[fanfiction] Angel the series.Willow/Lindsey. The sun would stream on the sheets (Capitolo 08)

Dec 01, 2008 11:11

Titolo: The sun would stream on the sheets
Fandom: Angel the series
Personaggi: Lindsey McDonald,Willow Rosenberg (altri pg solo accennati)
Paring: Willow/Lindsey
Parte: Capitolo 8
Rating: PG-13 (per il linguaggio)
Parole: 1313 (W)
Riassunto: Lindsey si svegliò imbronciato e triste. Il mal di testa lo divorava. Era come se il suo cervello pulsasse senza tregua nella sua scatola cranica. Come se qualcuno stesse bussando insistentemente sulle sue ossa rotte dalla sbornia della sera prima.
Note:
1.Per chi si fosse perso l'inizio di questo delirio:Capitolo 01,Capitolo 02 e Capitolo 03 e Capitolo 04,Capitolo 05,Capitolo 06 e Capitolo 07.
Disclamer: Lindsey e Willow,così come tutti i personaggi citati di Angel the series e Buffy the vampire slayer,non mi appartengono (in che mondo crudele viviamo ç_ç),ma appartengono a San Joss Whedon,un altro che ha deciso di rendermi la vita complicata...-.-”



Lindsey si svegliò imbronciato e triste. Il mal di testa lo divorava. Era come se il suo cervello pulsasse senza tregua nella sua scatola cranica come un bubbone pronto a esplodere. Come se qualcuno stesse bussando insistentemente sulle sue ossa rotte dalla sbornia della sera prima. La luce del sole lo accecò e si ritrovò disteso scompostamente sul divano. I colpi continuavano a rimbombare sordi,ma non erano nella sua testa. Qualcuno stava bussando alla porta quasi sul punto di sfondarla. Alzarsi dal divano fu più difficile di quanto avesse mai immaginato. Le ossa della schiena scricchiolarono a ogni più piccolo movimento e quando si mise a sedere,dovette prendere un profondo respiro.
“Sto arrivando,maledizione!”
Si alzò,facendo leva sul bracciolo del divano,e con passo incerto si avvicinò alla porta e l'aprì.
“Chi cazzo rompe le palle a quest'ora?!”
Il suo viso si oscurò alla vista di Harry che impettito se ne stava sulla soglia con un sorriso di quieta soddisfazione sulle labbra.
“Scusa il disturbo,Lindsey...sono solo venuto a controllare che non fosse successo nulla a Willow...non si è presentata al lavoro stamattina e non ha avvisato,quindi mi sono preoccupato...”
Ogni dolore svanì e il corpo di Lindsey si tese fino a colpire Harry in pieno volto con un pugno violento che gli spaccò il labbro. L'uomo si ritrovò scaraventato sulla parete opposta del piccolo corridoio esterno e scivolò sul pavimento,mentre una goccia di sangue gli imbrattò la camicia inamidata.
“Vaffanculo,brutto sporco bastardo figlio di puttana!Ti ho visto ieri,sai?La prossima volta che osi avvicinarti a Willow ti ammazzo!Mi hai sentito?Ti ammazzo!”
Lindsey urlò e inveì contro Harry per poi sbattere la porta e richiuderla.
Improvvisamente l'appartamento si fece silenzioso e l'assenza di Willow gli piombò addosso. Nonostante la sbronza e il mal di testa,acuitosi con la sfuriata contro Harry,ricordava perfettamente ciò che era accaduto. Ricordava il viso di Willow disgustato da lui. Ricordava quel chiarore perlaceo che aveva appannato lo sguardo di lei prima che uscisse da quel maledetto bagno.
Perché non l'aveva seguita?Perché era rimasto a godersi quella bionda insignificante quando l'unica cosa che avrebbe voluto fare era stato correre da Willow e chiederle perdono?
“Perché sei un coglione,Lindsey...ecco perché...”
I pensieri di Lindsey si tramutarono in parole affilate come lame. Tornò sul divano e cercò il suo cellulare. Lo cercò sul pavimento,lo cercò sul tavolino,lo cercò tra i cuscini fino a quando non lo trovò nella tasca dei suo jeans. Compose il numero di Willow e restò in attesa.
“Rispondi,ti prego...rispondi...”
Quei pochi attimi in cui la linea venne attivata gli apparvero infiniti.
“Il numero della persona chiamata non è al momento raggiungibile.”
Una voce impersonale mozzò il fiato di Lindsey e terminò la sua frase di servizio perdendosi tra i rumori dei frammenti del cellulare lanciato con forza sulla parete opposta.
Una rabbia incontrollabile si impadronì di Lindsey. Una rabbia che credeva scomparsa per sempre. Una rabbia che gli attanagliava lo stomaco e che gli faceva fremere le mani. Una rabbia che aveva radici profonde. Una rabbia che trovò la sua valvola di sfogo su ogni più piccolo oggetto appartenuto a Willow che ancora era nell'appartamento.
Lindsey rovesciò il tavolino,infrangendo il vetro superiore e sparpagliando per il pavimento alcune foto sue e di Willow insieme. Le prese e le ridusse in mille pezzi,accanendosi su ogni foto fino a quando non ne rimase che qualche frammento. La scheggia di un sorriso di Willow. Una ciocca dei suoi capelli. Un frammento della loro felicità perduta.
Ai piedi del letto trovò la maglietta preferita di Willow. La ridusse a brandelli.
Disfece il letto e squarciò le lenzuola che ancora odoravano di lei.
Sul comodino trovò il libro preferito di Willow e lo gettò contro il muro.
Improvvisamente si fermò,imbambolato dalla naturalezza con la quale il libro planò placido sul pavimento aprendosi con un leggero soffio. Si avvicinò e si inginocchiò,quasi timoroso di prendere tra le mani quel libro che Willow amava,come se le sue dita potessero profanare la bellezza di quelle semplici pagine stampate.

“Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi soltanto che eri felice. E lo eri davvero."

La frase sottolineata da Willow lo investì in pieno petto e la rabbia tornò,prorompente e inarrestabile come una cascata. Prese il libro e lo disfece. Ne strappò le pagine e lo gettò lontano da sé.
Lentamente,strisciando sul pavimento,ritornò ad avvicinarsi al letto. Appoggiò la schiena al materasso basso e chinò il capo stringendo i pugni e digrignando i denti.
Anche un uomo come Lindsey MacDonald era capace di piangere calde lacrime amare di dolore.

Buffy non aveva chiesto nulla a Willow,vedendola sulla porta di casa con una borsa tra le mani. Si era limitata ad abbracciarla forte. Conosceva troppo bene l'amica per non immaginare che la causa del suo ritorno a casa fosse Lindsey. Odiò l'uomo con tutta se stessa e strinse forte i pugni,accompagnando Willow su per le scale fino alla sua camera.
Si fermarono entrambe davanti alla porta e Buffy sorrise.
“E' come l'hai lasciata...”
Willow allungò una mano e strinse quella di Buffy nella sua.
“Lo so,Buffy...lo so...”
“Bentornata a casa,Will...”
A quelle parole Willow sentì un nodo stringerle la gola. Deglutì piano e accennò un sorriso stentato. Aprì la porta e scomparve nella sua camera. Vi regnava la penombra e nulla sembrava cambiato da quando era andata via. Lasciò la borsa in prossimità della porta e si avvicinò al letto. Un sottile velo di polvere ricopriva la superficie del comodino. Willow vi fece scivolare le dita,facendo roteare il pulviscolo nella penombra,come se volesse smuovere il ricordo di quei mesi trascorsi lontano da casa. Si gettò sulle coperte e affondò il viso nel morbido cuscino. Pianse a lungo,perdendo il conto delle ore fino a quando,esausta e spossata,non si addormentò.
Willow non uscì da quella camera per due giorni interi. Xander,Buffy e Dawn si alternavano per portarle i pasti e obbligarla a mangiare,ma lei restò ferma nel suo dolore,rifiutandosi di parlare. Buffy chiamò anche Wesley nella speranza che lui potesse convincerla a tornare alla vita.
“Sai,Wes,tra secchioni vi capite...”, Buffy aveva addetto una scusa per mascherare la sua inadeguatezza nell'aiutare Willow. Era come se un muro le dividesse,come se Willow fosse divenuta impenetrabile alla comprensione di Buffy.
Ma neanche l'ex-Osservatore era riuscito a scoprire cosa fosse realmente accaduto a Willow. Lei si era limitata ad abbracciarlo e a piangere tra le sue braccia,cullata da quella calma che solo Wesley riusciva a trasmetterle.
Il terzo giorno inspiegabilmente Willow uscì dalla sua camera. Si era lavata e cambiata e raggiunse Buffy e Xander in cucina per la colazione. Si riempì una tazza di caffè e la bevve tutta d'un sorso,sotto gli occhi preoccupati e attenti di Xander e Buffy che temevano in un suo ritorno all'apatica penombra della sua camera. Invece Willow posò la tazza nel lavello e si voltò verso i suoi due migliori amici.
“Non aspettatemi per pranzo...sto uscendo...”
Buffy si alzò di scatto dalla sedia e si avvicinò a Willow,posandole una mano sulla spalla.
“Will,dove stai andando?Non vorrai mica...”, non sapeva davvero cosa aggiungere o cosa temere maggiormente se un ritorno di Willow da Lindsey o un gesto estremo dell'amica.
Willow comprese i pensieri di Buffy e posò a sua volta una mano sulla spalla dell'amica.
“Non preoccuparti,Buffy,sto bene...vado solo da Connor...”
“Da Connor?!”, Xander non riuscì a trattenere la meraviglia dinanzi all'affermazione di Willow.
Willow sorrise per la prima volta da quando era tornata,allontanandosi da Buffy e avvicinandosi a Xander per poi baciarlo delicatamente su una guancia con affetto.
“Voglio solo vedere Liam...tutto qui...”
 

tv:angel the series, fanfiction:willow/lindsey

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