Titolo: It's always been the same old story
Fandom: Supernatural
Personaggio/Coppia: Dean Winchester,Castiel
Prompt: 027-Genitori
Rating: PG-13 (per il linguaggio)
Conteggio Parole: 525
Riassunto: Dean camminava per la stanza dell'ennesimo motel,irato come una falena intrappolata in un bicchiere da un bambino capriccioso.
Note: Titolo ispirato a un verso di
Father and Son (Cat Stevens).
Disclaimer: Purtroppo Dean Winchester e Castiel non sono miei,ma appartengono a quella mente geniale di Eric Kripke. Questa fanfiction non ha nessuno scopo di lucro,ma è solo il delirio notturno di una folle mente insonne in crisi d'astinenza da Supernatural.
Warning: Spoiler 4a stagione di Supernatural
Tabella:
Big Damn Table
“Non guardarmi con quell'aria di superiorità,Castiel!”
Dean camminava per la stanza dell'ennesimo motel,irato come una falena intrappolata in un bicchiere da un bambino capriccioso.
“So cosa stai provando,Dean,ma devi farlo...”
La calda voce di Castiel si propagò da quel corpo mortale che indossava,fendendo l'aria.
“Tu non sai un cazzo!Non sei tu che devi farlo!Saranno queste mani a essere sporche di sangue,non le tue!Tutte le volte che l'invisibile boss impartisce un ordine sono sempre le mie mani a essere imbrattate di sangue!Mi ha strappato all'Inferno solo per potermici rimandare Lui a calci nel culo?”
Dean prese il viso di Castiel tra le mani per obbligarlo a guardarlo negli occhi,nonostante l'infantile inutilità del gesto. L'angelo guardava sempre Dean solo negli occhi. Era come se in questo modo riuscisse a penetrare il mistero dell'uomo,il mistero delle emozioni,il mistero che portava il nome di Dean Winchester.
“E' un ordine del Padre mio e devi...dobbiamo obbedire...”, il dubbio serpeggiava tra le sillabe pronunciate dalle labbra piene di Castiel.
Dean mollò il viso di Castiel con forza e si allontanò,ridendo beffardo.
“Non mi freghi con questa storia...Anna mi ha raccontato tutto...solo quattro angeli hanno visto il grande capo ai piani alti...”, Dean si voltò verso Castiel e accennò un sorriso beffardo, “...e immagino che tu non sia tra questi quattro fortunati vincitori...”
Il viso di Castiel si oscurò e l'angelo si alzò,avvicinandosi a lui. L'aria vorticò attorno a loro,ma Dean per la prima volta non ne fu intimorito. Continuò a tenere i suoi occhi verdi inchiodati a quelli cerulei di Castiel.
“Egli è il Padre mio e mi ama...come ama te,Dean...”
Dean colpì istintivamente Castiel con un pugno in pieno volto e l'angelo non si difese.
“No,tu non sai cosa voglia dire avere un padre...tu non sai cosa significhi essere guardato come il granello di polvere più insignificante solo perché Sammy si è sbucciato il ginocchio a 4 anni...non sai cosa vuol dire vedere tuo padre soffrire perché Sam se n'è andato e tu per lui non sei abbastanza,non sarai mai abbastanza...non conosci il dolore che si prova osservando in silenzio tuo padre guardare tuo fratello con orgoglio e invidiarlo per quell'amore che non sarà mai tuo...tu non sentirai mai il mondo soffocarti e stringerti in una morsa inesorabile perché tuo padre ha barattato la sua fottuta vita per la tua...tu non vedrai mai gli occhi dello spirito di tuo padre illuminarsi vedendoti stringere la Colt e afferrare la vendetta che lui ha rincorso per tutta la vita...tu non sentirai mai tuo padre chiederti scusa per averti fatto crescere troppo in fretta,per averti messo sulle spalle un peso troppo grande da sopportare...non sentirai mai tuo padre sussurrare che è orgoglioso di te...John Winchester era il più grande bastardo figlio di puttana che io abbia mai conosciuto...ma era mio padre e io lo amavo...lui amava me...tu puoi dire la stessa cosa di tuo Padre?”
“No...”
Castiel abbassò il capo e una lacrima macchiò il suo impermeabile logoro.