente con il paese di provenienza del mago, ma io mi prendo queste piccole fisse maniacali, e non riesco a soprassedere se non le rispetto. Quindi ho abbandonato il colibrì, e ho ripreso a fare ricerche sugli uccellini. E quando sono arrivata al pettirosso, ho capito che era un segno del destino: avevo trovato il mio Ron ;-)
Tanti dei miei ricordi che riguardano questa storia, prima e dopo la pubblicazione, sono indissolubilmente legati a due persone speciali. La prima non frequenta più il fandom da tempo, ma forse quelli di voi che sono presenti da diversi anni la ricorderanno comunque. La seconda, beh, credo che non abbia bisogno di presentazioni con nessuno.

Jackie Hooker è stata, per anni, non solo una delle mie più care amiche nel fandom, ma anche un inestimabile aiuto nella stesura delle mie storie. Il suo entusiasmo incrollabile, la sua allegria, il suo essere sempre così positiva mi hanno spronata a continuare a scrivere ogni singola volta che mi sono depressa e avrei voluto buttare via tutto, e questa storia, ben lungi da essere un’eccezione, è anzi l’esempio perfetto. Jackie ha praticamente battezzato Sdrake. Nel senso che il nome (che chiaramente è un gioco di parole tra la traduzione inglese di “serpente”, ovvero “snake”, e il nomignolo che Draco ha in moltissime fanfiction americane, specie un po’ datate, ovvero “Drake”) le è nato in bocca così spontaneamente che, dopo qualche giorno, il serpentello per entrambe ha cominciato a chiamarsi così, e basta. Anche perché era un nome così perfetto che a me non sarebbe venuto in mente nemmeno se ci avessi pensato per sei mesi di fila. Ma Jackie ha sempre avuto una mente brillante, e di conseguenza delle trovate geniali. Quando ho avuto il più grosso momento di crisi (ora, non vorrei dire puttanate, ma se non ricordo male a un certo punto ho avuto tutta una serie di problemi con il computer, quando il tempo ormai era agli sgoccioli perché io se non mi riduco all’ultimo minuto non sono felice) e ho iniziato a pensare seriamente di mollare lì la storia, Jackie mi ha puntato contro su msn una faccetta con gli occhioni lucidi seguita da un: «Oh, no! Allora il piccolo Sdrake non vedrà mai la luce!» facendomi così sentire un’assassina senza cuore di poveri animaletti indifesi ancora in stato embrionale. Jackie ha sempre millantato d’essere una Grifondoro, ma mi sa che quel Cappello Parlante s’è lasciato convincere a metterne fuori posto più d’uno ;-)
So che non leggerà mai questo post, ma Sdrake è anche tanto merito suo, quindi di cuore, ancora una volta, grazie di tutto.

Ricordo come se fosse ieri quando, poco dopo aver pubblicato, ho parlato a nykyo di Sdrake, mentre eravamo sedute in un bar a chiacchierare di Draco. Lei stava scrivendo qualcosa di grosso (forse la sua prima Harry/Draco?) e non l’aveva ancora letta. All’epoca ci conoscevamo da poco, e non avevamo tutta la confidenza che abbiamo adesso, quindi l’idea che la leggesse mi angosciava non poco. Perché, ecco, penso che lo sappiate tutti come scrive lei, e se c’è una cosa che posso dire con certezza è che prima sono stata sua lettrice adorante, e soltanto dopo sono diventata sua amica.
E invece lei Sdrake l’ha sempre amata. In un modo per me del tutto inaspettato, in una sorta di “Ai confini con la realtà”. L’ha amata tanto che non ha mai smesso di ricordarmi quanto le piace quel Draco, nemmeno dopo anni. L’ha amata tanto che, quando ce n’è stata l’occasione, l’ha proposta per un concorso di Criticoni chiamato Caccia alla storia, nella sezione Harry Potter Slash. Concorso che la storia ha vinto (fatto che a tutt’oggi mi lascia allibita, perché andiamo, aveva contro meraviglie come Freudian Slip, per dirne una…) e che mi ha fatto ricevere in premio questa splendida recensione. L’ha amata tanto che quel 9,5 è diventato uno scherzo privato tra di noi, il suo modo per sgridarmi e al tempo stesso coccolarmi ogni volta che mi butto giù perché insoddisfatta da quello che scrivo (o che non riesco a scrivere). L’ha amata tanto che ha commissionato a Cris (dovete essere iscritti a y!Gallery per poter accedere) le due splendide fanart che vedrete tra poco e me le ha donate.





Quindi, vedete, il piccolo Sdrake magari sarà stato convinto di non piacere a nessuno, ma è evidente che sbagliava ♥

Ultimissima cosa, perché ne vado tanto fiera: irishvale ha realizzato per Sdrake un banner meraviglioso:



Dei tanti, tutti bellissimi, che ha voluto donare alle mie storie, questo è il mio preferito in assoluto. Guardatelo, è perfetto! È la storia stessa *______________*

Bene, credo davvero di non avere più nulla da dire. In caso questo post fosse stato troppo chilometrico mi scuso, e invito le povere disgraziate che aspettano i seguenti a darmi un’amorevole pacca sulla spalla e incitarmi a tagliare corto, la prossima volta ;-)

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