[Sousei no Aquarion] Il mio cane 3/7

Jun 11, 2015 21:30

Titolo: Il mio cane
Personaggi:  Apollo, Silvia De Alisia
Genere: fluff, comico, romantico
Rating: G
Avvertimenti: longfic, AU, OOC
Wordcount: 796 (Fidipù)
Introduzione: Lo vedete quel ragazzo?
Quello bello e selvaggio, quello con i capelli rossi sparati, la camicia della divisa fuori dai pantaloni, la cravatta allentata e le maniche arrotolate; quello che porta una polsiera al braccio e svariati orecchini.
Insomma quello che sta cercando di togliere con i denti le mutandine ad una ragazza! Bene, quello è il mio amico d’infanzia: Apollo Taiyou. Ed è anche il mio cane.

Capitolo 3
«Mi sei sempre piaciuto Taiyou»
No. Non voglio vedere.
Voglio fermarlo.
Apollo si gira un po’ verso di me e lo fa anche la ragazza.
Ti prego non guardarmi così.
Non fare quello sguardo addolorato.
Scappo.
Mi giro e inizio a correre.
Perché io non voglio dirgli stop ma se non lo dico…
…sento un gran dolore dentro al petto.
Mi rifugio sulla terrazza, mettendomi a sedere nell’angolo più nascosto: «Avrei fatto meglio a tornare a casa prima» mormoro tra me e me.
Chissà se quei due sono tornati a casa?
Se Apollo…
L’immagine di loro due, avvinghiati, mi appare in mente e un moto di rabbia si impadronisce di me.
«E’ tutta colpa sua! Quel bastardo è perennemente arrapato!»
Però ne ho la certezza: sicuramente Apollo è…
«Perché non mi hai detto stop?»
Mi volto, osservando stupita Apollo sulla porta con il fiato grosso; si slaccia la cravatta, mentre si avvicina a me.
Perché è qui?
«Dovresti essere felice che non mi sia intromessa» bofonchio, girandomi di lato, mentre lui si accuccia davanti a me.
« Se non stai per dirlo, allora…»
Prende il mio viso e lo avvicina pericolosamente al suo.
Sta per baciarmi.
«S-stop!»
«Eh eh, solo ora lo dici» mormora Apollo, mentre cade, affondando la testa sulle mie gambe: «Lo avresti potuto fare anche prima, sai»
Sento gli occhi pizzicarmi, mentre rimango così e, dopo un po’, la voce di quella ragazza giunge alle mie orecchie: «Ti sta chiamando, la senti?»
«Non posso muovermi, perché mi hai detto stop»
Bugiardo, i tre minuti sono già passati da un pezzo.
I suoi capelli mi solleticano la pelle delle cosce, mentre il suo fiato riscalda la mia pelle.
Arrossisco, alzo una mano e inizio ad accarezzare i suoi capelli.
Va bene, per me va bene.
Lo bloccherei così per l’eternità, se è questo quello che vuole Apollo.
Per me va bene.
«Silvia?»
«Mh?»
«Odi la mia vicinanza? Odi così tanto che io ti baci da metterti a piangere e scappare via?»
Posso continuare a tenerti legato così, visto che non sono una brava ragazza.
«No, non lo odio»
Accarezzo quella testa fulva: «A me non interessa essere un cane»
Cane?
Quindi questo significa che non diventerà mai il mio ragazzo?
«Io sarò il tuo cane, Silvia»
Va bene.
Lui è il mio cane e io posso essere sempre al suo fianco, come adesso.
Lo abbraccio, chinandomi completamente su di lui.
Sono felice di essere al suo fianco.

«E’ andato tutto bene ieri, quando sei tornata a casa?»
Alzo la testa e trovo Baron accanto al mio banco: «Sì. Beh, sai com’è, io ho un cane…»
Se ripenso a ieri ancora arrossisco: quell’idiota di Apollo mi ha costretta a portarlo a giro al guinzaglio.
«Il cane di cui parli è Apollo Taiyou, giusto?»
Ma com’è che lo sanno tutti?
«S-sì»
«Ma non uscite insieme, giusto?»
E’ serio, terribilmente serio.
«Tu mi piaci, De Alisia. Da quando ti ho vista bloccare per la prima volta Taiyou, ho pensato che sei carina»
Questa è la prima volta che qualcuno mi si dichiara.
«Vuoi uscire con me?»
Sono felice che questa proposta mi sia stata fatta da un ragazzo dolce come Baron, ma il mio cuore appartiene a qualcun altro.
«Ehi tu. Chi sei?»
Mi giro: Apollo è sulla porta e osserva minaccioso Baron: «Non puoi importunare la mia padrona ogni volta che vuoi, sai?»
«Non ti sto importunando, vero, De Alisia?»
«Ehi Silvia, è l’ora della mia passeggiata.»
Tengo la testa bassa, non oso guardare nessuno dei due, cerco di ignorare la folla che si sta accalcando attorno a noi.
«Certo però che è proprio strano» commenta una ragazza: «Apollo è molto popolare, però non ha ancora una ragazza»
«E’ perché De Alisia interferisce sempre!» continua un’altra.
Smettetela.
State zitte!
«Già! Lo blocca ogni volta che flirta con qualcun'altra!»
«Non sarà mica innamorata di lui?»
Fermatevi.
Non dite nulla!
Perché se Apollo scoprisse che continuo a trattarlo come un cane perché mi piace, perché lo voglio con me, sono sicura che mi odierebbe.
Sono un’egoista, lo so.
«N-non è vero» mormoro, stringendo i pugni.
Meglio mentire, che far vedere a tutti chi sono veramente: «Apollo è solo un cane per me»
Tengo la testa china, non voglio vedere lo sguardo di Apollo.
Sento gli occhi pizzicarmi, mentre il volto in fiamme.
Ma come accidenti ci sono finita in questa situazione?
«Solo un cane, eh?»
La voce di Apollo mi fa alzare la testa. Lo osservo e mi sento sporca.
Perché Apollo ha quello sguardo arrabbiato e triste?
«Bene, allora non voglio più essere un cane»
Cosa?
Il cuore mi batte così forte da farmi male.
Cosa ha detto?
Perché?
«Da oggi non dirmi mai più stop»
«Ap…»
Cerco di chiamarlo, ma lui mi da la schiena.
Se ne va.
Non si volta neppure.
«Hai sentito cosa ha detto? Apollo ha smesso di essere un cane!»
Le ragazze lo inseguono, flirtano con lui, si aggrappano alle sue braccia, strusciandosi contro di lui.
E io non posso fare più niente.
No, non andare.
Non andare.
«Sto…» Cerco di dirlo, ma la parola mi muore in gola.
Non dirmi mai più stop.
Mi volto e scappo dall’aula, non voglio che nessuno veda le mie lacrime.
Non dirmi mai più stop.
Non posso più fermarlo.
Non potrò più bloccarlo.

fandom: sousei no aquarion, !longfic, *alternative universe

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